11 luglio, 2007

Palazzo Rivaldi, il gioiello recuperato


Il cinquecentesco Palazzo Rivaldi, costruito sulla collina della Velia che univa il Palatino all'Esquilino, situato nel cuore del Rione Monti, sarà recuperato e diventerà la sede di progetti di sostegno a favore di categorie disagiate, per il lavoro, la formazione e le iniziative culturali, ma sarà anche utilizzato come sede di spazi espositivi e museali.

Lo ha stabilito il protocollo d'intesa firmato martedì 10 luglio in Campidoglio dal sindaco di Roma Walter Veltroni, dal presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e da Paola Guerci presidente dell'Isma (Istituti di Santa Maria in Aquiro).
La Regione Lazio e soprattutto il Comune si assumeranno gli oneri per la realizzazione delle opere di ristrutturazione prendendo in locazione l'immobile. L'area interessata dall'intervento, che versa in condizioni di degrado da decine di anni, si estende per oltre un ettaro e comprende un palazzo rinascimentale, una villa residenziale, un giardino e due cortili con 'grottesche'.
Il sindaco Veltroni ha detto che Palazzo Rivaldi tornerà a essere uno dei grandi luoghi archeologici di Roma e ha annunciato che, se sarà completato l'acquisto, diventerà la prossima collocazione per la collezione Torlonia.

Progettato da Antonio da Sangallo il Giovane, Palazzo Rivaldi nasce come residenza di Eurialo Silvestri, maestro di camera del potentissimo papa Paolo III, colui il quale sottrasse i marmi al Colosseo per costruire il palazzo Farnese, che sancì l'istituzione della Compagnia di Gesù ed aveva fama di gaudente, amante della buona cucina, dei carnevali.
Eurialo aveva la dote non indifferente di una bellissima sorella di nome Lola che, raccontano le cronache, diede al papa dei figli. Di qui il lascito al raffinato "cameriere", in segno di riconoscenza e sodalizio: Eurialo volle il palazzo affrescato dagli stessi artisti e con l'eleganza della magione del suo benefattore.
All'epoca della costruzione, negli anni Quaranta del Cinquecento, il palazzo era abbellito da una gran collezione di statue antiche. Poi, col tempo, finisce in proprietà a monsignor Ascanio Rivaldi che ne fa luogo di beneficenza. Così sarà per tre secoli in cui, per le monumentali scalee, sotto le austere volte, hanno trovato asilo le donne sventurate senza marito, quelle povere e con troppi figli.

Il complesso, in abbandono da anni, versa attualmente in una situazione di degrado che ora sembra finalmente destinata a concludersi.
Per l'assessore capitolino al patrimonio Claudio Minelli l'obiettivo è di arrivare alla gara nella prima metà del 2008.
I fondi destinati al programma sono di quasi 6,2 milioni di euro attribuiti al Comune dalla legge per Roma Capitale, altri 5,8 milioni previsti nel bilancio del Comune di Roma, 1,3 milioni stanziati dalla Regione.

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