16 novembre, 2007

Sino al 2 dicembre la mostra "121 diamanti di cultura, storia e bellezza della Provincia Capitale" a Palazzo Incontro


Resterà aperta sino a domenica 2 dicembre la mostra “121 diamanti di cultura, storia e bellezza della Provincia Capitale”, presso Palazzo Incontro, in via dei Prefetti 22, nel cuore di Roma.

La proroga è stata decisa in considerazione del grande successo riscosso dall’esposizione, organizzata in occasione del 137° Anniversario dell’Amministrazione provinciale di Roma.

L’ingresso, gratuito, è dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 19.

Si tratta della prima mostra che riunisce il meglio dei tesori della provincia di Roma, "gioielli" spesso sconosciuti dei 121 comuni di un territorio ricco di storia e di arte. Ciascun Comune è rappresentato da un'opera che lo racconta attraverso l'arte, le vicende storiche, politiche, sociali e religiose.

Una mostra dunque inedita, voluta fortemente dal presidente Enrico Gasbarra, proprio in occasione del 137° anniversario della nascita della Provincia. I Comuni rappresentati con un'opera sono 103; 17 invece sono i comuni rappresentati con un'immagine.

Molto ampia la sezione di opere antiche che contiene rinvenimenti recenti non ancora pubblicati, documenti di età medievale e della prima età moderna.

Tra le opere più significative un gigantesco nudo di donna di Scipione Vannutelli, custodito nel castello Colonna di Genazzano. Dipinti, ma appunto anche reperti di grande valore, come il frammento di opus sectile (37-41 dopo Cristo) dal museo delle Navi Romane di Nemi, uno splendido frammento di porfido rosso, serpentino, palombino, paste vitree bianche e rosse.

Oltre alla già nota Coronazione di Spine di Montecompatri, attribuita a un pittore caravaggesco, le Stigmate di San Francesco da Carpineto Romano, L'adorazione dei Pastori di Torrita Tiberina, la cui qualità pittorica è riemersa in seguito al restauro promosso in occasione della mostra.
L'opera di Sano di Pietro, San Bernardino, di Tivoli, uno dei capolavori dell'arte senese. Rilevanti anche le opere di "arte minore" esposte, tra queste significativa è la Pace di Castelnuovo di Porto e la Croce di Bosso di Sant'Oreste, veri e propri "unicum" nel panorama nazionale.

La sezione archeologica presenta altrettante opere notevole valorestilistico come: il Mosaico di Anzio, perché oggetto di recenti indagini e da poco entrato a far parte del Patrimonio storico e artistico del Comune di Anzio.
I reperti da Ciampino e Lariano sono particolarmente interessanti perché illustrano ampiamente l'epoca Protostorica nel patrimonio provinciale. Così come l'Olpe di Bucchero proveniente da Cerveteri, di epoca orientalizzante, ed il Capitello dalla Villa di Traiano ad Arcinazzo testimonia la ricchezza del patrimonio decorativo della villa Imperiale.
Tra le opere inedite l'Ara di Silvano di Cerreto Laziale e il Cippo Funerario da Labico, che danno un'idea della ricchezza del patrimonio ancora da esplorare; così come il Busto Femminile di Palestrina che si presenta in anteprima.

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