24 febbraio, 2007

PROMEMORIA 25 febbraio 1964 - Cassius Clay diventa campione mondiale dei pesi massimi


Cassius Clay diventa campione mondiale dei pesi massimi a soli 22 anni, sconfiggendo a Miami Sonny Liston per abbandono alla settima ripresa;
Cassius Marcellus Clay Jr., diventato poi Muhammad Ali-Haj (محمد على) dopo la conversione all'Islam, è stato un campione di pugilato statunitense e probabilmente il più famoso e apprezzato pugile della storia moderna.
Soprannominato "The Greatest" (Il più grande), è ritenuto il più versatile e innovativo peso massimo, in virtù della sua rapidità e capacità tecnica.
Nato a Louisville Kentucky, USA il 17 gennaio del 1942, a 12 anni inizia a frequentare la palestra Columbia, dove mette in mostra il suo talento.
Dopo una brillante carriera da dilettante si mise in luce alle Olimpiadi di Roma del 1960 conquistando l'oro nella categoria dei pesi mediomassimi.
Nel 1961 passò al professionismo e batté Lamar Clark per KO e poi Doug Jones.
Il 25 febbraio 1964 a Miami conquistò per la prima volta la corona di Campione del Mondo dei pesi massimi, battendo il campione in carica Sonny Liston per abbandono all'inizio della settima ripresa.
Clay difese il titolo per otto volte, poi la sua carriera fu interrotta quando si rifiutò di combattere in Vietnam. Ciò gli costò il ritiro della licenza da parte delle commissioni atletiche pugilistiche statunitensi.
Nel 1971 tornò sul ring vincendo con Jimmy Ellis, poi perse contro il detentore del titolo dei massimi Joe Frazier in quello che è ricordato come "l'incontro del secolo".
Il 30 ottobre 1974 riconquistò il titolo mondiale battendo per KO George Foreman a Kinshasa (ricordato nel film-documentario Quando eravamo re).
Memorabili sono anche i successivi 2 incontri con Joe Frazier.
La sua boxe basata sul movimento di gambe resta inimitabile per qualsiasi pugile di categoria "pesante". Di lui si disse: "Vola come una farfalla e punge come un'ape", per sottolineare la leggerezza dei suoi movimenti, coadiuvata da una tecnica sopraffina. Su 61 incontri ha un record di 56 vittorie, 37 delle quali per KO. Ha perso per KO una sola volta.
Ritiratosi dall'attività agonistica nel 1981, contrasse il morbo di Parkinson e ha commosso e stupito il mondo apparendo come ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Atlanta del 1996; in quell'occasione gli fu anche riconsegnata la medaglia d'oro vinta a Roma nel 1960, poiché si narra che abbia gettato l'originale in un fiume come plateale gesto di protesta verso il suo Paese e la perdurante discriminazione razziale che, al suo ritorno in patria dopo i fasti romani, portò un ristoratore a rifiutarsi di servirlo appunto perché nero.
Alla figura di Muhammad Ali si è ispirato Michael Mann per il film Ali del 2001.
Nel 2005 Muhammad Ali è stato insignito della Medaglia della pace Otto Hahn (in oro) della Deutsche Gesellschaft für die Vereinten Nationen (DGVN) a Berlino (Società Tedesca per le Nazioni Unite).

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