16 ottobre, 2009

Marrazzo, 'Percorso dei Giusti' per non dimenticare


Marrazzo, 'Percorso dei Giusti' per non dimenticare

Un percorso per sensibilizzare e far riflettere gli studenti sull'orrore della Shoah. Ma anche sulla capacità di riconoscimento dell''altro' al di là delle differenze culturali o etniche, come presidio contro ogni totalitarismo e ideologia distruttiva. Il "Percorso dei Giusti", progetto quinquennale ideato dalla Presidenza della Regione Lazio, in collaborazione con l'Assessorato regionale all'Istruzione, si avvia verso l'ultima tappa.
Dopo Frosinone, Viterbo, Rieti e Roma, è ora la volta di Latina. Le scuole pontine, infatti, raccoglieranno il testimone da quelle della Provincia di Roma, che hanno partecipato all'edizione 2008-2009. Gli studenti premiati visiteranno Gerusalemme e lo Yad Vashem (il Giardino dei Giusti) insieme al Presidente della Regione Lazio ed all'Assessore regionale all'Istruzione, accompagnati dai loro insegnanti e dalle autorità locali.

Fino ad oggi hanno partecipato al progetto circa 80 scuole delle 4 province del Lazio(20 della provincia di Frosinone, 11 di quella di Viterbo, 7 di quella di Rieti, e 42 di quella di Roma) e oltre 2.000 studenti. Il progetto, che assegna un viaggio premio in Israele alle scuole vincitrici, vede i ragazzi impegnati nella ricostruzione del percorso storico degli eventi del '900 in Europa, e nella ricerca di un 'Giusto' nella propria provincia. I 'Giusti' sono persone che hanno salvato con generosità, anche a rischio della propria vita, molte famiglie ebraiche. Le scuole possono partecipare al concorso con elaborati di varie tipologie. E oggi a Villa Piccolomini è avvenuto il passaggio di testimone (una spilla di Yad Vaschem) tra i rappresentanti della provincia di Roma, protagonisti della precedente edizione, e quelli della provincia di Latina, che invece animeranno la parte conclusiva del progetto, prevista per il 2010.

"Il 16 ottobre 1943 - ha detto Piero Marrazzo rivolto agli studenti - è una data che rappresenta un ricordo non solo per la Comunità ebraica, ma anche per chi ha la fede cristiana, per chi, invece, musulmana, per chi ha credo politici diversi, per chi appartiene a etnie differenti. Chi è stato nei luoghi della Shoah - ha aggiunto Marrazzo - non ci potrà mai 'consegnare' tutto perché una parte rimarrà sempre con lui". Marrazzo ha quindi sottolineato l'importanza del progetto per le nuove generazioni: "Al valore negativo della Shoah - ha rimarcato- che non va però dimenticato, si può contrapporre il valore positivo dei 'Giusti'. Quest è un'iniziativa - ha aggiunto - che andrà molto lontano, oltre noi che l'abbiamo proposta. E negli anni i ragazzi lavoreranno sempre più sui Giusti, su se stessi e riusciranno a costruire la loro maturità".

Marrazzo rivolto ancora ai ragazzi presenti in sala, ha spiegato perché, specie oggi, è importante non dimenticare gli orrori della persecuzione contro gli ebrei."Oggi - ha spiegato - quando ho deposto una corona di fiori al Ghetto di Roma, ho sentito che in quella tragedia c'era tantissimo di attuale. Ebreo allora significava diverso, e oggi questo potrebbe accadere anche a voi, per il modo di vestire, per l'etnia a cui si appartiene, per i propri orientamenti sessuali. Il momento che stiamo vivendo - ha continuato - con l'omofobia, gli attacchi agli stranieri e alle donne è qualcosa di molto vicino a quanto avvenne allora". E Marrazzo ha infine annunciato che è in partenza per la Siria per seguire un progetto di dialogo interreligioso: "Oggi si inauguro il 'Percorso di giusti E poi volo in Siria per il progetto 'La Tenda di Abramo' un progetto di Padre Dall'Olio, che ha recuperato un vecchio monastero in Siria che da anni lavora per il dialogo interreligioso. Come presidente della Regione - ha aggiunto - e nella logica di investimenti per il dialogo e la cooperazione abbiamo pensato che quest'intervento avesse un valore".

Convinto dell'utilità del Percorso dei Giusti', il rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Di Segni: "Si tratta di seminare i semi della conoscenza e di stimolare la curiosità e la presa di coscienza dei ragazzi. Dall'esperienza che ho fatto - ha aggiunto- negli anni precedenti mi è sembrata un'iniziativa importante".

"La manifestazione di oggi - ha dichiarato l'assessore regionale all'Istruzione, Marco Di Stefano - ha un'importanza fondamentale perché serve a ricordare una delle pagine più buie della nostra storia e funge da monito per le generazioni future. Tocca ora agli studenti della provincia di Latina ricercare i giusti nel loro territorio, per dare ancora oggi voce e memoria a quanto successo con la deportazione degli ebrei".

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