20 settembre, 2009

PROMEMORIA 20 settembre 1977 Azione Rivoluzionaria rivendica l'ordigno esplosivo che causa otto contusi nella sede de La Stampa di Torino


Azione Rivoluzionaria rivendica l'ordigno esplosivo che causa otto contusi nella sede de La Stampa di Torino.

Storia del movimento
AR rappresentava un unicum tra i movimenti armati dell'epoca per la peculiare impostazione organizzativa imperniata su "gruppi di affinità" fondati da profonda intimità e fiducia tra i loro membri, prevalentemente studenti.

Gli attentati
Le azioni di Azione rivoluzionaria ebbero per obiettivi principali i media ed il partito allora di governo, la Democrazia Cristiana, sempre senza procurare vittime.
I quotidiani colpiti furono:
La Stampa (nella preparazione dell'attentato moriranno due terroristi)
l'Unità
Il Corriere della Sera
La Gazzetta del Popolo
Altre azioni importanti furono il ferimento del giornalista de l'Unità Nino Ferrero, il tentato sequestro dell'armatore Tito Neri ed attentati esplosivi contro alcuni concessionari automobilistici a Roma.
Azione Rivoluzionaria operò in Liguria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana e Val d'Aosta.

Gli arresti e lo scioglimento a Livorno
I suoi dirigenti del movimento erano stati Gianfranco Faina e Salvatore Cinieri, che vennero insieme a altre 86 persone inquisiti per queste attività.
Cinieri morirà in carcere nel 1979 ucciso da un detenuto comune che lo accusava di aver rivelato un piano di evasione, mentre a Faina, durante la detenzione, venne diagnosticato un cancro al polmone in fase avanzata.
Nel 1980, durante il processo contro l'organizzazione che si tiene a Livorno gli imputati dichiarano ufficialmente sciolto Azione Rivoluzionaria.
I giudici concessero a Faina la libertà provvisoria nel dicembre del 1980; due mesi dopo morirà nella sua casa di Pontremoli in provincia di Massa Carrara.
Alcuni militanti di AR ancora liberi finiranno per confluire in Prima Linea.

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