27 giugno, 2010

PROMEMORIA 27 giugno 1980 :Strage di Ustica.Dopo 30 anni ancora non si è fatta chiarezza!


Strage di Ustica
Con strage di Ustica si indica il disastro aereo in cui persero la vita 81 persone nel cielo tra le isole di Ustica e Ponza, venerdì 27 giugno 1980, quando l'aereo di linea I-TIGI[1] Douglas DC-9 appartenente alla compagnia aerea Itavia si squarciò in volo senza preavviso e scomparve in mare.
Dopo trent'anni di inchieste, molti aspetti di questo disastro appaiono ancora poco chiari.
Ricostruzione dell'accaduto

Alle 20:08 il volo IH870 diretto da Bologna a Palermo parte, con due ore di ritardo, e si svolge regolarmente nei tempi e sulla rotta previsti fino all'ultimo contatto radio tra velivolo e controllore procedurale di "Roma Controllo", che avviene alle 20:58.
Alle 21:04, chiamato per l'autorizzazione di inizio discesa su Palermo, il volo IH870 non risponde. L'operatore di Roma reitera invano le chiamate; lo fa chiamare, sempre senza ottenere risposta, anche da due voli dell'Air Malta KM153, che segue sulla stessa rotta, e KM758[2]; dal radar militare di Marsala e dalla torre di controllo di Palermo. Passa senza notizie anche l'orario di arrivo a destinazione, previsto per le 21:13.
Alle 21:25 il comando del Soccorso Aereo di Martina Franca assume la direzione delle operazioni di ricerca, allerta il 15º Stormo a Ciampino, sede degli elicotteri HH-3F del Soccorso Aereo.
Alle 21:55 decolla il primo HH-3F e inizia a perlustrare l'area presunta dell'eventuale incidente. L'aereo è ormai disperso.
Nella notte numerosi elicotteri, aerei e navi partecipano alle ricerche nella zona. Solo alle prime luci dell'alba viene individuata da un elicottero HH-3F del Soccorso Aereo alcune decine di miglia a nord di Ustica, una chiazza oleosa. Poco dopo raggiunge la zona un Breguet Atlantique dell'Aeronautica e vengono avvistati i primi relitti e i primi cadaveri. È la conferma che il velivolo è precipitato in quella zona del Tirreno dove la profondità supera i tremila metri.

Per Francesco Cossiga sono stati gli aerei francesi a causare 81 morti abbattendo il Dc 9 Itavia il 27 giugno 1980, ma tanto non lo ammetteranno mai e quindi è inutile insistere…
Per la giustizia italiana, tra prescrizioni e insufficienza di prove, quella vicenda non ha colpevoli.
Coloro che hanno governato l’Italia dal 1980 ad oggi, primi fra tutti i democristiani come Cossiga, non hanno mai avuto interesse a portare alla luce i nomi dei responsabili e le cause dell’abbattimento dell’aereo, riproponendo lo stesso spettacolo di reticenze, mezze verità e ostruzionismo che abbiamo visto recitare per tutte le stragi italiane.
Trenta anni dopo il muro di gomma ha funzionato alla perfezione e a noi non resta che ricordare le vittime di quella strage.

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