08 luglio, 2009

PROMEMORIA 8 luglio 1978 - Sandro Pertini è eletto settimo Presidente della Repubblica Italiana


Sandro Pertini è eletto settimo Presidente della Repubblica Italiana con 832 voti su 995; prestò giuramento il 9 luglio.
Alessandro Pertini detto Sandro (Stella San Giovanni, 25 settembre 1896 – Roma, 24 febbraio 1990) è stato un politico, giornalista e antifascista italiano. Settimo presidente della Repubblica Italiana dal 1978 al 1985.
Durante la prima guerra mondiale combatté sull'Isonzo e per diversi meriti sul campo nel 1917 gli fu conferita una medaglia d'argento al valor militare. Nel dopoguerra aderì al Partito Socialista Italiano e si distinse per la sua energica opposizione al fascismo. Perseguitato per il suo impegno politico contro la dittatura di Mussolini, nel 1925 fu condannato ad otto mesi di carcere e poi costretto ad un periodo di esilio in Francia per evitare una seconda condanna. Continuò la sua attività antifascista anche all'estero e per questo, dopo essere rientrato sotto falso nome in Italia nel 1929, fu arrestato e condannato dal Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato prima alla reclusione e successivamente al confino.
Nel 1943, alla caduta del regime fascista, fu liberato e partecipò alla battaglia di Porta San Paolo nel tentativo di difendere Roma dall'occupazione tedesca. Contribuì poi a ricostruire il vecchio PSI fondando insieme a Pietro Nenni il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Nello stesso anno fu catturato dalle SS e condannato a morte, ma riuscì a salvarsi grazie ad un intervento dei partigiani dei GAP.
Divenne in seguito una delle personalità di primo piano della Resistenza italiana e fu membro del Comitato di Liberazione Nazionale in rappresentanza del PSIUP. Da partigiano fu attivo soprattutto in Toscana, Val d'Aosta e Lombardia, distinguendosi in diverse azioni che gli valsero una medaglia d'oro al valor militare. Nell'aprile 1945, in qualità di membro della giunta militare del CLN, partecipò agli eventi che portarono alla liberazione dal nazifascismo, contribuendo alla caduta della Repubblica Sociale Italiana, e votando il decreto che condannò a morte Mussolini ed altri gerarchi fascisti.
Nell'Italia repubblicana fu eletto deputato all'Assemblea Costituente, quindi senatore nella prima legislatura e deputato in quelle successive, sempre rieletto dal 1953 al 1976; ricoprì per due volte consecutive, dal 5 giugno 1968 al 25 maggio 1976, la carica di Presidente della Camera dei deputati, per essere infine eletto Presidente della Repubblica Italiana l'8 luglio 1978. Sconfinando spesso oltre il semplice ruolo istituzionale, il suo mandato presidenziale fu caratterizzato da una forte impronta personale che gli valse una certa popolarità, tanto da essere spesso ricordato come il "presidente più amato dagli italiani"

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