18 aprile, 2011

PROMEMORIA 18 aprile 1974 - Italia: il magistrato Mario Sossi viene rapito dalle Brigate Rosse


Il magistrato Mario Sossi viene rapito dalle Brigate Rosse
Mario Sossi (Imperia, 1932) è un ex magistrato italiano, Pubblico Ministero nel processo al Gruppo XXII Ottobre, fu sequestrato dalle Brigate Rosse a Genova il 18 aprile 1974 e rilasciato a Milano il 23 maggio 1974.
Mario Sossi era un magistrato del tribunale di Genova. Mario Sossi nasce ad Imperia nel 1932. Sossi viene chiamato alle armi e tra il 1953 e il 1954 presta servizio nel corpo militare degli alpini a cui resterà sempre legatissimo. Durante l'università milita nella FUAN,un'associazione studentesca missina. Sossi entra in magistratura nel 1957 e si associa all'UMI,la più a destra delle associazioni dei magistrati, da cui si dissocerà durante il suo sequestro per il mancato sostegno dell'associazione durante il sequestro. Agli occhi della sinistra extraparlamentare è famoso per l'inchiesta sugli scioperi negli ospedali psichiatrici di Quarto e Cogoleto, per l'arresto di alcuni giornalai che espongono riviste pornografiche e per l'arresto dell' avvocato Giambattista Lazagna sospettato di aver rubato armi ed esplosivi e prosciolto in istruttoria.
Al momento del rapimento ad opera delle Brigate Rosse sosteneva l'accusa contro gruppi terroristici. Un gruppo di 20 terroristi, con sette auto e un furgoncino lo sequestrò. Sossi fu caricato su un'auto A112 guidata da Alberto Franceschini, seguito da Mara Cagol su una 128. Superato un posto di blocco, per un equivoco, Franceschini sparò una raffica di mitra contro l'auto guidata da Mara Cagol, che rimase illesa. [1]
Sossi fu sottoposto ad interrogatorio da Alberto Franceschini, coadiuvato da Pietro Bertolazzi. La direzione strategica delle Brigate Rosse si riunì ed vi furono divergenze. A quel punto il rapimento fu gestito da Alberto Franceschini, Mara Cagol e Piero Bertolazzi, Sossi fu sottoposto ad un processo, al termine del quale i brigatisti decisero di ucciderlo ("Sossi, fascista, sei il primo della lista!").
Le Brigate Rosse chiesero per la sua liberazione come contropartita la liberazione dei terroristi del Gruppo XXII Ottobre e il loro trasporto in un paese amico, ma i paesi considerati potenziali benevoli ospitanti declinarono l'asilo, prima Cuba, poi Algeria e Corea del Nord.[2]
Le Brigate Rosse lo risparmiarono grazie all'offerta del Tribunale di Genova di rivedere la posizione dei detenuti dell'organizzazione Gruppo XXII Ottobre sotto processo per l'omicidio del commesso Alessandro Floris e per rapimento, rapine, e per diversi attentati nel biennio 1969 - 1971 (tra i quali quello al consolato statunitense di Genova), sfruttando le possibilità offerte dalle norme.
Sossi venne liberato a Milano il 23 maggio 1974, subito dopo la sua liberazione non cerco' di avvisare nessuno, torno' solitario a Genova in treno e infine si presento' alla Guardia di Finanza della sua città.
Il rapimento di Mario Sossi costituì uno dei primi salti di qualità nell'azione di lotta delle Brigate Rosse, mostrando all'opinione pubblica italiana che ormai erano in grado di compiere azioni ben più complesse, rispetto a quelle mordi e fuggi in cui erano ormai note, come quella di rapire un magistrato e tenerlo impunemente in loro prigionia per più di un mese e negoziarne la sua liberazione con lo stato italiano.
A liberazione avvenuta il procuratore della Repubblica Francesco Coco si opporrà al mantenimento dell'impegno estorto dai brigatisti e verrà successivamente ucciso l' 8 luglio 1976, insieme a due uomini della scorta, dalle BR come rappresaglia per il mancato impegno.
Il sequestro fu denominato dai Brigatisti Operazione Girasole, parteciparono all'operazione tra altri Alberto Franceschini, Mara Cagol e Pietro Bertolazzi (secondo altre fonti Piero Bertolazzi).
All'epoca, durante il periodo del sequestro, nell'ambito brigatista, si fecero delle strofe sull'impresa, musicandole sul tema di una vecchia canzone della resistenza: 'Era il 18 aprile, le otto suonate / Passarono all'azione le Rosse Brigate / A catturare Sossi il giudice fascista / Che per i comunisti era il primo della lista. / Aveva condannato compagni proletari / della 22 ottobre, rivoluzionari. / Ora cari borghesi se rivolete Sossi / Tirate fuori subito il compagno Rossi. / Della 22 ottobre vogliamo i comunisti / che sono stati i primi, i primi brigatisti. / Forza Brigate Rosse, in alto il fucile / che ogni giorno sia un 18 aprile.'.

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