30 novembre, 2010

Inaugurato Centro antiviolenza al Policlinico Tor Vergata


Inaugurato Centro antiviolenza al Policlinico Tor Vergata

Da ieri il Policlinico Tor Vergata offrirà assistenza alle donne vittime di violenza e lavorerà con gli operatori sanitari per fornire il primo aiuto alle donne in difficoltà. Questa mattina il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, accompagnato dall'assessore provinciale alle Politiche sociali Claudio Cecchini e dalla presidente di Telefono Rosa Maria Gabriella Moscatelli, ha inaugurato presso gli spazi dell'ospedale lo "Sportello antiviolenza telefono Rosa".

Si tratta di un servizio di ascolto e accoglienza rivolto alle donne vittime di abusi o violenze. Grazie alla firma di un protocollo d'intesa, siglato nel 2009 dall'ospedale e da Telefono Rosa, si e' arrivati alla realizzazione dello sportello, finanziato dalla Provincia di Roma con il bando "prevenzione mille", indetto con l'obiettivo di sostenere progetti per la riqualificazione urbana e interventi sociali in zone di degrado.

L'apertura odierna e' la seconda sul territorio che segue quella del giugno scorso al policlinico Casilino.

Telefono rosa, provvederà alla realizzazione di interventi quali la formazione degli Operatori dello sportello, la predisposizione dei servizi di accoglienza e di ascolto, nonché la difesa dei diritti della donna.

Il policlinico Tor Vergata attiverà i diversi livelli di intervento o trattamento sanitario (procedure antiviolenza) per procedere alla cura della donna anche in condizioni di emergenza.

"Grazie al bando 'prevenzione mille' - ha detto Zingaretti - e' stato possibile finanziare 101 progetti che stanno dando risultati concreti. Nei prossimi giorni proseguiremo ad inaugurare infrastrutture di vita sociale nel territorio".

Il presidente Zingaretti ha aggiunto: "Questo sportello non e' una parentesi nel deserto ma rappresenta lo sforzo della provincia di sostenere dei micro- progetti che intervengono in condizioni di disagio o dove c'è più bisogno".

PROMEMORIA 30 novembre 1979 - I Pink Floyd pubblicano la loro opera rock The Wall


I Pink Floyd pubblicano la loro opera rock The Wall
The Wall è un concept album, l'undicesimo registrato in studio dalla band inglese Pink Floyd. Fu pubblicato come doppio album il 30 novembre 1979 e sono tuttora rinomati gli effetti scenici usati nel tour che venne a seguire, considerati da molti fan e critici innovativi per quel periodo. Infatti gli stessi Pink Floyd, dopo aver pubblicato The Final Cut, non si esibirono più dal vivo fino all'abbandono di Waters, avvenuto nel 1985. Essi non presero nemmeno in considerazione l'idea di un nuovo tour per promuovere l'album successivo, ritenendo infatti troppo difficoltoso competere con gli show precedenti di The Wall. Ciò è testimoniato da Nick Mason nel suo libro Inside Out: A Personal History of Pink Floyd.
All'album seguì anche un'opera cinematografica: il film Pink Floyd The Wall.

29 novembre, 2010

PROMEMORIA 29 novembre 1990 - Guerra del Golfo: il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite passa la Risoluzione ONU 67


Guerra del Golfo: il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite passa la Risoluzione ONU 678, autorizzando l'intervento militare in Iraq, se la nazione non ritirerà le sue forze dal Kuwait e libererà tutti gli ostaggi stranieri entro il 18 gennaio 1991.
La guerra del Golfo (2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991),detta anche prima guerra del Golfo in relazione alla cosiddetta seconda guerra del Golfo, è il conflitto che oppose l'Iraq ad una coalizione composta di 35 stati[2] formatasi sotto l'egida dell'ONU e guidata dagli Stati Uniti, che si proponeva di restaurare la sovranità del piccolo emirato del Kuwait, dopo che questo era stato invaso dall'Iraq.
Il 2 agosto del 1990 il ra‘īs (presidente) iracheno Saddam Hussein invase il vicino Stato del Kuwait. Le ragioni dell'invasione vanno rintracciate su due livelli: il primo, consistente in una prova di forza con gli Stati Uniti ed i suoi alleati, come conseguenza della ambigua politica mediorientale portata avanti dal governo di Washington durante e dopo la Guerra Iran-Iraq; il secondo rivendicando l'appartenenza del Kuwait alla comunità nazionale irachena, sulla scorta del comune passato ottomano e di una sostanziale identità etnica, malgrado tuttavia l'Iraq avesse riconosciuto l'indipendenza del piccolo Emirato del golfo Persico quando questo era stato ammesso alla Lega araba.
L'invasione provocò delle immediate sanzioni da parte dell'ONU che lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe irachene. La richiesta non conseguì risultati e il 17 gennaio 1991 le truppe americane, supportate dai contingenti della coalizione, penetrarono in territorio iracheno. le operazioni di aria e di terra furono chiamate, dalle forze armate statunitensi, Operation Desert Storm motivo per cui spesso ci si riferisce alla guerra usando la locuzione "Tempesta nel deserto".
La prima guerra del Golfo fu anche un evento mediatico che segna uno spartiacque nella storia dei media. Fu infatti definita La prima guerra del villaggio globale

28 novembre, 2010

Al Teatro Lo Spazio va in scena "Io non sono Wonder Woman"


Al Teatro Lo Spazio va in scena "Io non sono Wonder Woman"

Dal 23 al 28 novembre, presso l’accogliente e suggestivo Teatro Lo Spazio di Via Locri a San Giovanni (Roma) va in scena “Io non sono Wonder Woman”. Si tratta di quattro monologhi scritti e diretti da Angela Calefato, attrice pluripremiata a livello nazionale sia come attrice che drammaturga.

Con questo spettacolo l’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus intende celebrare il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Le rappresentazioni mettono in luce sofferenze e disagi di donne vittime di mobbing, stalking e maltrattamenti domestici, attraverso uno stile di narrazione drammatico e a tratti ironico.

Le vicende rappresentate traggono spunto da fatti di cronaca. I testi drammaturgici tracciano profili psicologici di personaggi vittime di violenza, tutti avvolti da un profondo senso di solitudine Filo conduttore: l’esaltazione della fragilità e allo stesso tempo della forza e della dignità di essere donna attraverso urli eroici di vita.

Eroicità intesa come ennesima esigenza di mettere in scena l’essere donna in un contesto sociale mondiale che ancora nel terzo millennio stenta a raggiungere traguardi di civiltà fondamentali per un’umanità evoluta.

“Io non sono wonder woman” è un titolo che racchiude o sottende speranza: il bisogno connaturato di protezione dalla violenza quando si è sopraffatte dall’impotenza, il bisogno di rivendicare diritti violati e opportunità negate dal contemporaneo contesto sociale.

Il costo del biglietto e' di Euro 12,00 + euro 3,00 (tessera teatro)

Orari:
23 Novembre : Ore 21,00
24 Novembre : Ore 21,00
25 Novembre: Ore 21,00
26 Novembre : Ore 21,00
27 Novembre: Ore 21,00
28 Novembre : Ore 17,00

Per informazioni e prenotazioni, tel. TEATRO LO SPAZIO, 06/77076486 (dalle ore 16,00 alle ore 19,30). Sito Internet www.teatrolospazio.it .

PROMEMORIA 28 novembre 1944 - L'Albania viene liberata dai nazisti. Le ultime truppe tedesche lasciano Scutari.


L'Albania viene liberata dai nazisti. Le ultime truppe tedesche lasciano Scutari.
Un saluto a te Roberto e ai nostri ascoltatori. Come hai detto vorrei parlare del significato che per tutti gli albanesi della regione Balcanica ha il 28 novembre che è la data della proclamazione dell’indipendenza dell’Albania dall’Impero Ottomano. Il 28 Novembre 1912, infatti, l’Albania proclamò la sua indipendenza dall’Impero Ottomano, ma la principale sfida che gli albanesi dell’epoca dovevano affrontare non era l’Impero Ottomano che stava ormai finendo, ma l’invasione dei popoli slavi della regione. Una situazione che si ripete anche oggi. A quell'epoca i popoli slavo-ortodossi, ispirati dalla vittoria della Russia sulla Turchia, avevano già iniziato la loro invasione violenta contro i territori albanesi in cui la popolazione era principalmente mussulmana. Gli albanesi dopo aver dichiarato l'indipendenza ed aver issato le loro bandiere dovettero affrontare una lunga e difficile lotta per ottenere il riconoscimento internazionale della loro patria che purtroppo, dopo invasioni sanguinose, uscì malconciato dalla lunga conferenza delle potenze dell’epoca a Londra. I territori albanesi del Kosovo, di quelli che oggi sono la Macedonia, il Montenegro, la Grecia d’oggi ed altri territori furono lasciati fuori da questo nuovo stato dell’Albania, per dare via così ad un’altra lunga storia tumultuosa degli albanesi che ancora oggi rappresenta un grande problema e una sfida politica per i principi fondamentali dell’Europa. All’epoca, a causa della posizione della Russia, che continua ancora oggi, il caso albanese rappresentò il vero significativo delle differenze della politica, storia e cultura tra l’Europa occidentale e la Russia ortodossa. Se ora l’Europa cederà dai suoi principi fondamentali al confronto delle richieste russe che sono rimaste le stesse, saremo testimoni anche noi mentre la storia ci sta passando davanti, anche se per fortuna dobbiamo ricordare che ora ci sono in mezzo anche gli Stati Uniti che invece cento anni fa non aveva nessun ruolo nei Balcani. ### Quest'anno la ricorrenza dell'indipendenza coincide con il fallimento dei negoziati per il Kosovo. Qual è l’atmosfera di questa settimana di festa nazionale in Albania… Secondo il mio parere personale, l’atmosfera di festa e più intensa e vitale che negli anni precedenti e questo perché questa data storica dell’Albania ha un significato simbolico e politico per il Kosovo che sta facendo il possibile per arrivare alla sua indipendenza con 95 anni di ritardo. Come nel 1912 a Valona, dove fu issata la bandiera albanese simbolizzando la proclamazione dell’indipendenza, il 28 novembre di quest'anno si sono radunati in tanti sia dalla capitale Tirana sia dagli altri territori albanesi dei Balcani. Hanno partecipato in tanti anche dalla Macedonia, dal Kosovo e dal Montenegro insieme con tutte le personalità della politica di Tirana che per una volta hanno lasciato da parte le loro differenze politiche. A Pristina e a Tetovo come a Tirana è stata festeggiata la festa nazionale e alle massime autorità dell’Albania sono arrivati molti messaggi di congratulazione in cui non mancavano gli auguri di una prossima simile festa per l’indipendenza del Kosovo. Questa unità nazionale di tutti gli albanesi dei Balcani è stata accompagnata da due dimensioni particolari che hanno di certo a che fare con la storia dualista degli albanesi dei Balcani, una riguarda al futuro e l’altra riguarda al passato. In tutti gli interventi dei partecipanti a questa celebrazione, cominciando dal presidente della repubblica Bamir Topi, nel brindare e nei festeggiamenti per l’indipendenza non è stato dimenticato l'obiettivo dell’integrazione euro-atlantica dell’Albania e dei Balcani che significa anche una certa limitazione dell’indipendenza nazionale delle nazioni e degli stati. ### Se non ricordo male c'è una polemica sulla data effettiva dell'indipendenza che coincide anche con la liberazione dell'Albania dai nazifascisti. Mi pare che i partiti dell'attuale maggioranza parlamentare del centro destra indicano il 28 novembre 1944, come giorno della liberazione, mentre secondo l’opposizione di centro sinistra sarebbe il 29 novembre... Si, infatti, secondo il centro destra, il regime di Enver Hoxha aveva spostato la data per fare un omaggio al regime jugoslavo di Tito che è stato in effetti sostenitore del dittatore albanese. In effetti, oltre al fatto della data 28 o 29 novembre, secondo il mio parere personale, questo succede perché il comunismo balcanico è stato molto crudele con i nazionalisti albanesi sia in Albania, dove sono stati uccisi o messi nelle prigioni della dittatura, sia in Jugoslavia dove dopo essere traditi nelle promesse d’autodeterminazione dei popoli jugoslavi sono stati tutti massacrati. Pero, i partiti del centro sinistra in Albania sostengono che sono i partiti del centro destra che stanno manipolando la storia per motivi puramente politici ed elettorali e cosi la differenza di un giorno continua ancora oggi a provocare polemiche nella politica di oggi dopo piu di sessanta anni… ### Ma cosa dicono gli storici su questa discordanza politica? Anche qui le posizioni sono discordanti! Ogni novembre gli albanesi possono ascoltare storici che sostengono con delle prove che l’ultimo soldato tedesco lasciò l’Albania il 28 novembre 1994. Altri sostengono invece che questo è successo il 29 novembre… A dire il vero questo assurdo dibattito riguarda i politici che lo usano per motivi elettorali piu che per ragioni storiche o scientifiche. In realtà la gente non ne vuole sapere niente. Ricordo che nel novembre del 2003 ho organizzato un programma televisivo per l'emittente “Gjeli Vision” sul tipo dei "fili diretti" di Radio Radicale chiedendo alla gente se per loro significava qualcosa il fatto che questo evento storico fosse avvenuto il 28 o il 29 novembre 1944. E sai quali sono stati i risultati di questo piccolo sondaggio? Quasi tutti erano d'accordo che tutto questo è una montatura per motivi puramente elettorali. Devo dire però in effetti che alcuni giorni dopo ho organizzato un altro programma sullo stesso canale televisivo in cui ho invitato alcune personalità per così dire moderate come il pubblicista Ardian Klosi, lo storico Genc Pollo, attuale ministro dell’Educazione, il noto scrittore Kico Blushi e l’attuale vice presidente del Parlamento Fatos Beja. Anche loro non sono riusciti a mettersi accordo tra loro anche se hanno convenuto che il dittatore Enver Hoxha all’inizio aveva festeggiato il 28 novembre e poi il 29 come data ufficiale qualle corrisponde con la liberazione della Jugoslavia… ### Secondo te queste polemiche possono avere delle conseguenze politiche sull'atteggiamento del governo o dei politici albanesi verso l'esterno? Direi che assolutamente di no. Sembra tutto per consumo interno politico ed elettorale anche se è assurdo! La questione dell’indipendenza del Kosovo, per parlare di una questione caldissima in questo periodo, non è una questione di date, ma di principi. Il 27 novembre, cioè martedì scorso, a Sofia si è svolta la conferenza dell'Iniziativa dell’Europa Centrale a cui hanno partecipato sia una delegazione dell’Albania sia una delegazione della Serbia. Nel suo intervento il premier albanese Sali Berisha parlando del Kosovo ha dichiarato che la Serbia non potrà mantenere in stallo la questione rischiando la stabilita della regione e dando spazio agli estremisti di tutte le parti. Il vice premier della Serbia, Bozidar Gjelic, ha considerato tale dichiarazione come una ingerenza in una questione interna della Serbia. Ma, Berisha ha risposto immediatamente affermando che le questioni coloniali non possono essere questioni interne della Serbia, ma casi internazionali… ### I giornali in Italia hanno parlato di un vero e proprio scontro tra serbi e albanesi... Infatti, la delegazione serba ha abbandonato i lavori mentre il premier dell’Albania stava svolgendo il suo intervento. Poi i serbi sono ritornati chiedendo ai partecipanti di non permettere che l’integrità della Serbia sia messa a rischio. Berisha non ha smesso però di portare ai partecipanti la posizione del governo albanese. Il Premier Albanese ha dichiarato che l’Albania sostiene il Piano Ahtisaari come unica possibilità della soluzione della crisi kosovara e che la Serbia e la Russia rappresentano un blocco del processo di pace nella regione balcanica del quale ha bisogno anche la Serbia stessa. Sul possibile veto russo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Sali Berisha ha dichiarato che questo porta ad un circolo vizioso che porta lontano dal realismo la Serbia e mantiene lo ‘status quo’ minacciando la stabilita regionale allo stesso tempo.

27 novembre, 2010

PROMEMORIA 27 novembre 2002 - Nazioni Unite: Hans Blix diventa responsabile degli ispettori inviati in Iraq


Nazioni Unite: Hans Blix diventa responsabile degli ispettori inviati in Iraq nell'ambito della Risoluzione ONU 1441, riguardante le armi di distruzione di massa detenute da quel paese, mentre Mohamed ElBaradei diventa capo degli ispettori ONU e della IAEA nell'ambito della stessa Risoluzione ONU 1441 per il disarmo delle armi di distruzione di massa
Hans Martin Blix (Uppsala, 28 giugno 1928) è un uomo politico, giurista e pubblico funzionario svedese. Già ministro degli esteri dal 1978 al 1979, dal gennaio 2000 al giugno 2003 ha guidato la Commissione di controllo, di verifica e d'ispezione delle Nazioni Unite (COCOVINU - UNMOVIC)
Nel gennaio 2000 Blix fu nominato presidente esecutivo della Commissione di controllo, di verifica e d'ispezione delle Nazioni Unite. A partire dal 27 novembre 2002 fu responsabile degli ispettori inviati in Iraq nell'ambito della Risoluzione ONU 1441, riguardante le armi di distruzione di massa che, secondo l'amministrazione Bush, sarebbero state detenute da quel paese. Durante la crisi per il disarmo dell'Iraq, che precedette la guerra in Iraq del 2003, le affermazioni di Blix contraddissero l'amministrazione Bush in merito al possesso di armi di distruzione di massa da parte dell'Iraq. Blix ricevette per questo numerose critiche da parte dei sostenitori della guerra. Quando fu chiaro che non c'erano armi di distruzione di massa in Iraq, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna dovettero affrontare numerose accuse. In un'intervista sulla BBC, l'8 febbraio 2004, Blix accusò i governi di Stati Uniti e Gran Bretagna di aver ingigantito la minaccia delle armi di distruzione di massa per poter giustificare la guerra contro Saddam Hussein.
Nel 2004 è vincitore del premio Colombe d'Oro per la Pace, premio assegnato annualmente dall'Archivio disarmo ad una personalità distintasi in campo internazionale.
Nell'ottobre del 2004 l'Università di Padova ha conferito a Blix la laurea "honoris causa" in Scienze politiche.
Nel 2009 aderisce al progetto per la realizzazione del film "Soldiers of Peace"[1][2] che coinvolge 14 Paesi nel Mondo nella realizzazione di una pace globale.

26 novembre, 2010

Giochi Mondiali della Pace: appuntamento nella Capitale a dicembre


Giochi Mondiali della Pace: appuntamento nella Capitale a dicembre

La Provincia di Roma partecipa ai Giochi Mondiali della Pace Roma 2010 offrendo il proprio patrocinio all'importante manifestazione internazionale che per la prima volta vede protagonista il nostro Paese. I Giochi Mondiali della Pace si svolgeranno Sabato 11 e Domenica 12 Dicembre a Roma presso l’Atlantico Live in Viale dell’Oceano Atlantico 271/d, dalle 10,00 alle 24,00.

La partecipazione ai giochi è aperta a tutti ed è totalmente gratuita. Per informazioni ed iscrizioni: www.giochimondialidellapace.it

I Giochi saranno introdotti da una cerimonia di apertura dedicata al 50° Anniversario delle Olimpiadi di ROMA 1960, con l’arrivo a Roma della bandiera - simbolo dei Giochi – e lo scambio della bandiera stessa tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, e da una spettacolare esibizione di ginnastica artistica e ginnastica ritmica.

Una speciale anteprima avrà luogo mercoledì 8 Dicembre alle 11,30 con la “Partita della Pace”, un incontro di calcio a 5 organizzato appositamente dalla Nazionale Attori, ad ingresso libero.

I Giochi consisteranno in gare non competitive ed esibizioni sportive nelle più svariate discipline, tra le quali quelle Paralimpiche a cura del CIP (Comitato Italiano Paralimpico); una partita di calcio dei Pulcini di squadre romane; esibizioni di Arti Marziali (Karate, Ju-Jitsu Taekwondo, Aikido); Body Trek, nuoto, tennis, a cura delle rispettive Federazioni.

In programma anche il Kilometro della Pace, passeggiata simbolica dedicata a tutte le età, nonché evoluzioni outdoor di quad, mountain bike, skate board e roller blade.

Sono previsti inoltre incontri culturali e tra diverse religioni, campagne sociali, concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, tavole rotonde, incontri con la stampa e con gli operatori, e momenti dedicati ai bambini, ai giovani e agli adulti di tutte le età.

A margine delle gare si svolgeranno brevi spettacoli folkloristici internazionali in collaborazione con gli Istituti della Cultura delle Ambasciate estere presenti in Italia, mentre un mercatino solidale (antiquariato, oggettistica vintage, collezionismo e riciclo) sarà allestito per sostenere l’associazione “Medici senza Frontiere”, che metterà a disposizione la sua Mostra Fotografica "Volti di Donne".

A chiudere la manifestazione un Concerto Pop-Rock dal titolo "Diversamente Uguali", dedicato alle diverse abilità con i Ladri di Carrozzelle, Areanova e Benedetta Ticchi e i Sunflowers.

"Wi Fi in Italia: esperienze pubbliche a confronto". L'appuntamento a Palazzo Valentini


"Wi Fi in Italia: esperienze pubbliche a confronto". L'appuntamento a Palazzo Valentini

Nell'ambito dell'Internet Governance Forum Italia2010 , la Provincia di Roma organizza l'incontro “WiFi in Italia: esperienze pubbliche a confronto”, per promuovere una riflessione su tutti gli aspetti in gioco nella sfida del WiFi libero - quadro normativo, applicazioni e servizi - e sulle differenti iniziative delle amministrazioni pubbliche sullo sviluppo della Rete.

L’appuntamento è per martedì 30 novembre, a partire dalle ore 9,00 presso la Sala Di Liegro di Palazzo Valentini.

La giornata sarà occasione per presentare Free ItaliaWiFi, la prima rete Internet senza fili, ad accesso gratuito, per le pubbliche amministrazioni di tutto il territorio nazionale.

Il progetto nasce dall’esperienza di ProvinciaWiFi, la rete wireless gratuita sviluppata dalla Provincia di Roma e ora disponibile agli enti locali di tutta Italia.

Free ItaliaWiFi ha l’obiettivo di creare una federazione nazionale delle reti wifi pubbliche già esistenti, sfruttando la possibilità di interconnettere i sistemi di autenticazione, al fine di permettere ad ogni utente registrato l'accesso sulle reti federate con le stesse credenziali.

L’incontro vedrà anche la Firma del Protocollo di collaborazione Free ItaliaWiFi tra Provincia di Roma, Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Venezia.

Durante il convegno sarà inoltre presentato il Kit per la realizzazione di reti pubbliche wifi sviluppato da Provincia di Roma e Caspur, e reso disponibile, mediante licenze Open Source e Creative Commons, alle amministrazioni e ai soggetti interessati. Gli obiettivi sono: accrescere la diffusione del WiFi gratuito, favorendo la nascita di nuove reti, e dare vita ad una comunità d'uso che condivida e migliori costantemente i software e le architetture utilizzate.

Ad aprire i lavori della giornata sarà il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

In programma, tra gli altri, gli interventi dell’Assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione Autonoma della Sardegna, Mario Floris e di Gianfranco Bettin, Assessore per l'Informatizzazione e la Cittadinanza Digitale del Comune di Venezia.

"I nostri primi 150 anni": celebrare per conoscere la storia d’Italia


"I nostri primi 150 anni": celebrare per conoscere la storia d’Italia

Lezioni, esposizioni, musica e memoria. La Provincia di Roma ha illustrato oggi nella Capitale, presso l'Auditorium Parco della Musica, il proprio calendario di eventi per celebrare il prossimo anno il 150esimo anniversario dell'Unita' d'Italia.

Slogan della rassegna 'Viva l'Italia'. Il programma, secondo quanto affermato dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti "guarda al passato non in maniera retorica, ma per creare solide basi su cui costruire la nuova Italia nel futuro".

In occasione delle celebrazioni per i centocinquanta anni dell’Unità nazionale, il Gabinetto del Presidente, l’assessorato provinciale alle Politiche per la scuola e il progetto Storia e Memoria - coordinato dal delegato del Presidente della Provincia di Roma, Prof. Umberto Gentiloni - hanno avviato un percorso di riflessione e di approfondimento con gli studenti delle scuole superiori del territorio dal titolo “I nostri primi 150 anni. Celebrare per conoscere la storia d’Italia”.

Per i ragazzi delle scuole superiori di Roma e provincia e' stato allestito un ciclo di lezioni tenute da docenti universitari che tratteranno i temi legati al Risorgimento e all'unita' nazionale.

La prima lezione oggi e' stata affidata a Giuliano Amato, presidente del Comitato per le celebrazioni dell'Unita' d'Italia. Amato ha spronato gli studenti: "Non rinunciate mai a far vostro il sogno di un'Italia migliore di quella che c'e' ora". Li ha invitati a ricordare del Risorgimento tanto "Mazzini, Cavour e Garibadi" quanto "le tante maestre che nell'Ottocento rinunciarono alla prospettiva di sposarsi per alfabetizzare gli italiani".

Alle lezioni è stato abbinato un concorso, riservato agli studenti: a loro il compito di preparare degli elaborati sull'unita' d'Italia. Tra tutti i concorrenti saranno selezionati 80 vincitori che potranno partecipare, nel marzo 2011, ad un viaggio di istruzione a Torino per visitare i luoghi del Risorgimento e dell’Unità d’Italia.

Per partecipare al concorso è possibile inviare i propri elaborati, entro il 28 febbraio 2011 al seguente indirizzo: Provincia di Roma, Assessorato alle politiche della scuola, viale di Villa Pamphili 100, 00152, Roma, indicando sulla busta la dicitura “Concorso I nostri primi 150 anni”.

Il prossimo 13 dicembre al Teatro dell'Opera spazio alle arie di Bellini, Verdi e Rossini, suonate dall'orchestra Opera Ensemble.

Tre invece le mostre organizzate da Palazzo Valentini. Una fotografica, 200 scatti a colori realizzati tra il 1870 ed il 1930 sulla nascita della nazione esposti a Palazzo Incontro; un'esposizione storica itinerante in dieci comuni della Provincia sui momenti chiave del Risorgimento; un’esposizione dedicata a Dante, padre della lingua italiana, attraverso una raccolta di edizioni della Divina Commedia.

La sede istituzionale dell’Amministrazione provinciale, Palazzo Valentini, invece ospiterà una giornata dedicata alle parole chiave della storia d'Italia, scandita da brevi conferenze per riflettere sul futuro
del Paese.

Un' opera che resterà anche dopo l'anno dedicato alle celebrazioni e' il Casino di Villa Altieri, acquisito da Palazzo Valentini nel 1975, che al termine dei lavori di restauro ospiterà la biblioteca e l'archivio della Provincia di Roma, che comprende anche la Banca della Memoria.

In occasione della ricorrenza dei 150 anni dell'unita' d'Italia la Provincia di Roma ha deciso di consegnare il premio Provincia Capitale allo storico Claudio Pavone. Docente emerito presso l'Università di Pisa Claudio Pavone, 90 anni, ha preso parte alla Resistenza, poi ha lavorato al rinnovamento della struttura degli Archivi di Stato ed ha animato riviste, ricerche ed istituti storici.

PROMEMORIA 26 novembre 2008 - A Mumbai dalle 22:30 inizia una serie di attentati terroristici rivendicati dall'organizzazione terrorista islamica.


A Mumbai dalle 22:30 inizia una serie di attentati terroristici rivendicati dall'organizzazione terrorista islamica Mujahideen del Deccan e che provocheranno circa 195 morti e 300 feriti
I Mujahideen del Deccan (Hindi: दक्खिन मुजाहिदीन, Dakhni/Urdu: دکن مجاہدین), (anche detti Mujahideen Hyderabad Deccan[1]) è un gruppo terrorista islamico che, secondo una e-mail inviata alle agenzie stampa, [2][3][4][5], ha rivendicato la responsabilità per gli attentati del 26 novembre 2008 a Mumbai.
Le fonti di intelligence sono in conflitto sull'esistenza dei Mujahiden dei Deccan: essi erano sconosciuti prima degli attentati di Mumbai nel novembre 2008.

25 novembre, 2010

Il programma di prevenzione della produzione dei rifiuti nella Provincia di Roma


Il programma di prevenzione della produzione dei rifiuti nella Provincia di Roma

Il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e l’assessore provinciale alle Politiche del Territorio e alla Tutela dell’Ambiente, Michele Civita, hanno presentato nell’ambito della Settimana europea per la prevenzione e riduzione dei rifiuti (20-28 Novembre 2010) il Programma di prevenzione della produzione dei rifiuti elaborato in partenariato con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

La Provincia di Roma si pone, così, all’avanguardia nel Paese per il recepimento della direttiva del 2008 della Commissione europea che ha definito prioritarie nella gestione dei rifiuti quelle azioni che puntano a prevenirne la produzione alla fonte (Il miglior rifiuto è quello che non è stato prodotto!).

La Provincia di Roma si è impegnata, anche in virtù dell’adesione come “Struttura di Supporto” al Patto dei Sindaci promosso dall’UE per lo sviluppo delle politiche energetiche, a promuovere maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla loro riduzione. Tutte le azioni messe in campo, quindi, per la prevenzione e riduzione dei rifiuti rientrano a pieno titolo tra le politiche di riduzione delle emissioni in coerenza con il Piano di azione “Provincia di Kyoto”.

L’amministrazione provinciale ha da tempo adottato una strategia di gestione sostenibile dei rifiuti con un impegno finanziario considerevole, sostenendo ad oggi 54 Comuni della Provincia, per una popolazione complessiva di 830.000 abitanti circa, nel passaggio al servizio di raccolta dei rifiuti Porta a porta.

Così come si è dato il giusto sostegno alle azioni per la riduzione nella produzione dei rifiuti attraverso la distribuzione di shoppers riutilizzabili e l’acquisto di 15.000 compostiere domestiche distribuite ai cittadini dei Comuni.

Per promuovere un utilizzo efficiente delle compostiere la Provincia di Roma ha realizzato un primo progetto di tutoraggio in tre Comuni, Canale Monterano, Manziana e Castel Madama per un totale di circa 700 famiglie che consente alle amministrazioni comunali di predisporre un albo dei compostatori e di scontare la tariffa sui rifiuti a chi, utilizzando la compostiera, ne riduce la produzione. Questi primi tre Comuni godranno di un vantaggio in termini di una diminuzione del conferimento dei rifiuti organici pari a 90.000 euro risparmiati.

Questo primo progetto verrà esteso ad altre 10.000 famiglie alle quali saranno consegnate le compostiere.

A) Il programma di prevenzione della produzione dei rifiuti nella provincia di Roma
Si pone l’obiettivo di sperimentare in un’area vasta e importante come la provincia di Roma, l’attuazione della nuova Direttiva Europea 2008/98/CE tenendo conto delle azioni già contenute nel “Documento di indirizzo per la riduzione della produzione dei rifiuti urbani e l’implementazione delle raccolte differenziate nel territorio della provincia di Roma” adottato il 12 febbraio 2008. Viene indicato un quadro generale di politiche e misure, coerente con la nuova Direttiva, nel quale si individuano 10 misure prioritarie da attivare con l’approvazione del programma stesso:

Le 10 misure prioritarie individuate dal Programma per la prevenzione dei rifiuti nella Provincia di Roma

1. Istituzione di un Premio annuale provinciale per la riduzione dei rifiuti: La Provincia di Roma istituirà un premio annuale per iniziative innovative finalizzate alla prevenzione della produzione di rifiuti realizzate da: Comuni singoli o associati e Comunità montane; imprese, organizzazioni e/o associazioni di categoria; organizzazioni e associazioni ambientali, sindacali, di volontariato, culturali.

2. Istituzione di una banca dati in materia di rifiuti: l’obiettivo è quello di rafforzare il sistema provinciale di raccolta ed elaborazione dati sulla produzione dei rifiuti e per il monitoraggio dell’efficacia della prevenzione.

3. Accordi di programma per attività di costruzione e demolizione al fine di ridurne i rifiuti: Predisposizione di un protocollo che individui le buone pratiche e le buone tecniche di gestione dei cantieri, sia di costruzione che di demolizione, per ridurre la produzione di rifiuti: che siano già previste, studiate e definite nella progettazione; che indichino procedure, modalità e responsabilità per ridurre la produzione dei rifiuti nell’esecuzione dei lavori; che realizzino nei cantieri le raccolte separate delle diverse tipologie di rifiuti prodotti affinché siano avviati al riutilizzo e/o al riciclo.

4. Progetto Ecofeste: la misura propone di istituire un marchio "Ecofesta“ da attribuire alle feste popolari e sagre che garantiscano la promozione di una partecipazione dei cittadini a comportamenti ecologicamente responsabili, subordinato alla sottoscrizione di un “decalogo di buone pratiche” anche per la riduzione dei rifiuti, tipo: utilizzo di vuoto a rendere o caraffe per le bevande, recupero di alimenti non utilizzati, raccolta differenziata dei rifiuti, comunicazione ai partecipanti con indicazioni per ridurre i rifiuti.

5. La Provincia di Roma, in attuazione della delibera di Giunta sul Piano di azione per “Acquisti verdi”, e nell’ambito della Settimana per la riduzione dei rifiuti, invia al personale dei propri uffici un decalogo di azioni per ridurre la produzione di rifiuti per i propri uffici come ad esempio: stampa e fotocopie fronte/retro utilizzando il retro dei fogli già stampati come block-notes; riduzione dell’uso di carta sostituendola con risorse informatiche; riutilizzo delle buste per la corrispondenza interna applicando un’etichetta adesiva sull’indirizzo originario; raccolta differenziata dei rifiuti.

6. Protocollo con la distribuzione organizzata per la riduzione dei rifiuti: un protocollo che dovrà contenere: l’impegno ad attuare politiche di riduzione dei rifiuti e a una verifica annuale dei risultati; la definizione di iniziative di comunicazione congiunte, tra Provincia e i singoli partner aderenti; la divulgazione nei luoghi di vendita delle iniziative messe in atto per ridurre la produzione dei rifiuti; la disponibilità da parte della Provincia a dar vita a campagne informative o iniziative specifiche di educazione ambientale in collaborazione con i soggetti della grande distribuzione che hanno aderito al Protocollo.

7. Progetto per impianto pilota per la valorizzazione degli scarti agricoli a fini energetici: razionalizzando la raccolta di biomasse costituite da scarti agricoli, in modo da evitare che diventino rifiuti, puntando a produrre energia rinnovabile, senza entrare in competizione con le produzioni agroalimentari, trasformando un problema in un’opportunità.

8. Conferma e sostegno alle iniziative della Provincia di Roma per il compostaggio domestico: verranno rafforzate le iniziative già previste per la diffusione del compostaggio domestico della frazione umida e verde dei rifiuti urbani : nella redazione dei bandi per l’assegnazione delle compostiere già acquistate dalla Provincia; con lo sviluppo di assistenza, formazione e informazione sul corretto utilizzo delle compostiere.

9. Diffusione dei marchi ecologici nelle strutture turistiche: la Provincia definirà una “Carta delle buone pratiche ecologiche per la prevenzione dei rifiuti nelle strutture turistiche” e assegnerà un attestato di “Struttura turistica ecologica” alle strutture che sottoscrivono e attuano gli impegni della Carta che, in caso di accertata inadempienza, sarà revocata . Fra le buone pratiche figurano ad esempio: limitazioni nell’utilizzo di prodotti usa e getta; eliminazione dell’imballo dei prodotti per la colazione; utilizzo di detersivi alla spina; distribuzione di acqua filtrata del rubinetto; utilizzo di prodotti ecologici; raccolta differenziata dei rifiuti.

10. Centri per il riuso e la preparazione per il riutilizzo dei beni: individuazione di un’area e una struttura idonee ad ospitare un centro di preparazione per il riutilizzo, diviso in due sezioni: una “Sezione di trattamento rifiuti per il riutilizzo” che riceve rifiuti e, alla fine di attività di trattamento, mette in commercio beni recuperati e riutilizzabili; una “Sezione di raccolta beni per il riutilizzo” che riceve beni riutilizzabili che non entrano nel ciclo dei rifiuti, ma nel mercato dell’usato, previa attività di restauro, riparazione, pulizia, controllo.

B) Bando “I Comuni 4 R: Rifiuti da Ridurre, Risorse da Riciclare” che prevede un premio complessivo di 200.000 euro rivolto ai Comuni della Provincia che saranno valutati sulla base dei risultati raggiunti nella raccolta differenziata Porta a porta e sulle buone pratiche per la riduzione dei rifiuti. I vincitori dovranno reinvestire la somma ottenuta nel miglioramento della raccolta Porta a porta e in politiche per la riduzione dei rifiuti. Faranno parte della Commissione esaminatrice le organizzazioni ambientali insieme ad alcune personalità.

C) Bando “Ecofeste” rivolto ad Associazioni No Profit e alle Pro Loco come contributo all’organizzazione di feste e sagre ecologiche. Con uno stanziamento provinciale di 200.000 euro saranno finanziati progetti, per un massimo di 5.000 euro ad evento, sulla base di una graduatoria per iniziative realizzate nel periodo 1/2/2011 – 30/4/2011 al fine di ridurre la produzione dei rifiuti attraverso l’utilizzo di vettovaglie riutilizzabili, la differenziazione dei rifiuti nell’area delle feste etc.

PROMEMORIA 25 novembre 1984 Band Aid per registrare la canzone "Do They Know It's Christmas?", allo scopo di raccogliere denaro contro per l'Etiopia


36 dei più noti musicisti pop britannici e irlandesi si riuniscono in uno studio di Notting Hill come Band Aid per registrare la canzone "Do They Know It's Christmas?", allo scopo di raccogliere denaro contro per alleviare la carestia in Etiopia
"Do They Know It's Christmas?" è una canzone scritta da Bob Geldof e Midge Ure nel 1984 allo scopo di raccogliere fondi per combattere la carenza di cibo in Etiopia. La versione originale venne prodotta da Midge Ure, e rilasciata a nome del progetto Band Aid il 3 dicembre 1984.[1]
A fine 1984, un reportage della BBC portò all'attenzione pubblica la carestia che aveva colpito l'Etiopia nel periodo 1984-1985. Il cantante irlandese Bob Geldof, che aveva visto il reportage, ne fu talmente colpito da decidere di produrre un disco i cui ricavati avrebbero potuto alleviare la situazione. Conscio che avrebbe potuto fare ben poco da solo contattò Midge Ure del gruppo Ultravox ed insieme scrissero il brano Do They Know It's Christmas?.
Geldof, a novembre, apparve nello show radiofonico BBC Radio1 dallo speaker Richard Skinner, ma invece di discutere del suo nuovo album (motivo per il quale era stato invitato), pubblicizzò l'idea del singolo di beneficenza, suscitando un grosso interesse dei media intorno al progetto. In breve tempo Geldof mise insieme numerosi artisti, uniti sotto il nome collettivo di Band Aid.
Geldof cercò di prendere contatti con il rispettato produttore discografico Trevor Horn per produrre il brano, ma non riuscì a rintracciarlo. Tuttavia ebbe la possibilità di utilizzare il suo studio di incisione (i Sam West Studios a Londra), per 24 ore gratuitamente, cosa che Geldof accettò al volo, assegnando a Midge Ure la produzione. Il 25 novembre 1984 il brano venne registrato e mixato. La prima versione del brano fu registrata da Sting e Simon Le Bon, affinché facesse da "guida" per gli altri cantanti. Nonostante sia Geldof che Ure fossero essi stessi cantanti, non pretesero alcuna parte da "solista" nel brano, limitandosi a cantare nel coro "feed the world" insieme al resto degli artisti.

24 novembre, 2010

Formazione: CPFP aprono le iscrizioni per i maggiorenni


Formazione: CPFP aprono le iscrizioni per i maggiorenni

Sono aperte nei Centri Provinciali di Formazione Professionale le iscrizioni per maggiorenni, riservate a disoccupati o inoccupati della Provincia di Roma, con un’età compresa fra i 18 e 29 anni.

L’offerta comprende complessivamente 28 corsi (14 di qualifica annuale, 3 di qualifica biennale, 1 di specializzazione e 10 di acquisizione di competenze), presso le sedi dei CPFP di Civitavecchia, Cave, Marino, Castelfusano Alberghiero e, a Roma, CPFP Adriatico.

“La programmazione dei corsi destinati a persone maggiorenni - ha affermato l’assessore provinciale al lavoro e formazione Massimiliano Smeriglio - è in sintonia con l’impegno che questa amministrazione sta portando avanti per l’innovazione complessiva di tutta l’offerta formativa dei nostri Centri, a partire dall’istituzione della Scuola del Sociale e della prossima apertura della Scuola provinciale d’arte cinematografica - Gian Maria Volontè”.

L’impegno dell’Amministrazione Provinciale per la realizzazione di queste attività formative è di circa 800.000 euro. I corsi hanno durata annuale o biennale, e vanno dal settore dell’informatica, (con corsi per "grafico pubblicitario", "programmatore multilinguaggio", "tecnico audio"), al settore elettrotecnico-meccanico (con i corsi per "tecnico installatore di pannelli fotovoltaici" e per "saldatore"), passando per il settore dei servizi alla persona (corsi per estetista e acconciatore).

A questi si aggiungono il corso per "tecnico di ricevimento e portineria d’albergo", quello per "aiuto cuoco" e "aiuto pizzaiolo" e numerosi corsi per acquisizione di competenze nel settore informatico (per Linux e Autocad) e linguistico (lingua spagnola e inglese). Il titolo rilasciato al termine di questi percorsi formativi è la qualifica professionale o l’attestato di frequenza e sono previste attività di orientamento al lavoro e lo svolgimento di stage presso le aziende del settore.

Tutti i corsi programmati nei Centri Provinciali di formazione professionale sono gratuiti. Per ulteriori informazioni e per conoscere le scadenze per le iscrizioni è possibile visitare il sito http://www.provincialavoro.roma.it

PROMEMORIA 24 novembre 1826 Nasce a Firenze Carlo Lorenzini alias Carlo Collodi autore de Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino


Nasce a Firenze Carlo Lorenzini alias Carlo Collodi autore de Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino
Carlo Collodi, all'anagrafe Carlo Lorenzini (Firenze, 24 novembre 1826 – Firenze, 26 ottobre 1890), fu uno scrittore e giornalista italiano. È divenuto celebre come autore del romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, più noto come Pinocchio.
Collodi nasce nel 1826 a Castello, un sobborgo di Firenze (oggi inglobato nella città). Il padre era cuoco e la madre domestica. Poté studiare grazie all'aiuto della famiglia Ginori. Dal 1837 fino al 1842 entrò in seminario a Colle di Val d'Elsa, per diventare prete e contemporaneamente ricevere un'istruzione. Fra il 1842 e il 1844, seguì lezioni di retorica e filosofia a Firenze, presso un'altra scuola religiosa degli Scolopi.
Nel 1843, sempre studiando, iniziò a lavorare come commesso nella libreria Piatti a Firenze. Entrò così nel mondo dei libri e in seguito diventò redattore e cominciò a scrivere. Nel 1845 ottenne una dispensa ecclesiastica che gli permise di leggere l'Indice dei libri proibiti. Nel 1847 iniziò a scrivere recensioni ed articoli per la Rivista di Firenze.
Nel 1848, allo scoppio della Prima guerra d'indipendenza si arruolò volontario per combattere in Piemonte, come molti altri studenti. Tornato a Firenze fondò una rivista satirica, Il Lampione (censurata da lì a breve). Nel 1849 diventò segretario ministeriale.
Nel 1850 diventò amministratore della libreria Piatti, che, come spesso accadeva all'epoca, svolgeva anche attività di editoria. Nel 1853 fondò un nuovo periodico, Scaramuccia, un giornale teatrale su cui scrisse piccole commedie.
Nel 1856 scrisse un articolo utilizzando per la prima volta lo pseudonimo di Collodi. Collodi è il nome di una frazione di Pescia, di cui era originaria la madre. Dello stesso anno sono le sue prime opere importanti: Gli amici di casa e Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica. Nel 1858 si recò a Roma per fare il prete ma venne dimesso. Nel 1859 partecipò alla Seconda guerra d'indipendenza e infine ritornò a Firenze. Nel 1860 diventò censore teatrale. Nel 1868, su invito del Ministero della Pubblica Istruzione, entrò a far parte della redazione di un dizionario di lingua parlata, il Novo vocabolario della lingua italiana secondo l'uso di Firenze.
Nel 1875 ricevette dall'editore Felice Paggi l'incarico di tradurre le fiabe francesi più famose. Collodi tradusse Charles Perrault, Marie-Catherine d'Aulnoy, Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Effettuò anche l'adattamento dei testi integrandovi una morale; il tutto uscì l'anno successivo sotto il titolo de I racconti delle fate.
Nel 1877 apparve Giannettino, e nel 1878 fu la volta di Minuzzolo. Il 7 luglio 1881, sul primo numero del periodico per l'infanzia Giornale per i bambini (pioniere dei periodici italiani per ragazzi diretto da Fernandino Martini), uscì la prima puntata de Le avventure di Pinocchio, con il titolo Storia di un burattino. Vi pubblicò poi altri racconti (raccolti in Storie allegre, 1887).
Nel 1883 pubblicò Le avventure di Pinocchio raccolte in volume. Nello stesso anno diventò direttore del Giornale per i bambini.
1884 • Il regalo del Capo d'Anno (Torino, Paravia)
1884 • L'abbaco di Giannettino per le scuole elementari (Firenze, Paggi)
1885 • Libro di lezioni per la seconda classe elementare (Firenze, Paggi)
1885 • Un'antipatia (Roma, Perino)
1886 • La geografia di Giannettino (Firenze, Paggi)
1886 • Il viaggio per l'Italia di Giannettino. Parte terza (l'Italia meridionale) (Firenze, Paggi)
1887 • Storie allegre (Firenze, Paggi)
1889 • Libro di lezioni per la terza classe elementare (Firenze, Paggi)
1890 • La lanterna magica di Giannettino (Firenze, Bemporad)

Altre opere di Carlo Lorenzini pubblicate postume: 1892 • Divagazioni critico-umoristiche, raccolte e ordinate da Giuseppe Rigutini (postumo, Firenze, Bemporad
1892 • Note gaie, raccolte e ordinate da Giuseppe Rigutini (postumo, Firenze, Bemporad
1941 • Bettino Ricasoli, Camillo Cavour, Luigi Carlo Farini, Daniele Manin. Biografie del Risorgimento (postumo, Firenze, Marzocco)
1989 • I ragazzi grandi. Bozzetti e studi dal vero, a cura di Daniela Marcheschi; con una nota di Carlo Alberto Madrignani (Palermo, Sellerio)
Date varie • Cronache dall'Ottocento, a cura di Daniela Marcheschi. Raccolta di articoli giornalistici, prima mai ristampati, pubblicati da Carlo Collodi (sotto vari pseudonimi) nei giornali umoristici del tempo
La Fondazione Nazionale Carlo Collodi, inserita nella Tabella ufficiale delle Istituzioni Culturali di interesse nazionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha, tra i suoi scopi, quello di diffondere e far conoscere nel mondo le opere del Collodi, in particolare Le avventure di Pinocchio.
Anche suo nipote Paolo Lorenzini, figlio di suo fratello Ippolito, intraprese più tardi il mestiere di scrittore per ragazzi usando lo pseudonimo di Collodi Nipote. Scrisse, tra gli altri, anche Sussi e Biribissi.

23 novembre, 2010

PROMEMORIA 23 novembre 1991 - Solo un giorno prima della morte, Freddie Mercury, frontman dei Queen, annuncia al mondo di essere malato di AIDS


Solo un giorno prima della morte, Freddie Mercury, frontman dei Queen, annuncia al mondo di essere malato di AIDS
Come dichiarò il suo compagno Jim Hutton, nella primavera del 1987 fu diagnosticata a Mercury l'AIDS, sebbene il cantante proprio in quel periodo avesse dichiarato pubblicamente di essere risultato negativo al test. Nonostante le smentite, la stampa britannica seguì le voci sempre più numerose sulla malattia dell'artista, alimentate dall'aspetto particolarmente asciutto, dalla sospensione improvvisa dei tour dei Queen e dalle confessioni di alcuni amanti pubblicate sulle pagine dei tabloid inglesi del tempo.
Qualche anno dopo, il 22 novembre 1991, Mercury convocò nella sua casa di Earls Court il manager dei Queen Jim Beach per redigere un comunicato ufficiale. Il giorno dopo, il 23 novembre, fu fornito alla stampa il seguente annuncio:
« Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell'HIV, ho contratto l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia»
A poco più di 24 ore dal comunicato, Mercury morì il 24 novembre 1991 all'età di 45 anni. Causa ufficiale del decesso fu una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all'AIDS. I funerali furono celebrati da un sacerdote zoroastriano. Freddie, secondo le sue volontà, fu cremato e le sue ceneri sparse nei pressi del Lago di Ginevra. Tra i presenti alla cerimonia, oltre ai familiari anche i suoi compagni John Deacon, Brian May e Roger Taylor, il suo amante Jim Hutton e i cantanti Elton John, Michael Jackson e David Bowie. Il rito si svolse al Kensal Green Cemetery.
Nel testamento il cantante affidò la maggior parte dei suoi beni a Mary Austin (un milione di sterline), mentre il resto del patrimonio fu diviso tra i genitori e la sorella (Cash Bulsara). Inoltre, lasciò 500.000 sterline allo chef privato Joe Fanelli, 500.000 all'assistente personale Peter Freestone, 100.000 all'autista Terry Giddings e 500.000 a Jim Hutton. Mary Austin continuò a vivere per poco tempo con i genitori di Mercury nella Garden Lodge. Jim Hutton invece si trasferì quattro anni più tardi in Irlanda e qui dimorò fino al 2010, anno della morte. Quest'ultimo collaborò nella stesura di una biografia del 2000 dal titolo Freddie Mercury, the Untold Story e concesse un'intervista al The Times in ricordo del 60º compleanno del suo compagno.

22 novembre, 2010

L’assessore D’Elia ha inaugurato la mostra “Pinocchio nel paese dei diritti”


L’assessore D’Elia ha inaugurato la mostra “Pinocchio nel paese dei diritti”

Con la mostra “Pinocchio nel Paese dei Diritti” la Provincia di Roma partecipa alla giornata internazionale che celebra l’approvazione della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, avvenuta il 20 novembre 1989.
La mostra è stata inaugurata dall’assessore alle Politiche culturali della Provincia di Roma, Cecilia D’Elia.

Realizzata dall’Associazione Culturale Rinoceronte Incatenato in collaborazione con Unicef, Biblioteca Nazionale Centrale e l’Assessorato alle politiche culturali della Provincia di Roma , la mostra “Pinocchio nel Paese dei Diritti” racconta la favola di Collodi attraverso un percorso interattivo composto da oltre venti scenografie, ciascuna associata ad un diritto stabilito approvata il 20 novembre 1989 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

La mostra è stata allestita presso le sale espositive della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (viale Castro Pretorio 105).

L’esposizione resterà aperta dal 20 novembre all’8 gennaio 2011, dal lunedì al venerdi dalle 9.00 alle 16.00 e il sabato dalle 9.00 alle 12.00. L’ingresso è gratuito.

A disposizione del pubblico una ricca selezione bibliografica e grafica, composta da oltre quattrocento libri (dal 1883 ai giorni nostri) e più di duecento illustrazioni (tra le altre gli inediti di Raffaello Mattiangeli in arte Lello).

“La mostra – ha affermato la D’Elia – attraverso un simbolo interculturale come Pinocchio, affronta il fondamentale tema dei diritti dell’infanzia ancora negati in molte parti del mondo. Anche nelle società ricche si assiste all’analfabetismo di ritorno e alla piaga del lavoro minorile”.

“Festeggiare l’approvazione della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza – ha aggiunto – significa dare rilievo ad uno dei documenti che stanno alla base dello sviluppo civile e sociale delle società moderne. Tutto questo mentre nel nostro paese viene azzerato il sostegno alla cooperazione internazionale e il taglio in finanziaria elimina di fatto il 5% devoluto dagli italiani alle Onlus. L’Italia si appresta ad essere l’ultima in Europa in questo settore”.

PROMEMORIA 22 novembre 1973 - Italia, viene sciolta l'organizzazione Ordine Nuovo fondata da Pino Rauti per ricostruzione del partito fascista


Italia, viene sciolta l'organizzazione Ordine Nuovo fondata da Pino Rauti, e arrestati 30 dei suoi militanti, per ricostituzione del partito fascista
Con Ordine Nuovo si individuano due organizzazioni, Il Centro Studi Ordine Nuovo un movimento di destra fondato nel 1956 da Pino Rauti, esponente del MSI, in seguito alle fratture createsi in seno al congresso di Viareggio nel 1954, e il Movimento Politico Ordine Nuovo, nato nel 1969 e guidato da Clemente Graziani e Pierluigi Concutelli, che fu organizzazione terroristica di estrema destra.
Il MPON è stato sciolto nel 1973, dal ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani, con l'accusa di ricostituzione del disciolto partito fascista.

21 novembre, 2010

Pinzari e Corso: Vibrazioni nel cemento tra spirito e materia


Pinzari e Corso: Vibrazioni nel cemento tra spirito e materia

Da venerdì 19 novembre a venerdì 3 dicembre 2010 la Sala Egon Von Furstenberg di Palazzo Valentini ospiterà una selezione di opere dipinte a quattro mani da Anna Pinzari e Chantal Corso, rappresentative della ricerca svolta dal duo pittorico dal 2008 a oggi.

La mostra "Vibrazioni nel cemento tra spirito e materia" sarà inaugurata venerdì 19 novembre, alle ore, 18. L’ingresso, gratuito, è dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 13; domenica chiuso.

Curata da Andrea Romoli Barberini, la mostra presenta una ricca selezione di dipinti realizzati ad olio su imponenti superfici di cemento armato in cui viene affrontato il tema del corpo femminile calato in una suggestiva dimensione atemporale.

Dopo la tappa al Castello Ducale Orsini di Fiano Romano (Festival del Cinema delle Donne, dal 14 al 20 giugno 2010), e al Museo Fondazione Matalon di Milano (dal 5 al 13 novembre 2010) la mostra, che è corredata da un catalogo con testi di Anna Janowska e Andrea Romoli Barberini, conclude il suo percorso a Roma.

L’artista Chantal Corso è nata a Roma nel 1968. Diplomata al Liceo Artistico S. Orsola di Roma, si è specializzata nella Scuola di Ceramica di Civita Castellana (Vt). Figlia d’arte, cresce nel laboratorio materno dove si eseguono i lavori di pittura decorativa (trompe l’oeil, doratura a foglie, acquerello di paesaggio, decorazione del mobile e dell’oggetto).

Anna Pinzari è nata a Roma nel 1964. Anch’essa diplomata al Liceo Artistico S. Orsola di Roma, consegue poi il diploma all’Istituto Europeo di Design (I.E.D.) di Roma. Negli anni successivi cura la produzione per varie aziende nel campo della moda e del gioiello. Si diploma in Pittura nel 1993 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Il sodalizio artistico tra Pinzari e Corso è iniziato nel 2004, avviando un’esperienza di pittura a quattro mani che le ha portate a partecipare a diversi premi e concorsi (I Premio Pio Istituto Catel, Premio Massenzio Arte) e ad esporre in diverse mostre personali e collettive.

PROMEMORIA 21 novembre 1975 - Esce il più famoso album dei Queen, A Night at the Opera, dove ci sono canzoni del calibro di Bohemian Rhapsody e Love o


Esce più famoso album dei Queen, A Night at the Opera, dove ci sono canzoni del calibro di Bohemian Rhapsody e Love of My Life. il
A Night at the Opera è il quarto album della rock-band britannica dei Queen, pubblicato per la prima volta in LP nel novembre del 1975.
L'album è considerato da larga parte della critica e dei fan dei Queen come il lavoro più rappresentativo della band inglese nonché uno dei pilastri della storia della musica. Venne registrato in diversi studi: Trident Sarm, Roundhouse, Olympic, Rockfield, Scorpio e Lansdowne Studios, nel Regno Unito. Venne pubblicato nel Regno Unito dalla EMI e dalla Elektra Records negli Stati Uniti, per poi essere pubblicato nuovamente negli USA dalla Hollywood Records nel settembre 1991. Fu il primo disco dei Queen a cui fu assegnato un disco di platino[2]. Raggiunse la quarta posizione nella classifica USA, dove recentemente è stato certificato come triplo disco di platino (tre milioni di copie vendute). Il titolo dell'album, insieme a quello del seguente A Day at the Races (1976), è ispirato a due omonimi celebri film dei fratelli Marx, noti in Italia con i titoli tradotti di Una notte all'opera (1935) e Un giorno alle corse (1937). I due album dovevano inizialmente essere pubblicati insieme come album doppio (progetto a cui teneva tantissimo soprattutto May); la casa discografica, tuttavia, ritenne più prudente pubblicare i due lavori indipentemente per contenere i costi, visto che l'album fu uno dei più costosi a causa delle grandi sperimentazioni[2] (vista anche l'atipicità dei contenuti musicali, che non davano certezze sul successo di vendite). Il gruppo gioca con l'alternanza e la fusione fra musica Rock e musica classica (ne è un esempio Bohemian Rhapsody).
L'album è uno dei pochi titoli pubblicati nel raro stardard DVD-Audio (2002), con tracce in formato 96khz/24bit che garantiscono una resa sonora di gran lunga superiore a quella di qualsiasi Compact Disc.
Il 21 novembre 2005 è uscito 30th Anniversary Collectors Edition, una riedizione dell'album contenente, oltre al CD completamente rimasterizzato, anche un DVD con le tracce audio in formato DTS 5.1 e videoclip, spezzoni di concerti e il commento audio dei membri del gruppo.

20 novembre, 2010

Inaugurato il Centro "Spazio Sicuro", a tutela dell'infanzia vittima di abusi e maltrattamenti


Inaugurato il Centro "Spazio Sicuro", a tutela dell'infanzia vittima di abusi e maltrattamenti

Inaugurati oggi i nuovi locali del Centro provinciale 'SpazioSicuro', nato per fornire assistenza a bambini e adolescenti vittime di abusi e maltrattamenti.

La struttura si trova a San Lorenzo nei locali del dipartimento di Neuropsichiatria infantile. Ad inaugurarla il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, l'assessore provinciale alle Politiche Sociali Claudio Cecchini, il Rettore dell'Università La Sapienza Luigi Frati ed il presidente del Municipio III Dario Marcucci.

Il Centro sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, il sabato dalle 9 alle 13.

La struttura sarà gestita dalla Cooperativa Cospexa, vincitrice di un bando di 218mila euro messo a disposizione dall’Amministrazione di Palazzo Valentini.

Il Centro “Spazio Sicuro” offrirà valutazioni, trattamenti ed accoglienza tanto per le situazioni di emergenza quanto per programmi di prevenzione tramite prestazioni assistenziali specialistiche.

Nell’inaugurare i locali, il presidente Zingaretti ha affermato: "Le prestazioni fornite dal Centro sono gratuite. La Provincia garantisce la risposta h24 per l'accoglienza in emergenza, mettendo a disposizione posti in case famiglia e prevede di ampliare il limite d'età dei minori in accoglienza residenziale da 12 a 18 anni".

"Il Centro - ha sostenuto l’assessore Cecchini – svolgerà attività di affiancamento e supporto agli operatori territoriali per condividere un modello d'intervento sull'abuso e il maltrattamento sui minori".

PROMEMORIA 20 novembre 1945 - Inizia il processo di Norimberga, contro 24 criminali di guerra nazisti della seconda guerra mondiale


Inizia il processo di Norimberga, contro 24 criminali di guerra nazisti della seconda guerra mondiale
Processo di Norimberga è il nome comunemente usato per due distinti gruppi di processi ai nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah. I processi si tennero nella città tedesca di Norimberga (Nürnberg) dal 20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946 nel Palazzo di Giustizia di Norimberga (l'unica corte tedesca abbastanza grande da poter contenere l'evento e che non fosse stata distrutta dai bombardamenti alleati). Il primo e più famoso di questi processi fu il Processo dei principali criminali di guerra davanti al Tribunale militare internazionale (IMT), che giudicò ventiquattro dei più importanti capi nazisti catturati (o ancora ritenuti in vita). Il secondo gruppo di processi fu per criminali di guerra inferiori, tenuto sotto la Legge numero 10 del Consiglio di Controllo dal Tribunale militare di Norimberga (NMT), e comprese anche il famoso Processo ai dottori.

19 novembre, 2010

Presentata l’ottava edizione della guida “Roma nel piatto”


Presentata l’ottava edizione della guida “Roma nel piatto”

Arriva nelle edicole e nelle librerie della capitale l'ottava edizione di “Roma nel Piatto”, la guida indipendente ai ristoranti della capitale e della Regione Lazio.

Alla presentazione della pubblicazione, all'enoteca regionale Palatium, erano presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e il commissario dell'Arsial Massimo Pallottini.

Il volume - curato da Simone Cargiani, edito da La Pecora Nera - vede crescere quest'anno a 545 il numero dei locali recensiti, ben 120 in più rispetto allo scorso anno.

La particolarità che contraddistingue questa guida e' la scelta di non vendere pubblicità ai ristoratori e di far lavorare i propri osservatori in pieno anonimato.

"Più c'è competizione – ha detto il presidente Zingaretti nell’occasione – più le persone sono motivate a fare meglio. In questo caso gli esercenti avranno un attore in più per orientare i consumatori”. "Insieme all’attitudine ad essere bravi – ha proseguito Zingaretti – serve anche qualcuno che stimoli quotidianamente".

A guidare la graduatoria dei ristoranti "migliori" per la guida anche quest'anno e' “La Pergola” del Rome Cavalieri dello chef Heinz Beck.
Seguono in classifica tre ristoranti di provincia: “Le Colline Ciociare” di Acuto (Fr), “La Trota” di Rivodutri (Ri), “La Parolina” di Treviniano (Vt). A far loro compagnia un altro locale della capitale, “Il Pagliaccio” di Anthony Genovese.

Novita' assoluta per la guida 2011 l'introduzione del Qr code: un codice a barre bidimensionale che contiene informazioni sul locale selezionato. Per utilizzarlo è sufficiente scaricare uno dei tanti software gratuiti per la lettura dei codici a barre. Valore aggiunto il volumetto “Roma per il goloso”, curata da Fernanda D'Arienzo, realizzato per dare un contributo alla valorizzazione delle piccole botteghe sedi dell'eccellenza enogastronomica italiana.

PROMEMORIA 19 novembre 1977 Il presidente egiziano Anwar Sadat diventa il primo leader arabo a recarsi in visita ufficiale in Israele


Il presidente egiziano Anwar Sadat diventa il primo leader arabo a recarsi in visita ufficiale in Israele, quando incontra il primo ministro Menachem Begin e parla davanti alla Knesset a Gerusalemme, cercando un accordo di pace permanente (gran parte del mondo arabo fu oltraggiato dalla visita)
Durante la seconda guerra mondiale fu imprigionato dai Britannici a causa dei suoi sforzi per ottenere aiuto dalle Potenze dell'Asse, per poter espellere le forze di occupazione britanniche.
Partecipò nel 1952 al colpo di Stato con cui i Liberi Ufficiali del gen. Muhammad Neghib e il col. Gamāl 'Abd al-Nāsser detronizzarono Re Faruq I.
Nel 1969, dopo aver ricoperto diversi incarichi nel governo egiziano, venne scelto come Vice Presidente dal Presidente Gamāl 'Abd al-Nāsser. Quando questi morì, l'anno seguente, Sādāt divenne Presidente.
Nel 1973 Sādāt, assieme alla Siria, guidò l'Egitto nella guerra del Ramadan (o guerra del Kippur) contro Israele, in seguito alla quale Sādāt fu poi noto come l'"eroe dell'attraversamento". Malgrado l'attacco che colse di sorpresa l'esercito, Israele riuscì a riorganizzarsi e fermare l'avanzata degli egiziani, che comunque recuperarono buona parte del Sinai.
Con l'attacco l'Egitto poté rivendicare di aver "lavato l'onta" della sconfitta del 1967 e ne derivò una legittimazione a gestire la politica estera in modo autonomo dal nasserismo: la adoperò per firmare la pace di Camp David.

Nel settembre del 1981, Sādāt colpì duramente le organizzazioni musulmane, comprese quelle studentesche, e le organizzazioni copte, ordinando quasi 1600 arresti. Nel frattempo il sostegno internazionale a Sādāt si affievolì a causa del suo modo autoritario di governare, della crisi economica e della repressione dei dissidenti. Ancor peggio, le politiche economiche di Sādāt accentuarono il divario tra ricchi e poveri in Egitto.
Il 6 ottobre dello stesso anno, Sādāt venne assassinato durante una parata al Cairo da Khalid al-Islambuli facente parte del gruppo al-Jihad. Gli succedette il Vice Presidente Hosnī Mubārak.

18 novembre, 2010

A Ponte Milvio dopo i lucchetti arriva 'Provincia Wi-Fi


A Ponte Milvio dopo i lucchetti arriva 'Provincia Wi-Fi'

Anche a Ponte Milvio, da alcuni anni ribattezzato 'il ponte degli innamorati' dopo i romanzi di Federico Moccia, arriva il Wi-Fi gratuito della Provincia di Roma.

Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e l’autore di 'Tre metri sopra al cielo' hanno inaugurato tre nuovi hot-spot nell' area di Ponte Milvio. Salgono così a 431 le aree del territorio provinciale dove si può accedere alla rete del servizio 'Provincia Wi-Fi': 310 nel Comune di Roma e 121 negli altri Comuni della provincia. Oltre 44mila le persone attualmente iscritte al servizio.

"Con questo progetto - ha spiegato Zingaretti - diamo uno strumento in più a tutti coloro che intendono utilizzare la rete per lavoro, studio o tenersi in contatto con i propri amici. Il prossimo 30 novembre nel corso di un convegno rilanceremo il progetto 'Free Italia wi-fi', un grande progetto di associazione tra enti locali per costruire nel paese reti analoghe alla nostra associandoci. Sono già molti gli enti locali che stanno imitando il nostro esempio, come la Regione Sardegna e il Comune di Venezia, con cui è stata avviata una partnership per condividere la tecnologia".

PROMEMORIA 18 novembre 1987 Rapporto finale Iran-contras


Irangate: il Congresso degli Stati Uniti emette il suo rapporto finale sullo scandalo Iran-Contras, dichiarando che il presidente statunitense Ronald Reagan aveva la "responsabilità ultima" per il cattivo comportamento dei suoi aiutanti e la sua amministrazione mostrò "segretezza, inganno, e spregio della legge"
L'Iran-Contras affair (noto anche col nome di Irangate) è lo scandalo politico che nel 1985-1986 coinvolse alti funzionari dell'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan accusati dell'organizzazione di un traffico illegale di armi con l'Iran. I proventi di questa operazione erano serviti a finanziare l'opposizione violenta dei Contras al governo sandinista del Nicaragua. La vendita di armi all'Iran era stata pianificata puntando al rilascio di alcuni ostaggi statunitensi in quel momento nelle mani di Hezbollah in Libano, legati all'Iran.
L'Iran, all'epoca impegnato nella guerra contro l'Iraq di Saddam Hussein, pur violentemente antiamericano era molto suscettibile alle offerte di materiale USA, visto che la maggior parte delle sue forze armate erano equipaggiate proprio con veicoli e armi fabbricate negli Stati Uniti, acquistate dallo shah Mohammed Reza Pahlavi prima della sua cacciata.
L'Iran aveva cercato di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento, rivolgendosi alla Siria (nemica dell'Iraq per la forte rivalità fra Assad e Hussein), la Libia di Gheddafi e la Cina ma ciononostante i missili anticarro TOW ed i pezzi di ricambio per le batterie antiaeree HAWK erano assolutamente necessari allo sforzo bellico.
In un primo momento gli USA non trasferirono direttamente materiale, ma si limitarono a rivelare al governo di Teheran la localizzazione di magazzini segreti di pezzi di ricambio e munizioni che la paranoia dello Shah aveva fatto installare in sperdute località iraniane, curando che solo alcuni fedelissimi ufficiali (tutti fuggiti durante la rivoluzione) ne conoscessero l'ubicazione.
In seguito, esauriti i 'depositi segreti', gli USA si dimostrarono disposti a fornire armi e munizioni "ex novo", ma decisero di farlo in maniera segreta e al di fuori del controllo del Congresso (che secondo le leggi deve approvare ogni aiuto militare a potenze estere) in modo da destinare i proventi di tale traffico al sostegno delle operazioni di guerriglia e terrorismo in America Centrale.
Nel novembre del 1986 un giornale libanese rivelò l'esistenza del traffico clandestino. Le indagini effettuate fecero collegare la situazione con la parallela operazione segreta in Nicaragua. Nel novembre del 1987 una commissione d'inchiesta con a capo l'ex senatore John Tower emise una dura condanna all'operato del Presidente, non provando con certezza la conoscenza da parte sua dei finanziamenti illegali ai Contras.
Nel 1992 il Presidente George Bush sr., vicepresidente nel momento dello scandalo e sospettato di essere coinvolto nello stesso, concesse un'amnistia a tutti gli alti ufficiali indiziati o condannati per la questione Iran-Contras.

17 novembre, 2010

Mobilità: al via il primo corridoio della mobilità tra Fiumicino e Ro


Mobilità: al via il primo corridoio della mobilità tra Fiumicino e Roma

Un’opera ad uso esclusivo del trasporto pubblico. Consentirà di velocizzare i tempi di mobilità dei pendolari, lavoratori e studenti: il tracciato completo sarà di sette chilometri e interesserà il tratto '' Fiumicino Citta'-Fermata Fr1 '', di Parco Leonardo, con estensione fino a Fiera di Roma e, quando verrà ultimato il nuovo ponte della Scafa, si collegherà con la stazione Lido Nord della linea Roma Lido.
Si tratta del Corridoio del trasporto pubblico di Fiumicino (C5), l'infrastruttura presentata ieri a Fiumicino dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, dall' assessore provinciale alle Politiche della Mobilità e Trasporti, Amalia Colaceci e dal sindaco di Fiumicino, Mario Canapini.

Questa nuova arteria di comunicazione fa parte di un sistema di Corridoi della mobilità che la Provincia di Roma ha previsto nel Piano di bacino per il trasporto delle persone.

Il costo complessivo per la costruzione dell’opera, il cui cantiere sarà aperto a giugno 2011 e che si prevede venga consegnata entro la fine del 2012, ammonta a 22 milioni di euro, comprendendo anche gli espropri e l'acquisizione delle aree appartenenti a Rete Ferroviaria Italiana.

Nella prima fase la realizzazione, a cura dell’Amministrazione provinciale, riguarderà il tratto di corridoio che dalla rotatoria di via Coccia di Morto arriva fino alla stazione di Parco Leonardo: e' previsto il transito su gomma ma in futuro potrà essere ripristinato anche il trasporto ferroviario o l' utilizzo di un tram. Tale tratto sara' in sede riservata e verrà realizzato ex novo utilizzando nella parte iniziale l' area della vecchia linea ferroviaria dismessa, sino all' attuale cavalcavia di via del Lago di Traiano, per poi avanzare costeggiando il Canale delle Vignole e la ferrovia per l' aeroporto.

Lungo il percorso verranno eseguite opere di riqualificazione urbana e sistemazione delle aree con zone verdi, marciapiedi e illuminazione pubblica. Affiancato al corridoio e' stata progettata anche una pista ciclabile, nel segno concreto di una mobilità sostenibile.

“Per l’80 per cento delle cose che facciamo – ha sostenuto il presidente dell’Amministrazione provinciale Nicola Zingaretti – la nostra vita non ha confini, ma opera nell’area metropolitana. Così si migliora la qualità della vita e si rende più competitivo il territorio. Il corridoio non sarà solo esclusivamente riservato al trasporto su gomma in quanto già da ora verrà utilizzato un manto stradale atto a ospitare rotaie, con la prospettiva di mettere un tram leggero o di ripristinare la vecchia linea ferroviaria".

"Bisogna ragionare in una dimensione sovracomunale – ha aggiunto Zingaretti - con opere che aiutino l’area metropolitana a essere unita. Il 50 per cento dei cittadini di Fiumicino va a Roma per lavoro e l’altro 50 per cento si sposta in aree vicine. Ci si sposta per lavoro, scuola, svago, cultura e perciò è importante investire su questo tipo di infrastrutture, per non aggravare la percezione della qualità della vita e per il rilancio della competitività”.

PROMEMORIA 17 novembre 1941 - Seconda guerra mondiale: Attacco a Pearl Harbor


Seconda guerra mondiale: Attacco a Pearl Harbor
L'attacco di Pearl Harbor (nella terminologia della Marina Imperiale giapponese, Operazione Hawaii o Operazione Z) fu un'operazione aeronavale che ebbe luogo il 7 dicembre 1941, quando forze aereo-navali giapponesi attaccarono la base navale statunitense di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. L'attacco, portato senza una preventiva dichiarazione di guerra da parte giapponese, che fu formalizzata soltanto ad attacco iniziato, causò l'intervento statunitense nella seconda guerra mondiale.
L'attacco fu concepito e guidato dall'ammiraglio Isoroku Yamamoto (il quale al momento dell'attacco si trovava nella baia di Hiroshima a bordo della corazzata Nagato),che sperava di distruggere la flotta americana nel Pacifico. L'operazione fu un successo, limitato solo dal mancato affondamento delle portaerei, poiché in poco più di un'ora i 350 aerei partiti dalle portaerei giapponesi affondarono 4 delle 8 corazzate americane, mentre le altre furono fatte arenare o subirono gravi danni; solo le portaerei si salvarono trovandosi in navigazione lontano dalla loro base. Questa vittoria permise al Giappone di ottenere momentaneamente il controllo del Pacifico e spianò la strada ai successivi trionfi nipponici prima che gli USA riuscissero ad armare una flotta in grado di tenere testa a quella giapponese.

Il piano di attacco
Per ridurre fortemente le probabilità di intercettazione da parte di imbarcazioni mercantili e/o ricognitori aerei, l'ammiraglio Yamamoto scelse una rotta più lunga di quella che ci si sarebbe aspettati: anziché la rotta più breve, attraverso le isole Midway, od una più meridionale, che passava a nord dell'arcipelago delle isole Marianne e quindi sopra le isole Marshall, decise di far risalire verso nord la flotta attaccante dal Giappone fino alle isole Curili per poi piegare verso sud-est e giungere sull'obbiettivo da nord, dopo aver aggirato da settentrione le Midway. Per punto di raccolta della flotta di attacco aeronavale, e di partenza per la destinazione, fu scelta la baia di Hitokappu (Tankan Bay), situata di fronte all'isola di Iturup, nelle Curili del Sud. La scelta era dovuta al fatto che l'isola era poco abitata e le condizioni atmosferiche erano spesso tali da celare alla vista da terra anche un raggruppamento così imponente di navi come la flotta di attacco. Inoltre la zona era poco frequentata da naviglio commerciale.
Insieme a questa operazione Yamamoto organizzò la contemporanea conquista della basi americane, poco difese, poste sull' atollo di Wake[15] e sull'isola di Guam, la più grande delle isole Marianne.[16] La conquista di queste basi, oltre all'attacco a Pearl Harbor, aveva lo scopo di tenere lontane le forze americane dal teatro di operazioni di conquista del Giappone nell'Estremo Oriente, ove i giapponesi contavano di occupare, fra l'altro e come di fatto faranno, le Filippine, il Borneo e Singapore.

La partenza e gli obiettivi
Le due forze si riunirono nella baia di Hittokappu, di fronte all'isola di Iturup, nelle Curili del Sud il 22 novembre 1941 e da lì partirono alle ore 6.00 del 26 novembre 1941 con destinazione Pearl Harbor. Gli obiettivi dell'attacco erano innanzitutto le portaerei americane, considerate dai giapponesi le forze più temibili in probabili interferenze ostili degli Stati Uniti nelle operazioni di conquista giapponese dell'Estremo Oriente (i giapponesi contavano di trovarne da 3 a 6 ancorate a Pearl Harbour,) poi le corazzate, quindi i depositi di carburante ed i principali aeroporti dell'arcipelago con i relativi hangar e gli aerei ivi parcheggiati.
Nel frattempo i diplomatici giapponesi stavano conducendo un'ultima trattativa con quelli americani per ottenere la cancellazione dell'embargo, il ripristino della disponibilità dei beni giapponesi "congelati" ed altre concessioni. L'attacco non era quindi un evento scontato alla partenza della flotta: due fattori considerati primari avrebbero potuto far rientrare l'armata aeronavale prima della battaglia, il primo "tecnico" ed il secondo "politico":
avvistamento da parte americana della flotta nemica prima del 6 dicembre[22]
conclusione positiva (per i giapponesi) delle trattative in extremis con il governo americano
Questa seconda condizione aveva un significato particolare. Il Giappone si era creato una dubbia fama nel mondo politico internazionale quando, all'inizio della guerra russo-nipponica (1904 – 1905), la marina giapponese l'8 febbraio 1904 silurò a Port Arthur due navi russe senza che fosse ancora stata dichiarata la guerra.[23]
Le disposizioni al comando della Forza di attacco erano di attendere il "via libera" che sarebbe stato comunicato nel caso (probabile) in cui le trattative con gli americani non si fossero concluse positivamente. Il tutto era calcolato in modo che, nel caso di attacco, i primi aerei giapponesi sarebbero giunti sull'obiettivo mezz'ora dopo che l'ambasciatore giapponese a Washington avesse consegnato al Segretario di Stato americano Cordell Hull la dichiarazione di guerra. Ciò, se da una parte salvaguardava l'immagine giapponese di fronte al mondo, giacché l'attacco sarebbe iniziato a stato di guerra formalmente dichiarato, dall'altra permetteva ai giapponesi di usufruire largamente del fattore sorpresa, dato che l'esiguo tempo a disposizione degl'ignari americani di Pearl Harbor non sarebbe stato sufficiente a consentire loro di preparare una difesa adeguata.
Paradossalmente la via per le Hawaii era libera: nella terza decade di novembre, sulla base di informazioni ricevute dall'ambasciatore americano a Tokyo, Joseph Grew, oltre alle segnalazioni di altre fonti che facevano presumere imminente una guerra con il Giappone, la Marina statunitense dichiarò il settore dell'Oceano Pacifico Settentrionale "mare libero" invitando tutte le navi americane e quelle alleate ad evitare le rotte che attraversavano quell'area.[24] Ciò rendeva più agevole il compito al viceammiraglio giapponese Nagumo, per altro ignaro del provvedimento americano, poiché l'assenza di naviglio civile sulla rotta prevista riduceva ulteriormente le possibilità di un indesiderato avvistamento della sua formazione da parte di occhi indiscreti.

16 novembre, 2010

Cinema&Storia. Cento film e un paese, l'Itali


Cinema&Storia. Cento film e un paese, l'Italia

Dopo il grande successo dell’edizione 2009-2010, torna – a grande richiesta delle scuole – “Cinema&Storia 100+1. Cento film e un paese, l’Italia” l’iniziativa della Provincia di Roma-Progetto ABC Arte Bellezza Cultura, con l’Assessorato alle Politiche della Scuola, il Progetto Storia e Memoria, l’Associazione Giornate degli Autori, Cinecittà Luce e il sostegno della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBac).

Rivolto agli Istituti Superiori di Roma e provincia, “Cinema&Storia” si prefigge di ripercorrere, con gli studenti, la piccola e grande storia del Novecento italiano e favorire la conoscenza del secondo dopoguerra del nostro Paese attraverso il grande cinema e le sue immagini.

Il via alla seconda edizione di “Cinema&Storia” avrà luogo martedì 16 novembre, con la presentazione dell’iniziativa presso l’Auditorium di via della Conciliazione, a partire dalle ore 9,30.

Interverranno:

il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, primo promotore del progetto “100+1. Cento film e un paese, l’Italia”;
il critico, ideatore e curatore dell’iniziativa, Fabio Ferzetti;
l’Amministratore Delegato di Cinecittà Luce, Luciano Sovena;
l’Assessore alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma, Paola Rita Stella.
A seguire un focus su “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, con la partecipazione di Carlo Lizzani e Massimo Ghini, rispettivamente regista e protagonista di “Celluloide”, il film dedicato all'avventurosa genesi di “Roma città aperta”, tratto dall’omonimo libro di Ugo Pirro.

A coordinare l’incontro l’attrice Veronica Pivetti.

Al termine, la proiezione del film diretto da Roberto Rossellini, presentato nel settembre 1945 e considerato uno dei capolavori del neorealismo. Girato in condizioni tecnicamente difficili, se non addirittura proibitive a causa della guerra e anche per gli scarsi mezzi a disposizione, la pellicola rievoca uno dei periodi più tragici dell’occupazione della Capitale da parte dei tedeschi.

Il restauro della pellicola è a cura del Centro sperimentale di cinematografia-Cineteca Nazionale.
Saranno presenti, tra gli altri, Aureliano Amadei, Cecilia Dazzi, Irene Ferri, Giuliano Gemma, Luca Guadagnino, Anita Kravos, Giuliano Montaldo, Claudio Noce, Picci Pontecorvo, Costanza Quatriglio, Renzo Rossellini, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Stefano Tummolini, Daniele Vicari con la Coordinatrice del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura, Giovanna Pugliese, il Delegato generale delle Giornate degli Autori Giorgio Gosetti, la Coordinatrice “Cinema&Storia” per Cinecittà Luce Maria Carolina Terzi.

“Roma città aperta” è il primo titolo di un cofanetto di sette film selezionati per questa seconda edizione di “Cinema&Storia”, che con “I vitelloni” di Federico Fellini (1953), “Accattone” di Pier Paolo Pasolini (1961), “Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi (1962), “Il gattopardo” di Luchino Visconti (1963), “Una giornata particolare” di Ettore Scola (1977) e “Padre padrone” di Paolo e Vittorio Taviani (1977) andrà ad arricchire e ad aggiungersi al primo segmento di una corposa library per le scuole, dedicata interamente ai classici del cinema italiano e destinata a crescere via via nel tempo, edizione dopo edizione, nel corso dei prossimi anni.

Nel corso dell’anno, verranno allegati una serie di materiali aggiuntivi curati dalla regista Giuliana Gamba, coordinatrice del progetto “Cinema&Storia” per le Giornate degli Autori, che per l’occasione ha realizzato un trailer che verrà presentato la mattina del 16 novembre.

L’intero programma prevede anche lo svolgimento, tra dicembre e febbraio, di tre incontri di formazione al linguaggio cinematografico, alla storia del cinema e all’utilizzo di questo patrimonio di “memoria” per gli insegnanti che vedranno e discuteranno con gli studenti i sette titoli cinematografici e che sovrintenderanno alla preparazione di specifici elaborati e contributi. Alla fine, i lavori più meritevoli realizzati dalle classi verranno premiati nel corso di una giornata conclusiva che si terrà il 5 maggio.

Studenti e docenti, grazie anche alla partecipazione di registi, attori, critici e storici e agli incontri che seguiranno, potranno vivere durante tutto l’anno momenti di riflessione e confronto per approfondire la storia del nostro Paese e rileggere così il presente attraverso quel passato fatto di immagini, storie, personaggi ed emozioni che fanno parte del cinema italiano del nostro secondo dopoguerra.

PROMEMORIA 16 novembre 1940 Olocausto: in Polonia, i nazisti isolano il Ghetto di Varsavia dal mondo esterno con un muro che la circonda completamente


Olocausto: in Polonia, i nazisti isolano il Ghetto di Varsavia dal mondo esterno con un muro che la circonda completamente
Il ghetto di Varsavia fu istituito dal regime nazista nel 1940 nella città vecchia di Varsavia, fu il più grande ghetto europeo. La zona, conosciuta come l'antico "ghetto ebraico" di Varsavia, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale era abitata in prevalenza da ebrei, i quali costituivano la più grande comunità ebraica dopo quella di New York.
Il quartiere chiamato Nalewki era pieno di condomini e privo di spazi verdi, si parlavano l'yiddish, l'ebraico e il russo (dagli ebrei che erano fuggiti dalla Russia) e gli abitanti avevano la libertà di spostarsi e stabilirsi anche negli altri quartieri della città.
Con l'inizio della guerra, i nazisti trasformarono l'intera zona in ghetto[1] erigendo il 16 novembre 1940 un muro che la circondava completamente e iniziando un processo di distruzione e devastazione che culminò nel 1943, quando il 19 aprile l'Organizzazione ebraica di combattimento si rivoltò alla presenza tedesca con lo scopo di sfidare i nazisti e morire con dignità ed onore; il ghetto fu completamente raso al suolo.
Già precedentemente erano state uccise centinaia di migliaia di persone: all'inizio, il ghetto ospitava 450.000 ebrei, che occupavano circa il 4% della superficie totale del comune di Varsavia pur rappresentando il 30% della popolazione; questo causò immaginabili problemi di sovraffollamento e gli abitanti del ghetto furono costretti a vivere anche in dieci dentro ad una sola stanza.

15 novembre, 2010

'Aung San Suu Kyi finalmente libera': una gigantografia sulla facciata di Palazzo Valentini


'Aung San Suu Kyi finalmente libera': una gigantografia sulla facciata di Palazzo Valentini

Ieri mattina, subito dopo aver appreso della liberazione di Aung San Suu Kyi, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha disposto l'esposizione a Palazzo Valentini di una gigantografia del premio Nobel e leader dei diritti civili in Birmania con la scritta: 'Aung San Suu Kyi finalmente libera'.

Già in passato, in varie occasioni erano state esposte gigantografie della leader birmana, per testimoniare la vicinanza della Provincia di Roma alla sua battaglia in difesa della democrazia e come forma di protesta per l'ingiusta detenzione di Aung San Suu Kyi agli arresti domiciliari disposti
dal regime militare birmano.

“La liberazione del premio Nobel Aung San Suu Kyi – ha affermato il presidente Zingaretti – è la più bella notizia che ci si potesse aspettare e che attendevano con ansia tutti quelli che hanno a cuore la difesa dei diritti umani. Dopo l'ennesimo, lungo, periodo di detenzione agli arresti domiciliari, si è posta fine ad una ingiustizia immensa portata avanti con ostinazione dalla Giunta militare birmana. Grazie alla mobilitazione internazionale di chi, in questi anni, non ha accettato di arrendersi, ma grazie,soprattutto, a chi, spesso rischiando in prima persona, in questi anni non ha mai smesso di lottare al suo fianco per la lbertà e la democrazia".

"Quel che più conta ora – ha aggiunto Zingaretti - è che Aung torni ad una vita normale, all'affetto dei suoi cari, senza dover rinunciare, per colpa di nuove iniziative coercitive messe in atto dal regime come già tristemente avvenuto troppe volte in passato, alla sua battaglia per la democrazia e in difesa dei diritti umani in Birmania”.

“Già nel 1999 sono stato in Birmania per solidarizzare con il 'Movimento per la democrazia' – ha concluso Zingaretti – e dopo l'ultimo arresto di agosto 2009, l'Amministrazione provinciale è sempre stata idealmente accanto ad Aung, anche con iniziative di testimonianza e di protesta civile, convinti come siamo che di fronte alle ingiustizie e alle violazioni dei diritti umani, sia d'obbligo reagire con fermezza per non far sentire sole le vittime dei regimi repressivi".

PROMEMORIA 15 novembre 1938 L'infamia delle leggi razziali in italia


R.D.L. Integrazione e coordinamento in testo unico delle norme già emanate per la difesa della razza nella Scuola Italiana
Le leggi razziali fasciste sono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari, ecc) che vennero varati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica di Salò, rivolti prevalentemente – ma non solo – contro le persone di religione ebraica.
Furono lette per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini dal balcone del Municipio in occasione della sua visita alla città.
Per la legislazione fascista era ebreo chi era nato da genitori entrambi ebrei oppure da un ebreo e da uno straniero oppure da una madre ebrea in condizioni di paternità ignota oppure chi, pur avendo un genitore ariano, professasse la religione ebraica. Sugli ebrei venne emanata una serie di leggi discriminatorie. La legislazione fascista ammise tuttavia la discussa figura dell'ebreo "arianizzato", (allora fu usato il termine improprio "discriminato") ovvero dell'ebreo che avesse particolari meriti: militari, civili o politici. Agli ebrei arianizzati le leggi razziali furono applicate con alcune deroghe e limitazioni.
La legislazione antisemita comprendeva: il divieto di matrimonio tra italiani ed ebrei, il divieto per gli ebrei di avere alle proprie dipendenze domestici di razza ariana, il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni e per le società private di carattere pubblicistico – come banche e assicurazioni – di avere alle proprie dipendenze ebrei, il divieto di trasferirsi in Italia ad ebrei stranieri, la revoca della cittadinanza italiana concessa a ebrei stranieri in data posteriore al 1919, il divieto di svolgere la professione di notaio e di giornalista e forti limitazioni per tutte le cosiddette professioni intellettuali, il divieto di iscrizione dei ragazzi ebrei – che non fossero convertiti al cattolicesimo e che non vivessero in zone in cui i ragazzi ebrei erano troppo pochi per istituire scuole ebraiche – nelle scuole pubbliche, il divieto per le scuole medie di assumere come libri di testo opere alla cui redazione avesse partecipato in qualche modo un ebreo. Fu inoltre disposta la creazione di scuole – a cura delle comunità ebraiche – specifiche per ragazzi ebrei. Gli insegnanti ebrei avrebbero potuto lavorare solo in quelle scuole.
Infine vi furono una serie di limitazioni da cui erano esclusi i cosiddetti arianizzati: il divieto di svolgere il servizio militare, esercitare il ruolo di tutore di minori, essere titolari di aziende dichiarate di interesse per la difesa nazionale, essere proprietari di terreni o di fabbricati urbani al di sopra di un certo valore. Per tutti fu disposta l'annotazione dello stato di razza ebraica nei registri dello stato civile.