05 gennaio, 2007

IRAQ: USA; BUSH, NUOVA STRATEGIA PROSSIMA SETTIMANA


WASHINGTON - Il presidente americano George W. Bush ha confermato che renderà nota la prossima settimana la nuova strategia americana per l'Iraq. L'indicazione è venuta in un incontro con la stampa al termine dei colloqui in serata alla Casa Bianca con il cancelliere tedesco Angela Merkel, da ieri in visita a Washington. E' opinione comune che il presidente, quando renderà note le sue intenzioni, annuncerà un temporaneo rafforzamento del contingente americano in Iraq.

Il presidente americano - secondo il New York Times, nella propria edizione online - ha deciso di sostituire il comandante delle truppe Usa in Iraq, generale George Casey e il numero uno del Comando centrale (Centcom) del Pentagono, generale John Abizaid. I nuovi comandanti saranno rispettivamente il generale dell'Esercito George Petraeus e l'ammiraglio William Fallon, attuale responsabile delle forze americane nel Pacifico.

Il cambio al vertice, sul quale erano circolate insistenti indiscrezioni nei giorni scorsi, sarà uno dei segnali di svolta che la Casa Bianca cercherà di mandare sull'Iraq, in occasione della presentazione, la settimana prossima, della nuova strategia irachena decisa da Bush. Abizaid aveva preannunciato di voler andare in pensione, mentre l'incarico di Casey sembra destinato a venir revocato. Casa Bianca e Pentagono per il momento non hanno fatto annunci ufficiali. Casey, che guida la forza multinazionale in Iraq e Abizaid, la più alta autorità militare americana in Medio Oriente, venivano indicati come contrari all'invio di rinforzi a Baghdad: una scelta che invece Bush pare ora orientato a prendere, inviando oltre 20.000 uomini in più nel paese.

Nel suo primo commento diretto sull'esecuzione di Saddam Hussein, il presidente americano, George W. Bush, ha detto che il processo che lo ha portato al patibolo è stato equo ma che le procedure conclusive avrebbero potuto essere più "dignitose".

Quando gli è stato chiesto di commentare l'esecuzione di Saddam, ha ribadito che "il processo che ha avuto, lui stesso lo aveva negato alle migliaia di cittadini iracheni da lui brutalizzati". "Ovviamente avrei voluto che certe procedure fossero state condotte in modo più dignitoso ma si è comunque trattato secondo giustizia, cosa invece negata a migliaia delle sue vittime", ha detto Bush.

"Una cosa è certa - ha aggiunto il presidente Usa - un orribile capitolo della storia irachena si è chiuso e ora si prospetta un capitolo di maggiori speranze per gli iracheni". "Ci aspettiamo un'inchiesta approfondita su quanto è avvenuto, il popolo iracheno vuole andare avanti, vuole dimenticare quella terribile parte del suo passato", ha affermato ancora Bush.

fonte ANSA

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