02 aprile, 2008

PROMEMORIA 2 aprile 1972


L'attore Charlie Chaplin ritorna negli Stati Uniti per la prima volta dagli anni '50 quando, etichettato come comunista, preferì trasferirsi in Europa.
Sir Charles Spencer Chaplin Jr. (Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, 25 dicembre 1977) è stato un attore, regista e sceneggiatore britannico.

Sceneggiatore, compositore, produttore cinematografico di oltre novanta film, è stato uno dei più importanti registi della storia del cinema (in particolare dell'era del film muto) e probabilmente l'attore più famoso dagli albori del cinema hollywoodiano. In generale, può essere considerato uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo.

Il personaggio attorno al quale costruì larga parte delle sue sceneggiature, e che gli dette fama universale, fu quello del "vagabondo" ("The Tramp" in inglese; "Charlot" in italiano, francese e spagnolo): un omino dalle raffinate maniere e la dignità di un gentiluomo, vestito di una stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, una bombetta e un bastone da passeggio in bamboo; tipici del personaggio erano anche i baffetti e l'andatura ondeggiante. L'emotività sentimentale e il malinconico disincanto di fronte alla spietatezza e alle ingiustizie della società moderna, fecero di Charlot l'emblema dell'alienazione umana, in particolare delle classi sociali più emarginate.
Il "maccartismo" e il trasferimento in Europa

Le sue simpatie politiche non furono da lui mai rivelate esplicitamente. Di certo, in molti suoi film aveva analizzato la realtà cupa dei lavoratori, dei poveri e degli emarginati (Tempi moderni, del 1936, ne può essere un chiaro esempio), ed aveva messo in piena luce le contraddizioni della società americana, sottolineando la distanza fra il Sistema (impersonato spesso da poliziotti senza cuore) e il Mondo dei derelitti (rappresentati da "Charlot" il vagabondo). Benché vivesse negli Stati Uniti da molti anni, Chaplin aveva mantenuto con orgoglio la cittadinanza britannica.

Già all'uscita di Monsieur Verdoux venne pubblicamente accusato di "filocomunismo" e nel 1949 divenne uno dei bersagli del movimento innescato dal senatore Joseph McCarthy. Nel 1951 iniziò a girare quello che sarebbe stato il suo "canto del cigno": Luci della ribalta, tratto da un suo romanzo Footlights, mai pubblicato. Fu il suo ultimo film prodotto a Hollywood, e anche l'unico che interpretò assieme ad un altro mattatore del cinema muto: Buster Keaton.

Nel 1952, proprio quando Luci della ribalta usciva nelle sale, Chaplin lasciò gli Stati Uniti per un viaggio in Inghilterra e, avuta notizia che il suo rientro in America sarebbe stato messo sotto inchiesta, decise di stabilirsi in Europa fissando la sua residenza in Svizzera.

Nel 1957 Chaplin ritornò dietro la macchina da presa per girare di nuovo un film: Un re a New York. Fu il suo penultimo film, tra l'altro anche l'unico in cui recita assieme a suo figlio Michael. L'opera non ebbe successo e la sua vena cinematografica sembrava effettivamente appannata. Nel 1964, dopo circa un'anno di lavoro, scrisse un'autobiografia (nella quale non vi è menzione del film Il circo, che probabilmente preferiva non ricordare per le tristi circostanze nelle quali fu girato). Nel 1966 si calò per l'ultima volta nei panni di regista, per girare La contessa di Hong Kong, fu il suo ultimo film, nonché l'unico a colori, nel quale lavorò assieme a due star del cinema mondiale: Marlon Brando e Sophia Loren.

Grazie alla sua genialità di compositore, proprio in quegli anni produsse la versione sonora di alcuni suoi capolavori: Il circo nel 1969, Il monello nel 1971, e infine nel 1975 la donna di Parigi.

Nel 1972, riconciliatosi con l'opinione pubblica americana, ritornò negli Stati Uniti per ritirare il suo secondo premio Oscar, questa volta alla carriera, assegnatogli per "aver fatto delle immagini in movimento una forma d'arte del Ventesimo secolo".

Il 4 marzo 1975, dopo molti anni di esilio volontario dal suo Paese d'origine, Chaplin fu nominato Cavaliere di Sua Maestà dalla regina Elisabetta II d'Inghilterra. L'onorificenza era già stata proposta nel 1956, ma - in piena guerra fredda - non era stata concessa per il veto imposto dall'Ufficio straniero britannico sempre a causa delle presunte simpatie politiche di Chaplin.

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