12 gennaio, 2010

PROMEMORIA 12 gennaio 1709 - Piccola era glaciale: Un periodo di gelo di due mesi inizia in Francia.


Piccola era glaciale: Un periodo di gelo di due mesi inizia in Francia - La costa atlantica e la Senna congelano, le coltivazioni vanno perdute e almeno 24.000 parigini muoiono.
La Piccola era glaciale (PEG, in inglese Little Ice Age, LIA) è un periodo di tempo che va dall'inizio del XIV secolo alla metà del XIX secolo [1][2][3] in cui ci fu un brusco abbassamento della temperatura terrestre nell'emisfero settentrionale. Questo periodo fu preceduto da un lungo periodo di temperature relativamente elevate chiamato periodo caldo medioevale.
Dal 1300 si è assistito ad un graduale avanzamento dei ghiacciai fino ad una massima espansione intorno al 1850 quando le temperature hanno iniziato ad aumentare favorendo il ritiro dei ghiacci. Questa fase è attualmente in corso e se non vi sarà un cambiamento entro breve molti ghiacciai spariranno.
In un primo tempo si credette che la piccola era glaciale fosse un fenomeno globale, ma attualmente si tende a dubitarne. Per esempio la ricostruzione delle temperature medie dell'emisfero nord negli ultimi 1000 anni non mostra un pronunciato raffreddamento. Dai dati raccolti sembra che in questo periodo le temperature medie si siano abbassate soltanto di 1° C circa.[4] Il dibattito sull’entità di tale raffreddamento, così come del precedente riscaldamento medioevale, rimane tuttavia ancora aperto e non concluso.

L'emisfero nord
La piccola era glaciale ha causato inverni molto freddi in molte parti del mondo, ma sono documentati dettagliatamente soltanto in Europa ed in America del Nord. Nella metà del XVII secolo i ghiacciai delle Alpi svizzere avanzarono gradualmente inglobando fattorie e distruggendo interi villaggi.[5]
Il fiume Tamigi ed i canali dei fiumi dei Paesi Bassi si congelarono spesso durante l'inverno e la gente pattinò e perfino tenne fiere sul ghiaccio.[5] Nell'inverno del 1780 il porto di New York ghiacciò, consentendo alle persone di camminare da Manhattan a Staten Island. Il mare ghiacciato circondante l'Islanda si estese per molti chilometri in tutte le direzioni impedendo l'accesso navale ai porti dell'isola. Così anche in Groenlandia. In entrambe le nazioni le navi commerciali dalla Danimarca non riuscivano a penetrare nella terra. Questo fece sì che la Danimarca cominciò a dimenticare anche l'esistenza delle due isole. Si hanno riferimenti del 1500 di una spedizione danese che trovò la Groenlandia completamente disabitata. In particolar modo, viene ricordato l'Inverno 1709 che, secondo gli esperti, è considerato il più freddo degli ultimi 500 anni per il continente Europeo.
Gli inverni più rigidi ebbero effetti sulla vita umana in larga e piccola misura. Le carestie divennero più frequenti (quella del 1315 uccise 1,5 milioni di persone) e le morti per le malattie aumentarono. La piccola era glaciale è visibile nelle opere d'arte dell'epoca, per esempio la neve domina molti paesaggi del pittore fiammingo Pieter Brueghel il Vecchio, vissuto tra il 1525 ed il 1569.

Cause
Gli scienziati hanno identificato due possibili cause principali per la piccola era glaciale: la diminuzione dell'attività solare e l'aumento dell'attività vulcanica. Tuttavia, mancando degli elementi certi ed assoluti, vi sono molte altre ipotesi che tentano di spiegarne le cause.
Ci sono numerosi indizi - che proprio in questi ultimi anni stanno emergendo in ambito scientifico - di come un'ulteriore causa della piccola era glaciale (e delle ere glaciali in genere) possa essere rappresentata dal rallentamento della Corrente del Golfo e delle altre correnti oceaniche.[6][7][8] Questa corrente contribuisce infatti al clima temperato delle nostre latitudini; sembra che nei periodi di totale glaciazione del pianeta tutte le correnti oceaniche si fossero arrestate dando luogo alle ere glaciali vere e proprie, mentre la piccola era glaciale potrebbe essere stata provocata solo da un temporaneo rallentamento della Corrente del Golfo,[9][10][11] unita ad una diminuzione dell'attività solare. Non è ancora noto se questi fenomeni siano interconnessi.
È necessario ribadire che, ad oggi, non si conoscono le vere cause della Piccola Era Glaciale. Le ipotesi esposte in questo articolo sono realistiche, ma nessuna di esse ha mai trovato la consacrazione definitiva presso la comunità scientifica. Questa precisazione è molto importante, infatti recentemente si parla di un nuovo possibile rallentamento della Corrente del Golfo che potrebbe influenzare il clima entro un periodo relativamente breve.[12][13]

L'attività solare
Nel periodo compreso tra il 1645 ed il 1715, proprio nell'intervallo centrale della piccola era glaciale, le macchie solari rilevate furono insolitamente poche, con alcuni anni senza la rilevazione di nessuna macchia (l'osservazione delle macchie solari e la loro catalogazione iniziò intorno al 1610, qualche anno dopo l'invenzione del telescopio). Questo periodo di poche macchie solari è conosciuto anche come minimo di Maunder e combaciò con il periodo più rigido durante la piccola era glaciale. Bisogna dire che attualmente non è noto nessun collegamento diretto tra basso numero di macchie solari e basse temperature terrestri,[14][15] ma questa coincidenza suggerisce che tale collegamento ci possa essere. Altri indicatori di una bassa attività solare in questo periodo sono rappresentati dai livelli di carbonio-14 e di berillio-10.[16] Recenti studi effettuati studiando carotaggi di ghiaccio prelevati in Groenlandia hanno determinato i minimi di Maunder degli ultimi 1000 anni studiando l'isotopo di berillio; questo è creato dall'interazione dei raggi cosmici con il ghiaccio. Questi studi suggeriscono che le variazioni dell'attività solare influenzino in qualche modo il clima terrestre provocandone riscaldamenti e raffreddamenti. Come risultato ulteriore questi dati mostrano che il sole non è mai stato così attivo nell'ultimo millennio come negli ultimi 60 anni.

Durante la piccola era glaciale il mondo ha sperimentato un aumento dell'attività vulcanica.[17] Quando un vulcano erutta, le sue ceneri raggiungono le parti alte dell'atmosfera e da qui si espandono per tutta la Terra. Queste nuvole di cenere possono bloccare parte delle radiazioni solari, causando di conseguenza un raffreddamento del clima che può protrarsi fino a due anni dall'eruzione. Le eruzioni emettono anche zolfo sotto forma di gas SO2. Quando questo gas raggiunge la stratosfera si trasforma in particelle di acido solforico che riflettono i raggi solari, aumentando così la riduzione di radiazioni solari che raggiungono il suolo terrestre.
L'eruzione nel 1815 del vulcano Tambora in Indonesia imbiancò l'atmosfera con le sue ceneri; l'anno seguente, il 1816, è conosciuto come l'anno senza estate: gelo e neve furono segnalati in giugno ed in luglio sia nella Nuova Inghilterra che nel nord Europa.[5]

Fine della piccola era glaciale
La piccola era glaciale si è conclusa intorno al 1850, quando il clima terrestre ha iniziato gradualmente a riscaldarsi. Un'evidente testimonianza dell'incremento della temperatura durante gli ultimi 150 anni è costituito dall'impressionante arretramento delle lingue glaciali in pressoché tutti i ghiacciai del mondo.
Un esempio spettacolare di questo fenomeno è visibile nell'alta valle del Rodano.

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