28 maggio, 2008

Al via la campagna di prevenzione per i tumori femminili


Sensibilizzare le donne ad aderire a programmi di prevenzione contro i tumori al collo dell'utero e alla mammella. Questo l'obiettivo della Regione Lazio che ha presentato una campagna di comunicazione sanitaria di prevenzione dei tumori femminili promossa dall'Agenzia di sanità pubblica -Laziosanità. I programmi si rivolgono alle donne in fascia d'età dai 50 ai 69 anni per i tumori della mammella e dai 25 ai 64 anni per il tumore al collo dell'utero. È di circa 700.000 il numero delle donne che devono essere coinvolte per lo screening mammografico nel programma gratuito di prevenzione ogni 2 anni e di 1.500.000 le donne che devono essere coinvolte ogni tre anni nel programma di prevenzione del tumore alla cervice uterina. Dal 1999 al 2007 le donne coinvolte nell'attività di screening per la mammella sono state 503.307 mentre per il collo dell'utero ne sono state coinvolte 415.908. Nel Lazio, ogni anno, i casi di nuovi tumori alla mammella sono circa 4.000 con 1.000 decessi e per il tumore alla cervice uterina si verificano 276 nuovi casi di tumore con 102 decessi. Primo passo per le donne che rientrano nei parametri di età è quello di entrare nel percorso completamente gratuito sottoponendosi ad una mammografia o ad un paptest.

Ad informare 380.000 donne in fascia target sarà una lettera dello stesso Marrazzo, accompagnata da volantini informativi. Verranno privilegiate le donne già contattate che non hanno partecipato al programma di screening e le donne che entrano per la prima volta nelle classi di età di riferimento (25enni per il tumore al collo dell'utero, 50enni per il tumore alla mammella). "Per la prima volta raggiungiamo il 100% dell'obiettivo – ha affermato l'assessore alla Sanità, Augusto Battaglia – saranno infatti informate della campagna la quasi totalità delle donne del Lazio. Questo dato potrebbe stupire perché quando in due anni si abbatte il debito di 800/900 milioni di euro, non ci si aspetta dal sistema sanitario regionale un risultato positivo. Invece tutti gli indicatori danno segnali incoraggianti". Il presidente della Regione, Piero Marrazzo, ha spiegato che "ogni essere umano convive con la necessità di sapere che in ogni momento può esserci un incidente di percorso. Non ci sono patologie ma persone, per questo abbiamo scelto di 'personalizzare' gli inviti. In questi ultimi anni ci sono stati assegnate molte maglie nere, ma possiamo puntare ad avere quella rosa per la prevenzione".

Educatrici asili nido, sospesa la mobilità. Al via tavolo per nuovo accordo


L'assessore alla scuola Laura Marsilio ha incontrato i rappresentanti sindacali e Rsu del personale educativo degli asili nido. Al termine, l'assessore ha deciso di sospendere le già avviate procedure di mobilità delle educatrici – congelando dunque la riduzione di una unità di personale, prevista per settembre prossimo –.

A breve, preannuncia l'assessore, si aprirà un tavolo con le parti sociali per arrivare entro metà giugno ad un nuovo accordo che rilanci gli asili nido, puntando a migliori condizioni di lavoro per le educatrici – sia di ruolo che precarie –.

Data la rilevanza sociale del servizio, sottolinea Marsilio, è fondamentale poter contare su personale motivato. Da cui l'esigenza di un "processo di regole condivise" e di "nuove proposte di aggiornamento e formazione".

"CinaviCina" al Parco della Musica


Dopo la cultura indiana, scandinava, russa e tailandese, la Fondazione Musica per Roma continua nel suo viaggio intorno al mondo presentando, con il supporto del Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese, il primo grande festival monografico dedicato interamente alla cultura cinese.

Si è aperta dunque il 23 maggio all'Auditorium "CinaviCina", grande rassegna onnicomprensiva di arti e talenti diversi, che fino all'8 giugno trasformerà il Parco della Musica in una vera Chinatown della cultura. Quattrocento partecipanti, provenienti da ogni parte dell'immenso paese asiatico, animeranno la rassegna dedicata alla cultura tradizionale e contemporanea del più popoloso stato del mondo. In tutte le sale e gli spazi dell'Auditorium si svolgeranno spettacoli teatrali, musicali e di danza, ma anche rappresentazioni dell'opera tradizionale cinese e manifestazioni circensi; inoltre i foyer ospiteranno mostre e installazioni.

Aprirà il festival l'opera contemporanea "Poet li Bai" con l'Orchestra e il Coro della Shanghai Opera House, presentata in prima europea. Composta da Guo Wenjing, uno dei maggiori artisti cinesi viventi, l'opera teatrale è un tributo a Li Bai, il più famoso poeta della dinastia Tang.

Sarà possibile anche provare dal vivo la filosofia – e l'efficacia – dei massaggi cinesi e sperimentare assaggi delle tante scuole gastronomiche, esplorando nuovi e diversi orizzonti culinari. Non mancano workshop di Tai Chi e di Kung Fu con i monaci Shaolin.

Ruolo speciale avrà l'antichissima arte della Danza del Leone: nascosti sotto la maschera del leone, due artisti – uno che manovra il capo e l'altro la coda – ne imitano con grande vivacità i movimenti, saltando e combattendo con acrobazie che rappresentano gli otto sentimenti 'leonini': la felicità, la rabbia, la tristezza, la gioia, l'eccitazione, la calma, la paura e il dubbio. I leoni danzanti di Shipai sono uno spettacolo vivo e intenso da non perdere.

Come per ogni festa che si rispetti, alla fine della rassegna ci sarà uno spettacolo pirotecnico: un'esplosione di coloratissimi fuochi d'artificio illuminerà la cavea dell'Auditorium per spaventare e scacciare, come da tradizione, gli spiriti maligni.

Durante il festival, lo spazio AuditoriumArte ospiterà due installazioni audio-video realizzate dal centro di ricerca TIMAC. Le opere fanno parte del "Media art and theater performance", un progetto che prevede lo studio della storia del teatro tradizionale cinese, delle sue caratteristiche, delle sfide attuali e delle relative strategie – con l'impegno a ricostruire e ricreare questo fondamentale capitolo della cultura del 'paese giallo' –. Le due installazioni sono l'applicazione concreta dei risultati raggiunti dalla ricerca.

Per saperne di più (informazioni e programma in dettaglio), www.auditorium.com.

PROMEMORIA 28 maggio 1974 La Strage di Piazza della Loggia


La Strage di Piazza della Loggia è stato un attentato terroristico compiuto ad opera di "ignoti" il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale Piazza della Loggia. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo indetta dai sindacati e dal Comitato antifascista. L'attentato provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre novantaquattro.

La prima istruttoria della magistratura portò alla condanna nel 1979 di alcuni esponenti dell'estrema destra bresciana. Nel giudizio di secondo grado, nel 1982, la sentenza fu annullata e nel 1985 la Corte di Cassazione assolse definitivamente gli imputati. Una seconda istruttoria mise sotto accusa altri rappresentanti della destra, che furono assolti nel 1989 per insufficienza di prove. Una terza istruttoria è tuttora pendente presso la Procura di Brescia. Il 19 maggio 2005 la Corte di Cassazione ha confermato la richiesta di arresto per Delfo Zorzi (latitante da tempo in Giappone con il nome di Hagen Roy) per il coinvolgimento nella strage di Piazza della Loggia.

Il 15 maggio 2008 sono stati rinviati a giudizio i sei imputati principali: Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, Francesco Delfino, Giovanni Maifredi.[1] I rinviati a giudizio Zorzi, Maggi e Tramonte erano all'epoca militanti di spicco di Ordine Nuovo, gruppo neofascista fondato nel 1956 proprio da Pino Rauti e più volte oggetto di indagini (senza successive risultanze processuali) in merito all'organizzazione ed al compimento di attentati e stragi, tanto da portare al suo scioglimento nel 1973 per disposizione del ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani, con l'accusa di ricostituzione del disciolto partito fascista.

Gli altri rinviati a giudizio sono l'ex generale dei carabinieri Francesco Delfino, all'epoca responsabile del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Brescia, e Giovanni Maifredi, ai tempi collaboratore del ministro degli Interni Dc Paolo Emilio Taviani.[2]

La prima udienza è stata fissata per il 25 novembre 2008.

27 maggio, 2008

Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG): prorogato al 30 giugno il termine per presentare osservazioni


Lo Schema di Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG), adottato dal Consiglio Provinciale in data 11 febbraio 2008, è stato depositato in libera visione al pubblico ( L.R. 38/99, art. 21, comma 3) presso gli uffici provinciali il 28 aprile 2008, come da avviso pubblicato sul BURL in pari data.

Il termine per la presentazione delle osservazioni (art. 21, comma 4), è stato prorogato alle ore 13,00 del 30 giugno 2008.

Per eventuali chiarimenti, inerenti la presentazione delle osservazioni, è possibile visionare i materiali dello Schema di Piano presso il Servizio Pianificazione Territoriale in Via Pianciani 22, 2° piano, dal lunedi al venerdi, dalle ore 10,00 alle 13,00, e telefonare ai numeri 06/67666466, 06/67666461, 06/67666465, 06/67666547, fax 06/67666463.

A Palazzo Incontro la mostra "Il mio kimono"


Il presidente del Consiglio provinciale di Roma, Pina Maturani inaugura oggi, martedì 27 maggio, alle ore 18, presso la Sala Egon von Furstenberg di Palazzo Valentini la mostra 'Il Mio Kimono', a cura di Yumiko Yokoyama.

Fino all’11 giugno si potranno ammirare oltre venti preziosi Kimono, indumento tradizionale giapponese, realizzati con antiche tecniche.

Scopo della mostra è approfondire la storia e la cultura della società nipponica attraverso l’evoluzione dell’arte della vestizione in un arco temporale di oltre mille e duecento anni.

Il percorso espositivo offrirà al visitatore anche l’occasione per conoscere il fascino che si cela dietro il rito del Kimono realizzato con tecnica Yosehahi, seta pura cucita a mano, oppure con rappresentazioni pittoriche su stoffa.

Yumiko Yokoyama è un autorevole esponente della prestigiosa Accademia di alta specializzazione del Kimono “Shimizu” di Tokyo. Fin dal 1998 ha preso parte ad iniziative di respiro internazionale, finalizzate alla divulgazione della cultura giapponese nel mondo. La sua arte, oltre a promuovere la reciproca conoscenza tra popoli, interpreta il kimono quale strumento di interscambio culturale e stilistico.

PROMEMORIA 27 maggio 1999 - Incriminato Milošević


Il Tribunale Internazionale dei Crimini di Guerra dell'Aia, incrimina Slobodan Milošević e altre quattro persone per crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi nel Kosovo.
La Corte Penale Internazionale (in inglese: International Criminal Court - ICC) è un tribunale per crimini internazionali che ha sede all'Aia. La competenza del Tribunale è limitata ai crimini più seri che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme, come il genocidio, i crimini contro l'umanità e i crimini di guerra (cosiddetti crimina iuris gentium).

La Corte ha una competenza complementare a quella dei singoli Stati, dunque può intervenire solo se e solo quando gli Stati non vogliono o non possono agire per punire crimini internazionali.
Accusato di crimini contro l'umanità per le operazioni di pulizia etnica dell'esercito jugoslavo contro i musulmani in Croazia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo, contro di lui era stata mossa anche l'accusa di aver disposto l'assassinio di Ivan Stambolić, suo mentore negli anni ottanta e suo possibile avversario nelle elezioni presidenziali del 2000.

26 maggio, 2008

PROMEMORIA 26 maggio 2004 - Guerra Iraq


Il New York Times pubblica una ammissione di errore giornalistico, riconoscendo la parzialità dei suoi reportage e la mancanza di scetticismo verso le fonti, per quanto riguarda le rivelazioni sulle arma di distruzione di massa, che hanno aiutato a promuovere la Guerra in Iraq del 2003.

25 maggio, 2008

Metro C, arrivano le talpe. A giugno il via allo scavo


Cantieri metro, è il momento delle talpe. Quelle meccaniche, che scavano le gallerie dove passeranno i convogli. Dopo l'avvio della talpa a Conca d'Oro per la realizzazione del primo tunnel della linea B1, è la volta della linea C: nel cantiere Giardinetti sono state collocate le due TBM (Tunnel Boring Machine, ovvero talpe meccaniche) che a fine giugno cominceranno a scavare verso il centro, a distanza di circa 150 metri l'una dall'altra.

Le due talpe, fa sapere RomaMetropolitane (la società che coordina i lavori), sono state sollevate da una speciale gru da 500 tonnellate e adagiate nel pozzo d'introduzione, dopo la fase di pre-assemblaggio durata da aprile ad oggi.

Le TBM sono veri e propri cantieri mobili che avanzano nel sottosuolo, portando con sé tutte le attrezzature necessarie allo scavo, allo smaltimento dei detriti e alla realizzazione del rivestimento della galleria. Il sistema garantisce massima sicurezza per il personale al lavoro (squadre di 15 addetti più 10 in superficie) e per gli edifici al suolo, sopra il cantiere.

Per scavare la roccia, le talpe hanno una testa fresante circolare di 6,71 metri di diametro, protetta da uno scudo e munita di artigli d'acciaio e dischi rotanti per frantumare il terreno. Ogni macchina pesa 750 tonnellate ed è lunga 100 metri, compreso il cosiddetto 'back up' (la struttura con cabina di guida, cablaggi e il nastro trasportatore che porta la terra di scavo nei vagoncini).

Internamente allo scudo c'è il braccio meccanico che, in contemporanea con lo scavo, installa il rivestimento definitivo della galleria (conci e calcestruzzo). Le TBM sono totalmente automatiche e guidate dal computer. Una "sala regia" terrà costantemente sotto controllo il lavoro della talpa e le fondamenta dei palazzi limitrofi. Sugli spigoli dei palazzi dell'area di scavo, infatti, saranno collocati particolari strumenti elettronici (detti "inclinòmetri") che segnalano in tempo reale ogni movimento, anche minimo.

La talpa avanza ogni giorno circa 8-12 metri, con punte di 20, e lavorerà 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana. Dopo il suo passaggio la galleria è sostanzialmente finita, completa di rivestimento e pronta ad ospitare binari e impianti di controllo.

Bioparco, domenica con le elefantesse


Nelly e Sofia, le due elefantesse asiatiche del Bioparco, sono le protagoniste della giornata di oggi, domenica 25 maggio. Si inizia alle 11 (con replica alle 14) con un esperto del parco che racconta abitudini, curiosità e segreti degli elefanti, le differenze tra elefanti asiatici e africani e la storia delle due elefantesse (arrivate al Giardino zoologico nel 1972 dall'India).

L'esperto descriverà "in diretta" il loro comportamento, in particolare durante il pasto, a base di fieno (ne cosumano 80 chili ad ogni 'pranzo') e verdure, in particolare carote (40 chili a pasto).

L'ingressso al pubblico è consentito dalle 9,30 alle 18 (il parco chiude alle 19). I bambini fino a 3 anni non pagano. Prezzi del biglietto: 8 euro per i bambini fino ai 12 anni, 10 euro per gli adulti.

Per info www.bioparco.it

PROMEMORIA 25 maggio 1961 Programma Apollo


Programma Apollo: Il Presidente Kennedy annuncia davanti a una sessione speciale unificata del Congresso il suo obiettivo di iniziare un progetto per mandare "un uomo sulla Luna" prima della fine del decennio.
Il programma Apollo consistette in una serie di missioni spaziali con passeggeri umani intrapreso dagli Stati Uniti utilizzando il sistema Apollo, e condotto tra gli anni 1961-1972. È stato dedicato all'obiettivo di far atterrare un uomo sulla superficie della Luna e di riportarlo salvo sulla Terra entro la fine degli anni '60. L'obiettivo fu raggiunto con la missione Apollo 11 nel 1969. Il programma continuò fino all'inizio degli anni '70 per portare avanti l'esplorazione scientifica del suolo lunare. Fino ad oggi, non c'è stata nessun'altra missione umana sulla superficie lunare.
Essendosi posti come obiettivo la Luna, i pianificatori della missione Apollo hanno dovuto affrontare il difficile compito imposto da Kennedy cercando di minimizzare il rischio per la vita umana considerando il livello tecnologico dell'epoca e le abilità dell'astronauta.

23 maggio, 2008

Riforme: Zingaretti, “Al lavoro per la Città Metropolitana”


“Ho chiesto a Franco Bassanini e all'associazione per gli Studi e le ricerche sulla Riforma delle Istituzioni (Astrid) di avviare una collaborazione con la Presidenza della Provincia di Roma sul tema della riforma per la città metropolitana per contribuire al meglio al processo che coinvolgerà i diversi livelli istituzionali”.
E’ quanto afferma in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

“Sono anni che se ne parla – continua Zingaretti – e sono diversi i progetti e i testi di legge depositati. Ora dobbiamo portare a compimento le riforme. Questa collaborazione permetterà alla Provincia di investire su una questione così delicata coinvolgendo le migliori competenze cha abbiamo in Italia sui temi delle riforme costituzionali e degli Enti locali".

"Ringrazio Bassanini – conclude il presidente Zingaretti – per aver accettato il mio invito e già dalla prossima settimana ci metteremo al lavoro”.

Il sistema di monitoraggio del traffico presentato al MoTechEco


Un sistema a raggi infrarossi che permette di raccogliere informazioni sul traffico stradale. E’ la novità presentata oggi al 'MoTechEco', il salone della mobilità sostenibile in corso alla nuova Fiera di Roma, dopo una fase di sperimentazione. Il sistema, adottato da Astral in collaborazione con Aci, è stato installato dallo scorso luglio su 17 strade regionali gestite da Astral, per un totale di 34 corsie monitorate. Il sistema consente di rilevare l’afflusso di veicoli a seconda della fascia oraria, i tempi di percorrenza e lo stato di manutenzione delle strade. Dopo la fase di sperimentazione il sistema potrà essere adottato su tutta la rete stradale della regione, costituendo un segmento importante del sistema regionale di infomobilità. In mattinata il presidente Marrazzo ha visitato anche gli stand delle società regionali di trasporto regionali presenti a MoTechEco . ''Sono venuto a visitare questo salone – ha dichiarato il presidente - per riconoscere a chi lo ha organizzato la capacità di aver visto lontano e cioè, di unire l'attività dell'imprenditoria privata con l'attività che l'amministrazione pubblica svolge in questo senso. Noi viaggiamo su investimenti che supereranno i 100 milioni di euro e questo e' uno degli impegni del Lazio, per una regione che sappia coniugare –ha concluso Marrazzo- lo sviluppo economico alla sostenibilità senza fermare la voglia di ammodernamento del paese.

"Il Quattrocento a Roma. La Rinascita delle Arti da Donatello a Perugino", al Museo del Corso


Il Museo del Corso della Fondazione Roma promuove la prima grande mostra dedicata al Quattrocento romano: "Il Quattrocento a Roma. La Rinascita delle Arti da Donatello a Perugino". L' esposizione, aperta al Museo del Corso fino al 7 settembre, intende fare luce su un periodo ed un contesto in parte trascurati dagli studiosi, concentrati su Firenze e sugli sviluppi della sua arte.

Approfondendo e valorizzando quanto stava contestualmente accadendo a Roma, il Museo del Corso vuole offrire nuovi e fondati spunti per capire la grande rinascita dell'Urbe, che inizia visibilmente nel XV secolo e si completa poi nel secolo successivo.

In mostra oltre 170 opere, tra plastici, arredi sacri e civili, ceramiche, sculture, disegni, medaglie papali e quadri, provenienti da importanti musei italiani e stranieri.

Il percorso presenta un'indagine approfondita sugli aspetti sociali, urbanistici, religiosi ed artistici della Roma del XV secolo, che trova la sua massima espressione nei capolavori dei grandi artisti che vi operarono: Mantegna, Perugino, Piero della Francesca, Pinturicchio, Donatello, Michelangelo, Filippo Lippi, solo alcuni degli artisti in mostra.

Accanto alle opere e testimonianze dell'epoca, due elementi di assoluta novità corredano l'esposizione: una grande tavola multimediale di Roma quattrocentesca, con cui il pubblico può interagire ed esplorare nel dettaglio edifici e monumenti della Roma dell'epoca, e la ricostruzione tridimensionale della Cappella Carafa di Santa Maria Sopra Minerva, realizzata dall'Enea che, per la prima volta, ha applicato la tecnologia con radar ottico a colori (solitamente utilizzata per indagini spaziali) ad un monumento artistico. Grazie a questa tecnologia, il visitatore può fruire di una visione nitida e ravvicinata degli affreschi del Lippi, conservati nella Cappella Carafa e scarsamente visibili dal vivo, fino a percepirne i minimi dettagli.

Arricchirà la mostra il capolavoro di Piermatteo d'Amelia, "Madonna con Bambino", del quale si erano perse le tracce da oltre venti anni. L'opera, sottoposta a lungo restauro, verrà presentata al pubblico per la prima volta dopo il suo ritrovamento proprio in occasione di questa mostra.

L'esposizione è a cura di Claudio Strinati, Soprintendente del Polo Museale Romano, e di Marco Bussagli, docente presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.

Orario apertura: Tutti i giorni dalle 10 alle 20; giovedì e venerdì dalle 10.00 alle 23.00. Lunedì chiuso

Biglietti: intero euro 9; ridotto euro 7; scuole gratuito

PROEMEMORIA 23 maggio 1992 Strage di Capaci


Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939[1] – Palermo, 23 maggio 1992) è stato un magistrato italiano, tra i padri della lotta alla mafia, ed è considerato un eroe italiano.
« Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana. »

(Giovanni Falcone)
« Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. »

(Giovanni Falcone)
« La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. »

(Giovanni Falcone)
Giovanni Falcone muore nella c.d. strage di Capaci, il 23 maggio 1992[3]. Stava tornando, come era solito fare nei fine settimana, da Roma. Il jet di servizio partito dall'aeroporto di Ciampino intorno alle 16:45 arriva a Punta Raisi dopo un viaggio di 53 minuti. Lo attendono tre autovetture del tipo Fiat Croma, gruppo di scorta sotto comando del capo della squadra mobile della Polizia di Stato, Arnaldo La Barbera.

Appena sceso dall'aereo, Falcone si sistema alla guida della vettura bianca, ed accanto prende posto la moglie Francesca Morvillo mentre l'autista giudiziario Giuseppe Costanza occupa il sedile posteriore. Nella Croma marrone, c'è alla guida Vito Schifani, con accanto l'agente scelto Antonio Montinaro e sul retro Rocco Di Cillo, mentre nella vettura azzurra ci sono Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo. Al gruppo è in testa la Croma marrone, poi la Croma bianca guidata da Falcone, e in coda la Croma azzurra.

Le auto lasciano l'aeroporto imboccando l'autostrada in direzione Palermo. La situazione appare tranquilla, tanto che non vengono attivate neppure le sirene. Ma qualcuno, nell'ombra, ha già tramato. Sa dell'arrivo del giudice: particolari che dovrebbero essere coperti dal più rigido riserbo. Su una strada parallela, una macchina si affianca agli spostamenti delle tre Croma blindate, per darne segnalazione ai killer in agguato sulle alture sovrastanti il litorale; sono gli ultimi secondi prima della strage.

Otto minuti dopo, alle ore 17:58, presso il Km.5 della A29, una carica di cinque quintali di tritolo posizionata in un tunnel scavato sotto la sede stradale nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine viene azionata per telecomando da Giovanni Brusca, il sicario incaricato da Totò Riina. Pochissimi istanti prima della detonazione, Falcone si era accorto che le chiavi di casa erano nel mazzo assieme alle chiavi della macchina, e le aveva tolte dal cruscotto, provocando un rallentamento improvviso del mezzo. Brusca, rimasto spiazzato, premette il pulsante in ritardo, sicché l'esplosione investe in pieno solo La Croma marrone, prima auto del gruppo, scaraventandone i resti oltre la carreggiata opposta di marcia, sin su un piano di alberi; i tre agenti di scorta muoiono sul colpo.

La seconda auto, la Croma bianca guidata dal giudice, si schianta invece contro il muro di cemento e detriti improvvisamente innalzatosi per via dello scoppio. Falcone e la moglie, che non indossano le cinture di sicurezza, vengono proiettati violentemente contro il parabrezza. Costanza, fortunosamente, sopravvive, accusando poi solo delle lievi ferite. Così come rimangono feriti anche gli agenti della terza auto, la Croma azzurra, che infine resiste, e si salvano miracolosamente anche un'altra ventina di persone che al momento dell'attentato si trovano a transitare con le proprie autovetture sul luogo dell'eccidio.

La deflagrazione provoca un'esplosione immane ed una voragine enorme sulla strada.[4]. In un clima irreale e di iniziale disorientamento, altri automobilisti ed abitanti dalle villette vicine danno l'allarme alle autorità e prestano i primi soccorsi tra la strada sventrata ed una coltre di polveri.

Venti minuti dopo circa, Giovanni Falcone viene trasportato sotto stretta scorta di un corteo di vetture e di un un elicottero dell'Arma dei Carabinieri presso l'ospedale Civico di Palermo. Francesca Morvillo viene prima trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Cervello, e poi trasferita anch'essa al Civico, presso il reparto di Neurochirurgia. Gli altri agenti e i civili coinvolti vengono anch'essi trasportati in ospedale mentre La Polizia Scientifica esegue i primi rilievi ed i Vigili del Fuoco espletano il triste compito di estrarre i cadaveri irriconoscibili di Schifani, Montinaro e Di Cillo.

Intanto i media iniziano a diffondere la notizia di un attentato a Palermo, ed il nome del giudice Falcone trova via via conferma. L'Italia intera, sgomenta, trattiene il fiato per la sorte delle vittime con tensione sempre più viva e contrastante, sinché alle 19:05, un'ora e sette minuti dall'attentato, Giovanni Falcone muore dopo alcuni disperati tentativi di rianimazione, a causa della gravità del trauma cranico e delle lesioni interne. Francesca Morvillo morirà anch'essa, poche ore dopo.
Volantini recanti una citazione del giudice Falcone: Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini
Volantini recanti una citazione del giudice Falcone: Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini

Due giorni dopo, mentre a Roma viene eletto Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, a Palermo si svolgono i funerali delle vittime ai quali partecipa l'intera città, assieme a colleghi e familiari e personalità come Giuseppe Ayala e Tano Grasso. I più alti rappresentanti del mondo politico, come Giovanni Spadolini, Claudio Martelli, Vincenzo Scotti, Giovanni Galloni, vengono duramente contestati dalla cittadinanza; e le immagini televisive delle parole e del pianto straziante della vedova Schifani susciteranno particolare emozione nell'opinione pubblica.

Il giudice Ilda Boccassini urlerà la sua rabbia rivolgendosi ai colleghi nell'aula magna del Tribunale di Milano: «Voi avete fatto morire Giovanni, con la vostra indifferenza e le vostre critiche; voi diffidavate di lui; adesso qualcuno ha pure il coraggio di andare ai suoi funerali».

All'esecrazione dell'assassinio, il 4 giugno si unisce anche il Senato degli Stati Uniti, con una risoluzione (la n. 308) intesa a rafforzare l'impegno del gruppo di lavoro italo-americano, di cui Falcone era componente[5]. Intanto, Paolo Borsellino, intraprenderà la sua ultima lotta contro il tempo, che durerà appena altri cinquantotto giorni, indagando nel tentativo di dare giustizia all'amico Giovanni.

22 maggio, 2008

Seconda edizione del Festival "Teatri di vetro"


Torna con la seconda edizione il festival "Teatri di vetro" la vetrina di realtà emergenti nel campo del teatro, della danza e della performance provenienti da tutt'Italia e dall'estero.
L'assessore alle Politiche culturali della Provincia di Roma, Cecilia D'Elia ha presentato questa mattina a Palazzo Valentini la rassegna teatrale insieme all'assessore alle politiche Culturali della Regione Lazio, Giulia Rodano e Fabrizio Grifasi della Fondazione Romaeuropa.

Quarantatre artisti sul palco del teatro Palladium e nei cortili storici del quartiere Garbatella a Roma, selezionati tra gli oltre 200 progetti pervenuti, tutti all'insegna della qualità, della sperimentazione, della creatività da declinare nelle diverse forme dello spettacolo dal vivo. Un contenitore complesso che dal 23 maggio al 1° giugno offrirà spettacoli, performance, corti coreografici, danza collettiva e singola.

Due le novità dell'edizione 2008 del festival: il finanziamento congiunto di Provincia di Roma, Regione Lazio e Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l'allargamento delle produzioni anche a realtà attive nell'intero territorio regionale.

Ideato e diretto da "Triangolo Scaleno Teatro", il festival e' realizzato in collaborazione con il Romaeuropa Fondazione. Originato dal convegno teatrinvisibili, il festival è nato nel 2007 come manifestazione tesa a portare alla luce le compagnie autonome e creative del territorio di Roma e provincia.

"Con questo appuntamento – ha spiegato la D'Elia - proseguiamo un percorso avviato di sostegno e promozione del teatro contemporaneo indipendente La seconda edizione dei Teatri di Vetro rappresenta un grande lavoro svolto attraverso il censimento di circa 200 realtà artistiche presenti sul territorio romano e provinciale che porterà a 9 giorni di festival con 40 spettacoli in cartellone. La dimostrazione di quanto sia viva e importante la creatività culturale del nostro territorio".

"Roma e la sua provincia – conclude D'Elia - hanno oggi una rassegna del teatro indipendente, legata al territorio, che offre spettacoli in cui si contaminano i generi, mescolano i linguaggi e le tecnologie. Si offre così una vetrina ad un nuovo modo di intendere il teatro e la sua fruizione, che si è andato autorganizzando negli anni e che la Provincia ha voluto valorizzare".

"Un festival - ha dichiarato la Rodano - che ribadisce la sua cifra distintiva anche nella scelta del teatro Palladium come sua location, uno spazio espressione della creatività contemporanea. Siamo di fronte al 'teatro vero' e il fatto che gli attori che prenderanno parte al festival non godano oggi di grande notorietà non li rende attori meno veri".

Sport ed istruzione: stadio aperto alle scuole per l'iniziativa "Emozione Olimpico"


Dopo 15 anni lo stadio Olimpico apre alle scuole di Roma e provincia per ospitare la
manifestazione "Emozione Olimpico": una giornata di gare, giochi e premiazioni in cui i protagonisti sono gli studenti delle scuole medie che hanno partecipato a numerosi progetti promossi dal Comitato provinciale Roma del Coni.

A fare gli onori di casa, nella sala stampa dell'Olimpico, il presidente provinciale del Coni Riccardo Viola ma anche l’assessore alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma, Paola Rita Stella e l’assessore alla Scuola, alla Famiglia e all'Infanzia del Comune di Roma Laura Marsilio. Presente anche il vice presidente della Commissione Sport della Regione Lazio Enzo Foschi.

“L'impegno di Zingaretti e di tutta la Giunta provinciale – ha affermato l’assessore provinciale Paola Rita Stella a margine della premiazione della manifestazione "Emozione Olimpico", nella sala stampa dello stadio Olimpico - è quello di rendere la scuola europea: informatizzare gli edifici scolastici di Roma e Provincia e dare a tutti i ragazzi la possibilità di navigare con la banda larga".

Oltre ad Internet, obiettivo della nuova Giunta provinciale - ha spiegato Stella sarà quello di portare nelle scuole del territorio "più attrezzature sportive" in un complessivo processo di ristrutturazione degli edifici scolastici carenti e di costruzione di nuove scuole laddove mancano.

Riguardo alla manifestazione dell’Olimpico la Stella ha dichiarato: "Un'iniziativa importante che valorizza la collaborazione tra scuola, mondo dello sport ed istituzioni, per diffondere i valori positivi dello sport".


“ ‘Emozione Olimpico’ - ha detto Viola - e' il fiore all'occhiello del Coni provinciale, una manifestazione che si svolge in concomitanza con la finale dei Giochi della Gioventù provinciali, della staffetta "CentoxMille' e della '42x1000 di Miguel'".

Numerosi gli istituti scolastici premiati nel corso della mattinata nell'ambito degli 8 progetti in cartellone, tra cui "I Valori nella vita", promosso dal Comitato provinciale del Coni, che nel corso dell'anno scolastico ha visitato sessantuno scuole medie di Roma e Provincia facendo conoscere agli studenti campioni sportivi del passato e del presente, come la nuotatrice Cristina Chiuso, l'ex portiere della Lazio Felice Pulici, il campione di taekwondo Andrea Preziosi e Giancarlo Peris, tedoforo Roma 1960, anche loro premiati questa mattina.

Tra le altre iniziative premiate, "Gioco Sport" che ha visto trionfare 3 scuole: l'IC Raffaello di Romanina; il I CD di Tivoli e l'IC di via Niobe. Nell'ambito della manifestazione promossa dal
ministero della Pubblica istruzione "Fair Play" sono state premiate 5 scuole mentre altri 9 istituti hanno ricevuto riconoscimenti per le finali provinciali e regionali di nuoto.

Altri riconoscimenti sono andati al Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, al Centro sportivo Aeronautica Militare e al club Atletico Centrale per aver contribuito alla diffusione dei valori dello sport. Lottomatica Virtus Roma Basket ha vinto l'iniziativa "Obiettivo giovani". Tra le manifestazioni premiate questa mattina "squadre in Comune" e "Dedizione ai progetti di sport".

Festival della Cultura Cambogiana: a Palazzo Valentini la mostra "Il sorriso di Angkor"


L’assessore provinciale alla Cultura, Cecilia D’Elia ha presentato la mostra fotografica “Il sorriso di Angkor” che si terrà a Palazzo Valentini fino all’11 giugno prossimo nell’ambito del Festival della Cultura Cambogiana.

La mostra offre uno spaccato delle bellezze straordinarie di un paese lontano e affascinante, con le sue storie e le sue tradizioni. L’esposizione rientra nell’ambito del Festival della Cultura
Cambogiana che fino all’11 giugno consentirà di conoscere almeno una parte della cultura e delle tradizioni di questo affascinante paese che sta riconquistando la normalità e che oggi è diventata meta di turismo culturale, soprattutto per Angkor Wat, il sito riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

La mostra, ad ingresso gratuito, è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 19 ed il sabato dalle ore 10.30 alle ore 13 (chiusura le domeniche e lunedì 2 giugno).

Già il nome Cambogia evoca suggestioni che hanno il profumo dolce delle strade d’Oriente, il languore infinito delle acque di fiumi che scorrono larghissimi e lenti, i colori morbidi di un orizzonte avvolto dal fumo sottile degli incensi.

In esposizione 35 immagini a colori e in bianco e nero a cura delle Edizioni White Star, rappresentante per l’Italia e partner della prestigiosa National Geographic Society, per rivivere la grandiosità del passato attraverso le immagini del sito di Angkor Wat, il più grande monumento religioso al mondo e principale esempio dello stile classico dell’architettura Khmer della
prima metà del XII secolo.

Il sorriso di Avalokiteshvara, uno dei principali Bodhisattva - i seguaci di Buddha che hanno raggiunto la salvezza e sono prossimi al Nirvana - le torri del Bayon, forse il più bel tempio di Angkor, 172 volti di Avalokiteshvara sono immortalati negli scatti che rappresentano tutto il grande cuore della piccola Cambogia.

Maltempo: Paluzzi e Vincenzi, "Polizia provinciale, Protezione Civile e cantonieri impegnati per l'emergenza"


"Da due giorni Polizia Provinciale, cantonieri e tecnici del settore viabilità della Provincia e volontari della Protezione Civile sono in stato di allerta h 24 per fronteggiare emergenze e disagi causati dal maltempo". Lo hanno detto gli assessori provinciali alla Sicurezza e Protezione Civile Ezio Paluzzi e Viabilità Marco Vincenzi che, questa mattina, hanno fatto il punto sulle situazioni di maggiore criticità sul territorio provinciale.

La Sala Operativa della Protezione Civile segnala la chiusura degli svincoli di Castel Madama e Tivoli sull’autostrada A/24. Il comune di Tivoli ha provveduto a chiudere la via Empolitana e la Maremmana Inferiore. Monitorata la situazione del fiume Sacco, a rischio di esondazione tra Colleferro e Valmontone con conseguente rischio di chiusura della via Casilina.

La Polizia Provinciale ha chiuso la via Polense fra San Gregorio, Casape e Poli per una frana di grosse dimensioni.
Chiuse per frane, smottamenti e cadute di alberi anche le strade provinciali Cerreto - Sambuci (a Sambuci), San Vito - Ponte Orsini (a S. Vito), Aprano (a Valmontone), Guadagnolo - Capranica Prenestina e Maremmana Superiore (tra Bellegra e Olevano). A causa delle chiusure sono isolati i comuni di Casape, San Vito e Poli.

"Nelle zone maggiormente colpite dal maltempo - hanno detto Paluzzi e Vincenzi - stanno operando tre pattuglie del distaccamento di Polizia Provinciale di Tivoli e quattro del distaccamento di Colleferro oltre a numerosi volontari della Protezione Civile e a circa 300 cantonieri e tecnici della viabilità che, con l’ausilio di 15 fra mezzi e pale meccaniche, stanno rimuovendo dalle strade massi, fango ed alberi. I tecnici della provincia stanno monitorando continuamente la situazione nelle zone maggiormente colpite. Stiamo intervenendo, in stretto coordinamento con le forze dell’ordine e i comuni, per ridurre i disagi dei cittadini, risolvere le situazioni di potenziale pericolo e ripristinare al più presto la normale circolazione stradale, anche nelle zone al momento isolate".

Shoah, Costa a studenti reatini: "Battetevi contro ogni offesa alla dignità umana"


Visita al Kibbutz Netzer per gli studenti reatini durante la terza giornata del viaggio-premio del progetto della Regione Lazio “Il Percorso dei Giusti - La memoria del bene patrimonio dell’umanità”.

Uno scenario insolito si è aperto di fronte ai ragazzi durante la visita al kibbutz, che li ha portati a scoprire uno dei primi insediamenti tipici della comunità israeliana fondati sui principi della proprietà comune. Una comunità ricca di tradizioni che propone forma associativa volontaria di lavoratori dello stato di Israele, basata su regole rigidamente egualitaristiche sul concetto di proprietà comune.

A introdurre i ragazzi all’interno della comunità è stata Margherita Ascarelli, una delle fondatrici del kibbutz che insieme alla giornalista e scrittrice Simonetta Della Seta ha raccontato la storia di Enzo Sereni, fondatore del kibbutz. Considerato un eroe nazionale, Sereni, fu uno degli italiani che emigrarono in Israele dagli anni Venti in avanti. Prima delle leggi razziali, circa 100 ebrei lasciarono l’Italia per andare a costruire questo nuovo-vecchio paese. Sereni arrivò in Palestina nel 1927, fu fra i fondatori del kibbutz di Givat Brenner, dove giunsero poi molti italiani.

All’interno del kibbutz la comunità ha accolto gli studenti e la delegazione della Regione Lazio preparando un pranzo con piatti tipici della tradizione ebraica.

Al termine della visita Silvia Costa, assessore all’Istruzione della Regione Lazio, ha ricordato ai ragazzi che proprio quest’anno coincidono due anniversari importanti: i 60 anni della nascita dello Stato di Israele e i 60 anni della Costituzione Italiana. “Dovete fare propri i principi di libertà e del rispetto della dignità umana contenuti nella nostra Costituzione – ha detto l’assessore Costa – valori che difendono la libertà di religione e di espressione di qualsiasi essere umano. A voi ragazzi è affidato il nostro futuro e ci auguriamo che siate pronti a battervi per difendere sempre i diritti della persona umana di fronte ad ogni sopruso per costruire insieme un nuovo umanesimo”.

L’assessore Costa ha poi ricordato la visita al Santo Sepolcro di ieri alla quale ha partecipato anche il parroco di Gerusalemme, Hibraim Faltas, con il quale ha parlato di futuri progetti della memoria che coinvolgeranno anche Betlemme.

Il presidente della provincia di Rieti Fabio Melilli, ha stimolato gli studenti a continuare gli studi sulla Shoah in difesa della memoria e si è detto pronto a finanziare ulteriori iniziative che stimolino la conoscenza e l’approfondimento sull’olocausto degli ebrei. Inoltre Melilli ha promesso di coinvolgere le due attrici Francesca Gatto e Simonetta de Nichilo, autrici dello spettacolo teatrale del progetto “Sentinelle di pace”, per futuri progetti sulla memoria dedicati alle scolaresche della provincia reatina.

Ieri sera è stato assegnato il Trofeo di calcio della Regione Lazio ai ragazzi della squadra palestinese di Abu Gosh che hanno vinto con il punteggio di 5 a 3 contro la squadra degli studenti reatini.

Piazza di Siena, al via la 76ma edizione del concorso ippico


Inizia oggi, 22 maggio, la 76ma edizione del concorso ippico internazionale di Piazza di Siena, che per tre giorni vedrà sfilare amazzoni e cavalieri nella consueta cornice di Villa Borghese.

L'evento, valido come seconda tappa della Samsung Super League (il circuito di Coppa delle Nazioni che annovera gli otto principali concorsi internazionali), vedrà scendere in campo le più forti squadre mondiali del salto ostacoli.

Quello di Roma, con i suoi settantasei anni di vita, resta il più affascinante dei concorsi ippici al mondo per la magnifica 'location', per la storia e per la tradizione che lega Villa Borghese allo sport equestre.

Il programma ricalca il passato, presentandosi al pubblico romano con le classiche quattro giornate di gare internazionali, la prima delle quali permetterà ai cavalli e ai cavalieri partecipanti di "fare il piede" sul campo di gara.

Nove in tutto le squadre. La Coppa delle Nazioni, venerdì 23 maggio, sarà il primo appuntamento clou della manifestazione; nella giornata di sabato è invece confermata la "prova di potenza", che vedrà i cavalli e i cavalieri sfidarsi su un muro che, passaggio dopo passaggio, crescerà di altezza.

Domenica sarà la volta del gran finale con il Gran Premio Roma: in gara tutti i migliori binomi presenti al concorso ippico.

Per saperne di più: info@piazzadisiena.com, www.piazzadisiena.com

Corpus Domini a San Giovanni: oggi processione e deviazioni


Oggi, giovedì 22 maggio, si svolgono a San Giovanni in Laterano a partire dalle 18 le cerimonie solenni per la festività del Corpus Domini, con la messa celebrata da Papa Benedetto XVI. Dopo la funzione, dalle 20,15 alle 22 circa, la tradizionale processione lungo via Merulana fino a Santa Maria Maggiore. Deviate 19 linee di autobus.

Queste le linee che cambiano percorso: 3, 16, 70, 71, 81, 85, 87, 117, 218, 360, 571, 590, 649, 650, 665, 673, 714, 810 e 850. Nel dettaglio:

117 e 850: capolinea spostato a piazza del Colosseo. I minibus provenienti da piazza del Popolo attraversano via Celio Vibenna, via di San Gregorio al Celio e raggiungono piazza di Porta Capena. Di qui, inversione di marcia verso il Colosseo

218: capolinea spostato su via dell'Amba Aradam, che i bus raggiungeranno da via dei Laterani. Poi, normale itinerario su via della Ferratella in Laterano.

650: limitazione di percorso e capolinea provvisorio in via Appia Nuova (altezza via Faenza). Verso Cinecittà il percorso è via Faenza, via Taranto, via Aosta e piazza Re di Roma.

665: capolinea unico in via della stazione Tuscolana.

81: verso piazza Risorgimento devia su via La Spezia, viale Castrense, via Magna Grecia, piazza Tuscolo, via Gallia, Porta Metronia, via Druso, viale delle Terme di Caracalla, piazza di Porta Capena. Verso piazza Roberto Malatesta transita per piazzale di Porta Capena, viale delle Terme di Caracalla, piazzale Numa Pompilio, via Druso, Porta Metronia, via Gallia, piazza Tuscolo, via Magnagrecia, piazzale Appio e via Appia Nuova.

3: stesso percorso alternativo dell'81. Tra via Eleniana e via La Spezia i bus passano, in ambedue le direzioni, per piazza Santa Croce in Gerusalemme e via Nola.

85: verso piazza San Silvestro devia come l'81 e il 3, raggiungendo via La Spezia e percorrendo poi via Taranto e via Pozzuoli. Poi da piazza di Porta Capena prosegue per via di San Gregorio, via Celio Vibenna e piazza del Colosseo. In senso inverso stesso percorso al contrario (piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio, Porta Capena, poi come l'81: terme di Caracalla, piazzale Numa Pompilio, via Druso, Porta Metronia ecc.).

Sugli stessi itinerari devia l'87 tra piazza Tuscolo e piazza del Colosseo.

571: devia su percorsi analoghi a quelli di 81 e 85. Verso il centro: piazza Santa Croce in Gerusalemme, via Nola, via La Spezia, largo Brindisi, piazzale Appio, via Magnagrecia. Verso via Eleniana, da piazza Tuscolo percorre via Magnagrecia, piazzale Appio, via La Spezia, via Nola e piazza Santa Croce in Gerusalemme fino al normale capolinea.

673: deviazioni tra via Gallia e piazza di Porta Capena come per l'81.

850: stessa deviazione dell'85 tra via Magnagrecia e piazza del Colosseo

16 (provenienti da via XX Settembre), 360 (dal capolinea di piazza Zama) e 590 (verso piazza Risorgimento): da via La Spezia deviano per via Nola, piazza Santa Croce in Gerusalemme, via Santa Croce in Gerusalemme, via Conte Verde, piazza Vittorio Emanuele, via Napoleone III e via Gioberti. In direzione opposta: da via Cavour verso via Farini, poi la stessa deviazione detta qui sopra al contrario (via Gioberti, Napoleone III ecc.) fino a via Nola. Da via Nola il 16 proseguie per via Monza, via Taranto e piazza Ragusa; il 360 continua per via La Spezia, piazzale Appio e via Magna Grecia; il 590 percorre via Monza, via Aosta e piazza Re di Roma.

70 e 71: in direzione (rispettivamente) via Giolitti e stazione Tiburtina, giunti in via Nazionale proseguono fino a piazza della Repubblica, poi svolta su via delle Terme di Diocleziano, via Giovanni Amendola e via Filippo Turati. Al ritorno, il 70 passa sul normale itinerario; il 71 verso piazza San Silvestro percorre tutta via Giolitti fino a piazza dei Cinquecento, poi via Cavour, quindi segue il percorso del 70 verso il capolinea di piazzale Clodio.

649: provenendo da via Tiburtina, da via Cavour deviano su via Farini e via Napoleone III; in senso opposto percorrono via Napoleone III e via Gioberti.

Informazioni aggiornate su www.atac.roma.it.

Metro B1, partito scavo galleria. Metro A, lavori terminati


Metro B1 avvio cantiere galleria Taglio di nastro per il cantiere della nuova linea metro B1. Il sindaco Alemanno ha avviato nel sottosuolo di piazza Conca d'Oro, a circa 30 metri di profondità, la talpa meccanica per lo scavo del primo tunnel.

Le due talpe, costruite in Germania, sono lunghe dieci metri e scavano con una fresa a scudo di 6,80 metri di diametro. Procedono alla velocità di dieci metri al giorno, non interferiscono con la superficie, oltre che disgregare il terreno installano il rivestimento dei tratti appena scavati. Usano la nuova tecnologia EPB (Earth Pressure Balance), che consente di avanzare esercitando una contro-pressione frontale con la stessa terra scavata – lo scopo è evitare danni agli edifici –.

Lo scavo parte con cinque mesi di anticipo rispetto ai programmi e si prevede che la linea, con le due gallerie tra piazza Bologna e piazza Conca d'Oro, cominci a funzionare nella primavera del 2011. Due le fermate intermedie, Annibaliano e Gondar. La linea sarà lunga oltre 5 chilometri e mezzo.

La B1, diramandosi dalla linea B a piazza Bologna, è considerata strategica per allentare la morsa del traffico in tutta la zona, soprattutto per sbloccare la Nomentana. Per saperne di più, www.romametropolitane.it.

Intanto sono terminati i lavori di ammodernamento della metro A. La linea, ha annunciato l'assessore alla mobilità Marchi, riprenderà a funzionare a pieno regime dal 1° agosto.

PROMEMORIA 22 maggio 1998 Scandalo Lewinsky


Un giudice federale stabilisce che gli agenti del Servizio Segreto degli Stati Uniti possono essere chiamati a testimoniare davanti a un gran giurì, circa lo Scandalo Lewinsky che coinvolge il presidente Bill Clinton.
Monica Samille Lewinsky (nata il 23 luglio, 1973) è una donna americana diventata famosa grazie ad una relazione sessuale con il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

La relazione, celebre soprattutto per gli incontri erotici nella stanza ovale della Casa Bianca, poi definita satiricamente stanza orale giacché, secondo quanto fu dichiarato, questi incontri ebbero carattere di mero sesso orale, senza rapporti sessuali completi, iniziò quando la Lewinsky lavorava al dipartimento interno della Casa Bianca nel 1995; lo scandalo è spesso chiamato come "Sexgate". Ha influenzato molto la Presidenza di Clinton, in particolare costringendo quest'ultimo a subire un lungo procedimento giudiziario per le accuse di spergiuro seguite alle sue dichiarazioni in merito allo scandalo, ed ha reso la Lewinsky famosa.

19 maggio, 2008

Tutti su Internet: settimana dell'alfabetizzazione digitale


Comincia oggi, lunedì 19, e va avanti fino a venerdì 23 maggio, la terza edizione di "Tutti si Internet – Settimana dell'alfabetizzazione digitale", promossa dalla fondazione Mondo Digitale . Quest'anno la rassegna si lega direttamente al corso "Nonni su Internet", la cui VI edizione si sta concludendo in questi giorni.

Sono appunto gli anziani neo-diplomati in informatica, con docenti e giovani tutor, ad accogliere chiunque voglia apprendere le basi del computer e del web: scrivere una lettera, usare la posta elettronica, navigare in rete e adoperare i servizi on line della pubblica amministrazione.

La settimana prende il via all'istituto superiore Pascal in via Brembio 97, coinvolgendo da subito 17 scuole primarie e 40 secondarie in tutti i quartieri di Roma, ogni scuola con computer accesi e rete Internet attiva.

Per saperne di più, vedere le news di Mondo Digitale.

PROMEMORIA 19 maggio 1536 Anna Bolena, la seconda moglie di Enrico VIII d'Inghilterra, viene decapitata con la falsa accusa di adulterio


Anna Bolena, la seconda moglie di Enrico VIII d'Inghilterra, viene decapitata con la falsa accusa di adulterio.
Anna Bolena (in inglese Anne Boleyn; 1507 – Torre di Londra, 19 maggio 1536) è stata una nobildonna inglese. Fu la seconda moglie e regina consorte di Enrico VIII, oltre che la madre della regina Elisabetta I d'Inghilterra. Il suo matrimonio con Enrico VIII fu causa di considerevoli sconvolgimenti politici e religiosi.
L'arresto e il processo

Il 2 maggio 1536 Anna fu arrestata e portata nella Torre di Londra. Sotto tortura cinque uomini confessarono di essere stati amanti della regina. Gli uomini in questione furono: un palafreniere della Camera della Corona - Marc Smeaton; il fratello di Anna - Lord George Boleyn (George Rochford), Henry Norris, Francis Weston e William Brereton. Il 15 maggio fu processata per adulterio, incesto, stregoneria e alto tradimento e condannata a morte. Oggi è generalmente accettato che nessuna delle accuse fosse valida; anche se ciò non ha fermato il riemergere della teoria in diversi romanzi storici sensazionalistici.

L'esecuzione

Anna trovò la pace spirituale durante i suoi ultimi due giorni di vita, e disse al carceriere che confidava nella pietà di Dio e credeva che sarebbe andata in paradiso. Giurò due volte sui sacramenti che era innocente di tutte le accuse portate a suo carico. Il 19 maggio 1536 Anna venne decapitata con un solo colpo alla Torre di Londra. Prima della morte scherzò dicendo che: "Ho sentito dire che il boia è molto bravo, e il mio collo è sottile". Il boia, un esperto spadaccino francese, era ritenuto un giustiziere rapido ed eccellente. Anna scelse un vestito scuro per la sua esecuzione, con una sottoveste cremisi. Sul patibolo perdonò quelli che l'avevano mandata a morte, e pregò per suo marito. Venne bendata, e mentre si stava inginocchiando la sua testa cadde con un solo colpo.

Il suo corpo e la testa decapitata furono sepolti in una tomba senza nome nella Cappella di St Peter ad Vincula. Sotto il regno della regina Vittoria il suo corpo fu identificato e sepolto nella cappella sotto il pavimento marmoreo.

18 maggio, 2008

PROMEMORIA 18 maggio 1944 Battaglia di Monte Cassino


Seconda guerra mondiale: Battaglia di Monte Cassino - I tedeschi evacuano Monte Cassino e le forze alleate catturano la roccaforte dopo una lotta che ha richiesto il tributo di 20.000 vite.
La Battaglia di Montecassino fu in realtà una serie di battaglie combattute durante la seconda guerra mondiale dalle forze Alleate con l'intenzione di fare breccia nella Linea Gustav, assediare Roma e collegarsi con le forze alleate che rimanevano confinate nella zona di Anzio. Il teatro delle operazioni, che impegnò i due eserciti dal gennaio al maggio del 1944, comprendeva la città di Cassino, la valle del Liri e i rilievi che portano all'Abbazia di Montecassino, per una area di 20 kmq.

Prima battaglia di Montecassino

La prima battaglia iniziò il 12 gennaio 1944 e si protrasse fino al 12 febbraio e si svolse su due direttrici: nel primo tentativo di sfondare il fronte del Rapido gli Alleati condussero due attacchi diversi sui fianchi, mentre l'attacco principali fu condotto al centro.

Alle 6,30 del 12 gennaio forze della Francia Libera attaccarono a nord della strada Colli al Volturno-Atina, ma vennero respinte alle pendici del monte Santa Croce; altre forze francesi, invece, riuscirono a conquistare monte Monna Casale. Tra il 13 e il 15 gennaio vennero occupate Acquafondata e Sant'Elia Fiumerapido. Sempre il 15 gennaio la 36. Divisione di fanteria USA conquistò il Monte Trocchio. Il 16 gennaio truppe marocchine della Francia Libera lanciarono un nuovo attacco per la conquista del monte Santa Croce ma non riuscirono ad espugnare le posizioni tedesche.

Sull'altro fianco, il 17 gennaio venne lanciato un attacco, preceduto da un fuoco d'artiglieria durato quattro ore, da parte delle forze britanniche: il piano inglese prevedeva che la 5. Divisione conquistasse Minturno e si spingesse poi lungo la direttrice della valle dell'Ausente, al centro dello schieramento, invece, la 56. Divisione doveva conquistare il caposaldo di Castelforte, e a destra la 46. Divisione doveva assicurarsi una testa di ponte sulla riva opposta del Garigliano.

La 5. Divisione riuscì ad avere facile ragione delle forze della 94. Divisione di fanteria tedesca, conquistando i paesi di Minturno e Tufo, e assicurando, il 18 gennaio, una testa di ponte abbastanza sicura e consolidata. Anche gli attacchi della 56. Divisione riuscirono ad avere ragione delle truppe tedesche; mentre l'operazione della 46. Divisione fallì miseramente.

Nel contempo il Generalfeldmarschall Albert Kesselring, comandante in capo delle forze tedesche in Italia, iniziò a far affluire forze nella zona di Cassino, in particolare il 1° Corpo paracadutista del General der Flieger Kurt Student. Il 20 gennaio i tedeschi riuscirono a respingere la 56. Divisione inglese oltre Castelforte. Quella stessa sera, dopo un'intenso fuoco di preparazione, la 36. Divisione USA attaccò le posizioni tenute dalla 15. Divisione-Panzergrenadier intorno al punto chiave del paese di Sant'Angelo in Theodice: i tedeschi trincerati sull'altra riva del Rapido falcidiarono i soldati americani intenti a guadare il torrente; dopo 48 ore di accaniti combattimenti le truppe americane avevano perso 1.700 uomini tra morti, feriti e dispersi.

Sempre il 22 gennaio, ad Anzio, sbarcarono truppe alleate con l'obiettivo di aggirare la Linea Gustav di giungere a Roma, provocando in tal modo il collasso del sistema difensivo tedesco. Gli Alleati, dopo aver stabilito una testa di ponte, non riuscirono tuttavia a progredire.

Il 24 gennaio le truppe francesi iniziarono l'attacco per la conquista del monte Cairo. Quella stessa sera iniziarono l'attacco al monte Cifalco, un'altura che dominava la valle formata dal torrente Secco e la zona di Sant'Elia: a prezzo di gravi perdite, e di sanguinosi corpo a corpo, nel pomeriggio del 25 gennaio riuscirono a conquistare la vetta del monte Belvedere, tappa intermedia verso il massiccio del Cairo. Sempre il 25 gennaio la 34. Divisione USA tentò di stabilire una nuova testa di ponte oltre il Rapido, inutilmente.

Verso la fine di gennaio i tedeschi passarono al contrattacco, riconquistando monte Belvedere. Questo successo venne però vanificato dall'occupazione di Caira, oltre il Rapido; la battaglia continuò nei giorni successivi, in pessime condizioni ambientali, e con il solo obiettivo di conquistare singole colline.

Il 2 febbraio avanguardie americane raggiunsero la periferia di Cassino, e il giorno successivo tentarono di entrare in città, venendo però fermati dalle difese tedesche. Il 6 febbraio il 168. Reggimento di fanteria americana tentò di conquistare il monte dove sorgeva l'Abbazia benedettina, venendo però fermato da un fuoco micidiale. Lo stesso giorno, invece il 135. Reggimento di fanteria americana riuscì a rioccupare il monte Calvario. Il 7 febbraio la postazione venne riconquistata dai tedeschi, i quali vennero sloggiati, il 9 febbraio dalle truppe americane, gli scontri si conclusero solo il 10 febbraio quando il 3. Reggimento della 1. Fallschirmjäger Division riprese definitivamente il monte.

L'11 febbraio venne lanciato un nuovo attacco in direzione dell'Abbazia, ma le truppe del Commonwealth (2. Divisione neozelandese e 4. Divisione indiana) riuscirono ad avanzare di soli 300 metri sotto una tempesta di neve e di fuoco nemico: la "prima battaglia di Montecassino" era terminata con un netto successo difensivo tedesco.

Seconda battaglia

Essa fu, di fatto, la continuazione della prima, ma dalle posizioni avanzate appena sotto il Monastero e alla periferia della cittadina di Cassino. Il piano consisteva in una manovra a tenaglia da nord e da sud della città, essa doveva coinvolgere i corpi neozelandesi e indiani. Gli indiani, molto più abituati ai terreni pesanti degli americani, trovarono pure infinite difficoltà ad avanzare sulla montagna e di fatto si bloccarono ai piedi dell'abbazia.

I comandi alleati si resero conto dell'impossibilità di prendere il Monastero in quelle condizioni. In questo contesto, tra il 5 e il 15 febbraio maturò una delle decisioni più controverse dell'intero conflitto: il "bombardamento di Montecassino".

La questione chiave, a cui gli alleati risposero affermativamente era se il Monastero fosse, o no, occupato dai tedeschi. In effetti non lo era, ma questo lo si scoprì solo dopo. Lo stesso Generale Mark Clark, che dette l'ordine, a posteriori ammette che fu un tragico errore di tattica militare - oltre che una vergogna dal punto di vista morale - che rese poi tutto il lavoro più difficile.

Tra l'altro fra le autorita ecclesiastiche e quelle italo-tedesche vi fu un accordo secondo cui i soldati avrebbero potuto stare all'esterno dell'Abbazia, ma nessuno sarebbe potuto entrare. Infatti i soldati che stavano nel perimetro non erano lì a far la guardia a un eventuale guarnigione all'interno della struttura, ma sorvegliavano affichè nessun militare facesse l'errore di entrare all'interno del Monastero, oltre che coadiuvare il lavoro di messa in sicurezza dei beni artistici.

Il 15 febbraio l'aviazione rase a suolo Montecassino in un bombardamento che durò per tutta la mattinata.

Il giorno dopo, nonostante la distruzione, gli attacchi degli indiani fallirono perché i tedeschi si impadronirono delle rovine che offrivano un riparo perfetto (dato che l'Abbazia era rasa al suolo, l'accordo di fatto aveva perso d'efficacia). Infatti qualsiasi esperto di guerra urbana puo' confermare come una casa o una struttura in generale può rivelarsi una trappola per topi, mentre invece delle macerie un riparo ideale.

La "seconda battaglia di Montecassino" era finita.

Terza battaglia

Nelle cinque settimane precedenti gli Alleati non erano riusciti a compiere grandi miglioramenti: avevano il fianco sinistro sulla sponda occidentale del Garigliano e avevano creato un profondo saliente nel fronte tedesco a nord di Cassino, ma non erano riusciti ad occupare la città e il monte dell'Abbazia di Monte Cassino che erano ancora in mani tedesche.

Gli Alleati fecero ruotare le loro truppe e l'esausto 2. Corpo USA venne sostituito dalla forze della Francia Libera e dal Corpo d'armata neozelandese. Anche i tedeschi, il 20 febbraio, trasferirono la 90. Divisione-Panzergrenadier con la 1. Fallschirmjäger Division nel settore che comprendeva la città di Cassino, la collina del monastero e il monte Cairo; a nord di queste postazioni si trovava la divisione "Hoch und Deutschmeister" che difendeva la posizione chiave di Terelle.

A partire dalle 8,30 del 15 marzo 1944, ondate di bombardieri alleati rasero completamente al suolo la cittadina di Cassino, che era già stata gravemente danneggiata dai precedenti combattimenti: 575 bombardieri pesanti e medi e 200 cacciabombardieri scaricarono 1.250 tonnellate di bombe sull'abitato. Anche questa volta la precisione dell'aviazione alleata lasciò a desiderare: alcune bombe vennero lanciate sul Quartier generale dell'8. Armata e sull'artiglieria neozelandese causando 75 morti e 250 feriti; senza contare le perdite tra la popolazione civile italiana.

Alle 12,30 iniziò il fuoco d'artiglieria: dopo due ore 746 cannoni avevano sparato 200.000 proiettili sulla città e sulla collina. Una volta terminato le truppe neozelandesi e indiane si lanciarono all'attacco, venendo però subito bloccate da una tenace resistenza tedesca: alla sera le truppe alleate erano penetrare meno di 200 metri fra le macerie della città, che nel frattempo si era trasformata in un'immensa barriera anticarro. Nei giorni successivi cruenti combattimenti tra le truppe indiane (tra i quali i temibili Gurkha) e neozelandesi vennero bloccati dalla tenace resistenza dei paracadutisti tedeschi (che per questo vennero soprannominati "Diavoli verdi" dagli stessi Alleati) arroccati fra le rovine del Monastero, in quella che venne ben presto ribattezzata "la Stalingrado italiana".

Il 22 marzo, dopo l'ennesimo inutile assalto alleato, il Generale Alexander decise di sospendere ogni azione. Anche la terza battaglia si era conclusa con un sostanziale nulla di fatto. Le perdite tedesche erano però state pesanti: la 1. Fallschirmjäger Division era ridotta a una forza che andava dai 40 ai 120 uomini per battaglione. Anche gli Alleati avevano sofferto gravi perdite, con le truppe neozelandesi, indiane e inglesi che avevano perso 2.400 uomini in meno di nove giorni di battaglia.

Di fronte a questa situazione, Alexander decise di aspettare la buona stagione prima di lanciare l'attacco finale alla Linea Gustav, in modo da prepararlo perché non potesse fallire.

Quarta battaglia di Montecassino

La cosiddetta Quarta battaglia di Montecassino venne combattuta dal II Corpo d'Armata polacco del Generale Władysław Anders (11-19 maggio). Il primo assalto (11-12 maggio) portò gravi perdite ma permise all'8. Armata britannica del Generale Sir Oliver Leese di irrompere tra le linee tedesche nella valle del fiume Liri, sotto il Monastero.

Il secondo assalto (17-19 maggio), compiuto a scapito di un prezzo immenso da parte delle truppe polacche, spinse i tedeschi della 1. Divisione Paracadutisti fuori dalla loro posizione sulle colline circostanti il monastero riuscendo quasi ad accerchiarli. Nelle prime ore del mattino del 18 maggio una pattuglia di ricognizione di Polacchi del 12° reggimento lancieri prese le rovine.

La cattura di Cassino permise alle divisioni britanniche e statunitensi di cominciare l'avanzata verso Roma, che cadde il 4 giugno 1944 pochi giorni prima dello Sbarco in Normandia. Dopo i combattimenti si verificò un feroce stupro di massa a opera dei goumiers, ossia soldati marocchini ed algerini ai quali il generale francese Juin aveva concesso di spassarsela per 50 ore come premio per aver sfondato il fronte difensivo tedesco.I goumiers commetteranno stupri, assassinii, furti e violenze di ogni genere soprattutto a danno di donne, bambini e sacerdoti. Ancora oggi nessun Tribunale internazionale si è interessato della vicenda e nessuno dei militari responsabili è stato giudicato come criminale di guerra.

17 maggio, 2008

PROMEMORIA 17 maggio 1972 Milano, il commissario capo della questura Luigi Calabresi viene assassinato in un agguato mentre esce di casa


Milano, il commissario capo della questura Luigi Calabresi viene assassinato in un agguato mentre esce di casa.
Luigi Calabresi (Roma, 14 novembre 1937 – Milano, 17 maggio 1972) è stato un poliziotto italiano con la qualifica di commissario. È stato vice-responsabile della squadra politica della questura di Milano. La morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli seguita alla caduta dal suo ufficio nella questura e l'omicidio del commissario stesso pochi anni dopo divennero entrambi casi giudiziari di rilevanza nazionale.
Note biografiche

Di famiglia medio-borghese, frequentò il liceo classico e si laureò in giurisprudenza con una tesi sulla mafia. Nella Polizia, diresse l'ufficio politico della questura di Milano, l'attuale DIGOS, con il compito di indagare sulle organizzazioni della sinistra extraparlamentare.

Calabresi fu assassinato alle 9.15 del 17 maggio 1972, davanti alla sua casa, mentre si avviava alla sua auto per andare in ufficio, da un commando di due killer che gli spararono alle spalle. Lasciò la moglie e due figli; un terzo figlio nacque pochi mesi dopo la sua morte.

Nel 1988 Leonardo Marino, uno dei killer, pentitosi, confessò di aver partecipato con Ovidio Bompressi all'assassinio del commissario, mandanti Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri, tutti in precedenza militanti di Lotta Continua. Leonardo Marino fu condannato a 11 anni di reclusione, Ovidio Bompressi, Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri a 22 anni.

Il caso Pinelli

Calabresi divenne noto nel corso delle indagini sulla strage di Piazza Fontana quando, da una finestra della questura, precipitò l'anarchico Giuseppe Pinelli, che si trovava in questura, tenuto illegalmente in stato di fermo da più di due giorni per essere interrogato[1] riguardo al suo alibi.

Le forze della sinistra italiana avanzarono il sospetto che Pinelli fosse stato gettato dalla finestra durante l'interrogatorio, ed accusarono il commissario di aver partecipato al fatto. Calabresi fu il bersaglio di una martellante campagna di denuncia, sia da parte di intellettuali di sinistra (tra gli altri, Elio Petri e Dario Fo, che si ispirò alla vicenda di Pinelli per un'opera teatrale, Morte accidentale di un anarchico), che da parte di gruppi più radicali (con minacce scritte sui muri cittadini), ed in particolare dal giornale dell'organizzazione extraparlamentare Lotta Continua. Ottocento intellettuali firmarono un manifesto, pubblicato sull' Espresso con cui accusarono Calabresi di essere un torturatore e un assassino.

Lista parziale degli intellettuali firmatari

In tempi recenti alcuni giornalisti vicini al centro-destra hanno pubblicato un elenco parziale dei firmatari, che ha avuto un certo risalto nei media legati alle stesse posizioni politiche, vista la presenza in questo di personalità ritenute schierate con i partiti del centro-sinistra o della sinistra presenti e passati (in ordine alfabetico):

* Enzo Enriques Agnoletti, Giorgio Amendola, Franco Antonicelli, Giulio Carlo Argan, Gae Aulenti,
* Andrea Barbato, Franco Basaglia, Marco Bellocchio, Giorgio Benvenuto, Bernardo Bertolucci, Alberto Bevilacqua, Norberto Bobbio, Giorgio Bocca, Giampiero Borella,
* Mauro Calamandrei, Pierre Carniti, Andrea Cascella, Liliana Cavani, Camilla Cederna, Lucio Colletti, Furio Colombo, Luigi Comencini,
* Gillo Dorfles,
* Umberto Eco, Giulio Einaudi,
* Federico Fellini, Inge Feltrinelli, Franco Fortini,
* Giovanni Giudici, Vittorio Gorresio, Ugo Gregoretti, Renato Guttuso,
* Margherita Hack,
* Vito Laterza, Carlo Levi, Primo Levi, Nanni Loy,
* Dacia Maraini, Carlo Mazzarella, Paolo Mieli, Giuliano Montaldo, Morando Morandini, Alberto Moravia,
* Toni Negri, Grazia Neri, Luigi Nono,
* Gian Carlo Pajetta, Pier Paolo Pasolini, Paola Pitagora, Fernanda Pivano, Giò Pomodoro, Gillo Pontecorvo, Paolo Portoghesi, Domenico Porzio,
* Folco Quilici,
* Giovanni Raboni, Carlo Ripa di Meana, Vittorio Ripa di Meana, Angelo Ripellino, Carlo Rognoni, Lalla Romano, Carlo Rossella,
* Salvatore Samperi, Natalino Sapegno, Sergio Saviane, Eugenio Scalfari, Enzo Siciliano, Mario Soldati, Paolo Spriano,
* Vittorio Taviani, Carlo Taviani, Paolo Taviani, Massimo Teodori, Umberto Terracini, Tiziano Terzani, Duccio Tessari, Ernesto Treccani, Giuseppe Turani,
* Emilio Vedova, Lucio Villari,
* Livio Zanetti, Cesare Zavattini, Bruno Zevi


Un peso rilevante nel determinare la situazione di odio montante nei confronti del commissario fu a carico del giornale della sinistra extraparlamentare Lotta Continua, dalle cui pagine il direttore Adriano Sofri inneggiava più di altri al suo assassinio, giustificandosi con la presunzione di ritenerlo responsabile della morte del Pinelli. Paradossalmente, il commissario conosceva bene l'anarchico, al punto tale che, qualche tempo prima, Pinelli aveva fatto dono a Calabresi d'una copia dell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, come racconta il figlio Mario, attualmente corrispondente da New York di Repubblica, quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, uno degli 800 intellettuali firmatari del manifesto di cui sopra.

L'inchiesta della magistratura sulla morte di Pinelli, condotta dal magistrato Gerardo D'Ambrosio, scagionò la polizia, giungendo alla conclusione che la caduta fu causata «a causa di un malore attivo e dall'improvvisa alterazione del centro di equilibrio»" e quindi classificando la morte come "accidentale", quindi né suicidio, né omicidio, accertando inoltre che il commissario Calabresi non si trovava nella stanza al momento del fatto.

15 maggio, 2008

A Palazzo Valentini la prima seduta della Giunta Zingaretti


“E' nata la Giunta" ha affermato il neo presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti uscendo dalla prima seduta con i suoi dodici assessori. Sul tavolo in particolare due temi: formazione e lavoro ma anche l’ascolto dei territori, visto che nelle prossime due settimane sono stati fissati quattro incontri con i sindaci della provincia.

Nella prima riunione di Giunta sono stati fatti "adempimenti amministrativi per mettere in moto la macchina" ha spiegato Zingaretti ed allo stesso tempo si è colta l’occasione per ribadire "scelte di innovazione".

Prima fra tutte il tema "formazione e lavoro" ha spiegato Zingaretti, nell'annunciare che la prossima settimana a Palazzo Valentini è stato "organizzato un incontro con tutte le associazioni del mondo del lavoro, per presentare i nostri intenti e per predisporci all'ascolto". "Il tema della connessione tra formazione dei giovani e mondo lavorativo - ha continuato il presidente - è un punto nevralgico per il futuro della Provincia e per questo intendiamo partire con il piede giusto, ascoltando".

Sul tavolo della Giunta anche i quattro incontri in calendario nelle prossime due settimane nel territorio provinciale. “Abbiamo individuato – ha affermato Zingaretti – 4 macroaree: litorale, Castelli romani, Tivoli e laghi, dove tutta la nostra Giunta si riunirà per proporre le linee programmatiche e ascoltare le intenzioni dei sindaci della provincia".

Regione Lazio per IX edizione "Race for the Cure"


Promuovere la prevenzione del tumore al seno, sostenere le donne, raccogliere fondi a favore della lotta contro il cancro, aiutare chi vive questa malattia ad avere forza e coraggio. C'è tutto questo nella nona edizione della manifestazione "Race for the cure". Si tratta di una maratona di solidarietà di 5 chilometri per la lotta ai tumori al seno che si svolgerà il 18 maggio nel consueto scenario delle Terme di Caracolla e presentata questa mattina al Coni alla presenza del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, del presidente del Coni, Giovanni Petrucci e dell'attrice Maria Grazia Cucinotta, madrina della manifestazione.

Alla scorsa edizione della maratona di solidarietà, organizzata da Komen Italia onlus, hanno partecipato circa 34mila persone. Molte le donne operate di tumore al seno che hanno scelto di prendere parte alla corsa rendendosi visibili indossando una maglietta e un cappellino rosa.

"La Regione - ha detto Piero Marrazzo - è accanto alle donne che affrontano questo male. Molto è cambiato nelle cure dei tumori, la chirurgia è meno invasiva, ma la prevenzione è fondamentale. Quella di domenica sarà una gara delle donne, per le donne, con le donne. Dobbiamo stare con loro e aiutarle a non avere paura. Io ci sarò - ha concluso il Presidente della Regione - non tanto per dare un contributo agonistico, quanto per dire che le istituzioni sono vicine alle donne colpite dal tumore al seno".

Metro C, lavori a pieno regime. Le ragioni dei ritardi. Il recupero: a giugno la prima galleria


Procedono rapidamente i lavori della linea C, con l'obiettivo di aprire entro il 2011 la prima "tratta funzionale" (da Monte Compatri-Pantano a Parco di Centocelle) e la seconda (fino a piazza Lodi) nel secondo semestre del 2012. Lo rende noto la società Roma Metropolitane, insieme al gruppo di imprese costruttrici, precisando le ragioni dello slittamento di tempi che s'è verificato di recente.

Due i problemi che hanno rallentato i cantieri: 1) ritardi nella pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei provvedimenti di approvazione dei progetti e 2) ritrovamenti archeologici.

La pubblicazione dei progetti è slittata di mesi (in alcuni casi sette, in altri cinque) e ciò ha provocato un forte ritardo dell'intera procedura: espropri, occupazioni temporanee, consegna delle aree alle imprese costruttrici.

Ai ritardi amministrativi, prosegue Roma Metropolitane, si sono sommati i rilevanti problemi archeologici a San Giovanni, dove la Soprintendenza ha richiesto una grossa variante al progetto; variante che comporta, nella zona di via La Spezia, l'abbassamento del tracciato e il passaggio della linea C sotto la metro A.

Ciononostante, conclude la società capitolina che coordina i lavori, "non vi sono modifiche del quadro economico e le lavorazioni procedono a ritmo sostenuto", con cantieri aperti fino alle 22 e talpe meccaniche già in fase di montaggio.

A breve l'avvio dello scavo per le gallerie affiancate verso San Giovanni: la prima partirà a giugno, nel rispetto del calendario a suo tempo fissato.

Per l'aggiornamento dei cantieri metro C, www.romametropolitane.it.

PROMEMORIA 15 maggio 2004 Israele/Striscia di Gaza: le milizie israeliane iniziano l'operazione arcobaleno.


Israele/Striscia di Gaza: le milizie israeliane iniziano l'operazione arcobaleno. Per l'ONU si tratta di un crimine contro l'umanità: John Dugard, l'inviato speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani a Gaza e in Cisgiordania, ha commentato: "Queste azioni costituiscono crimini di guerra, chiedo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di prendere le azioni opportune per fermare la violenza, se necessario con l'imposizione di un embargo sulle armi".
L'Operazione Arcobaleno fu iniziata dalle milizie israeliane il 15 maggio 2004 per individuare e distruggere i tunnel sotterranei al confine con l'Egitto, utilizzati dai militanti palestinesi per far passare armi destinate alla guerriglia. Secondo molti analisti, a Rafah si scatenò una vera e propria punizione collettiva contro la popolazione palestinese per la morte dei 13 soldati israeliani avvenuta nella settimana precedente.
Cronologia

* 15 maggio - Inizio dell'operazione a Rafah: elicotteri israeliani sparano missili contro gli uffici e la casa del capo del Jihad a Gaza, Mohammed al-Hindi, che però si trovava altrove
* 17 maggio - dopo soli 3 giorni vi sono 34 vittime e centinaia di feriti, tra cui donne e bambini. La comunità internazionale esprime unanime condanna, ma nessun provvedimento viene preso
* 18 maggio - i militari israeliani con carri armati ed elicotteri Apache intervengono contro i circa 1000 palestinesi che manifestavano contro l'operazione vicino alla moschea di Al-Awda, al centro di Rafah. Mentre il corteo si dirigeva verso la zona di Tel-Sultan, al centro delle operazioni da due giorni, è stato colpito da 4 missili. Il primo missile ha colpito la testa del corteo seminando il panico. Durante le operazioni di soccorso sono stati lanciati in rapida successione altri 3 missili. Il totale ammonta a 10 morti e 50 feriti, nei giorni seguenti alcuni di questi moriranno per la gravità delle ferite. L'esercito israeliano nega di aver causato volontariamente la strage, affermando in un comunicato che il primo missile è stato lanciato in uno spazio aperto per disperdere il corteo, in cui si sarebbero nascosti militanti armati. Nel comunicato si legge:

"Dato che ciò non è servito a disperdere la folla si è sparato contro un muro di una struttura abbandonata lungo la strada. È possibile che le vittime siano state provocate da una cannonata di un carro armato contro tale struttura."

* 20 maggio - All'alba viene ucciso Khalid Abu Anza, ritenuto il capo locale di hamas. Nella notte, l'ONU approva la risoluzione 1544, che dice tra l'altro:

"Si richiama Israele al rispetto degli obblighi delle leggi internazionali per i diritti umanitari, insistendo, in particolare, sull'obbligo di non demolire abitazioni contravvenendo a tali leggi;
Si esprime grande proccupazione sulla situazione dei diritti umanitari dei Palestinesi rimasti senza casa nella zona di Rafah e si richiede che venga fornita loro assistenza;[...]"

La risoluzione proposta dall'Algeria, unico paese arabo nel Consiglio di Sicurezza, è passata con quattordici voti favorevoli, nessun voto contrario e l'astensione degli USA

* 23 maggio - L'esercito si ritira da Rafah.

14 maggio, 2008

Dalla Regione circa 25 milioni di euro per sicurezza cittadini


Ammontano a 24.900.000 euro gli investimenti della Regione Lazio per garantire la sicurezza dei cittadini sul territorio. In particolare, 10.200.000 sono stati stanziati per finanziare interventi locali integrati per la sicurezza, 4.500.000 per la polizia locale, 4.000.000 per il ‘Patto per Roma sicura’, 3.000.000 per la lotta all’usura e 3.200.000 per la sicurezza penitenziaria. Sono alcuni dei dati resi noti nel corso del Forum PA dall’Assessorato regionale agli Affari istituzionali, enti locali e sicurezza.

La Regione Lazio tra il 2005 e il 2008, per un totale di 16.537.000 euro, ha finanziato interventi che puntano a creare un sistema integrato di sicurezza nell’ambito del territorio regionale. Si tratta di investimenti per la riqualificazione di aree degradate, installazione di strumenti e attrezzature nell’ambito di progetti e sistemi integrati di sicurezza, opere di ristrutturazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Con il ‘Patto per Roma sicura’ la Regione ha finanziato interventi di bonifica e riqualificazione delle aree coinvolte da insediamenti abusivi, rivolti ad elevare i livelli di vivibilità urbana e di tutela dei minori, per l’incremento dei servizi di polizia e di contrasto al racket dello sfruttamento della prostituzione e dell’abusivismo commerciale.

Gli investimenti relativi alla polizia locale sono andati all’acquisto di 145 autoveicoli, 21 motoveicoli, 41 attrezzature informatiche, 55 attrezzature di radiocomunicazione e 25 strumenti di rilevazione di velocità. La Regione ha anche elaborato un piano per la realizzazione di corsi di formazione e di aggiornamento rivolti al personale della polizia locale, stanziando 1.000.000 di euro nel 2008. Sempre nell’ultimo anno, è stata finanziata l’attivazione di 150 vigili di prossimità nei Comuni che abbiano articolato il proprio territorio in circoscrizioni, per un somma pari a 1.500.000 euro. E’ stato, inoltre, predisposto uno schema di protocollo d’intesa con il ministero dell’Interno e le associazioni degli istituti di vigilanza al fine di attuare un programma di collaborazione informativa e operativa tra le forze di polizia e gli istituti stessi. In materia di sicurezza penitenziaria, la Regione ha puntato al miglioramento della vita detentiva e al reinserimento sociale delle persone private delle libertà personale, nonché a sostenere le condizioni di lavoro degli operatori penitenziari.

Sempre per garantire la sicurezza dei cittadini, la Regione ha finanziato un progetto per il miglioramento della qualità della guida e del comportamento su strada dal tema ‘Trasgressione al codice della strada, giovani e sicurezza stradale’. Per 6.000 anziani, infine, ha organizzato corsi antitruffa e antiraggiro svolti presso i Municipi di Roma.