01 marzo, 2007

Rebibbia, detenuti al lavoro per i mezzi pubblici


Da circa tre anni i detenuti di Rebibbia Nuovo Complesso lavorano per Trambus, l'azienda romana del trasporto pubblico di superficie. Eseguono lavorazioni industriali per gli autobus, in particolare il ri-condizionamento di parti meccaniche e il recupero dei filtri aria – materiali che altrimenti andrebbero smaltiti come rifiuti speciali –.
Tutto comincia nel 2004, precisa un comunicato di Trambus S.p.A., quando la società Opportunity, che promuove il lavoro nelle carceri per il reinserimento dei detenuti, propose a Trambus il progetto di recupero dei filtri aria dei bus, fino ad allora gettati a fine ciclo d'uso. E' così partita una sperimentazione di sei mesi in una rimessa aziendale. Grazie all'esito positivo, l'attività è stata estesa a tutti gli stabilimenti Trambus ed è tuttora in corso. Con risultati decisamente soddisfacenti, tanto che Trambus ha commissionato ai detenuti anche il ri-condizionamento dei servo-meccanismi usurati degli autobus.
I filtri aria vengono rigenerati direttamente a Rebibbia, con un macchinario ad alta efficienza. Il recupero viene fatto ogni diecimila chilometri percorsi dal mezzo, fino a quattro volte sullo stesso filtro. Ogni volta il filtro riacquista il 97,93% della capacità di fermare le emissioni nocive. Risultato: migliori prestazioni dei motori, minor consumo di carburante, aria meno inquinata, abbattimento del 75% dei rifiuti da smaltire. Nel contempo, sottolinea Trambus, i detenuti apprendono un mestiere prezioso che può agevolare il loro reinserimento una volta fuori dal carcere.

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