14 marzo, 2009

Chiude oggi la terza edizione della 'Settimana per la legalità'


Chiude oggi la terza edizione della 'Settimana per la legalità'

Spettacoli teatrali, cortometraggi e concerti. Ma anche racconti e testimonianze scomode sulle storie oscure del nostro paese. Per dire no, tutti insieme, alle mafie. E’ stata tutto questo la terza edizione della ‘Settimana per la legalità’ sull'ecomafia, promossa dalla Presidenza della Regione Lazio. Un tema che ha trovato l’interesse dei 2.200 ragazzi, appartenenti a 30 scuole della regione, che hanno assistito mattina e pomeriggio ai diversi appuntamenti in programma al Piccolo Eliseo dal 10 al 14 marzo, dove si sono alternati sul palco 54 relatori di primo piano, da Pietro Grasso, procuratore nazionale Antimafia, a Don Luigi Ciotti, presidente di ‘Libera’, dal magistrato Raffaele Cantone al sindaco ‘antiracket’ di Gela, Rosario Crocetta. A partire dallo spettacolo ‘Pasolo Scalo’, scritto a quattro mani da Giancarlo De Cataldo e Serge Quadruppani, e interpretato dalla compagnia Teatro Libero di Rebibbia, composta da ex detenuti e con la regia di Fabio Cavalli. Un racconto che, anche con ironia e un pizzico di comicità, ha portato all’attenzione dei ragazzi la tragicità dei danni all’ambiente causati dalle ecomafie.

Un no all’ecomafia, quello della manifestazione, che è stato anche ‘profetico’, visto che nello stesso giorno dell’inaugurazione sono stati aperti procedimenti dalla magistratura in relazione allo smaltimento dei rifiuti tossici negli impianti di termovalorizzazione di Colleferro. Un attacco all’ambiente del Lazio che deve essere fermato, come ha sottolineato il Presidente della Regione, Piero Marrazzo: “Quelli che bruciano rifiuti pericolosi in un termovalorizzatore sono dei terroristi ambientali, dobbiamo essere ancora più duri senza se e senza ma, e dire ‘da qui non passate”.

Ma la ‘Settimana per la legalità’ è stata anche l’occasione per raccontare ai giovani le storie di chi ce l’ha fatta a sconfiggere la mafia e a ripristinare la legalità. Come nel caso della Calcestruzzi Ericina Libera di Trapani, di proprietà di mafiosi fino agli anni ’90, poi confiscata dallo Stato e che oggi, dopo tante battaglie dei dipendenti, è un’azienda che produce calcestruzzo ecocompatibile senza infiltrazioni mafiose. Un no alle mafie, quello dei ragazzi della ‘Settimana per la legalità’, che dovrebbe avere ancora più spazio, secondo il coordinatore della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, Franco Roberti, intervenuto all’iniziativa. Bisognerebbe esportarla - ha concluso Roberti - anche fuori dalla regione e riproporre questo modello di educazione alla legalità anche nel resto d’Italia. Coinvolgere i giovani, diffondere tra di loro la consapevolezza che l’illegalità non paga è una cosa fondamentale”.

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