17 dicembre, 2006

Museo Barracco, un gradito ritorno


Riapre al pubblico la collezione Barracco, composta di capolavori 'melting pot': 380 esemplari di eclettica provenienza, con pezzi egizi, fenici, assiri, etruschi, greci e romani. La "Farnesina ai Baullari" (questo il nome dell'edificio, attribuito al Sangallo, che ospita la collezione) affaccia su Corso Vittorio praticamente di fronte al Museo di Roma e torna 'in società' pulita e restaurata, con il museo completo di postazione informatica al piano terreno, per permettere una visita virtuale anche a chi ha difficoltà d'accesso ai piani superiori.
La raccolta di opere, frutto di una vita dedicata al collezionismo (quella di Giovanni Barracco), fu devoluta dal nobile catanese al Comune di Roma nel 1904. Il percorso museale parte dall'arte egizia, rappresentata dal 3000 a.C., fino all'epoca romana – passando per la Mesopotamia, da dove provengono ornamenti parietali assiri, e per l'arte cipriota e greca –.
Riaperte anche le due biblioteche ospitate nel museo: la Barracco, con capisaldi dell'archeologia ottocentesca; e la Pollack, con i suoi 2.500 esemplari di testi rari dedicati all'arte e all'archeologia, passioni guida di Ludwig Pollack, mercante bibliofilo passato alla storia per aver scoperto per caso, nel 1905, un frammento fondamentale del gruppo scultoreo del Laocoonte, fino ad allora assemblato erroneamente.
Il Museo Barracco è in Corso Vittorio Emanuele II, 166 A. Il biglietto costa 3 euro intero, 1,50

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