02 agosto, 2007

Imprese: a Roma cresce del 70% "l'economia della conoscenza"


Più ricercatori, professionisti e tecnici specializzati specie nel terziario orientato sui servizi alle imprese, al turismo e alla cultura, meno impiegati nel sistema bancario e nel settore delle telecomunicazioni. E' quanto emerge dall'analisi dell'Ufficio Statistica del Comune di Roma sull'andamento del sistema produttivo nella capitale nel periodo 2001-2004.

In questi quattro anni sono infatti aumentati del 70% gli addetti nei servizi alle imprese, al turismo e alla cultura: 270.000 addetti in tutto, un terzo del totale degli occupati nell'area capitolina, impegnati sul fronte dell' "economia della conoscenza".

La ricerca, basata sui dati dell'Archivio statistico delle imprese attive dell'Istat (Asia), ha censito in tutto 238.950 imprese a Roma, con un totale di 870.000 occupati. Rispetto al 2001 è cresciuto sia il numero delle aziende (+8,8%) che degli addetti (+5,9%).

Il profilo più richiesto dalle imprese, soprattutto nel cosiddetto terziario (studi legali, architetti, ingegneri, medici, consulenza fiscale, marketing) è quello dei tecnici specializzati. In questi settori l'incremento occupazionale (+16,4%) ha portato il numero degli occupati a quota 190.000.

Cresce anche l'industria delle produzioni radiotelevisive, cinematografiche e del tempo libero: addetti in aumento dell'8,9%, con un forte incremento (+15%) nel campo dei servizi per l'istruzione. In aumento anche due settori tradizionali come turismo (+12%) ed edilizia (+11,2%), in calo invece le attività legate alle intermediazioni finanziarie e alle telecomunicazioni.

In questi ultimi due casi, infatti, gli addetti sono diminuiti del 7% per effetto dei ridimensionamenti del personale degli istituti bancari (Banca Intesa, Capitalia, Bnl) e delle rilocalizzazioni del settore tlc.

"La scelta delle imprese di specializzarsi sulle vocazioni territoriali e di puntare sulla competizione localizzativa - ha detto l'assessore capitolino alle Politiche economiche Marco Causi - ha consentito al sistema produttivo di Roma di guadagnare nel campo del terziario ad alta specializzazione molto più di quanto abbia perso in altri".

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