15 novembre, 2010

'Aung San Suu Kyi finalmente libera': una gigantografia sulla facciata di Palazzo Valentini


'Aung San Suu Kyi finalmente libera': una gigantografia sulla facciata di Palazzo Valentini

Ieri mattina, subito dopo aver appreso della liberazione di Aung San Suu Kyi, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha disposto l'esposizione a Palazzo Valentini di una gigantografia del premio Nobel e leader dei diritti civili in Birmania con la scritta: 'Aung San Suu Kyi finalmente libera'.

Già in passato, in varie occasioni erano state esposte gigantografie della leader birmana, per testimoniare la vicinanza della Provincia di Roma alla sua battaglia in difesa della democrazia e come forma di protesta per l'ingiusta detenzione di Aung San Suu Kyi agli arresti domiciliari disposti
dal regime militare birmano.

“La liberazione del premio Nobel Aung San Suu Kyi – ha affermato il presidente Zingaretti – è la più bella notizia che ci si potesse aspettare e che attendevano con ansia tutti quelli che hanno a cuore la difesa dei diritti umani. Dopo l'ennesimo, lungo, periodo di detenzione agli arresti domiciliari, si è posta fine ad una ingiustizia immensa portata avanti con ostinazione dalla Giunta militare birmana. Grazie alla mobilitazione internazionale di chi, in questi anni, non ha accettato di arrendersi, ma grazie,soprattutto, a chi, spesso rischiando in prima persona, in questi anni non ha mai smesso di lottare al suo fianco per la lbertà e la democrazia".

"Quel che più conta ora – ha aggiunto Zingaretti - è che Aung torni ad una vita normale, all'affetto dei suoi cari, senza dover rinunciare, per colpa di nuove iniziative coercitive messe in atto dal regime come già tristemente avvenuto troppe volte in passato, alla sua battaglia per la democrazia e in difesa dei diritti umani in Birmania”.

“Già nel 1999 sono stato in Birmania per solidarizzare con il 'Movimento per la democrazia' – ha concluso Zingaretti – e dopo l'ultimo arresto di agosto 2009, l'Amministrazione provinciale è sempre stata idealmente accanto ad Aung, anche con iniziative di testimonianza e di protesta civile, convinti come siamo che di fronte alle ingiustizie e alle violazioni dei diritti umani, sia d'obbligo reagire con fermezza per non far sentire sole le vittime dei regimi repressivi".

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