31 ottobre, 2006

rimozione della fontanella nel piazzale alle spalle della scuola elementare a Torraccia.

Al Presidente del Municipio Roma V
Ivano Caradonna



Oggetto: rimozione della fontanella nel piazzale alle spalle della scuola elementare a Torraccia.

Con riferimento a quanto in oggetto il Coordinamento Associazioni del Quartiere 30 AQ30 ricorda a Lei sig. Presidente di far attivare il suo municipio per la rimozione della fontanella nel succitato piazzale. Le ricordo che convenne con noi che una delle condizioni alle quali si collegano i nomadi, che abusivamente si insediano nelle aree, è avere l’acqua a disposizione.
Rimuovendo completamento questo servizio, che gli abitanti di Torraccia avevano già fatto disattivare ma che i nomadi avevano ripristinato, si toglie la condizione essenziale per un’eventuale nuova intenzione di insediamento abusivo.
Certi di un Suo sollecito intervento le inoltriamo,



Roma, 31 ottobre 2006 Il presidente AQ30
Roberto Chiappini

PROMEMORIA – Il 31 ottobre 1984 viene uccisa Indira Gandhi.

Il Primo Ministro indiano Indira Gandhi viene assassinata da due guardie del corpo Sikh (a Nuova Delhi scoppiano delle rivolte e quasi 2.000 Sikh innocenti vengono uccisi).
Indira Gandhi (19 novembre 1917 - 31 ottobre 1984) fu l’unica figlia di Kamla e Jawaharlal Nehru, il Primo Ministro dell'India. Prese il nome dal marito Feroze Gandhi., il quale non era in alcun modo imparentato con il Mahatma Gandhi.
Diventò Primo Ministro dell'India dal 19 gennaio del 1966 al 24 marzo del 1977, e dal 14 gennaio del 1980 fino al suo assassinio del 1984, da parte di due sue stesse guardie di origine sikh.

30 ottobre, 2006

ARGENTINA – IL 30 OTTOBRE 1983 SI SVOLGONO LE PRIME ELEZIONI DEMOCRATICHE DOPO LA PRESA DEL POTERE MILITARE DEL 24 MARZO 1976.

Il 24 marzo del 1976, in Argentina, i militari presero il potere. Era il quinto colpo di stato nel giro di pochI decenni. Ma era stato diverso da tutti gli altri. La repressione applicata era stata violenta e spudorata. I militari scelsero anche un’altra via: nessuno doveva accorgersi di nulla. Massacrarono gli oppositori di nascosto. Inventarono la ‘desaparición’, più di trentamila persone scomparse nel nulla, mai più tornate. Una intera generazione di giovani. Morti senza cadaveri. Poi vennero le ‘Madri di Plaza di Mayo, le prime che osarono sfidare il potere invocando il ritorno a casa di figli e nipoti scomparsi.
Nel 1983 ritorna nel paese la democrazia, ma i repressori responsabili, non furono mai condannati. Ecco perché a trenta anni di distanza, questa storia non può essere archiviata.
II governo democraticamente eletto il 30 ottobre 1983 doveva fare luce sui soprusi della dittatura, determinare i termini dell’illegalità della repressione, fare giustizia e ristabilire lo Stato di diritto, realizzando quel percorso che avrebbe permesso di elaborare le ferite aperte durante quei terribili anni. All’inizio, il governo dimostrò di voler impegnarsi in questo compito articolato e complesso che però non si accordava con le sue intenzioni di chiudere in maniera rapida la questione. Dal 1976 al 1978, furono presentate più di 1600 denunce all'ambasciata italiana di Buenos Aires riguardanti persone scomparse con passaporto italiano. Ma nessuno fece nulla per loro.
Durante il corrente mese di ottobre,si svolge a Roma, un processo contro un gruppo di militari argentini dell’ ESMA (Escuela de Mecánica de la Armada) in base all’articolo 8 del codice penale italiano che prevede il diritto di extraterritorialità quando si verifichino crimini di natura politica commessi all’estero ai danni di cittadini italiani.
dal sito di Vikipedia

29 ottobre, 2006

Giudice pace Roma:nulle multe se prive del numero di verbale

Cosi' come l'eventuale cartella esattoriale (ANSA) –
ROMA, 28 OTT - La contravvenzione per un'infrazione al codice della strada e' nulla se priva del numero di verbale a cui fa riferimento. Nulla anche la cartella esattoriale inviata in caso di mancato pagamento della multa. Lo ha deciso il giudice di pace di Roma accogliendo il ricorso di una donna multata ad agosto 2003 per un sorpasso in curva. Lei non pago' e 2 anni dopo ricevette una cartella esattoriale di 2800 euro e la decurtazione di 15 punti dalla patente, ma senza numero di verbale.

Promemoria: la firma della Costituzione e l'iter di ratifica

Il 29 ottobre 2004 si è svolta a Roma la cerimonia (trasmessa in eurovisione) della firma del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa. Hanno firmato la Costituzione i capi di Stato o di governo dei 25 paesi dell’Unione europea e i loro ministri degli esteri. Bulgaria, Romania e Turchia, in qualità di paesi candidati, hanno firmato solo l’Atto finale, mentre la Croazia ha partecipato come osservatore.
Berlusconi e Frattini firmano la Costituzione UE per il governo italiano
La firma della Costituzione è avvenuta nella Sala degli Orazi e Curiazi , la stessa storica sala in cui il 25 marzo 1957 i sei paesi fondatori firmarono i trattati che istituivano la CEE e l’Euratom (Trattati di Roma). È iniziato così il lungo processo di ratifica del testo costituzionale da parte dei 25 paesi dell’Unione europea, ratifica che avviene o per via parlamentare – come nel caso italiano – o tramite referendum popolari. In quest’ultimo caso, hanno risposto favorevolmente alle urne i cittadini di Spagna (20 febbraio 2004) e Lussemburgo (10 luglio 2005), mentre i cittadini di Francia (29 maggio 2005) e Olanda (1 giugno 2005) hanno votato in maggioranza no. Quest’ultimo risultato ha praticamente congelato l’iter di ratifica, da concludersi entro la fine del 2006: alcuni paesi (tra cui Danimarca e Gran Bretagna) che ancora non hanno ratificato la Costituzione non hanno ancora fissato date per eventuali referendum. Del resto, non si sa quale risposta dare ai no di Francia ed Olanda, e ad eventuali possibili no di altri paesi. Nel summit europeo del 15 e 16 giugno 2006, i capi di stato e di governo dei paesi membri si sono posti l'obiettivo di risolvere la questione entro il 2008. Tra le possibili soluzioni, c'è anche la stesura di una nuova Carta costituzionale.
a firma della Costituzione e l'iter di ratifica
Il 29 ottobre 2004 si è svolta a Roma la cerimonia (trasmessa in eurovisione) della firma del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa. Hanno firmato la Costituzione i capi di Stato o di governo dei 25 paesi dell’Unione europea e i loro ministri degli esteri. Bulgaria, Romania e Turchia, in qualità di paesi candidati, hanno firmato solo l’Atto finale, mentre la Croazia ha partecipato come osservatore.
Berlusconi e Frattini firmano la Costituzione UE per il governo italiano
La firma della Costituzione è avvenuta nella Sala degli Orazi e Curiazi , la stessa storica sala in cui il 25 marzo 1957 i sei paesi fondatori firmarono i trattati che istituivano la CEE e l’Euratom (Trattati di Roma). È iniziato così il lungo processo di ratifica del testo costituzionale da parte dei 25 paesi dell’Unione europea, ratifica che avviene o per via parlamentare – come nel caso italiano – o tramite referendum popolari. In quest’ultimo caso, hanno risposto favorevolmente alle urne i cittadini di Spagna (20 febbraio 2004) e Lussemburgo (10 luglio 2005), mentre i cittadini di Francia (29 maggio 2005) e Olanda (1 giugno 2005) hanno votato in maggioranza no. Quest’ultimo risultato ha praticamente congelato l’iter di ratifica, da concludersi entro la fine del 2006: alcuni paesi (tra cui Danimarca e Gran Bretagna) che ancora non hanno ratificato la Costituzione non hanno ancora fissato date per eventuali referendum. Del resto, non si sa quale risposta dare ai no di Francia ed Olanda, e ad eventuali possibili no di altri paesi. Nel summit europeo del 15 e 16 giugno 2006, i capi di stato e di governo dei paesi membri si sono posti l'obiettivo di risolvere la questione entro il 2008. Tra le possibili soluzioni, c'è anche la stesura di una nuova Carta costituzionale.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

28 ottobre, 2006

Cultura: inaugurata la mostra "L'arte rubata: il ritorno" a Palazzo Incontro


Il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, ha inaugurato la mostra "L'Arte rubata: il ritorno", allestita all'interno di "Palazzo Incontro" restaurato dall'Amministrazione provinciale con un investimento di 6 milioni di euro.

Sono 100 le opere esposte nel settecentesco edificio di via dei Prefetti, capolavori di grande pregio archeologico, storico e artistico, recuperati grazie al lavoro di investigazione e di intelligence delle Forze dell'ordine.

Hanno preso parte all'inaugurazione il comandante carabinieri Nucleo Patrimonio Artistico, generale di Brigata, Ugo Zottin, il comandante provinciale carabinieri generale di Brigata, Riccardo Amato, il prefetto di Roma, Achille Serra, il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture, Luigi Meduri, il comandante interregionale Italia Centrale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata, Pietro Ciani, il Comandante Unità Speciali della Guardia di Finanza, generale di Divisione, Virgilio Cicciò, il Direttore Centrale Fondo Edifici di Culto Ministero dell’ Interno, Prefetto Francesco La Motta, l'arciprete della patriarcale Basilica di San Pietro, Cardinale Francesco Marchisano, il presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, monsignor Mauro Piacenza, monsignor Giovanni Coppa in rappresentanza di monsignor Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato.

A benedire i locali è intervenuto monsignor Giovanni D'Ercole.
La mostra, con ingresso gratuito, aperta dal 28 ottobre al 10 dicembre, dalle ore 10 alle 19 tutti i giorni, eccetto il lunedì, contiene opere d'arte di inestimabile valore, alcune delle quali appartengono a collezionisti privati e solo grazie all'esposizione allestita a Palazzo Incontro, il pubblico avrà l'opportunità unica di poterle ammirare prima che siano restituite ai legittimi proprietari.
Si potranno vedere le due splendide tele del Guercino come la Santa Margherita di Antioca conservata nella Chiesa di San Pietro in Vincoli, rubata nel 1976 e recuperata nel 1989 e il San Giovanni Battista, oppure il capolavoro del Tiepolo "La Beata concezione", trafugato dalla cappella Thierry Veron di Venezia nel 1982 e ritrovato a Taranto nel 2004.
Finiti nei circuiti clandestini del mercato illegale delle opere d'arte, i quadri sono tornati alla luce grazie all'azione della Guardia di Finanza, così come la stupenda statua di Artemide Amazzanonica, trafugata dalla necropoli di Cerveteri e recuperata nel 2005 nelle campagne di Montelibretti.

In mostra a Palazzo Incontro anche la tela di Amedeo Modigliani, "Fillette aux bas rouges", ritrovata dai carabinieri, mai esposta a Roma e appartenente ad una collezione privata.
Sempre grazie all'azione dei militari è possibile di nuovo ammirare anche i due capolavori di Luca Giordano, il "Sant'Ambrogio battezza Sant'Agostino" e il "Sant'Agostino medita sulla Trinità".
E' merito della Polizia di Stato, infine, il recupero del capolavoro su tela di Mario Sironi "Il lavoro", rubato il 30 settembre '86 nel corso della triennale di Milano Arte internazionale contemporanea, così come l'opera di Depero Fortunato, "Tornio e telaio", entrambe ritrovate a Milano nell'ottobre del 1990.
Questi sono soltanto alcuni dei pezzi pregiati esposti a Palazzo Incontro, perchè i visitatori potranno ammirare opere di grande valore storico, artistico e archeologico: dai reperti di epoca etrusca, alle statue romane, per finire ai quadri del periodo rinascimentale e contemporaneo.

Promemoria: Papa Giovanni XXIII

Beato Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli (Brusicco, frazione di Sotto il Monte, Bergamo, 25 novembre 1881 - Città del Vaticano, 3 giugno 1963), fu Papa dal 1958 alla sua morte. Fu Terziario francescano. È ricordato con l'affettuoso appellativo di "Papa buono".
L'elezione
A seguito della morte di Papa Pio XII, Roncalli, con sua grande sorpresa, fu eletto Papa il 28 ottobre 1958.
Secondo alcuni analisti sarebbe stato scelto principalmente per un unica ragione: la sua età. Dopo il lungo pontificato del suo predecessore, i cardinali avrebbero perciò scelto un uomo che presumevano, per via della sua età avanzata e della modestia personale, sarebbe stato un Papa di "transizione". Ciò che giunse inaspettato era il fatto che il calore umano, il buon umore e la gentilezza di Giovanni XXIII, oltre alla sua esperienza diplomatica, avrebbero conquistato l'affetto di tutto il mondo, in un modo che i suoi predecessori non avevano mai ottenuto.
Egli sceglierà quale segretario privato Loris Francesco Capovilla, che già lo assisteva quale Patriarca di Venezia. Il Capovilla resterà, dopo la morte di Roncalli, un fedele custode della sua memoria.
Il discorso della luna, date una carezza...
Uno dei più celebri discorsi di Papa Giovanni, forse una delle allocuzioni in assoluto più celebri della storia della Chiesa, è quello che ormai si conosce come "il discorso della Luna".
L' 11 ottobre 1962, in occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San Pietro era gremita di fedeli che, se pur non comprendendo a fondo il valore teologico dell'avvenimento, ne percepivano la storicità, la fondamentalità, la difficoltà, ed erano nel luogo che simboleggia il Cattolicesimo, la piazza appunto. A gran voce chiamato ad affacciarsi, cosa che non si sarebbe mai immaginata possibile richiedere al papa precedente, Roncalli davvero si sporse, a condividere con la piazza la soddisfazione per il raggiungimento del primo traguardo: si era arrivati ad aprirlo, il Concilio.
Il discorso a braccio fu poetico, dolce, semplice, e pur tuttavia conteneva elementi del tutto innovativi.
Nel momento che avrebbe dato un nuovo corso alla religione cattolica, con un richiamo straordinario salutò la Luna "Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera… Osservatela, in alto, a guardare questo spettacolo…", salutò i fedeli della sua diocesi (il papa è anche il vescovo di Roma), e si produsse in un atto di umiltà forse senza precedenti, asserendo tra le altre cose "la mia persona conta niente, è un fratello che parla agli altri fratelli divenuto padre per volontà dello Spirito, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio". E, sulla linea dell'umiltà, impartì un ordine da pontefice con il parlare di un curato: "Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: Questa è la carezza del Papa. Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto."
Il papa ora viveva con la piazza dei fedeli, ne condivideva la serata di fine estate, ne partecipava la sofferenza e la "maraviglia" per quella Luna inattesa; la Chiesa era davvero molto più comunitaria di quanto non fosse mai stata in passato. I fedeli avevano il Papa fra loro, con loro. Proprio ciò per cui il Concilio era stato voluto.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

27 ottobre, 2006

Ottobrata a San Basilio

Progetto Polidoro (Giornata conclusiva).
Il 28 ottobre 2006 dalle 15:00 alle 19:00 in Via Recanati (p.zza della balena).
L’A.T.I. Cooperativa Sociale O.SA.LA. Onlus Associazione Casale Podere Rosa.
Il progetto Polidoro, finanziato dall’Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro- Dipartimento XIX – Recupero e Sviluppo delle periferie V Unità Organizzativa- Autopromozione Sociale- Comune di Roma organizza la giornata conclusiva nel cuore di San Basilio.
Sarà presente l’Assessore On. Dante Pomponi.
Verranno presentati tutti i materiali e le attività di un anno di lavoro: spazio fotografico, video, teatrale, spazio bimbi, spazio ristoro, gazebo informativo, musica e tanto divertimento!!
www.progettopolidoro.it

Promemoria: Enrico Mattei

Enrico Mattei (Acqualagna, 29 aprile 1906 - Bascapè 27 ottobre 1962) è stato un imprenditore, un partigiano ed un uomo d'affari italiano.
Per la sua attività Mattei fu insignito di diverse lauree ad honorem, della croce di cavaliere del lavoro e della Bronze Star dell'Esercito statunitense (5 maggio 1945).
L'omicidio di Mattei
L'attentato nel quale Mattei perì fu, almeno temporalmente, preceduto da alcuni accadimenti che, a posteriori, taluni hanno inteso interpretare come espressivi presagi.
A proposito dell'Algeria, Mattei aveva pubblicamente dichiarato che non avrebbe accettato le pur allettanti concessioni sul Sahara se non quando quello stato avesse finalmente raggiunto l'indipendenza. Ciò contrastava con una proposta appena ricevuta da parte delle sette sorelle, che disperatamente cercavano di coinvolgere l'Eni in una politica comune, ritenendo che tutto il polverone italiano fosse stato sollevato al fine di barattare migliori condizioni commerciali. Con la sua sortita, Mattei aveva invece messo in ulteriore difficoltà il cartello antagonista, obbligandolo implicitamente a schierarsi per la Francia o contro di essa, per gli indipendentisti o contro di essi. Per la prosecuzione del colonialismo economico o contro di esso. Ed un qualsiasi sbilanciamento in questo senso delle sette sorelle avrebbe meccanicamente schierato anche il governo americano.
Ricevette "perciò", una suggestiva missiva dell'OAS, un organismo armato francese ufficialmente clandestino (che comunque almeno in quella fase mostrava di avere interessi coincidenti con quelli governativi), che senza grandi perifrasi gli preannunciava le possibili funeste evoluzioni di una sua eventuale pertinacia nell'appoggiare il Fronte di liberazione algerino. Le minacce, i cui tempi e modi di trasmissione erano stati accortamente studiati, ebbero l'effetto di preoccupare Mattei, che non poté nascondere i suoi crucci alla moglie ed al capo della sua scorta, un fidato amico partigiano; questi immediatamente creò un ulteriore cordone di sicurezza attorno al dominus dell'Eni, distanziandone la scorta ufficiale composta di poliziotti e carabinieri (ed agenti del SIFAR, quantunque Mattei controllasse anche questo) e frapponendovi una squadra di altrettanto fidati amici dei tempi della resistenza.
L’8 gennaio 1962 Mattei era atteso in Marocco per l'inaugurazione di una raffineria, ma il pilota del suo aereo personale, accorgendosi di una lievissima sfumatura sonora da uno dei reattori, scoprì un cacciavite fissato con del nastro adesivo ad una delle pareti interne del motore. L'episodio, classificato come banale "dimenticanza" dei tecnici, poteva con ottima probabilità provocare la seguente dinamica: il calore del reattore avrebbe sciolto il nastro, il cacciavite sarebbe finito nel reattore stesso, che sarebbe esploso senza lasciar traccia dell'oggetto, potendo il tutto poi apparire come un "normale" incidente.
Tra la fine del settembre dello stesso anno e l'inizio del mese successivo, Mattei ricevette Leonid Kolosov, capo-centro del KGB sovietico per l'Italia settentrionale, il quale gli segnalò che contro la sua persona erano in corso progetti di "neutralizzazione".
Lasciando la moglie per partire per la Sicilia, il 26 ottobre 1962, Mattei la salutò - secondo alcune ricostruzioni - dicendole che poteva anche darsi che non sarebbe tornato.
La sera del giorno dopo, il 27 ottobre, l'aereo Morane Saulnier MS.760 Paris su cui stava tornando da Catania a Milano, precipitò nelle campagne di Bascapè, un piccolo paese in provincia di Pavia, mentre durante un temporale si stava avvicinando all'aeroporto di Linate. Morirono tutti gli occupanti: Mattei, il pilota Irnerio Bertuzzi ed il giornalista americano William Mc Hale. Secondo alcuni testimoni, il principale dei quali era il contadino Mario Ronchi (che in seguito ebbe a ritrattare la sua testimonianza), l'aereo serebbe esploso in volo.
Le indagini svolte dall'Aeronautica militare italiana e dalla procura di Pavia sull'ipotesi di attentato, si chiusero inizialmente con un'archiviazione "perché il fatto non sussiste". In seguito, nel 1997, il ritrovamento di reperti che potevano ora essere analizzati con nuove tecnologie, fece riaprire le indagini giudiziarie. Queste stavolta si chiusero con l'ammissione che l'aereo "venne dolosamente abbattuto", senza però poterne scoprire né i mandanti, né gli esecutori. Nell'aereo si è certificato fu inserita una bomba stimata in 150 grammi di Tritolo posti dietro al cruscotto dell'apparecchio che si sarebbe attivata nel momento dell'apertura del carrello in fase di atterraggio.
Il sostituto procuratore Calia, che aveva riaperto il caso, sulla base delle sue risultanze si spinse ad affermare che "l'esecuzione dell'attentato venne pianificata quando fu certo che Enrico Mattei non avrebbe lasciato spontaneamente la presidenza dell'ente petrolifero di Stato".
Sulla vicenda è stato girato il film "Il caso Mattei" e sono stati scritti diversi libri.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

26 ottobre, 2006

Liberato il piazzale dai nomadi a Torraccia.

Come assicurato alle forze dell’ordine e al Presidente del Municipio Roma V Ivano Caradonna i nomadi, che ieri sera si erano insediati nel piazzale alle spalle della scuola elementare di Torraccia, hanno lasciato questa area.
Nella mattinata è arrivato anche il Presidente del Municipio che, dialogando con i nomadi ha affermato che in quinta non c’è più posto per altri insediamenti né a Torraccia né altrove.
Attorno alle 15,30 il piazzale è stato liberato!
E’ necessario che noi abitanti di questo quartiere facciamo attenzione a che luoghi così appetibili da rom e nomadi non abbiano ad essere utilizzati.
Sappiamo inoltre che una delle condizioni ricercate dai nomadi sono i luoghi in cui sia almeno una fontanella. Visto che questo spazio era stato destinato al mercato settimanale ma poi non è stato più adibito a questa funzione sarebbe utile togliere la fontanella tanto appetita dai rom.
Domani l’AMA interverrà a ripulire il piazzale.

Sfratti: no del Senato al decreto di proroga, il Campidoglio lancia l'allarme per Roma

La bocciatura del decreto anti-sfratti produrrà gravi conseguenze sociali a Roma. Lo afferma un comunicato del Campidoglio, diffuso dopo lo stop del Senato al decreto. Danni soprattutto per i più deboli, come i numeri dimostrano.

Escludendo i casi di morosità, prosegue il comunicato, a Roma ci sono 2.709 famiglie con seri problemi colpite da sfratto: 1.477 con ultrasessantacinquenni al proprio interno, 591 con invalidi, 641 con minori. E il dato non è completo, perché mancano tutti quelli che hanno richiesto un alloggio di edilizia sociale, più le famiglie con reddito anche di poco superiore al previsto per entrare nelle graduatorie delle case popolari – reddito, precisa il comunicato, comunque del tutto insufficiente per comperare una casa o affittarla ai prezzi di mercato – .

Il tutto, poi, va considerato anche alla luce dell'emergenza alloggi dovuta ai flussi di immigrazione. Il decreto, conclude il comunicato, avrebbe consentito non solo la proroga, ma anche l'avvio di un nuovo piano casa concertato a livello nazionale, regionale e dei comuni. Ora c'è un vuoto legislativo da colmare presto, per evitare una situazione "che davvero non consente rinvii".

25 ottobre, 2006

Roulotte di nomadi a Torraccia.

Questa sera gli abitanti di Torraccia si sono trovati,nel piazzale alle spalle dell’elementare, un gruppo di roulotte di nomadi che si sono insediati in questa area. Sono intervenute le forze dell’ordine e i vigili urbani che operano nel quinto Municipio. I nomadi hanno assicurato che la mattina seguente avrebbero lasciata libera l’area.
Ho avuto conferma in tal senso anche dal Presidente del Municipio Roma V Ivano Caradonna che era stato messo a conoscenza del fatto.
Verificheremo se l’area sarà liberata domattina.

24 ottobre, 2006

29 ottobre Domenica ecologica in V Municipio.

29 Ottobre 2006 al Parco Meda, (ingresso via Filippo Meda) ai Monti Tiburtini.
Giornata di festa e occasione di discussione sui temi della mobilità sostenibile, l’agricoltura biologica, il commercio equo, il riciclaggio e l’impatto ambientale delle grandi opere sul territorio.

Programma:
ore 10: apertura degli stand; attività sportive; mostra sui progetti di piste ciclabili; mostra di pittura, fotografia e scultura di artisti del territorio; mostra sul riciclaggio; mostra-mercato di prodotti del commercio equo e di prodotti di cooperative sociali;mostra di produttori biologici regionali e stand informativi.

ore 11: Passeggio in bicicletta tra il verde pubblico e i siti di interesse archeologico del territorio (appuntamento a Via A. Benedetti)

ore 13: pranzo organizzato dalla cooperativa "Officina dei sapori";
ore 15: animazione e giochi nel parco con i giocolieri e clown dell’associazione "Colorando";
ore 18: chiusura della festa.

In seno all'iniziativa parteciperà, con stand informativo provvisto di Unità Mobile per effettuare prelievi, il "Servizio Trasfusionale Ospedale Sandro Pertini".
Si ricorda ai donatori che essi possono assumere un Thè, un caffè o succo di frutta, prima della donazione.
A tutti i donatori verranno eseguiti esami clinico chimici di controllo e altri esami previsti dalla legge.

Si ricorda inoltre che, qualora si voglia donare il sangue in altre occasioni, il Servizio Trasfusionale Ospedale Sandro Pertini, sito in Via Monti Tiburtini, 385 (tel: 0641433301),
riceve tutti i giorni dal Lunedì al Sabato dalle ore 08,00 alle ore 11,00

Per informazioni alla Domenica Ecologica: Bottega del commercio equo "Tutti giù Terra", via Carlo Caneva 9, tel. 340 3460664
Infomail:assolastrada@libero.it
Promotori:
Associazione Ascas, associazione Insieme per l’Aniene, associazione On the road, Bottega del commercio equo e solidale Tutti giù per Terra, cooperativa EquoBio, cooperativa Esse Store, cooperativa La Cacciarella, cooperativa Officina dei sapori, Strike spa [spazio pubblico autogestito], centro sociale Intifada

Giochi di Borsa

Immaginate di avere delle azioni.

E che dopo cinque anni queste azioni valgono la metà.
E che queste azioni vi consentono di mantenere il controllo della più grande azienda italiana.
E che l’azienda si chiama Telecom Italia.
E che nessuno vi faccia notare che dovete svalutarle.
E che se le svalutate perdete il controllo della Telecom.
E che per non svalutarle dovete tirare fuori la differenza, ma i soldi non li avete.
E che la società che ha le azioni dimezzate si chiama Olimpia.
E che l’80% di Olimpia è della Pirelli.
E che l’altro 20% è di proprietà di Benetton che però ha aggiornato il valore al mercato.
E che il tronchetto dimezzato ha ancora tutta la sua squadra che comanda in Telecom.
E che se fosse aggiornato il valore delle azioni di Olimpia, da più di quattro euro a bilancio al valore di Borsa di circa la metà, Olimpia non conterebbe più nulla.
E che tutti gli uomini di Tronchetti non sarebbero più ai posti di comando.
E che Tavaroli chiama in causa Buora.
E che Buora gli risponde per le rime sulla Gazzetta dello Sport che lui è un amministratore delegato srl. A responsabilità limitata.
E che non sapeva niente.
E che forse il Sismi replica a Buora con un comunicato su Topolino.
E che tutti i piccoli azionisti della Telecom vogliono avere il valore delle azioni a più di quattro euro.
E che chiedono alle loro banche di farlo.
E che le banche spiegano per iscritto perchè Olimpia sì e loro no.
E che le azioni devono essere tutte uguali.
E che è incredibile quanto ci prendono per il c..o.
dal Blog di Beppe Grillo

Rapporto Legambiente - Sole 24 Ore su città italiane: Roma metropoli più vivibile

Roma è in pole position tra le metropoli italiane per vivibilità. Lo attesta il rapporto annuale Legambiente – Sole 24 Ore sull'ecosistema urbano in Italia, pubblicato ieri. Un balzo in avanti di otto posizioni rispetto all'anno scorso.

Per la precisione, la capitale è al sessantesimo posto, mentre Milano è al numero 62, Napoli al 67 e Torino al 69. Prime in classifica assoluta, le città di piccole o medie dimensioni (in pole position è Bolzano), soprattutto del nord ma con interessanti eccezioni come Perugia (14), Terni (15) e Salerno (21).

E' un segnale decisamente positivo – ha commentato il sindaco Veltroni –, che conferma il progressivo miglioramento della qualità ambientale a Roma. Un risultato prodotto – afferma Veltroni – da una strategia fatta di zone a traffico limitato, ampliamento delle aree verdi, fotovoltaico obbligatorio per i nuovi edifici, bus a metano (i primi 200 sono già su strada).

Ora, ha proseguito il sindaco, dopo gli esiti incoraggianti anche sul fronte smog – che resta comunque un'emergenza per tutte le grandi città, come il rapporto Legambiente mostra –, "è il tempo delle grandi infrastrutture per la mobilità sostenibile": chiusura dell'anello ferroviario, due nuove linee di metropolitana e una terza – la D – per cui sta per partire la gara. Altro punto essenziale del programma per Roma eco-sostenibile, l'anello di grandi parcheggi intorno al centro storico per farne gradualmente un'unica isola pedonale.

Promemoria – il 24 ottobre 1973 si conclude la guerra del Kippur.

La Guerra del Kippur, Guerra del Ramadan o Guerra d'ottobre (ebraico: מלחמת יום הכיפורים; Milhemet Yom HaKipurim o מלחמת יום כיפור Milhemet Yom Kipur; arabo: حرب أكتوبر; Harb Uctūber o حرب تشرين Harb Tishrīn), conosciuta anche come la Guerra del 1973, fu combattuta dal 6 (Yom Kippur) al 24 ottobre 1973 tra Israele e una coalizione creata da Egitto e Siria. La guerra iniziò quando l'Egitto e la Siria lanciarono un attacco congiunto a sorpresa, rispettivamente nel Sinai e nelle alture del Golan, territori conquistati sei anni prima da Israele durante la Guerra dei sei giorni.
Gli Egiziani e i Siriani avanzarono durante le prime 24-48 ore, dopo le quali la situazione cominciò a entrare in una fase di stallo per poi volgere a favore di Israele. Nella seconda settimana di guerra, i Siriani erano stati completamente respinti ed erano fuori dalle alture del Golan. Nel Sinai, a Sud, gli Israeliani avevano agito sui punti di comunicazione tra le due Armate arabe penetrate nella regione, ed erano penetrate a loro volta in territorio egiziano dopo il superamento del Canale di Suez (che faceva da frontiera prima del 6 ottobre). Al momento del cessate il fuoco, la III Armata egiziana era totalmente fuori da ogni linea di rifornimento e contatto col resto del contingente arabo, pur protetta da un forte sitema missilistico.
Il conflitto ebbe implicazioni a lungo termine per molti Paesi. Il mondo arabo, che già si sentiva umiliato dalla completa disfatta dell'alleanza siro-giordano-egiziana durante la Guerra dei sei giorni, ebbe modo di sentirsi psicologicamente vendicato dalle prime vittorie ottenute nelle prime battaglie, e questo spianò la strada al processo di pace che seguì, oltre ad alcune liberalizzazioni come la politica egiziana dell'Infitāh (lett. "Apertura"). Gli Accordi di Camp David che avvennero subito dopo portarono alla normalizzazione delle relazioni tra Israele ed Egitto: prima nazione, tra quelle arabe, che riconobbe l'esistenza dello Stato di Israele stesso. L'Egitto, che si stava già allontanando dall'influenza e dall'aiuto sovietico, dichiarò implicitamente la volontà di staccarsi quasi del tutto dall'influenza dell'URSS.

23 ottobre, 2006

Promemoria - Il 23 ottobre 1956 inizia la rivolta d'Ungheria

Il 23 ottobre 1956 inizia la rivolta d'Ungheria quindi, il primo novembre, l'Ungheria esce dal Patto di Varsavia e tre giorni dopo l'Armata rossa invade il Paese e i moti rivoluzionari che avevano provocato l'uscita dal Patto vengono sedati con l'intervento delle forze armate sovietiche. Resterà nel Patto di Varsavia fino al 1989.
Con la caduta della Cortina di ferro (scioglimento del Patto di Varsavia e dissoluzione dell'Unione Sovietica) e il rovesciamento del partito comunista, il paese si orienta verso modelli economici e politici dell'Europa occidentale.
Nel vertice UE di Copenaghen svoltosi il 13 dicembre 2002, venne deciso che dal 1 maggio 2004 l'Ungheria (assieme ad altri 9 stati) entrasse a far parte dell'Unione Europea, decisione che venne confermata il 12 aprile 2003 con un referendum al quale partecipò il 45% degli aventi diritto al voto e l'84% dei votanti votò a favore dell'UE.

22 ottobre, 2006

Promemoria: Oggi, 42 anni fa, Jean-Paul Sartre rifiuta il Nobel per la letteratura.

Jean-Paul Sartre (Parigi, 21 giugno 1905 - 15 aprile 1980) è stato un importante filosofo, scrittore e critico francese; studiò all'École Normale Supérieure di Parigi, dove si laureò nel 1929. Nel 1964 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura, che però rifiutò "Non voglio essere letto perché Nobel ma solo se il mio lavoro lo merita. E poi, chi è quel tribunale per giudicare la mia opera?". È sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi; si calcola che al suo funerale presenziarono cinquantamila persone La vita Specializzandosi in Germania, poté entrare in contatto con la fenomenologia di Edmund Husserl e l'esistenzialismo di Martin Heidegger. Venne catturato dai tedeschi e, dopo la sua liberazione, partecipò alla resistenza francese. Sartre è stato uno fra i massimi esponenti dell'esistenzialismo ed uno studioso le cui idee sono sempre state ispirate ad un pensiero politico orientato verso la sinistra internazionale (negli anni della guerra fredda sostenne le ragioni dell'allora Unione Sovietica, pur criticandone in diversi suoi scritti la politica). Ha diviso con Simone de Beauvoir - conosciuta nel 1929 all'École Normale Supérieure - la propria vita sentimentale e professionale. Il pensiero La prima fase del pensiero di Sartre è segnata dall'opera L'essere e il nulla, in cui riflette sulla fondamentale libertà di ogni uomo e la sua ineludibilità. Dopo la seconda guerra mondiale l'attenzione di Sartre si rivolge all'azione politica. Si avvicina al comunismo benché non si sia mai iscritto al partito comunista. Dopo l'adesione al comunismo, Sartre trascorse il resto della sua vita nel tentativo di riconciliare le idee esistenzialistiche con i principi del marxismo, convinto che le forze socio-economiche determinino il corso dell'esistenza umana. Nell'esistenzialismo di Sartre si realizza lo stesso paradosso di Heidegger e Jaspers: la trasformazioni del concetto di possibilità in impossibilità. Secondo Sartre l'uomo è definito come "l'essere che progetta di essere Dio" (in "L'essere e il nulla") ma questa attività si risolve in uno scacco: ciò che per Heidegger e Jaspers è nullificato dalla realtà fattuale in Sartre è nullificato dalla molteplicità delle scelte e dall'impossibilità di discriminarne la fondatezza e validità. "Ein Mal ist kein Mal" (una volta è nessuna volta), se mi è dato scegliere, il fatto di non poter discernere si traduce in una non scelta.
• Contingenza dell'essere: il mondo è « assurdo », senza ragione. È « di troppo ». Esiste semplicemente, senza « fondamento ». Le cose e gli Uomini esistono di fatto, e non di diritto. (Vedere La Nausea.)
• L'Uomo è definito dalla coscienza (il "per sé" che si oppoine all'"in sé"). Ovvero ogni coscienza è coscienza di qualcosa (idea d'intentionalità ripresa da Husserl). L'Uomo è dunque fondamentalmente aperto sul mondo, « incompleto », « girato verso », esistente (proiettato fuori di sé) : c'è in lui un niente, un « foro nell'essere » suscettibile di ricevere gli oggetti del mondo.
La coscienza è ciò che non coincide mai con se stessi, ciò che è potenza di "nullificazione" (cioè di negazione, cioè d'azione) grazie all'immaginazione (che può pensare ciò che non è). La coscienza rende dunque il progetto possibile.
• L'Uomo è assolutamente libero: egli non è nient'altro che ciò che egli fa della sua vita, egli è un progetto. L'esistenza precede l'essenza (contro Hegel: non c'è essenza predeterminata, l'essenza è liberamente scelta dall'esistente).
L'impegno non è una maniera di rendersi indispensabile, ma n'importe qui (interchangeable).
• "L'Uomo è condannato ad essere libero" : non impegnarsi è ancora una forma d'impegno, poiché se ne è responsabili.
Inoltre, Dio non esiste (e in ogni caso "se esistesse ciò non cambierebbe nulla"), per cui l'uomo è unica fonte di valore e di moralità; è condannato ad inventare la propria morale.
• Rifiuto del concetto freudiano d'inconscio, sostituito con la nozione di « malafede »: l'inconscio non saprebbe diminuire l'assoluta libertà dell'Uomo
Il criterio della morale non si trova dunque al livello delle "massime" (Kant) ma degli "atti". La "malafede", sul piano pratico, consiste nel dire: "quel che conta è l'intenzione".
• Intersoggettività: il soggetto tende a fare degli altri un oggetto e a percepirsi come l'oggetto d'altri (esempio particolare del "gesto sporco" sorpreso mentre fatto di nascosto).

20 ottobre, 2006

Al via "e-Citizen"

Stanno per partire, presso i "Punti territoriali" i percorsi formativi, attraverso i quali si formeranno i futuri "cittadini digitali", in grado di utilizzare i servizi in rete: e-government, homebanking, acquisti digitali, posta elettronica.

Il programma è rivolto a chi, per motivi generazionali, o perché fuori dai circuiti formativi o lavorativi non ha avuto, finora, la possibilità di accostarsi all'informatica e di utilizzare le grandi possibilità che offre.

"Il Lazio è la prima Regione italiana a introdurre il programma europeo 'e-Citizen', - ha dichiarato l'Assessore all'Istruzione della Regione Lazio Silvia Costa - E' molto sentita infatti, l'esigenza di conoscere, e soprattutto di utilizzare i servizi e le opportunità presenti in rete. Penso a quanti hanno difficoltà a raggiungere gli uffici pubblici, la posta o le strutture sanitarie".

La sperimentazione riguarderà 1200 cittadini del Lazio, affiancati da giovani tutor, ma l'idea è quella di estendere quanto prima questo servizio.

Il progetto è promosso da Regione Lazio - Assessorato all'Istruzione, dall'Ufficio scolastico regionale del Lazio, dal Ministero della Pubblica Istruzione - Direzione generale dei sistemi informativi da AICA (Associazione per l'Informatica e il Calcolo Automatico) da ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente) e dalla Filas (Finanziaria Laziale di Sviluppo).

Linea 344 per gli studenti: parere positivo del Municipio Roma V.

E’ stato espresso parere positivo da parte dell’Assessore del Municipio Roma V Eraldo Guardati e della Presidente di commissione Angela Scacco per il nuovo percorso del 344 per studenti all’interno di Torraccia. La fermata prevista sarà situata in Via Donato Menichella all’altezza del civico 266 dove effettua la fermata il 444 accanto all’edicola.
Siamo in attesa del pronunciamento da parte dell’Assessorato alla Mobilità del Comune di Roma che, per esperienza, non è mai difforme da quello del Municipio.

Inagibilità della Biblioteca Mozart.

Al Sindaco di Roma On.le Walter Veltroni

All’Assessore alla Cultura del Comune di Roma
On.le Gianni Borgna

Al Presidente del Municipio Roma V
Ivano Caradonna



Oggetto: inagibilità della Biblioteca Mozart.

Con la presente la nostra associazione scolastica denuncia quanto l’inagibilità della Biblioteca Mozart pesi negativamente nel lavoro degli studenti e dei docenti del Liceo B.Croce. Questa assenza pesa anche sugli altri plessi scolastici che insistono in questo territorio oltre che su tutti i cittadini del Municipio Roma V.
Abbiamo potuto constatare che i lavori presso la Vaccheria Nardi sono fermi da diverso tempo e non è dato sapere quando riprenderanno e meglio ancora quando si completeranno e ospiteranno la biblioteca Mozart.
Chiediamo precisazioni in tal senso e, meglio ancora, impegni precisi sul completamento dei lavori.
Questa luogo di fruibilità culturale per gli abitanti di questa municipalità veniva visto come un affrancamento dalla condizione di periferia e la sua assenza è vissuta come un ferita.
Tutto questo inoltre è visto e come un passo indietro verso un’appartenenza paritetica alle zone centrali della città.
Siamo certi di un Vs. sollecito intervento e di un riscontro alla presente.



Roma 20 ottobre 2006 Il presidente
Roberto Chiappini

19 ottobre, 2006

No ai trucioli di legno per invecchiare il vino. A chiederlo una mozione del consiglio regionale.

del consiglio regionale.
Il consiglio regionale del Lazio dice no all'utilizzo di trucioli di legno di rovere nei mosti per 'invecchiare' il vino, al posto del tradizionale passaggio in 'barrique'. Con una mozione, presentata dal vicepresidente Guido Milana e sottoscritta da numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione, l'assemblea impegna il presidente della giunta e l'assessore all'Agricoltura Valentini ad adoperarsi in tutte le sedi, compresa la Corte di Giustizia europea, affinché sia difeso il percorso qualitativo e il lavoro dei produttori vinicoli del Lazio, impedendo l’utilizzo dei trucioli.

"Una pratica – ha spiegato Milana - già usata dai produttori americani, sudafricani, sudamericani e australiani ma finora interdetta ai produttori europei. Riteniamo che in assenza di chiare indicazioni in etichetta, i trucioli di legno utilizzati nei processi enologici possano costituire un inganno per i consumatori e un elemento di mancata tutela delle produzioni vinicole di qualità presenti nella nostra Regione.

Premio “Don Luigi Di Liegro per il giornalismo e la ricerca sociale”



Il presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra, il presidente del comitato scientifico della Fondazione Internazionale don Luigi Di Liegro, Giovanni B. Sgritta, e l'assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini hanno consegnato il premio "Don Luigi Di Liegro per il Giornalismo e la Ricerca sociale", promosso dalla Provincia di Roma e dalla Fondazione "Don Luigi Di Liegro".

Il tema di questa prima edizione del premio è “La città illegale”.
La cerimonia di premiazione avviene nell'ambito del convegno "L’intreccio tra circuiti legali e circuiti illegali", che è moderato dal Fernanda Contri, ex Giudice della Corte Costituzionale.
Hanno ottenuto il riconoscimento i giornalisti Sabrina Giannini, giornalista free lance autrice di diverse inchieste per la trasmissione “Report” (RaiTre); Riccardo Iacona, inviato di RaiTre per la trasmissione "W l'Italia"; Roberto Saviano, autore del discusso "Gomorra", collaboratore de "l'Espresso", “il Manifesto” e del “Corriere del Mezzogiorno” e Gian Antonio Stella, scrittore e editorialista del “Corriere della Sera”, e i ricercatori sociali Francesco Carchedi, esperto di immigrazione, tratta e sfruttamento sessuale e Nando Sigona, studioso del mondo rom e sinti e delle tematiche riguardanti i rifugiati e i richiedenti asilo.

Questo riconoscimento ha l'obiettivo di segnalare all’opinione pubblica contributi rilevanti per una migliore rappresentazione dei fenomeni illegali, in qualunque ambito siano avvenuti, per comprenderne la portata, la complessità e il crescente integrarsi con soggetti e fenomeni che, invece, appartengono prevalentemente o totalmente all’area della legalità.

Il Premio "Don Luigi Di Liegro per il Giornalismo e la Ricerca sociale" prende le mosse da due intuizioni del fondatore della Caritas romana: il ruolo decisivo dei mass media nella rappresentazione delle città e del Paese e, dunque, anche dei maggiori problemi sociali e la necessità di unire all’azione solidale una approfondita conoscenza della realtà sociale.
Coerentemente con lo spirito che animava don Luigi, il premio vuole dare un riconoscimento a giornalisti e ricercatori sociali che si segnalano per la volontà di scoprire, raccontare, studiare i nodi critici del vivere sociale, le contraddizioni e i punti di caduta del Paese, nella convinzione che troppe poche energie – anche nel mondo del giornalismo e della ricerca sociale – si impegnino oggi nel descrivere i cambiamenti che il nostro Paese sta attraversando sul territorio, nei concreti contesti sociali ed economici.

Premio don Luigi Di Liegro per il Giornalismo e la Ricerca sociale
La città illegale
Edizione 2006

Sezione “Giornalismo”
Sabrina Giannini

Giornalista free-lance, collabora alla trasmissione “Report” (RaiTre) diretta da Milena Gabanelli. Tra le varie inchieste firmate da Sabrina Giannini, la Giuria segnala in particolare, per incisività, impegno e pertinenza al tema di questa prima edizione del Premio, quella sul “Re della bistecca”, nella quale vengono documentate le frodi e le truffe messe in atto dal principale – anzi, unico – grande produttore e distributore di carne italiano a danno della salute dei consumatori dei paesi del Sud del Mondo. Conferendo il premio alla Sig.ra Sabrina Giannini, la Giuria ha inteso riconoscere certamente l’intelligenza, la professionalità e il coraggio civile con il quale la giornalista ha preso posizione nei confronti dei diffusi fenomeni di illegalità presenti nella società italiana, ma anche indirettamente una trasmissione come “Report” che è l’unica grande testata italiana dedita esclusivamente al lavoro di inchiesta giornalistica.

Riccardo Iacona

Giornalista Rai, Riccardo Iacona lavora da sempre nel campo del video-giornalismo d’inchiesta, ambito nel quale ha prodotto numerosi reportage sulle condizioni di vita delle persone svantaggiate, sui tanti episodi di illegalità, le disfunzioni e le inefficienze dell’amministrazione della cosa pubblica. In particolare, il Premio è un riconoscimento per il ciclo di inchieste che Riccardo Icona ha svolto tra la fine del 2004 e l’inizio del 2006 nella serie W l'Italia andate in onda su RaiTre ed in particolare per la puntata “W il mercato”, nella quale l’autore mostra la disparità di potere contrattuale tra i contadini e i piccoli produttori e i grandi broker che acquistano i loro prodotti per poi collocarli nei circuiti della grande distribuzione. L’inchiesta di Iacona illustra in particolare, con esemplare chiarezza e efficace capacità documentaristica, che innovano il lavoro video-giornalistico avvicinandolo alla pratica della ricerca, come la catena alimentare impoverisca i produttori e arricchisca talvolta attraverso vie e mezzi illeciti i grandi intermediari.

Roberto Saviano

Giornalista, ma anche scrittore, Roberto Saviano si è segnalato in questi ultimi due anni come uno dei più interessanti autori tra quanti in Italia si occupano della criminalità organizzata. Le sue inchieste e i suoi reportage – presentati con una qualità di scrittura e un’incisività non comune – documentano sulla base di una serrata documentazione investigativa l’evoluzione e le caratteristiche della camorra nell’area campana. I suoi articoli sono apparsi sul “Manifesto” e sulla rivista “Zazàdue”, edita dalla casa editrice napoletana “L’ancora del mediterraneo”, in un numero monografico intitolato “Napoli comincia a Scampia”, curato dallo stesso Saviano con Maurizio Bracci. Particolarmente meritevoli di segnalazione ai fini del Premio sono anche i reportage che Saviano ha scritto per il “Bollettino dell’Osservatorio sulla camorra e sull’illegalità”, che esce una volta al mese insieme al “Corriere del Mezzogiorno”. Con Saviano, il Premio si estende simbolicamente anche a questa coraggiosa iniziativa del “Corriere del Mezzogiorno”. 2005
Gian Antonio Stella

Gian Antonio Stella, editorialista del “Corriere della Sera”, appartiene con pochi altri alla cerchia dei “giornalisti di razza” che con il loro lavoro, sempre basato su un’insolitamente ampia documentazione e su una prodigiosa memoria degli avvenimenti, hanno saputo analizzare con civile partecipazione e graffiante ironia le vicende della politica e il governo della cosa pubblica. Particolarmente apprezzabili, ai fini di questa edizione del Premio, le innumerevoli inchieste nelle quali Gian Antonio Stella ha portato alla luce gli sprechi, gli abusi, le sacche di fisiologica inefficienza, le contaminazioni pericolose e i vistosi filoni di clientelismo e assistenzialismo che caratterizzano, ai limiti della legalità e spesso al di là del lecito, la vita politica del Paese e l’amministrazione delle nostre città.

Sezione “Ricerca sociale”
Francesco Carchedi

Francesco Carchedi appartiene a una generazione che ha iniziato, tra gli anni Sessanta e Settanta, a conoscere la realtà sociale attraverso le lotte di quartiere per i diritti di cittadinanza. Fondatore dell’Associazione Parsec di Roma, si è dedicato soprattutto alle ricerche sull’immigrazione, la tratta, la prostituzione, oltre che sull’emigrazione degli italiani all’estero. Particolare interesse ha suscitato nella Giuria del Premio la ricerca, edita da Ediesse nel 2005, sulle “Schiavitù emergenti. La tratta e lo sfruttamento delle donne nigeriane sul litorale domitio”, condotta con Adriana Bernardotti e Benedetta Ferone. In questa indagine, Carchedi ricostruisce, con forza argomentativa e solido rigore scientifico, la genesi e lo sviluppo del fenomeno della prostituzione nigeriana nell’area del casertano, mettendone in luce i meccanismi, i legami internazionali, le pratiche e le negoziazioni. Il libro prosegue con grande coerenza un lavoro di ricerca e approfondimento sul fenomeno della prostituzione di cui Carchedi può essere a ragione considerato il massimo esperto presente oggi in Italia.

Nando Sigona

Giovane studioso, esperto di rom e sinti e di rifugiati, Nando Sigona insegna attualmente in Inghilterra, alla Oxford Brookes University. Il lavoro di ricerca che la Giuria del Premio intende premiare è, in particolare, il saggio intitolato “I confini del «problema zingari». Le politiche dei campi nomadi in Italia”, apparso nel volume “Stranieri in Italia. Migrazioni globali, integrazioni locali”, curato da Tiziana Caponio e Asher Colombo per le edizioni del Mulino di Bologna. La ricerca, partendo dall’esistenza dei campi nomadi, legali e illegali, spiega le strategie culturali attraverso le quali le istituzioni favoriscono la mancata integrazione di quelle popolazioni, come i rom e i sinti, che ci ostiniamo a chiamare “nomadi” e che consideriamo irriducibili alla legalità, e mostra come siano i diffusi pregiudizi nei loro confronti che impediscono un vero ascolto dei loro bisogni e la possibilità di un incontro positivo e alla pari. Da segnalare, nello specifico, non solo la qualità della produzione di Sigona, ma anche e soprattutto il metodo di lavoro, basato sul legame costante tra intervento pratico, elaborazione teorica e coinvolgimento attivo dei soggetti.

Metro A, servizio regolare. In Consiglio Comunale si parla dell’incidente

Metro A a pieno regime da questa mattina, con la riapertura alle 5,30 della stazione di Vittorio Emanuele, teatro del grave incidente di martedì scorso. Per aggiornamenti in tempo reale, comunque, consultare www.atac.roma.it.

Già ieri, dopo il massiccio impegno notturno per sgomberare i binari dai due treni coinvolti e per rimettere in funzione il grosso della linea, il sindaco Veltroni aveva espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto da tecnici e operatori della società Met.Ro.

"Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per riportare la situazione alla normalità:" – ha detto il sindaco – "i tecnici e tutti i lavoratori dell'azienda si sono impegnati con grande capacità e spirito di collaborazione perché la linea A tornasse al più presto a funzionare".

Oggi, a partire dalle 16, Consiglio Comunale straordinario sui fatti della metro A. Sarà presente anche il sindaco.

Le visite guidate dell'Associazione culturale "Roma oltre le mura".

Programma Ottobre-Novembre 2006.
Domenica 22 Ottobre - ore 8.30, Partenza con mezzi propri da Via P. Togliatti (alt. Ufficio Postale Colli Aniene)Prenotazione tel. 064070234
Riserva Naturale Regionale Tor Caldara
Domenica 12 Novembre piazza del Collegio Romano , 2, Prenotazione obbligatoria
Bruno Di Paola
Galleria e Palazzo Doria-Pamphilj

Domenica 19 Novembre - ore 8.30, Partenza con Pulmann da Via P. Togliatti (alt. Ufficio Postale Colli Aniene)
Pranzo ristorante - Prenotazione obbligatoria
Giuseppe Grossi
Castello di Celano

Domenica 26 Novembre - ore 10.00, Palazzo Spada, Piazza Capo di Ferro, 13
Prenotazione obbligatoria
Bruno Di Paola
Galleria Spada

InfoTel. e fax 064390677, cell. 3383373684.
e-mail: carmelo.calci@fastwebnet.it : sito web: www.romaoltrelemura.it

Scuola d'Arte in carcere a Rebibbia.

Neonata Scuola d'Arte per la decorazione e l'arredo della chiesa inaugurata all'interno del carcere femminile di Rebibbia.

La scuola, gestita dall'Istituto Statale d'Arte "Roma 2" diretto da aria Grazia Dardanelli e' stata voluta dal Collegio dei Docenti dell'Istituto, sostenuta dal Garante dei Diritti dei detenuti della Regione Lazio Angiolo Marroni e condivisa dal Direttore della Casa Circondariale di Rebibbia femminile Lucia Zainaghi.

I corsi saranno di durata triennale e quinquennale.
Le lezioni si terranno dal lunedi' al venerdi' dalle 10 alle 18.30.
Al termine del terzo anno le ragazze che frequenteranno saranno maestre d'arte.

Dopo cinque anni saranno diplomate e potranno accedere ai corsi di laurea universitari.
Fra le materie che saranno insegnate, oltre ai laboratori di pratica (come il disegno dal vero) anche storia dell'arte, scultura e architettura: la Cooperativa Sociale Village di Franco Di Battista ha invece donato alle alunne i sussidi didattici necessari per tutta la durata del corso.


Lo scopo è "Offrire un importante momento di crescita culturale e sociale alle detenute attraverso delle attivita' artistiche che potrebbero aiutare e facilitare il loro futuro reinserimento lavorativo nella societa"

18 ottobre, 2006

Solo la scatola nera potra' chiarire le cause dell'incidente

Venerdì 20 ottobre lutto cittadino a Roma!!! ROMA - Soltanto l'esame della scatola nera montata sul treno potrà fare chiarezza sulla dinamica dell' incidente di ieri e sulle cause che lo hanno provocato. Ogni altra ipotesi, secondo gli investigatori della polizia che conducono le indagini, resta per il momento soltanto una tesi non suffragata da fatti concreti.
E l'esame della scatola nera non potrà farla che un esperto, forse un ingegnere dei trasporti e in particolare dei trasporti su ferro, dotato di un software adeguato e di una preparazione specifica. Il passaggio necessita di un incarico ufficiale che soltanto il pm titolare dell'inchiesta, Elisabetta Ceniccola, potrà affidare. Con la scatola nera, i periti dovranno esaminare treni, centraline che segnalano il passaggio dei convogli, filmati.
Intanto, alcuni fatti ed eventi importanti sarebbero stati fissati. Ad esempio si è appreso che il convoglio tamponante avrebbe incontrato un semaforo rosso ma non si sarebbe fermato in quanto il macchinista, dopo specifica richiesta alla sala di controllo, avrebbe avuto l' ok a proseguire: "Andare a vista".
E' quanto rivelerebbe una registrazione di una comunicazione intercorsa tra il macchinista ferito e il personale della sala, sequestrata dal personale della polizia. "Andare a vista" significa procedere a una velocità moderata, massimo 15 chilometri orari. Una manovra che ha lo scopo di "snellire il traffico" e che viene condotta grazie alla massima attenzione del macchinista che aziona i freni in caso di improvviso pericolo. Anche perché, come ha spiegato uno dei dirigenti della Me.tro, nel caso di "rosso permissivo" viene disattivato il freno automatico. Un evento questo che scaricherebbe, almeno parzialmente, le responsabilità dell' incidente sull' errore umano. Ma non sarebbe questo il solo errore. Ad esso si assocerebbe anche un errore tecnico, dell'apparecchiatura che avrebbe dovuto segnalare la presenza di un treno fermo nella stazione successiva, quella di piazza Vittorio.
A quanto sembra, questa apparecchiatura senza intervento umano rallenta o addirittura blocca il convoglio, proprio allo scopo di evitare collisioni. Il comandante provinciale di Roma dei vigili del fuoco, Guido Parisi, ha precisato che "il dispositivo di sicurezza di questi convogli ha notevolmente ridotto l'impatto e rispetto allo scenario che ci siamo trovati davanti, il numero dei feriti gravi è stato abbastanza contenuto".
D'altronde, i vagoni coinvolti sono di recente fornitura e dotati di massimi sistemi di sicurezza attuali, come ha confermato lo stesso ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Per Parisi si è trattato di "un'anomalia che è difficile da spiegarsi al momento". Forse si sarebbe potuto sapere molto di più dai protagonisti della vicenda, il macchinista ad esempio che era alla guida del treno tamponante, e le cui condizioni di salute non destano alcun pericolo (elemento questo importante nella deduzione che il treno viaggiava a bassissima velocità quando è entrato in stazione). Il pm lo ha raggiunto nell'ospedale Casilino, dove è ricoverato, per sentire la sua versione ma Angelo Tomei - questo il nome del dipendente - ha detto di non ricordare nulla, di non aver memoria di quei momenti culminati nello scontro con il convoglio. Sarebbe ancora sotto choc.
Oggi il magistrato valuterà se sottoporre il macchinista ad accertamenti di tipo sanitario per stabilire se le sue condizioni di salute al momento dello scontro erano compatibili con l' incarico e se anche disporre l' autopsia sulla salma della donna morta nell' incidente.
L'inchiesta dovrà inoltre accertare il funzionamento dell'impianto di segnalazione: dubbi sull'efficienza dell' impianto semaforico sarebbero emersi, secondo quanto si è appreso, nel corso di uno dei sopralluoghi compiuti nell' arco della giornata. Al momento in Procura si procede per disastro colposo, omicidio colposo e lesioni gravissime, contro ignoti. Peraltro negli uffici giudiziari della capitale, si sottolinea che quasi certamente sarà compiuto un approfondimento della posizione del macchinista che era alla guida del treno che ha impattato sul convoglio fermo.
Dispaccio ANSA

Un sito per Roberto Saviano

Mentre è notizia di questi giorni (15 Ottobre 2006) che è stata concessa protezione a Roberto Saviano da parte del comitato provinciale per l'ordine pubblico di Caserta, nelle stesse ore nasce Sosteniamosaviano.net , con lo scopo di solidarizzare con il famoso giornalista napoletano, autore del terribile Gomorra, il libro che ha messo a nudo praticamente l'impero economico della Camorra campana.


Lo scrittore è stato oggetto di pressanti minacce dalla camorra, ed in particolare dei clan casertani e non solo: i loro nomi sono conosciuti al Ministero dell'Interno. Non hanno affatto digerito il successo di "Gomorra" che si avvia al traguardo record di quasi 300.000 copie vendute.
A denunciare i rischi corsi da Saviano era stato nei giorni scorsi il settimanale l'Espresso, con il quale il giornalista-scrittore collabora. La Camorra, rivela l'Espresso, si è infuriata anche per "la sfida che Saviano ha portato nel loro feudo, in quella Casal di Principe infettata completamente dalla malavita. Lo scrittore si è presentato infatti sul palco della cittadina casertana il 23 settembre scorso, insieme al presidente della Camera Fausto Bertinotti, nell'ultima di quattro giornate di mobilitazione anticamorra aperta dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, e da qui ha invitato le persone a ribellarsi.
Malgrado i rischi ai quali va incontro, Saviano, segnalava l'Espresso, non ha ricevuto in questi giorni la solidarietà che ci si aspettava soprattutto dalle autorità locali. Un nome tra tanti: Rosa Russo Jervolino che ha liquidato lo scrittore come "simbolo di quella Napoli che lui denuncia".
Per maggiori informazioni: Sosteniamosaviano.net

17 ottobre, 2006

Disastro metro A. Veltroni chiede commissione d'inchiesta

Due convogli della linea metro A si sono tamponati all'altezza della stazione di piazza Vittorio Emanuele II.
Intervenuti prontamente i mezzi di soccorso, con quasi trenta ambulanze. Bilancio provvisorio, una giovane donna di trent'anni morta e oltre un centinaio di feriti. Il sindaco Veltroni ha scritto ai familiari della donna deceduta, esprimendo "il cordoglio della città" e "la sua personale vicinanza".

Il Prefetto Serra e il sindaco si sono recati immediatamente sul posto. Veltroni ha chiesto che la società Met.Ro. costituisca immediatamente una commissione d'inchiesta, integrata da esperti esterni, per accertare dinamica e cause del disastro.

A piazza Vittorio è stato istituito un campo di primo soccorso. Interrotta parzialmente la metro, con graduale riapertura di tratti di binario: attualmente la metro A è chiusa tra le stazioni di Ottaviano e Colli Albani. Per domani si prevede di rimettere in funzione l'intera linea, mentre intanto prosegue il servizio sostitutivo con bus navetta. In via di normalizzazione la viabilità, dopo la riapertura al traffico di piazza Vittorio.

Attivato il numero 06-5827523, messo a disposizione dal centro emergenza del 118, per informazioni sul ricovero dei feriti.

SCONTRO TRA METROPOLITANE A ROMA, FERITI

ROMA - Due convogli della Linea A della metropolitana di Roma si sono scontrati questa mattina all'altezza della stazione di piazza Vittorio Emanuele II. Il cadavere di una donna di 30 anni è stato estratto dalle lamiere dei convogli. I vigili del fuoco hanno anche estratto 50 feriti gravi. Secondo una prima ricostruzione, un convoglio della metropolitana avrebbe tamponato un altro treno. L'incidente avrebbe causato l'esplosione della centrale elettrica. I due treni viaggiavano a bassa velocità.
Sul luogo dove si è verificato lo scontro fra i due convogli sono giunti senza difficoltà numerosi mezzi di soccorso: ambulanze e vigili del fuoco. Da testimoni si è appreso che alcune persone sono uscite insanguinate dai due ingressi della metropolitana. I vigili urbani hanno intanto isolato la piazza con ripercussioni sul traffico nella zona.
Ci sono ancora diverse persone incastrate tra le lamiere dei due convogli. I vigili del fuoco hanno già estratto una sessantina di feriti. La maggior parte ha riportato contusioni, ma una ventina sono in condizioni gravi, mentre si sta lavorando per liberare gli altri. Al comando generale dei vigili del fuoco si sta recando il vicecapo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Colcerasa, per coordinare gli interventi di soccorso.
Secondo quanto si è appreso, a tamponare il convoglio della metro A sarebbe stato uno dei nuovi treni Caf, vetture messe da poco in circolazione sulla linea e con tecnologia all'avanguardia, di fabbricazione spagnola che sostituiranno gradualmente l'attuale flotta della metropolitana. Il presidente di Met.Ro Stefano Bianchi si sta recando sul luogo dell'incidente.
UN TESTIMONE, ANCORA TANTA GENTE LA' SOTTO "C'é ancora tanta gente là sotto. Credo che non possa muoversi". E' quanto ha raccontato un testimone, una persona che si trovava su uno dei due convogli, secondo il quale almeno un quarto del vagone che ha tamponato l' altro treno si sarebbe completamente accartocciato. I due convogli sarebbero nuovi treni entrati in funzione di recente. "Ho visto una metro della Linea A, il nuovo modello come la nostra sulla quale viaggiavamo - ha raccontato il testimone - ho visto che avevamo velocità sostenuta e non frenavamo, sembrava impossibile che entrassimo lì con tanta forza".
CHIUSA TUTTA LA LINEA A, NAVETTE SOSTITUTIVE E' stata sospesa la circolazione in entrambe le direzioni della linea A della metropolitana. I passeggeri potranno ricorrere a navette sostitutive messe a disposizione lungo i tragitti della metropolitana
Dispaccio ansa

Promemoria – Memoria della deportazione degli ebrei di Roma

Il 16 ottobre 1943, durante l’occupazione nazista di Roma, oltre 1.000 ebrei romani furono rapiti alle loro case e deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Solo un esiguo numero, 16 persone, tra cui una sola donna, tornarono alle loro case.
«La grande razzia nel vecchio Ghetto di Roma cominciò attorno alle 5,30 del 16 ottobre 1943. Oltre cento tedeschi armati di mitra circondarono il quartiere ebraico. Contemporaneamente altri duecento militari si distribuirono nelle 26 zone operative in cui il Comando tedesco aveva diviso la città alla ricerca di altre vittime. Quando il gigantesco rastrellamento si concluse erano stati catturati 1022 ebrei romani.
Due giorni dopo in 18 vagoni piombati furono tutti trasferiti ad Auschwitz. Solo 15 di loro sono tornati alla fine del conflitto: 14 uomini e una donna.
Tutti gli altri 1066 sono morti in gran parte appena arrivati, nelle camere a gas. Nessuno degli oltre duecento bambini è sopravvissuto.»
(F. Cohen, 16 ottobre 1943. La grande razzia degli ebrei di Roma)
Testimonianze
Settimia Spizzichino: il dovere della memoria
Ci sono cose che tutti vogliono dimenticare. Ma io no. Io della mia vita voglio ricordare tutto, anche quella terribile esperienza che si chiama Auschwitz: due anni in Polonia (e in Germania), due inverni, e in Polonia l’inverno è inverno sul serio, è un assassino.., anche se non è stato il freddo la cosa peggiore.


Tutto questo è parte della mia vita e soprattutto è parte della vita di tanti altri che dai Lager non sono usciti. E a queste persone io devo il ricordo: devo ricordare per raccontare anche la loro storia. L’ho giurato quando sono tornata a casa; e questo mio proposito si è rafforzato in tutti questi anni, specialmente ogni volta che qualcuno osa dire che tutto ciò non è mai accaduto, che non è vero.
Ho una buona memoria. E poi quei due anni li ho raccontati tante volte: ai giornalisti, alla televisione, ai politici, ai ragazzi delle scuole durante i molti viaggi che ho fatto per accompagnarli ad Auschwitz... anche se non sempre sono entrata nei particolari.
Ad Auschwitz si desidera tornare - anche molti di quei ragazzi lo desiderano - e a qualcuno sembra strano. Ma perché? È come andare al cimitero a portare un fiore e una preghiera. - Raccontavo sul pullman che ci portava in Polonia. È sul pullman che si parla, quando si arriva ad Auschwitz parla la guida e parlano le cose. Le poche che sono rimaste. C’è un museo, ma i forni crematori, le camere a gas, le costruzioni in muratura sono state distrutte. La prima volta che ci sono tornata ho provato più delusione che emozione, non riconoscevo il posto.
In questi cinquant’anni trascorsi da allora sono stata spesso sollecitata a scrivere questo libro.
E io lo volevo fare; ma c’erano ancora i parenti di quelle che sono rimaste là, i genitori, i fratelli, i mariti, i figli delle mie compagne del gruppo di lavoro. Quarantotto eravamo, e sono uscita viva soltanto io. Molte di loro le ho viste morire, di altre so che fine hanno fatto. Come raccontare a una madre, a un padre, che la loro figlia di vent’anni è morta di cancrena per le botte ricevute da una Kapò? Come descrivere la pazzia di alcune di quelle ragazze a coloro che le amavano? Adesso molti dei genitori, dei fratelli, dei mariti, non ci sono più; le ferite non sono più così fresche. A quelli che restano spero di non fare troppo male. Ma adesso devo mantenere la promessa che ho fatto a quarantasette ragazze che sono morte ad Auschwitz, le mie compagne di lavoro. E a tutti gli altri milioni di morti dei Lager nazisti.
Di quel gruppo faceva parte anche mia sorella Giuditta. Giuditta, così bella, così fragile, deportata assieme a me il 16 ottobre 1943. Giuditta, causa involontaria della cattura mia e della mia famiglia.
(Dal libro "Gli anni rubati" di Settimia Spizzichino)

16 ottobre, 2006

Promemoria - Un anno fa viene assassinato Francesco Fortugno

Il 16 ottobre 2005 a Locri, nel giorno delle primarie dell'Unione, all'interno del seggio, è stato ucciso da un killer a volto coperto, legato alla Ndrangheta, con diversi colpi di pistola. Ai funerali ha partecipato anche Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica. Negli stessi giorni migliaia di studenti scendono in piazza a manifestare contro l'uccisione del politico e contro la 'ndrangheta. Nascono i "Ragazzi di Locri"
Il 21 marzo 2006, dopo 5 mesi di indagini, sono stati arrestati i nove presunti colpevoli dell'omicidio. Si tratta di Vincenzo Cordì, 49 anni, Domenico Novella, 30, Antonio Dessì, 24 anni, Gaetano Mazzara, 42 anni, Salvatore Ritorto, 27 anni, Domenico Audino, 27 anni, Carmelo Dessì, 28 anni, Carmelo Crisalli, 26 anni, e Nicola Pitari, 27 anni, tutti di Locri. Ai primi quattro il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere. Per loro le accuse variano dall'associazione di tipo mafioso all'omicidio e alla rapina a mano armata. In particolare, Salvatore Ritorto è accusato di essere l'autore materiale dell'omicidio.
Il 21 giugno 2006 sono stati arrestati Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, rispettivamente caposala ed infermiere in un ospedale di Locri. Sono accusati di essere i mandanti dell'assassinio di Francesco Fortugno.
Francesco Fortugno (Brancaleone, 15 settembre 1951 – Locri, 16 ottobre 2005) è stato un medico e politico italiano, consigliere regionale della Calabria assassinato davanti ad un seggio elettorale per le elezioni primarie.
Dopo la laurea in medicina nel 1975, si specializza in chirurgia generale e medicina legale affermandosi come medico a Reggio Calabria.
Muove i primi passi in politica nella Democrazia Cristiana, con cui sarà eletto consigliere comunale del suo paese nel 1986. Nel 1992 diventa vicesegretario comunale della DC, e successivamente aderisce alla corrente di Mino Martinazzoli che lo induce a schierarsi con il Partito Popolare Italiano di Gerardo Bianco e di aderire al centrosinistra.
Divenuto primario ospedaliero, fu inoltre professore a contratto presso la facoltà di Medicina dell'Università di Catanzaro. Sul piano dell'attività amministrativa maturò esperienze di consigliere comunale e vice presidente dell'assemblea dell'USL di Melito di Porto Salvo. Dopo essere stato segretario regionale aggiunto nella CISL medici di Reggio Calabria, entrò nell'esecutivo nazionale della stessa confederazione sindacale e della Commissione per la contrattazione degli accordi nazionali di lavoro e della legge di riforma sanitaria.
Dal 1996 al 1999 fu assessore a Reggio Calabria, mentre dal 1999 al 2001 fu vicesindaco di Locri. In questo anno subentra come consigliere regionale a Luigi Meduri, eletto al Parlamento; nel 2005, entra a far parte subito del Consiglio Regionale, con la vittoria di Agazio Loiero, eletto con la Margherita, e viene scelto come vicepresidente del consiglio regionale.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

13 ottobre, 2006

Poteri speciali mobilità: Veltroni firma il piano delle opere


Il sindaco Veltroni ha firmato la sua prima ordinanza come commissario per l'emergenza mobilità. Il contenuto del documento dà pieno corso ai poteri speciali attribuiti in materia al primo cittadino della capitale: sono le opere che dovranno essere attuate per ridurre traffico e inquinamento a Roma.

Il piano, già illustrato in Consiglio Comunale, contiene – nel quadro dei fondi già disponibili – cinquantotto interventi per la mobilità e la riqualificazione di strade e relative infrastrutture. Un programma da 665 milioni di euro.

La lista delle opere prosegue poi con sette parcheggi da realizzare con fondi comunali e oltre cinquanta che saranno co-finanziati da privati.

PIANO DI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE VIARIE
E PER LA MOBILITÀ (ARTICOLO 1 COMMA 2 LETT. C OPCM N.3543 DEL 26/9/2006)
CHA ATTENGONO AL TERRITORIO DEL MUNICIPIO ROMA V.

*Corridoio del trasporto pubblico "Ponte
Mammolo - Fidene"
10.942.500,00
*Programma Recupero SAN BASILIO - Asse
Viario parallelo a via Casale di San Basilio (I e
II stralcio) Collegamento viario da via
Mondolfo al P.Z. S. Basilio
4.104.282,98
*Allargamento della via Tiburtina dal Km 9 +300
al 15 +800 (II lotto) - Completamento
31.825.000,00
*IV Stralcio funzionale del progetto generale-
PRUSST GL1 effetto raddoppio via Tiburtina
tratto di viabilità da via Pesenti a via Zoe
Fontana e cavalcavia GRA
2.431.578,00
4.500.000,00

*Realizzazione di una viabilità collaterale alla via
Tiburtina, nuovo tratto stradale tra via di Tor
Cervara e via Tivoli compreso l' adeguamento
di via di Tor Cervara
Completamento di via Casa Calda da via Tor
Tre Teste a via Belon e via Walter Tobagi
2.100.000,00
Progettazione asse viario di collegamento di via
Palmiro Togliatti - tratto Ponte Mammolo Via
della Bufalotta
3.000.000,00
PIANO PARCHEGGI (ARTICOLO 1 COMMA 2 LETT. B OPCM N.3543 DEL 26/9/2006)
PARCHEGGI DI SCAMBIO E SOSTITUTIVI
Descrizione intervento
Parcheggio di scambio "Monti Tiburtini Ovest"
2.933.727,00
Potenziamento parcheggio di scambio
"Rebibbia" II lotto
1.523.700,00
PARCHEGGI DA REALIZZARE CON FINANZIAMENTI NON A CARICO DEL BILANCIO
COMUNALE
Via Tilli A Casal De Pazzi

Linee autobus 308 e 344 per le scuole.


L’amministrazione comunale sta lavorando per le nuove fermate del 308 e 344 per le scuole.
A fronte delle proposte fatte anche dal Coordinamento AQ30 abbiamo avuto conferma verbale che sulle proposte di nuova fermata sullo svincolo GRA per la fermata 308 verso Torraccia e per far passare il 344 per le scuole all’interno di Torraccia con fermata a Via Donato Menichella all’altezza del civico 166 (accanto all’edicola dove fa fermata il 444).
A giorni avverrà il sopralluogo. Daremo conto dell’iter.

12 ottobre, 2006

Abbemus cablatura a Torraccia !!!


Completato il lavoro di collegamento generale per la cablatura di Torraccia la ditta appaltatrice sta effettuando i collegamenti edificio per edificio.
In alcuni stabili è già possibile effettuare i contratti ADSL.

La barriera antirumore di Torraccia. Si parte!


Il Vice presidente del Municipio Roma V Maurizio Cocciolo ha indetto per il 16 gennaio 2006 alle ore 12.00 nell’aula consigliare una riunione con Regione, Provincia e Comune, l’Anas e le realtà associative AQ30 e ACT e ASSC una riunione per passare dalle parole ai fatti in materia di barriera antirumore a Torraccia.
Ha partecipato alla riunione direttamente l’Assessore all’ambiente della Regione Lazio On.le Bonelli.
Il Vicepresidente Cocciolo ha relazionato i presenti sul tema dell’incontro puntando l’indice principalmente sulla latitanza dell’Anas circa la soluzione del problema almeno per la parte di loro competenza.
Ha preso la parola in rappresentanza dell’ACT il sig. Galfano evidenziando che, mentre le istituzioni sono state sempre presenti e attive, l’Anas non ha neppure risposto alle lettere inviate dalle associazioni.
L’Anas, rappresentata dal geom. Cappelloni responsabile da due anni di questa parte del GRA ha affermato che non ha nessun carteggio precedente ma che è previsto dal piano dei finanziamenti uno stanziamento pari a 650.000 euro per gli anni 2006/2008 per effettuare una serie di interventi in tutte le tratte dei quali sono gestori fra cui questi 400 metri di Torraccia.
Roberto Chiappini dell’AQ30 afferma che il problema all’Anas è stato posto in concomitanza con la costruzione del pino di zona e che negli incontri effettuati nel 1995, all’atto della costruzione dell’accesso da Torraccia al GRA effettuato dall’Anas tale problema era stato fatto proprio dai responsabili di allora.
Aggiunge inoltre che, circa due anni fa l’Anas ha messo a dimora degli alberi lungo il ciglio del GRA. Se avesse avuto un minimo di volontà di venire incontro ai cittadini avrebbe potuto mettere a dimora delle essenze arboree sulla duna.
Ha preso la parola il rappresentante del Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma che ha presentato il progetto, per la parte di loro competenza, con uno stanziamento già approvato di 750.000 euro.
Fra approvazioni e cantierizzazione dovremo trovarci attorno alla primavera del corrente anno.
Ma il problema resta quello di effettuare i lavori congiuntamente Comune e Anas per evitare che una parte lo spezzettamento della tratta che non sanerebbe niente.
Prende la parola, in rappresentanza della provincia di Roma la dr.ssa Rosa Pignani che propone di redarre un documento congiunto Regione, Provincia, Comune, Municipio e Anas che faccia partire contemporaneamente i lavori per chiudere la partita.
L’on.le Assessore Bonelli fa propria questa proposta che rimarca la latitanza in questi anni dell’Anas. Apprezza in questa riunione sia presente e spera che sia questo il sintomo nuova di una proficua collaborazione.
Al termine dell’incontro l’AQ30, per le competenze specifiche che anno le istituzioni presenti ricorda il problema degli elettrodotti (elettrosmog) sia per Casal Monastero che per San Basilio Nuova che per Torraccia. E che in tal senso sarebbe necessario effettuare un nuovo incontro su questo tema.
L’Assessore Bonelli afferma che una nuova legge sarà votata dalla Regione Lazio nelle prossime riunioni di Giunta e che, in presenza della legge Gasparri, diventa complicato agire principalmente per le centraline telefoniche rispetto alle quali c’è stata una sorta di deregulation.(questa normativa è stata approvata)
Il Municipio ha fatto propria la proposta dell’AQ30 e prossimamente si aprirà un tavolo su questo tema.
Questa è stata la sintesi dell’incontro del 16 gennaio c.a..
Abbiamo avuto notizia che l’iter del ricorso al TAR da parte della ditta appaltatrice che aveva perso la gara per la costruzione della barriera per la parte comunale si è concluso e che sostanzialmente c’è il nulla osta per l’inizio dei lavori. Da contatti avuti con in data odierna con l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma e segnatamente con Antonio Marseglia ho avuto notizia che il cantiere parte, per la parte che di competenza comunale, partono al più tardi nel prossimo mese di novembre. Resta la nota dolente dell’ANAS che ancora non ha dato segnali certi per i lavori di loro competenza. In tal senso lo staff del Sindaco Veltroni sta affrontando il problema con i responsabili ANAS.

Promemoria - Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scopre l’America.


La partenza avvenne il 3 agosto 1492 da Palos. Dopo uno scalo nelle Canarie per rifornimenti, le tre navi ripresero il largo il 6 settembre. Spinte dagli alisei, le caravelle navigarono per un mese senza che i marinai riuscissero a scorgere alcuna terra. Il 7 ottobre Colombo decise di virare verso sud-ovest, avendo visto alcuni uccelli dirigersi verso quella direzione. Finalmente alle due del 12 ottobre Rodrigo de Triana, a bordo della Pinta, avvistò la terra. All'alba Colombo sbarcò su un'isola, chiamata Guanahani dagli indigeni, che battezzò San Salvador.
L'esplorazione dell'isola non diede i risultati sperati, in quanto Colombo non trovò le ricchezze descritte da Marco Polo.
Colombo prende possesso del Nuovo Mondo
Ripreso il mare, Colombo esplorò la costa nord-orientale di Cuba. La sera del 27 ottobre 1492, le caravelle di Colombo arrivano alla fonda di Cayo Bariay a Cuba, nell'attuale provincia di Holguin, il giorno successivo invia il suo ammiraglio ad esplorare la terraferma, nel diario di bordo di domenica 28 ottobre 1492 troviamo scritto: "Es la isla mas hermosa que ojos humanos hayan visto". Successivamente esplora quella settentrionale di Haiti, raggiunta il 5 dicembre e chiamata Hispaniola. Qui la Santa Maria urtò uno scoglio e dovette essere abbandonata. Colombo fece costruire un forte, La Navidad, dove lasciò parte dell'equipaggio.
Il 2 gennaio 1493 Colombo riprese la rotta verso l'Europa. Dopo che una tempesta lo costrinse ad attraccare alle Azzorre, Colombo arrivò nel porto di Lisbona il 4 marzo.
Dopo aver incontrato il re del Portogallo Giovanni II, Colombo arrivò a Palos il 15 marzo.
In Spagna Colombo, che aveva portato con sé alcuni indigeni, un po' di oro, tabacco e dei pappagalli, fu accolto come un eroe dai sovrani, che lo sollecitarono ad intraprendere un altro viaggio.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

11 ottobre, 2006

Iniziative in Tiburtina Polonia 2006




Programma definitivo visita ad Auschwitz.
Si sono chiuse le adesioni per la visita guidata ad Auschwitz del 3/4/5 novembre.

Le adesioni sono in totale 36, la partenza è fissata per le ore 15.30 dall'aereoporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino.




Durata del viaggio: 3 giorni (in aereo)
Date di partenza da ROMA/Aeroporto Fiumicino:
03 Novembre 2006 Roma/Cracovia 15.30/17.40
05 Novembre 2006 Cracovia/Roma 18.40/20.45
Città di soggiorno: CRACOVIA
Campi da visitare: AUSCHWITZ I – BIRKENAU (Auschwitz II)
Quota individuale di partecipazione: base 35 persone paganti+
- Sistemazione all’Hotel CHOPIN – tre stelle sup.


P R O G R A M M A

03 novembre: Aeroporto di ROMA-FIUMICINO/CRACOVIA
venerdì
Ritrovo dei Signori Partecipanti due ore prima della partenza del volo all’aeroporto di Roma-Fiumicino, disbrigo delle formalità d’imbarco presso il banco SKYEUROPE e partenza con volo di linea per Cracovia.
All’arrivo, recupero dei bagagli, incontro con l’assistente e trasferimento in pullman privato a CRACOVIA. Cena in hotel e pernottamento.

04 novembre: CRACOVIA/AUSCHWITZ I-BIRKENAU-BUNA (Km. 65)
sabato
Prima colazione in albergo ed alle ore 08.00 partenza per OSWIECIM. Arrivo al campo di BIRKENAU ed inizio della visita guidata del Lager. Si visiteranno: la Judenrampe, i blocchi, il Kindergarten, i resti delle camere a gas e dei forni crematori.
Pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio proseguimento della visita: KL AUSCHWITZ I, i blocchi Museo, il Blocco 11, il Muro della Morte, il Memorial degli Italiani, la camera a gas.
Al rientro a Cracovia, passaggio dalla zona industriale di BUNA (Auschwitz II) per vedere i pochi resti del Lager in cui lavorò Primo Levi.
Rientro in serata a Cracovia, cena e pernottamento.

05 novembre: CRACOVIA/ROMA-FIUMICINO
domenica
Prima colazione in albergo. In mattinata incontro con la guida per la visita della città. Si visiteranno in modo particolare il quartiere ebraico Kazimierz, ove si trovano la vecchia Sinagoga e il cimitero ebraico, la Farmacia di Pankiewicz (all’interno del Museo Commemorativo nel secondo ghetto ebraico all’angolo di Plac Zgody); il quartiere di PLASZOW, ove un monumento ricorda il campo di sterminio costruito nel 1942 dai nazisti e dove perirono 80 mila vittime. Visita alla fabbrica di Schindler.
Visita alla Chiesa S.V. Maria ed alla Cattedrale di Wawel, all’interno dell’omonimo Castello.
Pranzo in ristorante. Trasferimento in tempo utile in pullman all’ aeroporto per la partenza per l’Italia.
Arrivo in aeroporto e termine dei servizi.

FINE DEL VIAGGIO

La quota comprende:

• I passaggi aerei con voli SKYEUROPE in classe turistica da Roma a Roma;
• La franchigia bagaglio di Kg. 15 per persona;
• Tutti i trasferimenti all’interno della Polonia in pullman gran turismo e assistenza, come da programma;
• La sistemazione in hotel della categoria prescelta, in camere a due letti, tutte con servizi privati;
• La pensione completa per tutta la durata del viaggio, come da programma;
• Due pranzi in ristorante;
• La visita al campo di Auschwitz/Birkenau per una intera giornata;
• Visita guidata della città, come da programma, ingressi inclusi;
• Materiale turistico illustrativo;
• Assicurazione ALASERVICE per gli infortuni e malattia;
• Tasse e percentuali di servizio.

La quota non comprende:

• Le bevande ai pasti, le mance, gli extra in genere;
• Tutto quanto non espressamente indicato nel programma.

Supplemento per persona:

• Sistemazione in camera singola per tutto il viaggio € 55

Documenti:

• Carta d’identità valida per l’espatrio e passaporto in corso di validità per i minori di anni 14


Organizzazione tecnica: FABELLO VIAGGI MILANO
Via Anfossi, 44 – 20135 MILANO
Tel. 02/5410.0980-5519.5266 Fax 02/5519.0051
E-mail: info@fabelloviaggi.com - wwwfabelloviaggi.com/memoria


Per informazioni di tipo turistico: Silvana 3356369268
Per informazioni di tipo storico: Antonella 349 4777639

10 ottobre, 2006

Amnesty International promuove la IV Giornata mondiale contro la pena di morte: “Le esecuzioni rappresentano il fallimento della giustizia”


Migliaia di persone, in ogni parte del mondo, celebrano oggi, martedì 10 ottobre, la IV Giornata mondiale contro la pena di morte, auspicando un mondo senza esecuzioni.Il tema della Giornata di quest’anno, organizzata dalla Coalizione mondiale contro la pena di morte, è quello del fallimento della giustizia rappresentato dalle esecuzioni. Secondo Amnesty International, i paesi che ancora ricorrono alla pena di morte lo fanno in un modo che è clamorosamente contrario alle norme e agli standard internazionali.

Amnesty International e la Coalizione mondiale contro la pena di morte vogliono richiamare l’attenzione sulla flagrante assenza di giustizia che accompagna l’uso della pena di morte in molti paesi: questa è un’altra decisiva ragione per cui il mondo dovrebbe voltare finalmente le spalle all’omicidio di Stato.

La Giornata mondiale contro la pena di morte metterà in luce le mancanze del sistema giudiziario in Arabia Saudita, Cina, Iran, Nigeria e Usa, paesi che non rispettano gli standard previsti da numerosi trattati internazionali.

Amnesty International ritiene che la pena di morte non sia mai accettabile e che ogni esecuzione costituisca una violazione estrema del diritto alla vita, tanto più quando lo Stato sopprime una vita umana al termine di un processo giudiziario iniquo. Uccidere un essere umano sulla base di così bassi standard di giustizia rende ancora più evidente e urgente la necessità di abolire la pena di morte.Nel 2006, la tendenza mondiale verso un mondo libero dalle esecuzioni ha conosciuto ulteriori progressi, con l’abolizione della pena di morte da parte delle Filippine e della Moldova. Il numero dei paesi che non applicano più la pena di morte per legge o per prassi è così salito a 129. Una volta abolita, è assai difficile che la pena di morte torni ad essere oggetto di discussione. Ciò nonostante, in Perú e Polonia le autorità stanno prendendo in considerazione l’ipotesi retrograda di modificare la legislazione per ripristinarla.La Giornata mondiale contro la pena di morte offre ai sostenitori della pena capitale l’opportunità di riconsiderare il loro sostegno a questa punizione ormai “fuori moda”. La tendenza mondiale abolizionista è sempre più decisa e, all’interno della minoranza degli Stati in cui la pena di morte è ancora applicata, ci si chiede quali risultati siano stati ottenuti uccidendo prigionieri inermi.

La Giornata mondiale contro la pena di morte vedrà anche la nascita della Rete asiatica contro la pena capitale (Adpan), un’iniziativa che coinvolgerà migliaia di cittadini dei paesi dell’area Asia - Pacifico e che avrà uno dei suoi fulcri a Seul, dove il Parlamento sud-coreano sta discutendo un progetto di legge per l’abolizione della pena di morte. Questa rete di attivisti, organizzazioni non governative, gruppi della società civile e avvocati di ogni parte della regione – tra cui Giappone, India e Singapore – vuole attirare l’attenzione sull’iniquità e l’ingiustizia inerenti all’applicazione della pena di morte, attraverso il lancio di appelli su casi singoli e di campagne per sostenere iniziative abolizioniste a livello nazionale e regionale.

La regione Asia – Pacifico pare muoversi in controtendenza rispetto al trend mondiale. Amnesty International lavorerà insieme all’Adpan per chiedere ai paesi della regione di cancellare la pena di morte; in assenza di leggi abolizioniste, infatti, anche un periodo senza esecuzioni può vedere facilmente la fine, come evidenziato dalla fucilazione di tre uomini in Indonesia, a settembre, dopo 15 mesi di mancata applicazione.Tra i paesi asiatici che hanno preso la guida del movimento abolizionista figurano le Filippine, che hanno abolito la pena di morte a giugno. L’Adpan svolgerà campagne in altri paesi asiatici per tradurre in realtà il loro impegno a rispettare i diritti umani, attraverso la tutela del più importante di essi, quello alla vita.


Ulteriori informazioni :


La Giornata mondiale contro la pena di morte è organizzata dalla Coalizione mondiale contro la pena di morte, che raggruppa 53 organizzazioni, tra cui Amnesty International, associazioni di avvocati, sindacati, autorità comunali e regionali con l’obiettivo di liberare il mondo dalla pena di morte.La Giornata mondiale sarà seguita dall’iniziativa “Città per la vita”, che avrà luogo il 30 novembre. “Città per la vita” è un evento annuale che prevede l’illuminazione di edifici pubblici o altri luoghi che rappresentano simbolicamente le comunità di piccole e grandi città del mondo, a testimonianza del valore della vita e dell’opposizione alla pena di morte. “Città per la vita” è organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, con l’appoggio della Coalizione mondiale contro la pena di morte.

Letterature, Jazz, Memoria: La Festa del Cinema si diffonde nelle Case

Sarà una 'festa mobile', quella del cinema a Roma, ormai arrivata a tre giorni dall'inaugurazione. Avrà l' Auditorium come centro, ma si espanderà nel resto della città coinvolgendo anche la Casa del Jazz, quella delle Letterature, quella della Memoria e, naturalmente, la Casa del Cinema. In quest' ultima, il 12 ottobre partirà la rassegna dedicata a "Marcello Mastroianni. L' eccezionalità di essere normali": 48 film, 15 ore di materiale televisivo e una mostra, il tutto ad ingresso libero. Alla musica per il cinema è dedicato invece il programma della Casa del Jazz, che dal 14 al 21 ottobre celebrerà una parte importante del 'sonoro' cinematografico italiano, con omaggi ad Armando Trovajoli, Piero Umiliani e Piero Piccioni. E' invece mirato sul centenario di Mario Soldati il programma della Casa delle Letterature, che incardina il suo palinsesto sul ricordo di un grande scrittore che fu anche un vero precursore nell'uso dei media: regista cinematografico, giornalista e documentarista d'eccezione per la tv – e 'gastronauta' –. Alla Casa delle Letterature, per ricostruire le mille facce di Soldati, si partirà dalla ricostruzione del suo studio per una mostra-omaggio, con libri, fotografie e ricordi. Contemporaneamente, all'Auditorium dell'Ara Pacis, si alterneranno proiezioni e dibattuti sullo scrittore, inaugurati da Andrea Camilleri, cui seguiranno Dacia Maraini e Valerio Magrelli (16-19 ottobre). Infine, 19 documentari – realizzati tra il 1957 e il 1967 da registi come Bertolucci, Bellocchio e Maselli – saranno riproposti in quattro giornate dalla Casa della Memoria e della Storia: un'occasione per ripercorrere un pezzo importante di cinema e di storia italiana, il decennio '57-'67, un percorso che parte dal dopoguerra per arrivare agli anni del 'boom'. La Festa del cinema segna così un altro traguardo: è la prima volta che le quattro 'case' romane della cultura propongono un programma coordinato su un filo conduttore, che è il cinema in generale e, in particolare, i 'grandi romani' del cinema. Tutto sulla Festa del Cinema in www.romacinemafest.org