10 maggio, 2007

PROMEMORIA 10 maggio 1994 Nelson Mandela viene eletto presidente del Sudafrica


Nelson Rolihlahla Mandela, OM (Qunu, Transkei, 18 luglio 1918) è stato il primo Presidente del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid. A lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid, organizzò anche azioni di sabotaggio e guerriglia. Nel 1993 ricevette il Premio Nobel per la pace. Segregato e incarcerato per lunghi anni durante i Governi sudafricani pro-apartheid prima degli anni '90, è oggi universalmente considerato un eroico combattente per la libertà.
Il nome Madiba, titolo onorifico adottato dai membri anziani della sua famiglia, è divenuto in Sudafrica sinonimo di Nelson Mandela.
Da giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell'opposizione al minoritario Regime sudafricano, che negava i diritti politici, sociali e civili alla maggioranza nera sudafricana. Unendosi all'African National Congress nel 1942, due anni dopo fondò l'associazione giovanile Youth League, insieme a Walter Sisulu, Oliver Tambo ed altri.
Dopo la vittoria elettorale del 1948 da parte del Partito Nazionale, fautore di una politica pro-apartheid di segregazione razziale, Mandela si distinse nella campagna di resistenza del 1952 organizzata dall'ANC, e ebbe un ruolo importante nell'assemblea popolare del 1955, la cui adozione della Carta della Libertà stabilì il fondamentale programma della causa anti-apartheid.
Durante questo periodo Mandela ed il suo compagno avvocato Oliver Tambo gestirono l'ufficio legale Mandela e Tambo fornendo assistenza gratuita o a basso costo a molti neri che sarebbero rimasti altrimenti senza rappresentanza legale.
Inizialmente coinvolto nella battaglia di massa non-violenta, fu arrestato insieme a altre 150 persone il 5 dicembre 1956, e accusato di tradimento. Seguì un aggressivo processo, durato dal 1956 al 1961, al termine del quale tutti gli imputati furono assolti. Mandela ed i suoi colleghi appoggiarono la lotta armata dopo l'uccisione di manifestanti disarmati a Sharpeville, nel marzo del 1960, e la successiva interdizione dell'ANC e di altri gruppi anti-apartheid.
Divenuto libero cittadino e Presidente dell'ANC (luglio 1991 - dicembre 1997) Mandela concorse contro de Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica. Mandela vinse, diventando il primo capo di stato di colore. De Klerk fu nominato vice presidente.
Come presidente, (maggio 1994 - giugno 1999), Mandela presiedette la transizione dal vecchio regime basato sull'apartheid alla democrazia, guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione nazionale ed internazionale.
Alcuni esponenti radicali furono delusi dalle mancate conquiste sociali durante il periodo del suo governo, nonché dall'incapacità del governo di dare risposte efficaci al dilagare dell'HIV/AIDS nel Paese. Mandela stesso ammise, dopo il suo congedo, che forse aveva commesso qualche errore nel calcolare il possibile pericolo derivante dal diffondersi dell'AIDS. Mandela è stato anche criticato per la sua stretta amicizia con Fidel Castro e Moammar Al Qadhafi, da lui chiamati "compagni in armi". Anche la decisione di impegnare le truppe Sudafricane per opporsi al golpe del 1998 in Lesotho rimane una scelta controversa.
Mandela si è sposato 3 volte. La prima moglie è stata Evelyn Ntoko Mase dalla quale ha divorziato nel 1957, dopo 13 anni di matrimonio. Il suo secondo matrimonio con Winnie Madikizela è terminato con una separazione (aprile 1992) ed il definitivo divorzio nel marzo 1996), alimentato da forti contrasti politici. A ottant'anni Mandela ha poi sposato Graça Machel, vedova di Samora Machel, Presidente fondatore mozambicano e alleato dell'ANC morto in un incidente aereo 15 anni prima.

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