14 settembre, 2007

Scipione, il "profeta di via Cavour", in mostra al Casino dei Principi di Villa Torlonia


L'artista più inquietante ed innovativo degli anni '20 e dei primi anni '30 in una esposizione al Casino dei Principi di Villa Torlonia, aperta fino al 6 gennaio 2008; la mostra "Scipione 1904 – 1933" è la prima personale dell'artista a Roma, dopo oltre cinquanta anni.

Gino Bonichi, che alla fine degli anni '20 prese il nome di Scipione, probabilmente riconoscendosi romano pur essendo nato a Macerata, è tra i protagonisti di quella che Roberto Longhi definì la Scuola di Via Cavour, insieme a Mario Mafai, Antonietta Raphaël e Renato Marino Mazzacurati.

Una vita breve e intensa (morì a soli 29 anni), segnata dalla malattia, dalla forza vitale e dal desiderio di continuare a dipingere, che ha lasciato una traccia profonda nella cultura figurativa italiana e non solo. Il suo è un segno estremamente moderno e fantastico, innestato nella conoscenza della pittura antica (era nota la sua passione per El Greco e per Goya), che va da una interpretazione suggestiva e 'carnale' dei simboli della Roma barocca, agli emozionanti ritratti, al lirismo di certe immagini – Scipione era anche un intenso poeta – ed ai fiammeggianti tratti di alcuni tra i più bei dipinti.

28 dipinti e 27 disegni testimoniano, in mostra, l'originalità e la poesia di questo artista visionario: pittore fortemente antiaccademico ha interpretato Roma non solo nei suoi luoghi più emblematici, ma soprattutto nei simboli del potere.
La chiesa, la religiosità, la decadenza sono i temi di molte sue opere come, ad esempio, La via che porta a San Pietro (1930), dai segni concisi e fiammeggianti, Piazza Navona (1930), raccontata nella luce fosca del tramonto. Ma Scipione ritrae soprattutto i rappresentanti di quel potere che domina nell'animo stesso della città: il Principe Cattolico, il Cardinal Decano, quest'ultimo dipinto e disegnato ossessivamente fin sul letto di morte.
Ritroviamo in questa esposizione romana anche dipinti fortemente simbolici, che hanno fatto parlare di espressionismo nei tratti e nelle materie, come le immagini deformate e inquietanti di Uomini che si voltano (1930) e di Caino e Abele (1932).
In mostra anche un'opera bellissima, raramente esposta, Il risveglio della bionda sirena (1929), ispirata da un sogno di Antonietta Raphaël, che insieme alla Piovra (1929), altra opera esposta, unisce alla ricchezza della materia pittorica un'allegoria di motivi e di simboli ricchi di sensualità.

La personale, inaugurata in occasione di "Aspettando la Notte Bianca 2007, è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e dalla Provincia di Roma, per iniziativa dell'Archivio della Scuola Romana.

Per informazioni: tel. 06 82059127 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.30); www.museivillatorlonia.it

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