04 agosto, 2008

PROMEMORIA 4 agosto 1974 Tragedia dell'Italicus


San Benedetto Val di Sambro (Italia): sulla linea ferroviaria Firenze - Bologna, in prossimità dell'uscita dalla lunga galleria appenninica, in località San Benedetto Val di Sambro, un ordigno ad alto potenziale, a base di "termite", esplode nella ritirata della vettura numero 5 del treno Italicus, affollato di gente che si sposta per le vacanze estive. I soccorsi, difficilissimi nel buio del tunnel, estraggono dalle lamiere del treno 12 morti e 44 feriti. Tale attentato, noto come tragedia dell'Italicus, è riconducibile alla strategia della tensione

La strage

Una bomba ad alto potenziale esplose alle 1:23 nella vettura 5 dell'espresso Roma-Monaco di Baviera via Brennero. Nell'attentato morirono 12 persone e altre 48 rimasero ferite.

La strage sarebbe potuta essere di dimensioni maggiori, si ipotizza con centinaia di morti, se l'ordigno fosse esploso all'interno della galleria di San Benedetto Val di Sambro.

Aldo Moro era su quel treno il 3 agosto, in quanto doveva raggiungere la famiglia a Bellamonte, ma poi viene raggiunto da alcuni funzionari che lo fecero scendere per firmare alcune carte al Ministero.[1]

L'attentato venne rivendicato dall'organizzazione Ordine Nero attraverso un volantino che dichiara:
« Giancarlo Esposti è stato vendicato. Abbiamo voluto dimostrare alla nazione che siamo in grado di mettere le bombe dove vogliamo, in qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, dove e come ci pare. Vi diamo appuntamento per l'autunno; seppelliremo la democrazia sotto una montagna di morti. »


I colpevoli della strage non sono mai stati individuati, ma la Commissione Parlamentare sulla Loggia P2 in merito ha dichiarato:
« Tanto doverosamente premesso ed anticipando le conclusioni dell'analisi che ci si appresta a svolgere, si può affermare che gli accertamenti compiuti dai giudici bolognesi, così come sono stati base per una sentenza assolutoria per non sufficientemente provate responsabilità personali degli imputati, costituiscono altresì base quanto mai solida, quando vengano integrati con ulteriori elementi in possesso della Commissione, per affermare: che la strage dell'Italicus è ascrivibile ad una organizzazione terroristica di ispirazione neofascista o neonazista operante in Toscana; che la Loggia P2 svolse opera di istigazione agli attentati e di finanziamento nei confronti dei gruppi della destra extraparlamentare toscana; che la Loggia P2 è quindi gravemente coinvolta nella strage dell'Italicus e può ritenersene anzi addirittura responsabile in termini non giudiziari ma storico-politici, quale essenziale retroterra economico, organizzativo e morale. »

(Relazione di maggioranza della Commissione Parlamentare sulla Loggia P2)

Ciò non si troverebbe in contraddizione con la rivendicazione di Ordine Nero, in quanto diversi storici[2] e la stessa Commissione Parlamentare hanno attribuito forti legami tra la loggia e diverse organizzazioni di estrema destra.

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