31 gennaio, 2009

PROMEMORIA 31 gennaio 1776 - Alessandro Volta scopre il gas metano


Alessandro Volta scopre il gas metano.
Il Conte Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Volta (Como, 18 febbraio 1745 – Camnago Volta, 5 marzo 1827) è stato un fisico e inventore italiano. È conosciuto soprattutto per l'invenzione della pila elettrica.
Volta nacque a Como, nel palazzo avito situato nella attuale Via Volta, il 18 febbraio 1745.
Venne educato a Como dove divenne professore di fisica alla Scuola Reale nel 1774.
La sua passione fu sempre lo studio dell'elettricità, e ancora giovane studente, scrisse addirittura un poema in latino su questo affascinante, nuovo fenomeno. De vi attractiva ignis electrici ac phaenomenis inde pendentibus è il suo primo scritto scientifico. Nel 1775 creò l'elettroforo, un congegno che produce una carica elettrica statica. Nel 1776-77 studiò la chimica dei gas, scoprì il metano, e condusse esperimenti come la combustione del gas tramite una scintilla elettrica in un recipiente chiuso. Nel 1779 divenne professore di fisica all'Università di Pavia, una cattedra che occupò per 22 anni. A Pavia, Maria Antonietta fece costruire in suo onore l'Aula Volta.

30 gennaio, 2009

Diamo un futuro alla memoria

Oggi alle ore 16.00 presso l'ARCI Malafronte in via dei Monti di Pietralata 19 i gruppi politici di maggioranza del V Municipio di Roma dibattono i temi inerenti la Giornata della Memoria alla presenza del Presidente dell'ANED Roma Aldo Pavia, dell'ex deportato Lello Di Segni e del Presidente del V Municipio Caradonna.
Siete tutti invitati

Riconvertite 19 cliniche per anziani e la Regione ottiene un risparmio da 15 milioni


Riconvertite 19 cliniche per anziani e la Regione ottiene un risparmio da 15 milioni

Chiuso l’accordo di riconversione di 21 case di cura accreditate cosi come indicato dal decreto commissariale n.25 firmato dal Commissario Piero Marrazzo lo scorso 5 settembre.

In base a quel piano entro il 31 dicembre del 2008 dovevano essere tagliati 1140 posti letto per acuti. Le trattative per definire il posto di ogni struttura nella sanità post-piano di rientro sono state laboriose ma alla fine solo due cliniche non hanno firmato l’accordo, le altre 19 invece hanno concordato con la Regione il loro nuovo profilo di offerta sanitaria.

“E’ la dimostrazione concreta che il cambiamento sulla sanità si può fare – ha detto il presidente Marrazzo – che anche la sanità laziale può essere migliorata. Non ci sono chiusure ma riconversioni e salvaguardia dei posti di lavoro. Abbiamo eliminato centinaia di posti letto inutili e prodotto un risparmio netto sui bilanci che ci permetterà di offrire più servizi diversificando l’offerta”.

Un profilo che corrisponde alle esigenze del territorio, non stravolge le caratteristiche assistenziali storiche di ogni struttura, elimina centinaia di posti letto per acuti, produce un risparmio netto per i bilanci regionali senza , per questo, disarticolare l’equilibrio economico della singola clinica. L’accordo firmato con la Regione infatti definisce quantità e tipologia dell’offerta ma anche il budget 2009.

In particolare su 1140 posti letto per acuti da eliminare ne vengono salvati solo 441 più altri 44 per posta acuzie, con un taglio complessivo di 655. Il risparmio prodotto dalla manovra vale 20 milioni di euro sui conti 2009. Altri 230 posti letto vengono invece riconvertiti in residenze sanitarie per gli anziani e hospice , manovra che pero produce una “limatura” di 5 milioni sul risparmio complessivo fermandolo a 15 milioni. Infine i restanti 425 posti letto, l’equivalente di un medio ospedale, vengono semplicemente cancellati. Hanno rifiutato i termini dell’intesa solo due cliniche accreditate: la Nuova clinica Villa Claudia perche la proprietà ha scelto la strada del contenzioso e la Fabia Mater la cui dirigenza invece ha chiesto una pausa di riflessione prima di prendere una decisione. Il tempo utile scadrà il prossimo 28 febbraio.

Costruiamo insieme il nuovo sistema Paese: in tutta Italia riunione straordinaria dei Consigli Provinciali


Costruiamo insieme il nuovo sistema Paese: in tutta Italia riunione straordinaria dei Consigli Provinciali

Venerdì 30 gennaio si svolgerà una giornata di mobilitazione nazionale per sostenere il ruolo e le funzioni delle Amministrazioni provinciali. "Il ruolo delle Province nel sistema istituzionale del nostro Paese” è il tema della giornata, che ha visto l’adesione della Provincia di Roma.

L’appuntamento è a Palazzo Valentini - sede istituzionale della Provincia di Roma, in via IV Novembre 119/a - dove si terrà una seduta aperta dell’Assemblea Consiliare a partire dalle ore 10,30.

L’iniziativa è stata promossa dall’UPI (Unione Province Italiane) per un evento che vedrà idealmente riunite le Province in contemporanea in tutta Italia.

I Consigli provinciali - aperti anche alla partecipazione dei sindaci, delle forze sociali e politiche, dei rappresentanti di Parlamento e Regioni, agli imprenditori e ai cittadini – costituiranno l’occasione per discutere delle riforme che dovranno portare alla riorganizzazione dello Stato, alla definizione delle funzioni di ciascuna istituzione, all'eliminazione degli enti strumentali e alla semplificazione del sistema, a partire dal Federalismo Fiscale e dal Codice delle Autonomie.

PROMEMORIA 30 gennaio 1948 - Mahatma Gandhi viene ucciso da un estremista indù


Mahatma Gandhi viene ucciso da un estremista indù.
Mohandas Karamchand Gandhi, in devanagari मोहनदास करमचन्द गांधी, (Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948) è stato un politico indiano. Importante guida spirituale per il suo paese, lo si conosce soprattutto col nome di Mahatma ("grande anima" in sanscrito), appellativo che gli fu conferito per la prima volta dal poeta Rabindranath Tagore. Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya (verità) e sull'ahimsa (nonviolenza). Con le sue azioni Gandhi ha ispirato molti movimenti di difesa dei diritti civili e grandi personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi.
In India Gandhi è stato riconosciuto come Padre della nazione e il giorno della sua nascita (2 ottobre) è un giorno festivo. Questa data è stata anche dichiarata Giornata internazionale della nonviolenza dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

28 gennaio, 2009

Giornata della Memoria, un museo per non dimenticare


Giornata della Memoria, un museo per non dimenticare

“Un luogo per ricordare e per riflettere su uno dei crimini più atroci mai realizzati dall’uomo: la Shoah. Ma anche un luogo per tutta la società civile, per non dimenticare mai la coscienza della centralità della persona e della sua dignità”. Così il Presidente della Regione Lazio, è intervenuto al convegno in corso alla Sala della Lupa a Montecitorio, in occasione della ‘Giornata della Memoria’. Il convegno intitolato ‘Memoria: dalle testimonianze dirette al Museo della Shoah’, è stato l’occasione per presentare il progetto del Museo Nazionale della Shoah, la cui inaugurazione è prevista per il 2011. Il Museo sorgerà sulla via Nomentana a Roma, in un lotto di terreno confinante con Villa Torlonia, e il progetto è stato approvato a novembre 2008, in concomitanza con la ricorrenza del settantesimo anniversario della promulgazione delle leggi antiebraiche e razziste.

Il Presidente Marrazzo ha spiegato il valore della partecipazione della Regione al progetto del Museo della Shoah, citando due ricordi: “Il silenzio lancinante di Birkenau e la modernità dello Yad Vashem a Gerusalemme”. “Ricorderò per sempre – ha detto – i viali del campo di Birkenau, che ho percorso accompagnato da un Virgilio d’eccezione, Marcello Pezzetti, che del Museo della Shoah sarà il direttore. La memoria, infatti, ha bisogno delle parole e di parole che parlino al futuro”.

Il Museo della Shoah, ha aggiunto Marrazzo, sarà un museo che parlerà ai contemporanei come “la modernità dello Yad Vashem e, insieme alla ‘Survivors of the Shoah Visual History Foundation’ fondata da Steven Spielberg a New York, al Memoriale alle vittime dell'Olocausto di Berlino e al grande museo che aprirà nel Ghetto di Varsavia, sarà parte di quella grande rete della memoria e avrà la stessa carica emotiva”. “Ecco perché la Regione Lazio – ha spiegato il Presidente – sarà componente attiva del Museo della Shoah, insieme agli altri promotori e al Presidentedella Fondazione Museo della Shoah, Leone Paserman”.

Per Marrazzo “il 27 gennaio, giornata della memoria, non deve essere solo commemorazione di qualcosa del passato, di uno sterminio atroce, ma lontano, e che ha riguardato solo qualcuno, cioè gli ebrei”. “Il nostro compito ora – ha sottolineato – è quello di ricordare e far capire che dietro quegli atti demoniaci hanno camminato gambe umane”. “L’incubo ricorrente di chi era scampato ai lager era quello di non essere creduto: per questo dobbiamo parlare, dobbiamo scrivere, dobbiamo ricordare. Con il Museo della Shoah abbiamo colmato un vuoto e ora la millenaria comunità ebraica di Roma fa davvero parte di questa città”.

PROMEMORIA 28 gennaio 1986 - Lo Space Shuttle Challenger esplode subito dopo il decollo uccidendo tutti e sette gli astronauti a bordo


Lo Space Shuttle Challenger esplode subito dopo il decollo uccidendo tutti e sette gli astronauti a bordo.
Lo Space Shuttle Challenger (denominazione NASA OV-99) era uno Space Shuttle della NASA, il secondo a prendere servizio (dopo l' Enterprise) e venne costruito utilizzando un body frame (STA-099) che inizialmente era stato prodotto per essere usato come test.
Il viaggio inaugurale avvenne il 4 aprile 1983 e successivamente compì altri otto viaggi di andata e ritorno verso un'orbita terrestre bassa, prima di essere distrutto durante il lancio della sua decima missione (STS-51-L) il 28 gennaio 1986 (disastro dello Space Shuttle Challenger). Il Challenger è uno dei due Shuttle persi in missione, l'altro è il Columbia. I detriti raccolti sono depositati in dei silos missilistici decommissionati al Cape Canaveral Air Force Station. Il Challanger fu destinato al volo dopo che fu scoperto che era più economico ricostruire il STA-099 piuttosto che adattare lo Space Shuttle Enterprise (OV-101). Inizialmente il Challenger non era stato pensato per eseguire viaggi spaziali.

27 gennaio, 2009

PROMEMORIA 27 gennaio 2009 Giornata della Memoria


Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo (nazismo) e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Il testo dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.[1] »
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[2] del 1° novembre 2005.
In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi, Chelmno, e Belzec, ma questi campi detti più comunemente di "annientamento" erano vere e proprie fabbriche di morte dove i prigionieri e i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo pochi "sonderkommando".
Tuttavia l'apertura dei cancelli ad Auschwitz, dove 10-12 giorni prima i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con se in una "marcia della morte" tutti i prigionieri abili, molti dei quali morirono durante la marcia stessa, mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager (anche se è doveroso dire che due dei forni crematori situati in Birkenau I e II furono distrutti nell'autunno del 1944).
In Italia sono ufficialmente più di 400 le persone insignite dell'alta onorificenza dei Giusti tra le Nazioni per il loro impegno a favore degli ebrei perseguitati durante l'Olocausto.[3]

26 gennaio, 2009

Bonus bebè, accolte dalla Regione quasi 15mila richieste


Bonus bebè, accolte dalla Regione quasi 15mila richieste

Oltre 7.240.000 € per le famiglie a basso reddito del Lazio e con figli in arrivo. E, finora, assegni per circa 15.000 piccoli. Sono i primi significativi dati del progetto “Bonus Bebè”, attivato dall'Assessorato alle Politiche sociali della Regione Lazio nello scorso settembre e che ha trovato riscontro positivo in tutta la regione. Il progetto prevede, infatti, l’assegnazione di un contributo una tantum di 500 euro alle neo mamme, residenti da oltre un anno nel territorio laziale e con un indicatore della situazione economica (Isee) inferiore o uguale a 20mila euro.

Fino a oggi sono 9.547 gli assegni erogati dall’Assessorato regionale, sulla base di altrettante richieste trasmesse dai Comuni. Le donne interessate, e con i requisiti previsti, hanno, infatti, presentato le domande di contributo proprio agli sportelli municipali. Inoltre, sono state ritenute idonee 4.995 richieste inviate dalle donne della Capitale al Comune di Roma fino al 30 ottobre, che a breve porteranno all’erogazione del contributo.

In base ai dati disponibili, è Latina, dopo Roma, la località che ha fatto segnare il maggior numero di bonus bebè (512), per un totale di 256.000 euro assegnati alle famiglie. E sempre in provincia di Latina, ad Aprilia, sono 293 richieste di sostegno assegnate, con 146.500 euro complessivi erogati. E le mamme laziali possono ancora presentare la domanda di bonus al Comune di residenza, per le nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 31 dicembre 2008, fino alla scadenza del 31 gennaio 2009. Spetterà poi ai Comuni, come già avvenuto per le domande relative alle nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2008, verificare i requisiti e trasmettere, entro il 28 febbraio, la documentazione all'Assessorato regionale.

“La scelta di avere un figlio è fortemente condizionata da vincoli economici e da incertezze lavorative – ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Anna Salome Coppotelli – e per questo la Regione Lazio con l’erogazione del bonus bebè si è impegnata a sostenere le donne che hanno preso la decisione di avere un figlio. Infatti – ha continuato l’assessore – sono quasi sempre le donne a sopportare i costi delle scelte di maternità in termini di rinuncia al lavoro. E sono consapevoli che spesso la condizione di non occupazione, nel caso di uscita dal mondo del lavoro per la nascita di un figlio, diventa irreversibile”.

“Il bonus bebè – ha spiegato ancora l’assessore Coppotelli – è un contributo di 500 euro una tantum, che accompagna altre misure strutturali come il potenziamento dei servizi all'infanzia con la creazione di oltre 2.300 posti per bambini da o a 3 anni. E come il contributo alle famiglie numerose con quattro o più figli minori. L’obbiettivo della Regione Lazio – ha concluso – è quello di contrastare l’esclusione e la povertà, per rendere partecipi tutti i cittadini a un progetto comune di crescita.”

PROMEMORIA 26 gennaio 1942 - Seconda guerra mondiale: le prime truppe americane arrivano in Europa, sbarcando in Irlanda del Nord


Seconda guerra mondiale: le prime truppe americane arrivano in Europa, sbarcando in Irlanda del Nord.
La seconda guerra mondiale, iniziata il 1º settembre 1939 con l'invasione della Polonia da parte dell'esercito tedesco, si estese progressivamente con l'entrata in guerra di Gran Bretagna, Francia, Italia, Unione Sovietica, Giappone, Stati Uniti e di molti altri paesi di ogni continente. Dopo sei anni di incalcolabili sofferenze e distruzioni, si concluse in Europa l'8 maggio 1945 con la resa incondizionata della Germania e nell'area del Pacifico il 15 agosto dello stesso anno con la capitolazione del Giappone, colpito pochi giorni prima dagli unici due bombardamenti atomici della storia.

25 gennaio, 2009

PROMEMORIA 25 gennaio 1949 Prime elezioni in Israele. David Ben-Gurion diventa Primo Ministro


Prime elezioni in Israele. David Ben-Gurion diventa Primo Ministro.
David Ben-Gurion (Płońsk, 16 ottobre 1886 – Sde Boker, 1º dicembre 1973) è stato un politico israeliano. Nato David Grün nella Polonia all'epoca parte dell'Impero zarista, emigrò giovanissimo in Palestina. È rimasto per tutta la vita legato al pionierismo delle origini tanto che, nel pieno della sua attività politica, tra il suo terzo e quarto Governo, si ritirò per due anni in un kibbutz del Negev (Sde Boker).
A questo proposito è molto significativo un suo scritto che recita: È chiaro che i fondatori ed i costruttori dello Stato d'Israele non sono stati gli uomini politici, ma gli immigrati che hanno ricostruito il Paese con il sudore della fronte.

La costruzione dello Stato di Israele

Quando i britannici, con il Libro Bianco del 1939, posero gravi restrizioni all'immigrazione ebraica, fu il più deciso organizzatore dell'immigrazione illegale, ma anche di un gruppo paramilitare ebraico, l'Haganah, che combattesse a fianco dei britannici contro il nazismo e dichiarò: combatteremo la guerra come se non ci fosse il Libro Bianco, e il Libro Bianco come se non ci fosse la guerra.
Socialista militante dal 1910, dirigente sindacale dal 1921 al 1933, fu poi fino al 1948 presidente dell'Agenzia Ebraica, una specie di governo ombra degli ebrei residenti in Palestina sotto il mandato britannico.
Fu Ben Gurion, nel settembre del 1947, a raggiungere un accordo d'intesa con l'organizzazione partitica ebraica ortodossa Agudath, in base alla quale il futuro Stato d'Israele s'impegnava a osservare ufficialmente come festività nazionale il biblico Shabbat e a non consentire la celebrazione di matrimoni esclusivamente civili, mentre sarebbe stata concessa all'Ebraismo ortodosso piena autonomia per l'insegnamento religioso.
Sua fu anche la proposta, rivolta al clero ebraico (il quale però non la accettò), di revocare la scomunica a Spinoza.
Toccò a lui proclamare, alle 16,00 del 14 maggio 1948, nei locali del Museo di Tel Aviv, la Costituzione ufficiale dello Stato d'Israele e di assumerne immediatamente la guida nella guerra, scoppiata immediatamente dopo, con l'intervento militare degli Stati arabi confinanti.

Alla guida dello stato

Fu al governo come Ministro della Difesa e Primo Ministro per 13 anni, dal 1949 al 1953 e dal 1955 al 1963, guidando il suo Paese a una seconda vittoria nella Crisi di Suez nel 1956.
Per 21 anni fu leader del Mapai.
Nel 1965 tentò, con scarso successo, il rientro in politica fondando un nuovo partito.
Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi come un patriarca, studiando, meditando e coltivando la terra. È sepolto, accanto alla moglie Paula, nel kibbutz di Sde Boker, nel Negev, sorto nei pressi della città Nabatea di Avdat, dove s'era da tempo ritirato a vita privata.

24 gennaio, 2009

Il Consiglio Provinciale ha approvato il Bilancio di previsione 2009 ed il Piano delle Opere pubbliche


Il Consiglio Provinciale ha approvato il Bilancio di previsione 2009 ed il Piano delle Opere pubbliche

Con 28 voti favorevoli, 10 contrari e un astenuto, il Consiglio Provinciale di Roma ha approvato il Piano triennale delle opere pubbliche 2009-2011 e il Bilancio di previsione 2009 che prevede 148,62 milioni di euro nel 2009 per investimenti, 479,84 milioni per spese correnti e 40,95 per il rimborso prestiti quota capitale.

“In questo Bilancio, una manovra importante che determina il profilo e le ambizioni della Provincia nei prossimi 5 anni – ha affermato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti – c'è l'idea di un ente utile, soprattutto per chi ne ha più bisogno".

"Questo Bilancio - ha aggiunto Zingaretti - è stato pensato in un clima che non possiamo
sottacere, quello di un attacco micidiale e senza sconti all'istituzione Provincia in quanto ente. Un attacco legato in parte all'ignoranza, all'assenza di idee rispetto alla
capacità di reagire alla crisi internazionale e alla non comprensione di come funzionano lo Stato ed i livelli amministrativi".

"In questi mesi, già a partire dalla campagna elettorale, - ha continuato il presidente Zingaretti - abbiamo lavorato in un clima di sfiducia ed in controcorrente per dimostrare che la Provincia è un ente utile". Il presidente ha quindi ricordato alcune delle voci d'investimento previste nel Bilancio 2009. "Abbiamo stanziato 1,5 milioni di euro per i municipi di Roma ed 1 milione di euro per compensare l'eliminazione dell'Ici nei comuni di prima fascia".

I principali interventi previsti in Bilancio sono quelli riguardanti i settori della sicurezza nelle scuole, politiche sociali, innovazione, cultura e creatività e per la mobilità.

Nel triennio 2009-2011, per quest'ultima voce, sono stati stanziati, 31,5 milioni per i corridoi della mobilità e 11 milioni per la soppressione di 11 passaggi a livello nel territorio provinciale.

Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha annunciato inoltre che e' in arrivo un protocollo d'intesa tra Provincia e Regione per il tratto ferroviario Roma-Velletri. ''Noi ci impegniamo a togliere i passaggi a livello, la Regione a destinare due nuovi treni. Ringrazio, inoltre la Regione Lazio - ha aggiunto Zingaretti - che ha finalmente dato seguito all'impegno di trasferire alla Provincia di Roma 90 milioni di euro, un credito che avevamo con loro. Questo rafforzerà le nostre capacità d'investimento e spesa".

Dalle infrastrutture materiali a quelle immateriali, Zingaretti ha ricordato l'impegno della sua amministrazione per "la lotta al digitale divide" con il progetto Provincia Wi-Fi.
"Il nostro obiettivo nei confronti delle giovani generazioni - ha concluso - e' quello di trasformare la Provincia in una delle aree più moderne e competitive d'Italia".

''E' stato un lavoro lungo ed impegnativo che ha visto l'approvazione del primo Bilancio della Giunta Zingaretti. Tutte le forze politiche hanno dimostrato senso di responsabilità, si sono confrontate con grande passione e rispetto dell'istituzione". È quanto ha dichiarato la presidente del Consiglio provinciale, Giuseppina Maturani.

''Nel corso del dibattito in aula - ha spiegato la presidente Maturani - sono stati presentati 402 emendamenti, 90 respinti e 298 ritirati. Sono stati approvati 14 emendamenti: 3 della Giunta, 3 del Pd, 6 del Pdl e 1 rispettivamente dell'Udc e La Destra. Ritengo importante sottolineare che al di là della dialettica politica, il dibattito non solo ha trovato punti di convergenza, ma si e' svolto unanimemente con una discussione viva e appassionata, sempre e comunque nell'interesse di tutti i cittadini della provincia di Roma''.

Un milione di euro a favore delle famiglie in difficoltà, quasi due per interventi in politiche sociali, culturali e sportive e circa 4 milioni di investimenti nell'hospice oncologico di Civitavecchia, impianti sportivi e edilizia scolastica nei comuni della Provincia. Queste le novità del bilancio provinciale 2009 introdotte dagli emendamenti approvati nella votazione finale.

E' tempo di memoria: stasera le foto del ghetto di Lódz, martedì anteprima documentario


E' tempo di memoria: stasera le foto del ghetto di Lódz, martedì anteprima documentario
Martedì 27 gennaio è la Giornata della Memoria . Nell'ambito delle iniziative in programma, stasera sabato 24 c'è una mostra alla Scuola Romana di Fotografia in via degli Ausoni 7A, con l'alto patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio del Campidoglio (Assessorato Cultura). S'intitola "I bambini del ghetto di Lódz; la memoria del Litzmannstadt Ghetto".

La mostra, ad ingresso libero, apre alle 19,30 e presenta per la prima volta in Italia le fotografie di Mendel Grossman e di Henryk Ross, dall'Archivio Statale di Lódz. Le immagini documentano la soppressione del ghetto della città polacca 65 anni fa, quando in un mese furono eliminate 70 mila persone. Protagonisti dolenti delle immagini, i bambini che nella 'grande retata' furono strappati alle famiglie.

Martedì 27, poi, al programma della Giornata della Memoria si aggiunge l'anteprima de "La famiglia che sconfisse Hitler", documentario-fiction di History Channel che ripercorre la vicenda dei Frydman, famiglia di ebrei polacchi che riuscì a scampare allo sterminio nazista. Il programma viene proposto al pubblico la sera, alle 20,30, al Centro Ebraico "Il Pitigliani" in via Arco de' Tolomei 1. La serata ha il patrocinio del Comune, della Comunità Ebraica di Roma e della Fondazione del Museo della Shoah.

PROMEMORIA 24 gennaio 1979 - Viene ucciso a Genova dalle Brigate Rosse l'operaio-sindacalista Guido Rossa


Viene ucciso a Genova dalle Brigate Rosse l'operaio-sindacalista Guido Rossa.
Guido Rossa (Cesiomaggiore, 1º dicembre 1934 – Genova, 24 gennaio 1979) è stato un operaio e sindacalista italiano, assassinato durante gli anni di piombo dal gruppo terroristico delle Brigate Rosse.

Biografia

Operaio di origine veneta, vive per parecchi anni a Torino per poi trasferirsi a Genova.
Iscritto al PCI, è sindacalista della CGIL all'Italsider di Genova-Cornigliano.
Appassionato di montagna. Guido Rossa è anche ricordato per la sua attività di alpinista, fotografo e per il suo impegno nel Club Alpino Italiano. A lui viene intitolata la prima palestra di arrampicata di Torino.
Attività [modifica]

Nell'ottobre del 1978 Rossa nota un uomo intento a nascondere volantini delle B.R. dietro a un distributore di bevande. L'operaio è Francesco Berardi, che cerca di fuggire ma viene fermato dalla vigilanza della fabbrica e subito si dichiara prigioniero politico. Viene consegnato ai carabinieri e arrestato.
Guido Rossa denuncia Berardi e testimonia al processo, nel quale Berardi, poi suicida in carcere, viene condannato a quattro anni e mezzo di reclusione.
Per alcuni mesi il sindacato offre a Rossa una scorta, temendo una vendetta dei brigatisti.

L'omicidio

Il 24 gennaio 1979 Rossa esce di casa e sale in macchina. Un commando composto da Riccardo Dura, Vincenzo Guagliardo e Lorenzo Carpi lo attende e gli spara uccidendolo.

L'effetto politico

È la prima volta che le Brigate Rosse uccidono un iscritto al PCI e un sindacalista. La rabbia e l'indignazione è enorme. Al funerale, cui partecipano 250.000 persone, presenzia il Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

L'omicidio di Rossa segna una svolta nella storia delle Brigate Rosse, che da quel momento non riusciranno più a trovare le stesse aperture nei confronti dell'organizzazione all'interno del proletariato di fabbrica. In effetti proprio per la delicatezza dell'obiettivo è probabile che le BR avessero intenzione di punire Rossa ma senza eliminarlo: Rossa probabilmente doveva essere solo "gambizzato". L'avvenuta gambizzazione è confermata dalle perizie, fu Vincenzo Guagliardo a esplodere i colpi calibro 7,65 alle gambe con una Beretta 81.
Guagliardo, uno dei componenti del commando, racconta che a gambizzazione avvenuta Riccardo Dura, dopo essersi allontanato come gli altri brigatisti dal luogo dell'operazione, tornò indietro e esplose l'ultimo colpo che uccise Guido Rossa. L'autopsia rivela infatti che su Rossa furono esplosi quattro colpi alle gambe e uno solo mortale al cuore. Guagliardo aggiunge che il giorno dopo il delitto i membri dell'organizzazione chiesero spiegazioni sull'accaduto e che Dura giustificò l'omicidio affermando che le spie andavano uccise. Le BR valutarono seriamente l'espulsione di Dura, rinunciandovi per non provocare fratture all'interno dell'organizzazione.

Questa ricostruzione dei fatti suggerisce che la causa dell'omicidio di Guido Rossa sarebbe da ricercare nell'iniziativa individuale di uno dei componenti del commando e non in una volontà politica delle BR di eliminare il sindacalista.

Il film

Nel 2005 il regista Giuseppe Ferrara, anche in concomitanza con il centenario della CGIL, realizza una pellicola cinematografica sulla vita di Rossa ed il suo drammatico assassinio dal titolo "Guido che sfidò le Brigate Rosse".

La figlia Sabina e la richiesta di scarcerazione di Guagliardo

Nel 2008 la figlia Sabina, deputata eletta nel Partito Democratico, si è espressa contro la decisione dei giudici di sorveglianza di Roma di negare la libertà condizionale a Vincenzo Guagliardo, che ha incontrato.[1]
Onorificenze [modifica]


Medaglia d'oro al valor civile

«Sindacalista componente del consiglio di fabbrica di un importante stabilimento industriale, costante nell'impegno a difesa delle istituzioni democratiche e dei più alti ideali di libertà. Pur consapevole dei pericoli cui andava incontro, non esitava a collaborare a fini di giustizia nella lotta contro il terrorismo e cadeva sotto i colpi d'arma da fuoco in un vile e proditorio agguato tesogli da appartenenti ad organizzazioni eversive. Mirabile esempio di spirito civico e di non comune coraggio spinti fino all'estremo sacrificio. Genova, 24 gennaio 1979.»
— Roma, 26 gennaio 1979.[2]
A Guido Rossa è dedicata la scuola dell'Infanzia di Pez (Cesiomaggiore) suo paese d'origine.

23 gennaio, 2009

Giornata della Memoria: il presidente Zingaretti presenta gli eventi promossi dalla Provincia di Roma


Giornata della Memoria: il presidente Zingaretti presenta gli eventi promossi dalla Provincia di Roma

Quattro eventi promossi dalla Provincia di Roma per celebrare la Giornata della Memoria in programma il prossimo 27 gennaio.

Dall'inaugurazione nella Sala del Consiglio di Palazzo Valentini del Master internazionale di II livello di didattica della Shoah, promosso dall'università Roma Tre ed in programma lunedì 26 gennaio, all'appuntamento nello stesso giorno con "La memoria degli altri.

Il giallo e il rosa" – in cartellone al Qube con un ventaglio di iniziative – l’Amministrazione provinciale intende "valorizzare i ragazzi del territorio come principali referenti ed interlocutori delle iniziative", ha spiegato nel corso della presentazione il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

Altro evento è quello in programma per il 27 gennaio al cinema Fiamma, dove sarà proiettato in anteprima il documentario "La famiglia che sconfisse Hitler", organizzato in collaborazione con Fox History Channel.

"Le nostre ambizioni non erano di fare tutto da soli – ha spiegato il presidente Zingaretti – e per questo abbiamo coinvolto partner importanti affinché la Provincia non sia solo un attore che promuove, ma che mette in rete e coinvolge. Nei prossimi mesi, poi, coinvolgeremo anche i Comuni della provincia".

Infine, da domenica 25 gennaio a domenica 15 marzo nella sinagoga di Ostia Antica sarà allestita la V edizione di "Arte e memoria", una mostra internazionale di opere contemporanee realizzate appositamente per la sinagoga di Ostia. "Mettendo in rete e coinvolgendo più attori, come Provincia non volevamo trasformare queste giornate in celebrazioni e basta", ha concluso Zingaretti.

Hanno preso parte alla presentazione della Giornata della Memoria, tra gli altri, gli assessori provinciali alla Scuola e alla Cultura, Paola Rita Stella e Cecilia D'Elia, e l'ideatore dell'iniziativa "La memoria degli altri. Il giallo e il rosa", Vittorio Pavoncello, il delegato della Provincia alla Memoria, Umberto Gentiloni, e il coordinatore del master in didattica della Shoah David Meghnagi.

In esposizione al Museo Bilotti 110 disegni di de Chirico, Maestro della Metafisica


In esposizione al Museo Bilotti 110 disegni di de Chirico, Maestro della Metafisica
Dal 23 gennaio al 19 aprile, nell'ambito delle celebrazioni dedicate a Giorgio de Chirico, il Museo Bilotti all'Aranciera di Villa Borghese ospita 110 disegni del Maestro della Metafisica. La mostra si apre con un gruppo di disegni metafisici concessi per l'occasione dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, e prosegue con tutti i più importanti lavori provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

L'esposizione "La magia della linea. 110 disegni di de Chirico dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico" comprende tra l'altro i Ritratti di Rissa, i Nudi antichi (1926), il gruppo dei Gladiatori, Hebdomeros del 1928 e la suggestiva serie dei Mobili nella valle e dei Bagni misteriosi degli anni Trenta.
Sono esposti inoltre, sempre dalla collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, i disegni realisti degli anni quaranta, tra cui l'impressionante Autoritratto come Cristo sul Calvario e l'inaspettata, affettuosa serie di schizzi coi cani di famiglia.
Le incisioni per L'Apocalisse del 1941 e le carte del periodo neometafisico degli anni sessanta e settanta completano il percorso espositivo, che si chiude con una sezione riservata ai disegni (scene, costumi, figurini) per il teatro. Ad integrazione della sezione teatrale sono anche presentati i bellissimi costumi per Pulcinella del 1931 e Protée del 1938, recentemente acquisiti dalla Fondazione e mai esposti prima.

La mostra rientra nella serie di eventi che, sotto la guida di Achille Bonito Oliva si svolge tra il 2008 e il 2010 con il nome emblematico di Immortalità a Giorgio de Chirico. Un tributo che la città di Roma rende al Grande Maestro, in occasione del Trentennale della morte e dei 120 anni dalla nascita.

L'esposizione al Museo Bilotti è curata da Elena Pontiggia, con l'organizzazione di Zètema Progetto Cultura, ed è promossa dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Sovraintendenza ai Beni Culturali e dalla Fondazione Giorgio e Isa De Chirico. Con il contributo di Banche Tesoriere del Comune di Roma: BNL – Gruppo BNP Paribas, Unicredit Banca di Roma, Monte dei Paschi di Siena, Vodafone e contributo tecnico di La Repubblica

Orari:
da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00
la biglietteria chiude alle ore 18.30; lunedì chiuso

Biglietti:
Biglietto integrato Museo + Mostra: € 6.00 intero, € 4.00 ridotto
gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Info:
Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 22.30)
www.museocarlobilotti.it, www.zetema.it

PROMEMORIA 23 gennaio 1978 La Svezia diventa la prima nazione a vietare gli spray


La Svezia diventa la prima nazione a vietare gli spray che si ritiene danneggino lo strato di ozono che protegge la Terra.
L'ozonosfera è lo strato dell'atmosfera in cui si concentra la maggior parte dell'ozono, che è un gas serra.
È situata al di sopra della troposfera, tra 15-35 km di altitudine, e corrisponde alla parte bassa della stratosfera.
In questa zona le radiazioni UV solari vengono filtrate dalle molecole di ozono, causando un innalzamento della temperatura ed evitando quindi un mescolamento verticale con la troposfera, stabilizzandola. Questo filtro protegge gli organismi viventi dall'effetto nocivo delle radiazioni UV.

22 gennaio, 2009

Mobilità: al via la revisione del sistema tariffario regionale


Mobilità: al via la revisione del sistema tariffario regionale

Potrebbero cambiare presto le tariffe regionali del trasporto pubblico locale. Per discutere di un nuovo sistema tariffario si è svolta una prima riunione nella sede dell’assessorato alla Mobilità della Regione Lazio, del gruppo di lavoro voluto dalla Giunta Marrazzo. Il gruppo ha il compito di analizzare l’intero sistema tariffario, evidenziarne gli aspetti critici e proporre soluzioni.

“La qualità di un servizio pubblico si misura anche dalla semplificazione nella sua fruizione – ha commentato il Presidente Marrazzo – E’ questo un passaggio determinante nella costruzione di un sistema di trasporto pubblico sul quale questa Giunta sta investendo molto, consapevole come la libertà di movimento sia uno dei principali diritti di ogni cittadino”.

“Il sistema Metrebus – ha spiegato l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Franco Dalia – seppure utile e a suo modo rivoluzionario, ha fatto rilevare, dal 1994 ad oggi, più di una criticità, eliminata, di volta in volta, mediante appositi interventi correttivi. Per questo, in qualità di Assessore alla Mobilità, ho proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro specifico che, intervenendo sulle zone già individuate del sistema Metrebus, fosse in grado di rimodulare il sistema regionale delle tariffe nel suo complesso e di riordinare il meccanismo delle agevolazioni, oggi troppo frammentato”.

“Con la revisione del sistema tariffario – ha precisato Dalia – estenderemo a tutto il servizio di trasporto regionale il nuovo sistema di bigliettazione elettronica che l’Atac sta provvedendo ad elaborare. Oltre ad agevolare tutti i cittadini e i pendolari del Lazio – ha concluso Dalia – il biglietto elettronico consentirà di ottimizzare la gestione delle risorse economiche, migliorando la qualità del servizio offerto”.

"Smontiamo il bullismo", nelle scuole contro discriminazione e violenza


"Smontiamo il bullismo", nelle scuole contro discriminazione e violenza
Al via la terza edizione di "Smontiamo i bulli, impariamo a convivere", progetto del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, con il contributo del Comune (Assessorato Cultura) e il patrocinio della Provincia di Roma. Gli studenti di sei scuole superiori romane cominceranno a lavorare tra febbraio e aprile per approfondire i temi del bullismo, della violenza, della discriminazione.

Gli studenti – e con loro i professori e i genitori – saranno seguiti da operatori volontari, a loro volta assistiti e coordinati da un'equipe di docenti e psicologi. Per gli alunni, in particolare, previsti spazi di ascolto e supporto per imparare a gestire rivalità e conflitti.

In programma anche un ciclo di incontri sul tema della discriminazione, nel corso dei quali si confronteranno gli studenti e gruppi di ragazzi e ragazze gay, giovani rom e immigrati.

"Adrenalina", dal Comune il nuovo concorso per giovani talenti


"Adrenalina", dal Comune il nuovo concorso per giovani talenti
Partono le selezioni per partecipare ad "Adrenalina", la nuova rassegna promossa dal Comune (Assessorato Politiche Educative e Gioventù) per far emergere nuovi talenti e nuovi linguaggi espressivi tra i giovani. Tema di questa prima edizione, "L'uomo al centro". La partecipazione è gratuita.

Finalità dell'iniziativa, come recita il regolamento, è "individuare progetti artistici, movimenti culturali giovanili, opere creative su qualsiasi supporto, di qualsiasi dimensione e tecnica ed in qualsiasi disciplina". Dunque fotografia, musica, poesia, scultura, pittura, video-arte, installazioni…

I progetti selezionati troveranno spazio nella manifestazione conclusiva, dal 27 febbraio al 21 marzo 2009 – in pieno Anno Europeo della Creatività – al Mercato Ebraico del Pesce (via di San Teodoro).

Una sezione è dedicata in particolare alle proposte creative per una campagna di prevenzione dell'uso di stupefacenti, che il Campidoglio intende realizzare. Non casuale, a questo proposito, la scelta del nome "Adrenalina": l'unica sostanza naturale in grado di stimolare energie e capacità espressive.

Le domande per prendere parte alle selezioni si presentano entro il prossimo 16 febbraio. Tutto su "Adrenalina", compreso il regolamento e la scheda di partecipazione da scaricare, su www.adrenalina.roma.it.

PROMEMORIA 22 gennaio 1506 - Arriva a Roma il primo contigente di Guardie Svizzere


Arriva a Roma il primo contigente di Guardie Svizzere, composto da 150 uomini.
l 22 gennaio di quello stesso anno, un gruppo di 150 mercenari elvetici al comando del capitano Kaspar von Silenen, del Canton d'Uri, attraversando porta del Popolo entrò per la prima volta in Vaticano per servire papa Giulio II. Già in precedenza Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con la confederazione, che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici. Successivamente il Corpo delle guardie si ampliò ulteriormente.
Le guardie svizzere non furono solo impiegate come scorta personale del papa, ma parteciparono a numerose battaglie, prima fra tutte quella avvenuta il 6 maggio 1527 durante il sacco di Roma da parte delle milizie del contestabile di Borbone, permettendo con il loro sacrificio a papa Clemente VII di avere salva la vita. Dei 189 svizzeri se ne salvarono solo quarantadue, cioè quelli che all'ultimo momento avevano accompagnato Clemente VII nella fuga lungo il Passetto di Borgo, il passaggio che collega il Vaticano a Castel Sant'Angelo. Il 5 giugno Clemente VII si arrendeva. Per aver salva la vita dovette accettare pesanti condizioni (l'abbandono delle fortezze di Ostia, Civitavecchia e Civita Castellana e delle città di Modena, Parma e Piacenza oltre che al pagamento di quattrocentomila ducati). La guarnigione papale fu sostituita con mercenari spagnoli e lanzichenecchi. Il Papa ottenne che gli svizzeri sopravvissuti fossero inclusi nella nuova Guardia, ma solo 12 di essi accettarono.


Guardie Svizzere.
Durante il Risorgimento italiano, le guardie svizzere furono impiegate da papa Pio IX per reprimere le rivolte dei moti nazionali all'interno dello Stato della Chiesa, come nel caso delle stragi di Perugia. Con la conquista di Roma da parte delle truppe italiane nel 1870, le Guardie Svizzere rimasero a difesa personale del papa nei suoi alloggi, e papa Pio X nel 1914 decise di fissare il numero dei militi che compongono questo speciale corpo a 100, più 6 ufficiali, tra cui il comandante che ha il grado di colonnello. Durante la Seconda guerra mondiale papa Pio XII ampliò temporaneamente il corpo delle guardie svizzere che fu ampliato a oltre 300 effettivi, questo sia per dare rifugio ai molti sfollati sia per dare una maggiore stabilità alla Città del Vaticano.
Al giorno d'oggi la Guardia Svizzera si occupa della sicurezza del papa e della città del Vaticano, sorvegliando alloggi papali e mantenendo l'ordine durante le cerimonie religiose.
Per essere ammessi a far parte della Guardia Svizzera bisogna possedere ben determinati requisiti:
sesso maschile.
cittadinanza svizzera.
essere di fede cattolico-romana.
aver svolto il servizio militare nell'Esercito Svizzero ed aver ottenuto un certificato di buona condotta.
avere un'età compresa tra 19 e 30 anni.
avere un'altezza non inferiore a 174 centimetri.
essere celibe (il matrimonio è ammesso solo dai caporali in su).
avere un certificato di capacità professionale o una maturità medio-superiore.

21 gennaio, 2009

Appalti pubblici, Astorre: "Ok da giunta a proposta di legge contratti per lavori, servizi e forniture"


Appalti pubblici, Astorre: "Ok da giunta a proposta di legge contratti per lavori, servizi e forniture"
"La Giunta ha oggi approvato, su mia proposta", ha dichiarato l'assessore Astorre, "una delibera con cui è stato dato il via libera all’ultima fase prevista per l’approvazione della nuova Legge Regionale in materia di contratti pubblici per lavori, servizi e forniture".

"Un obiettivo di primo piano, per l’Amministrazione, un obiettivo che saluto con particolare soddisfazione perché figlio di un iter complesso, articolato in fasi distinte, dall’istituzione di una Commissione di studio Interassessorile, volta alla definizione delle linee guida per l’applicazione delle direttive comunitarie 2004/17/Ce e 2004/18/Ce, sino alla maturazione della reale proposta di legge".

"Dall’articolato si evince tutta l’essenza di questo nuovo strumento normativo e, per sommi capi, voglio sottolinearne alcuni punti: l’individuazione dell’ambito di intervento in rapporto con le fonti normative comunitarie e nazionali; la regolazione di attività ed organizzazione regionali per la gestione, efficace e trasparente, delle diverse fasi del ciclo dei contratti pubblici di propria competenza; la definizione di disposizioni atte a favorire, incentivare, promuovere, politiche attive e prassi virtuose sulle materie oggetto di intervento; l’attribuzione di criteri ineludibili di trasparenza del ciclo dei contratti pubblici, anche al fine di un efficace contrasto della penetrazione malavitosa e di qualsiasi forma di corruzione; la valorizzazione del sistema qualità anche per le stazioni appaltanti, gli Enti ed i soggetti aggiudicatori, nonché per gli operatori economici operanti sul territorio regionale; l’attivazione di criteri di responsabilità sociale, di contrasto del lavoro nero e dell’evasione contributiva, a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nella fase di esecuzione dei contratti pubblici; la previsione di un uso oculato delle risorse non rinnovabili, del riciclaggio delle materie prime-seconde, per la sostenibilità ambientale; la partecipazione civica, nelle diverse fasi del ciclo dei contratti pubblici".

"Con l’approvazione di oggi", ha concluso l'assessore Bruno Astorre, "la parola passa adesso al Consiglio regionale. In quella sede, sentite le organizzazioni sindacali, il mondo delle imprese, gli esponenti delle associazioni di settore, i rappresentanti degli enti locali, il testo licenziato dalla Giunta verrà arricchito e, ne sono convinto, ulteriormente migliorato, sino ad essere frutto di un impegno corale".

PROMEMORIA 21 gennaio 1921 - Fondazione del PCI a Livorno


Fondazione del PCI a Livorno.
Partito Comunista Italiano (PCI) è la denominazione assunta il 15 maggio 1943 dal Partito Comunista d'Italia (sezione italiana della III Internazionale), nato il 21 gennaio 1921 a Livorno, come scissione della corrente di sinistra del Partito Socialista Italiano guidata da Amadeo Bordiga e Antonio Gramsci, che abbandonarono la sala del Teatro Goldoni, dove si svolgeva il XVII Congresso socialista, convocando un congresso costitutivo presso il Teatro San Marco. Alle prime elezioni alle quali partecipò, nel 1921, elesse 16 deputati per la XXVI legislatura.
Il Partito Comunista d'Italia si poneva come obiettivo l'abbattere lo Stato borghese, abolire il capitalismo e realizzare il comunismo tramite la Rivoluzione e la dittatura del proletariato, seguendo così l'esempio dei comunisti russi di Lenin. Guidato nei suoi primi anni di vita da una maggioritaria corrente di sinistra raccolta attorno a Bordiga, il III Congresso, svoltosi clandestinamente a Lione nel gennaio del 1926, segnò un deciso cambiamento di politica suggellato con l'approvazione delle Tesi di Gramsci e la messa in minoranza della Sinistra di Bordiga, accusata di settarismo. Nel 1930 la corrente di sinistra fu definitivamente espulsa dal Partito con l'accusa di "trotzkismo".
Caduto il regime fascista anche grazie all'apporto dato dai comunisti alla Resistenza italiana, il Partito Comunista Italiano (PCI) aveva appunto cambiato denominazione dopo lo scioglimento dell'Internazionale comunista avvenuta nel 1943. Nei primi anni del dopoguerra vi fu uno scontro assai duro tra forze politiche prima unite nella resistenza ai Tedeschi. Vi fu una seconda guerra civile a bassa intensità che durò fino al 1948. Nel 1948 il PCI rinunciò alla presa del potere con la forza. Dal 1956 cominciò ad inseguire una "via italiana al socialismo", parlamentare, che fu teorizzata nel 1956 da Palmiro Togliatti, segretario del Partito dopo l'arresto di Gramsci.
Nonostante un graduale e costante distacco operato soprattutto da Enrico Berlinguer, succeduto a Luigi Longo alla guida del Partito, il Partito Comunista Italiano fu a lungo tempo legato all'Unione Sovietica e mantenne relazioni con tutti i partiti comunisti al potere nei paesi del cosiddetto blocco comunista.
È stato per molti anni il Partito comunista più grande e potente dell'Europa occidentale. Infatti, mentre negli altri paesi democratici l'alternativa ai partiti o coalizioni democristiane o conservatrici era da sempre rappresentata da forze socialiste (con i partiti comunisti relegati a terza o quarta forza), in Italia rappresentò il secondo partito politico dopo la Democrazia Cristiana, con un Partito socialista relegato, dal 1948 in poi, al rango di terza forza del paese. Nel 1976 toccò il suo massimo storico (34,4 %), mentre fu il primo partito del paese alle elezioni europee del 1984 quando ebbe il 33,3 % contro il 30 % della DC.
Il Partito Comunista Italiano si sciolse il 3 febbraio 1991, quando la maggioranza dei delegati guidati dal segretario Achille Occhetto, che era succeduto tre anni prima ad Alessandro Natta, ne sancì lo scioglimento al XX Congresso Nazionale e la contestuale costituzione del Partito Democratico della Sinistra (PDS), così come si era già deciso dal 1989. Un'area consistente della minoranza di sinistra si riunì invece nel Movimento per la Rifondazione Comunista, che costituì, con la confluenza di Democrazia Proletaria e di altri gruppi, il Partito della Rifondazione Comunista (PRC).
L'organizzazione giovanile del PCI fu la Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI).

20 gennaio, 2009

PROMEMORIA 20 gennaio 1990 - In seguito a pogrom antiarmeni, Mosca dispiega l'Armata rossa a Baku


In seguito a pogrom antiarmeni, Mosca dispiega l'Armata rossa a Baku.
Pogrom è un termine storico di derivazione russa (Погром, che in Italiano significa letteralmente "distruzione") con cui vengono indicate le sommosse popolari antisemite, e i conseguenti massacri e saccheggi, avvenute in Russia al tempo degli Zar, tra il 1881 e il 1921, con il consenso - se non con l'appoggio - delle autorità. Il termine ha poi assunto il valore di "persecuzione sanguinosa di una minoranza" in maniera decontestualizzata nel tempo e nello spazio. In questo senso, il primo pogrom contro il popolo ebraico è quello compiuto nel 38 d.C. ad Alessandria d'Egitto.
Dopo numerosi episodi avvenuti nel corso del Medioevo, i primi veri e propri pogrom dell'età contemporanea furono attuati nel 1881 in seguito all'assassinio dello zar Alessandro II. Un paio di decenni dopo, con il fallimento della rivoluzione russa (1905), circa seicento fra villaggi e città furono al centro di pogrom; un massacro ai danni della popolazione ebraica si era già avuto nel 1903 a Kišinev (oggi Chişinău, Moldavia). Sebbene tali «spedizioni punitive» fossero accreditate come reazioni spontanee della popolazione verso gli usi religiosi ebraici, sembra certo che esse furono volutamente organizzate dal governo zarista per convogliare verso l'intolleranza religiosa e l'odio etnico la protesta di contadini e lavoratori salariati sottoposti a dure condizioni di vita. Anche nella guerra civile susseguente alla rivoluzione bolscevica del 1917 furono attuati in Ucraina dai capi delle Armate bianche numerosi pogrom che causarono centinaia di migliaia di vittime.
Vengono inoltre definiti pogrom una serie di massacri di cittadini armeni eseguiti dai Curdi tra 1895 e 1896 su precisa volontà dell'impero Ottomano, cui le organizzazioni indipendentiste armene risposero con atti terroristici, peggiorando ulterirmente la propria posizione. Con il mutamento al vertice di Istambul, quando presero il potere i "giovani turchi", sembrò che il periodo dei pogrom fosse finito per gli Armeni, ma con la guerra mondiale la situazione cambiò bruscamente, e i pogrom si trasformarono da fenomeno locale e sporadico in un organizzato e sistematico massacro.
Un pogrom accompagnò anche - nella Notte dei cristalli - l'inizio della campagna antiebraica nazista che portò alla Shoah.
Durante le prime tre settimane della seconda guerra mondiale 250.000 furono gli ebrei vittime di pogrom scatenati dai cittadini polacchi approfittando del caos generale durante l' invasione tedesca.[1]
Numerosi furono anche i pogrom successivi alla seconda guerra mondiale ai danni dei sopravvissuti della Shoah, o di minoranze cristiane in terra islamica (pogrom di Istanbul); l'episodio più noto è il pogrom di Kielce del 1946, legato all'accusa del sangue della propaganda antisemita.

19 gennaio, 2009

PROMEMORIA 19 gennaio 1969 - Muore lo studente Jan Palach, dopo essersi dato fuoco


Muore lo studente Jan Palach, dopo essersi dato fuoco 3 giorni prima nella Piazza San Venceslao di Praga, per protesta contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia avvenuta nel 1968. Il suo funerale si trasformerà in un'altra grande manifestazione.
Jan Palach (Všetaty, 11 agosto 1948 – Praga, 19 gennaio 1969) è stato uno studente cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza anti-sovietica del suo Paese.

Biografia

Iscritto alla Facoltà di filosofia dell'Università Carlo di Praga, assistette con interesse alla stagione riformista del suo paese, chiamata Primavera di Praga. Nel giro di pochi mesi, però, quest'esperienza fu repressa militarmente dalle truppe dell'Unione Sovietica e degli altri paesi che aderivano al Patto di Varsavia[1].
Nel tardo pomeriggio del 16 gennaio 1969 Jan Palach si recò in piazza San Venceslao, al centro di Praga, e si fermò ai piedi della scalinata del Museo Nazionale. Si cosparse il corpo di benzina e si appiccò il fuoco con un accendino. Rimase lucido durante i tre giorni di agonia. Ai medici disse d'aver preso a modello i buddisti del Vietnam[2]. Al suo funerale, il 25 gennaio, parteciparono 600 mila persone, provenienti da tutto il Paese.
Jan Palach decise di non bruciare i suoi appunti e i suoi articoli (che rappresentavano i suoi pensieri e i suoi ideali), che tenne in un sacco a tracolla molto distante dalle fiamme. Tra le dichiarazioni trovate nei suoi quaderni, spicca questa:
« Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy[3]. Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà »
Non si è mai saputo se davvero ci fosse un'organizzazione come quella descritta da Palach nella sua lettera[4]. È certo però che, grazie a questo gesto estremo, Palach venne considerato dagli anticomunisti come un eroe e martire; in città e paesi di molte nazioni furono intitolate strade con il suo nome. Anche la Chiesa Cattolica lo difese, affermando che "Un suicida in certi casi non scende all'Inferno" e che "non sempre Dio è dispiaciuto quando un uomo si toglie il suo bene supremo, la vita"[5]. Questo clima portò a drammatiche conseguenze: almeno altri sette studenti, tra cui l'amico Jan Zajíc, seguirono il suo esempio e si tolsero la vita, nel silenzio degli organi d'informazione, controllati dalle forze d'invasione.
Dopo il crollo del comunismo e la caduta del Muro di Berlino, la sua figura fu rivalutata: nel 1990 il presidente Václav Havel gli dedicò una lapide per commemorare il suo sacrificio in nome della libertà. Oggi, molte associazioni studentesche, anche di sinistra, lo ricordano come una persona morta in nome dei suoi ideali, e non sono pochi i circoli di giovani dedicati a Jan Palach, mentre solo il Partito Comunista di Boemia e Moravia mantiene ancora un parere negativo riguardo l'eroica azione.

Nelle arti

Paragonato a Jan Hus, pensatore e riformatore religioso boemo condannato per eresia e bruciato sul rogo nel 1415, compare nella canzone Primavera di Praga di Francesco Guccini: Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava all'orizzonte del cielo di Praga...
Il gruppo musicale Compagnia dell'Anello ha pubblicato un brano a lui intitolato, appunto Jan Palach; anche i Kasabian, band musicale inglese, gli hanno dedicato una canzone, Club Foot, contenuta nell'album musicale omonimo del 2005.

18 gennaio, 2009

PROMEMORIA 18 gennaio 1896 - Viene mostrata la prima macchina a raggi X


Viene mostrata la prima macchina a raggi X.
È nota come raggi X quella porzione dello spettro elettromagnetico con una lunghezza d'onda compresa approssimativamente tra 10 nanometri (nm) e 1/1000 di nanometro.
Raggi X con una lunghezza d'onda superiore a 0,1 nm sono chiamati raggi X molli. A lunghezze minori, sono chiamati raggi X duri. I raggi X duri si affiancano ai raggi gamma, più energetici, ma vengono distinti da essi a seconda della loro origine: i fotoni X sono prodotti da elettroni atomici (origine atomica), mentre quelli gamma da transizioni all'interno di un nucleo atomico (origine nucleare).
I raggi X sono usati principalmente per fini medici (attraverso le radiografie), nell'analisi chimica con la spettrofotometria XRF e nell'analisi della struttura dei materiali con la cristallografia a raggi X e con la spettroscopia di assorbimento dei raggi X. Le ricerche puntano a visualizzare strutture in vivo sempre più minute e in laboratorio si riesce a raggiungere risoluzioni di 62 nanometri.

Storia

William Crookes investigò gli effetti di scariche di energia in gas rari. Costruì quello che adesso è chiamato un tubo di Crookes. È un cilindro di vetro al cui interno è fatto il vuoto, contenente degli elettrodi per produrre correnti ad alta tensione. Trovò che, disponendo delle pellicole fotografiche vicino al tubo, alcune venivano esposte, ma non investigò questo aspetto.
Nel 1892, Heinrich Hertz dimostrò che i raggi catodici potevano passare attraverso fogli di metallo molto sottile (come l'alluminio). Philip Lenard, uno studente di Hertz, continuò ad investigare. Sviluppò una nuova versione del tubo catodico, che per ironia della sorte fu venduta proprio al laboratorio di Röntgen,[2] e studiò la penetrazione dei raggi X attraverso vari metalli. Leonard, però, non si rese conto che stava producendo raggi X.
Nell'aprile 1887, Nikola Tesla iniziò a studiare i raggi X usando sia i propri apparecchi che i tubi di Crookes. Dai suoi resoconti tecnici, si vede che inventò e realizzò uno speciale tubo a raggi X con un singolo elettrodo. I tubi di Tesla differivano dagli altri per non avere un elettrodo di target. Spiegò tutto questo nella sua lezione sui raggi X del 1897, all'Accademia delle Scienze di New York. Il termine moderno per questo processo è "bremsstrahlung", dove un'emissione secondaria di raggi X energetici viene prodotta quando particelle cariche (per esempio elettroni) passano attraverso la materia. Nel 1892 Tesla aveva compiuto numerosi esperimenti in tal senso, ma non rese pubblici i suoi risultati. I suoi esperimenti successivi lo portarono ad avvertire la comunità scientifica per primo dei rischi biologici connessi all'espozione ai raggi X.
Hermann von Helmholtz formulò una descrizione matematica dei raggi X. Ipotizzò una teoria della dispersione prima che Röntgen facesse le sue scoperte ed annunci. La sua formula era basata sulla teoria elettromagnetica della luce (Wiedmann's Annalen, Vol. XLVIII).
L'8 novembre 1895 Wilhelm Röntgen, uno scienziato tedesco, iniziò ad osservare raggi X mentre sperimentava con i tubi a vuoto. Röntgen scrisse il 28 dicembre 1895 un rapporto preliminare "Su un nuovo tipo di raggi: una comunicazione preliminare". Lo spedì alla rivista della Würzburg's Physical-Medical Society. Fu il primo annuncio formale e pubblico dei raggi X. Röntgen chiamò la radiazione "X", per indicare che era ancora di tipo sconosciuto. Il nome rimase, anche se molti dei suoi colleghi suggerirono di chiamarli "raggi di Röntgen" (Röntgen stesso si oppose a questa denominazione). In alcune nazioni, quest'ultimo nome è ancora usato. Röntgen ricevette, nel 1901, il primo Premio Nobel per la fisica grazie a questa scoperta. Alcuni colleghi, tra i quali Lenard, contestarono questo riconoscimento, affermando di aver scoperto prima di Röntgen i raggi X.[2]
L'uso dei raggi X per scopi medici fu iniziato da John Hall-Edwards a Birmingham, Inghilterra. Nel 1908 dovette farsi amputare il braccio sinistro a causa di una dermatite causata dai raggi X.
Verso la metà degli anni ’80, vista la crescente domanda di applicazioni nell’ambito del controllo qualità, un team di progettisti torinesi, sviluppa il primo sistema al mondo di ispezione di prodotti alimentari con l’impiego di raggi-X. Il prototipo viene progettato insieme ad un grande gruppo alimentare tedesco, che collabora alla sperimentazione e alla realizzazione del macchinario. Il primo sistema di ispezione a raggi-x, applicato all’ispezione di conserve alimentari, viene installato in Germania nel giugno del 1986.

Reazioni alla scoperta

Appena pochi giorni dopo la consegna del rapporto preliminare scritto da Röntgen, la notizia della scoperta fece il giro del mondo e il 5 gennaio 1896 comparvero i primi articoli sulla stampa ("Press" di Vienna) e dieci giorni dopo se ne interessò anche l'autorevole New York Times. Il tenore degli articoli non fu gradito a Röntgen, che ravvisò sia un eccessivo tono sensazionalistico sia una marcata attenzione posta nei riguardi delle fotografie, a scapito di quello che secondo lo scienziato avrebbe dovuto essere il vero obiettivo delle inchieste e cioè la natura e le qualità dei raggi. [2]
Inoltre qualche suo eminente collega, come ad esempio Lord Kelvin, si mostrò inizialmente scettico e non mancarono neppure numerose vignette umoristiche che evidenziarono un alto grado di fraintendimento sul senso della scoperta e infine un buon numero di ciarlatani come una ditta londinese che pubblicizzò la messa in commercio di una "biancheria a prova di raggi X";[2] incredibilmente anche i religiosi si appropriarono del fenomeno, come una setta francese che sostenne addirittura di poter fotografare l'anima.[2]

17 gennaio, 2009

Alitalia, Marrazzo: la Regione garantisce 3 milioni ai lavoratori in cassa integrazione


Alitalia, Marrazzo: la Regione garantisce 3 milioni ai lavoratori in cassa integrazione
La Regione ha trovato un accordo con Unicredit, attraverso Unionfidi, per garantire 3 milioni di euro di anticipazione ai lavoratori Alitalia in cassa integrazione che altrimenti rimarrebbero senza ammortizzatori sociali per 5-6 mesi. E' quanto ha annunciato il presidente della Regione Piero Marrazzo al termine del tavolo interistituzionale riunito in Regione per affrontare la questione Alitalia. Con l’auspicio che altre Regioni seguano l’esempio del Lazio il presidente Marrazzo ha poi spiegato che la Regione, attraverso Unionfidi, impegna 50mila euro come garanzia degli interessi che matureranno.

Durante l’incontro, al quale erano presenti anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il sindaco di Fiumicino Mario Canapini e i rappresentati delle parti sociali, il governatore ha annunciato la necessità di creare nel Lazio un “Polo aeronautico”.

“Sarà un organismo tecnico che sovrintenda l'alta consulenza del trasporto aereo - ha detto Marrazzo - lo sviluppo del settore e le aziende e promuova l'alta formazione”.

La Magia di Bacalov per le nonne di Plaza de Majo


La Magia di Bacalov per le nonne di Plaza de Majo

La magia delle note e della splendida musica del premio Oscar Luis Bacalov per le Nonne di Plaza de Majo e i migliaia di desaparecidos argentini. Uno straordinario appuntamento che si terrà lunedì 19 gennaio, con inizio alle ore 20.30, al Teatro Ambra Jovinelli di Roma.

La serata viene organizzata dalla Provincia di Roma in collaborazione con "La Corsa di Miguel" e l’Ambasciata Argentina. L'ingresso alla manifestazione è gratuito e fino ad esaurimento dei posti.

"Abbiamo scelto di unire ad un evento sportivo, come la 'Corsa di Miguel' che da dieci anni unisce lungo le strade di Roma migliaia di atleti provenienti da tutte le nazioni del mondo - spiega il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - un evento culturale, un grande concerto diretto dal maestro Luis Bacalov. Le due manifestazioni hanno una chiave comune, quella della solidarietà, con lo scopo di non dimenticare le tragedie che il popolo argentino ha vissuto in quegli anni".

Il premio Oscar per le musiche de 'Il Postino' eseguirà alcune delle sue più famose composizioni. Nel corso della serata sarà presentato “Teatro por la identidad”, un progetto culturale che nasce per far conoscere al pubblico italiano la tragedia dei desaparecidos, e andranno in scena due spettacoli. La pièce teatrale "Made in Argentina" per la regia di Carlos Branca con attori del "Teatro x la identidad x Italia" e la performance di Carolina Bettanin e Valeria Taraborrelli, attrici del “Teatro por la identidad - Madrid”.

Verranno declamate dall’attrice Ilaria Cappelluti alcune delle poesie più rappresentative di Miguel Sanchez, l’atleta e poeta argentino desaparecido nel 1978 a cui è dedicata la Corsa di Miguel, che si svolgerà domenica 18 gennaio.

Al concerto assisteranno oltre al presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, Norma Nascimbene, Incaricata d’Affari dell’Ambasciata Argentina in Italia, Elvira Sanchez, sorella di Miguel e Estela Carlotto, Presidente dell’associazione 'Abuelas de Plaza de Mayo'.

L'Europa contro la discriminazione, la campagna parte da Roma


L'Europa contro la discriminazione, la campagna parte da Roma
Parte a Roma, per poi estendersi a tutte le città italiane e d'Europa, la campagna contro la discriminazione razziale e per il dialogo interculturale, promossa dal Consiglio d'Europa e sostenuta dal Governo e dal Campidoglio.

Nella Capitale saranno affissi manifesti negli appositi spazi sulle strade e sui mezzi pubblici ("retrobus"). La campagna è finanziata dal Comune.

All'origine della campagna c'è un libro bianco del Consiglio d'Europa, "Vivere insieme in pari dignità", realizzato dopo due anni di studi. Il libro contiene informazioni e suggerimenti sulle possibilità di dialogo tra diverse culture, evidenziando – sottolinea una nota dello stesso Consiglio d'Europa – il concreto "guadagno" che può derivarne, in termini "umani e sociali".

PROMEMORIA 17 gennaio 1946 - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite tiene la sua prima sessione.


Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite tiene la sua prima sessione.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (in inglese United Nations Security Council, in francese Conseil de sécurité des Nations Unies) è l'organo che ha maggiori poteri delle Nazioni Unite, avendo la competenza esclusiva a decidere contro gli stati colpevoli di aggressione o di minaccia alla pace. Si riunì per la prima volta il 17 gennaio 1946 a Londra. Lo scopo del Consiglio è stabilito dall'articolo 24 dello Statuto delle Nazioni Unite, al consiglio viene conferita "la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale".
Le decisioni del Consiglio necessitano di una maggioranza di almeno nove dei quindici membri e di tutti i cinque membri permanenti, se si tratta di un voto su una questione non procedurale.

Membri

Il Consiglio è composto da cinque membri permanenti e dieci membri non-permanenti eletti fra i paesi membri delle Nazioni Unite. Ogni anno l'Assemblea Generale elegge cinque membri non-permanenti che restano in carica per due anni. Un rappresentante di ogni paese membro deve essere costantemente presente presso la sede in modo che il consiglio possa riunirsi in ogni momento.


Uno stato membro delle Nazioni Unite ma non del Consiglio di sicurezza può prendere parte alle sedute del Consiglio se esso ritiene che le decisioni prese possano coinvolgere gli interessi del paese. Negli anni recenti questa norma è stata interpretata in senso molto ampio consentendo a molti paesi di partecipare alle sedute e alle discussioni. Il Presidente del Consiglio di sicurezza cambia con una turnazione mensile tra i membri seguendo l'ordine alfabetico dei paesi. Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha un seggio presso il Consiglio di sicurezza ma non ha diritto di voto.

15 gennaio, 2009

Al via Musica Nuova, stagione "contemporanea" di grandi concerti e prime mondiali


Al via Musica Nuova, stagione "contemporanea" di grandi concerti e prime mondiali
Quattro fra le principali istituzioni musicali della città incontrano la musica contemporanea per dare vita ad una stagione fatta di grandi concerti, eventi e prime mondiali. L'Accademia di Santa Cecilia, l'Auditorium Parco della Musica, l'Istituzione universitaria dei concerti e il Teatro dell'Opera propongono un cartellone che partirà sabato 17 dall'Aula Magna dell'Università La Sapienza.

Il via dunque a La Sapienza con la prima italiana di "Paris Mecanique", e la chiusura il 18 giugno al Teatro dell'Opera con "Le grand macabre".

Oltre 40 titoli, "non un festival, ma una sfida progettuale per la contemporaneità di Roma lanciata a tutte le città d'Europa" hanno ricordato i responsabili delle istituzioni che, insieme all'assessore capitolino alla cultura, Umberto Croppi hanno presentato, ai Musei Capitolini, "Musica Nuova".

Roma vivrà, nei prossimi mesi, una stagione straordinaria di musica contemporanea con eventi che sono il meglio del panorama internazionale. Il cartellone propone fra gli altri: il concerto di Karlheinz Stockhausen, la prima teatrale mondiale di "The blue planet" di Peter Greenaway, "A secret rose" un concerto per 100 chitarre e basso elettriche e batteria.

Josp Fest" alla Nuova Fiera di Roma: capire l'esperienza del pellegrinaggio


Josp Fest" alla Nuova Fiera di Roma: capire l'esperienza del pellegrinaggio
Dal 15 al 18 gennaio la "Nuova Fiera di Roma" ospiterà Josp Fest, il 1° Festival Internazionale degli Itinerari dello Spirito, il cui tema di quest'anno è "Canta e Cammina". Josp Fest è un evento organizzato dall'Opera Romana Pellegrinaggi per valorizzare l'esperienza del pellegrinaggio e del viaggio con finalità religiose.

Non poteva mancare all'interno del Festival la presenza di Roma come capitale del Cristianesimo e come meta dei pellegrini di ogni parte del mondo e di ogni fede.

All'interno di uno spazio di circa 200 m², l'ufficio turismo del Comune di Roma ha previsto un allestimento suggestivo che testimonia l'evoluzione storica e culturale della città, partendo dalla Roma precristiana imperiale fino a giungere ai giorni nostri, passando per il rinascimento e l'affermazione del cristianesimo.

Lo stand dedicato a Roma nell'area Journey della Fiera di Roma conterrà ricostruzioni fedeli di armature del IV secolo a.C. fino ai tempi di Costantino. Sarà possibile vedere come vestivano gli opliti romani o le armature dei gladiatori del I secolo d.C.
Il 700 è rappresentato dalla "Dea Roma" di Domenico Corvi, allievo di Rubens, un olio su tela conservato alla pinacoteca capitolina, e l'800 da una prestigiosa opera del vedutismo romano, proveniente dal Museo di Roma, che raffigura una processione a S. Pietro.
Il plastico della Nuvola di Fuksas ed il video dell'acquario sotto il laghetto dell'Eur proietteranno il visitatore in un immediato futuro.

Non mancherà il desk informativo di orientamento ed informazione al turista con la possibilità di consultazione della banca dati, dell'acquisto della Roma Pass e della prenotazione di uno spettacolo.

Per l'occasione è stata anche preparata una guida dedicata ad un itinerario tra le principali chiese romane, la sinagoga e la moschea, nello spirito di promozione di un dialogo interculturale; una guida Roma città del Vaticano ed infine un itinerario intorno a Castel S.Angelo ed al Tevere.

Il Festival, articolato in quattro giornate proporrà diversi itinerari, dai Santuari d'Europa a quelli del Medio Oriente, ma anche quelli della Roma cristiana che normalmente non sono inseriti nei tour tradizionali.

Sarà possibile prenotare on line i tour e le visite collegandosi al sito di JOSP. L'accesso al Festival è gratuito.

Nuova Fiera di Roma
15 -18 gennaio 2009
dalle 10.00 alle 18.00
Sito web: www.jospfest.com

PROMEMORIA 15 gennaio 1968 Terremoto del Belice


La notte tra il 14 ed il 15 gennaio, nella Sicilia occidentale, si verificail terremoto del Belice, che provoca vittime, ingenti danni, e la distruzione parziale o totale di alcuni paesi, come nel caso di Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e Montevago, che verranno poi ricostruiti.
Viene definito Terremoto del Belice il violento evento sismico, di magnitudo 6,4° della scala Richter, che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 colpì una vasta area della Sicilia occidentale compresa tra la Provincia di Agrigento, quella di Trapani e quella di Palermo. [1] Dato che la maggior parte dei comuni colpiti più duramente faceva parte del comprensorio comunemente definito Valle del Belice per definirlo si ricorse a tale termine.

I primi soccorsi

Il 15 gennaio non si ebbe l'immediata sensazione della gravità del fatto dato che a quel tempo la zona interessata non era considerata critica dal punto di vista sismico. Il terremoto venne sottovalutato nella sua entità al punto che molti quotidiani riportarono la notizia di pochi feriti e qualche casa lesionata.
La realtà si manifestò in tutta la sua terribile evidenza solo quando giunsero i primi soccorsi in prossimità dell'epicentro approssimativamente posto tra Gibellina, Salaparuta e Poggioreale: le strade erano state quasi risucchiate dalla terra. In conseguenza di ciò molti collegamenti con i paesi colpiti erano ancora impossibili ventiquattro ore dopo il violento sisma. Ciò rese ancora più confusa l'opera dei soccorritori già poco coordinati e gli interventi furono del tutto frammentati.
Nei giorni seguenti visitarono la zona il presidente della repubblica Giuseppe Saragat e il ministro dell'interno Paolo Emilio Taviani. Furono impegnati nei soccorsi più di mille vigili del fuoco [2], la Croce Rossa, l'esercito. Il pilota di uno degli aerei impegnati nella ricognizione della zona dichiarò di avere visto "uno spettacolo da bomba atomica [...] Ho volato su un inferno".[senza fonte]

I resoconti dei giornalisti

Il resoconto fornito dagli inviati dei grandi giornali del tempo permette una ricostruzione dei fatti e della storia del periodo. Il giornalista Giovanni Russo, inviato del Corriere della Sera, nel suo viaggio attraverso tutti i centri colpiti, intervistò molti dei superstiti descrivendo senza enfasi il disastro che si era compiuto. Egli constatò di persona che Gibellina, Salaparuta e Montevago erano stati rasi al suolo e che i superstiti, avendo perso le poche cose che avevano, vivevano in uno stato di totale indigenza. Tra le macerie delle povere case crollate scavando faticosamente furono trovati centinaia di morti. I feriti furono migliaia e, con enorme difficoltà, furono trasportati negli ospedali di Palermo, Agrigento e Sciacca.
Il Corriere della Sera del 20 gennaio 1968 evidenzia lo stato in cui si trovarono a lavorare i medici impegnati nel soccorso ai feriti: l'inviato speciale Mario Bernardini a Sciacca intervistando il prof. Giuseppe Ferrara, giovane primario chirurgo dell'ospedale evidenziava come i chirurghi di tutti gli ospedali in cui erano stati smistati i feriti si trovavano a fronteggiare una situazione d'emergenza; sovente in sala operatoria senza soluzione di continuità per più giorni mentre continuavano le scosse di terremoto. Ferrara raccontava: «Stavamo operando, il pavimento ci ballava sotto i piedi. Sentivo accanto a me la suora assistente che recitava le sue preghiere mentre mi porgeva i ferri, attenta e precisa come sempre[...] Eravamo in sala chirurgica dalle 8 del mattino. Non c'era un momento di sosta fra un intervento e l'altro[...] Uno solo di tutti quelli che abbiamo operato è morto. Aveva perso le gambe ed ambedue le arterie erano recise[...] Gli altri, senza una gamba, senza un braccio, li abbiamo tutti salvati. L'intervento più difficile fu una trapanazione del cranio: era una bambina di quattro anni che i vigili avevano trovato a Gibellina, fra le braccia della madre morta».
Egisto Corradi, altro inviato del Corriere della Sera, parlando della zona di Santa Ninfa, descrisse minuziosamente lo stato di assoluta precarietà in cui si svolsero i soccorsi nei primi giorni successivi al sisma: «La pioggia ha ridotto la piana ad un acquitrino nel quale si affonda fino alle caviglie...Macchine ed autocarri si sono impantanati sia tra le tende che lungo la strada, continuamente bloccata da ingorghi». Nell'articolo veniva messa in evidenza anche la mancanza di coordinamento in merito alla distribuzione degli aiuti alimentari che arrivavano da tutta Italia.

Le conseguenze del sisma

Tra i 14 centri colpiti dal sisma vi furono paesi che rimasero completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Montevago. Le vittime furono 370, un migliaio i feriti e circa 70 000 i senzatetto. Si ricordano gli altri paesi e cittadine che hanno subito danni ingenti: Menfi, Partanna, Camporeale, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Sciacca, Santa Ninfa, Salemi, Vita, Calatafimi, Santa Margherita di Belice.[3]
Il terremoto del 1968 mise drammaticamente a nudo lo stato di arretratezza in cui vivevano quelle zone della Sicila occidentale, in primo luogo nella stessa fatiscenza costruttiva delle abitazioni in tufo, crollate senza scampo sotto i colpi sussultori del sisma. Le popolazioni di quei paesi erano composte in gran parte da vecchi, donne e bambini, visto che i giovani e gli uomini erano già da tempo emigrati in cerca di lavoro. Questo dato rappresentava il disagio sociale che lo Stato conosceva e trascurava, così come trascurò le conseguenze del sisma, che hanno rappresentato, in fatto di calamità naturali, uno dei primi, e tristemente celebri, casi italiani nella storia del dopoguerra: l'impreparazione logistica, l'iniziale inerzia dello Stato, i ritardi nella ricostruzione, le popolazioni costrette all'emigrazione, lo squallore delle baracche per coloro che restavano. [4]

Rovine del sisma a Poggioreale
Anche i successivi e tardivi stanziamenti economici per la ricostruzione diedero luogo ad opere faraoniche spesso inutili, quali la città di Gibellina, issata a vessillo della ricostruzione in quanto progettata da famosi architetti e artisti ma assolutamente mal pensata in merito al fattore più importante che sta alla base della ripresa economica, ovvero l'occupazione lavorativa per gli abitanti e i luoghi di socializzazione degli abitanti. Si pensi che la ferrovia Salaparuta-Castelvetrano che collegava la maggior parte dei centri dell'area terremotata con la zona costiera, distrutta dal sisma non venne mai più ricostruita, nonostante avesse un buon traffico viaggiatori. Venne finanziata e costruita l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo, che venne soprannominata da molti l'autostrada del deserto, al posto della viabilità ordinaria dissestata, invece di far fronte alla ricostruzione della viabilità ordinaria di collegamento tra i centri abitati, opera più essenziale ed urgente, che invece languì per lungo tempo.
Gli anni che seguirono il terremoto furono costellati da appalti, buone intenzioni, proclami, stanziamenti. Fatto sta che ancora oggi non tutto è stato ricostruito; e tornano così attualissime le lotte che Danilo Dolci intraprese a favore della popolazione e contro il malaffare politico-mafioso. Leggendario l'impegno da lui profuso, le frasi scritte sui muri dei ruderi, quali: "La burocrazia uccide più del terremoto", "Qui la gente è stata uccisa nelle fragili case e da chi le ha impedito di riappropriarsi della vita col lavoro", "Governanti burocrati: si è assassini anche facendo marcire i progetti" per sensibilizzare l'opinione pubblica nazionale. [5]

Il Belice oggi

Oggi, la Valle del Belice si è lentamente risollevata grazie all'operosità dei suoi abitanti; dopo decenni di interminabili lavori, gli antichi paesi della valle sono stati in gran parte ricostruiti in luoghi distanti da quelli originari interessati dal terremoto: abitazioni, infrastrutture urbanistiche e stradali hanno sì riportato condizioni di vivibilità ma hanno anche profondamente modificato il volto di quella parte della Sicilia.
Nel 2008, per l'anniversario del terremoto, è stato girato dal regista Salvo Cuccia il documentario Belice 68, terre in moto . In esso si descrive la situazione a seguito del terremoto e la situazione attuale della valle; vi sono riportati innumerevoli filmati tratti da trasmissioni televisive dell'epoca; tra i personaggi politici intervistati nel 2008 vi è Giulio Andreotti.