05 febbraio, 2011

Il progetto Provincia Wi Fi sbarca nella cittadella giudiziaria di Roma


Il progetto Provincia Wi Fi sbarca nella cittadella giudiziaria di Roma

Il progetto wi-fi gratuito della Provincia di Roma arriva anche negli uffici giudiziari di piazzale Clodio. È infatti attiva la connessione gratuita in tribunale, dove sono stati istallati 15 hot spot (tra i quali quelli a viale Giulio Cesare-via Lepanto, al civile, piazzale Clodio e alla Corte d' appello).

L' iniziativa è stata presentata nella biblioteca "Ciaccio Montalto" dal presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, dal presidente della Corte d' Appello di Roma Giorgio Santacroce, da Giuseppe Corsaniti, magistrato referente distrettuale per l' informatica, e da Domenico Condelli, componente della commissione informatica del consiglio dell' ordine degli avvocati di Roma.

All' iniziativa, presso la biblioteca intitolata al magistrato assassinato dalla mafia nel 1983, hanno preso parte anche Paolo De Fiore, presidente del tribunale capitolino, Antonio Conte, presidente del consiglio dell' Ordine degli Avvocati di Roma, Marco Mancinetti, presidente della sezione distrettuale di Roma e Lazio dell' Anm.

Per informare gli utenti della presenza del servizio sono state anche apposte due targhe, una all'ingresso dell' edificio C e una all' interno, oggi scoperte dal presidente Zingaretti.

"È il progetto più grande in Italia di banda larga gratuita - ha detto Santacroce - Per questo c'è grande soddisfazione e compiacimento e voglio ringraziare il presidente della Provincia anche a nome di tutti i magistrati del distretto. Con questa iniziativa si potranno accorciare i tempi di digitalizzazione della giustizia. È uno strumento fondamentale e una prassi virtuosa per gli operatori della giustizia".

L' iniziativa si inserisce nell' ambito di un percorso che porterà l’Amministrazione provinciale a installare gli hot spot anche in Cassazione e negli uffici giudiziari di Velletri, Civitavecchia, Tivoli.

La spesa sostenuta in questa fase iniziale è di 30mila euro per tre anni. "Abbiamo intrapreso questa sfida - ha detto il presidente Zingaretti - perché crediamo importante realizzare fatti concreti per modernizzare il nostro Paese. Altrimenti il rischio era quello di creare, rispetto al resto del mondo, una situazione di apartheid digitale, una nuova forma di discriminazione. Con questo progetto abbiamo già istallato oltre 500 hot spot a Roma e in Provincia”.

Sono oltre 55mila gli iscritti al servizio che ora sarà allargato con ‘Free Italia Wi-Fi’, la federazione nazionale delle reti wi-fi pubbliche a cui hanno già aderito la Regione Sardegna e il Comune di Venezia e hanno manifestato il loro interesse le Province di Torino, Firenze, Potenza, Pesaro e Prato.

"Siamo soddisfatti – ha aggiunto Zingaretti - perché con questa iniziativa siamo riusciti a collaborare con altre istituzioni dello Stato, dopo gli ospedali ora anche con il tribunale perché questa è una missione che riguarda tutti. Far funzionare lo Stato è l' unica via perché i cittadini riprendano fiducia nelle istituzioni. Anche i costi sono estremamente contenuti: una rotonda in una strada costa 700mila euro, l' intero progetto wi-fi costerà tra i 2,5 e i 3 milioni di euro. Con questo non voglio dire che le spese per le infrastrutture non si debbano sostenere, ma che è tutto necessario e sostenibile per rendere moderno e competitivo il nostro territorio. Bisogna investire in tutti i settori, tra cui appunto l' offerta di servizi ai cittadini".

L’idea di una rete wireless interna ad accesso gratuito è nata dai magistrati referenti per l'informatica presso la Corte d'Appello di Roma e dalla Commissione informatica del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma.

La cooperazione istituzionale con la Provincia ha permesso di sopperire alla mancanza di progetti chiari e di fondi strutturali che aveva finora ostacolato la realizzazione di un progetto di tale natura.

Naturalmente, trattandosi di uffici che si occupano di temi delicati e di questioni riservate, sono state prese adeguate precauzioni per evitare che il traffico Web possa essere intercettato e che qualcuno possa penetrare nei Pc di magistrati e avvocati.

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