31 maggio, 2011

Liceo Scientifico "Righi": gli studenti ripuliscono il cortile interno dell'Istituto


Liceo Scientifico "Righi": gli studenti ripuliscono il cortile interno dell'Istituto

L' educazione civica non si studia solo sui banchi di scuola: a volte si pratica anche attivamente all’interno del proprio Istituto.
Stamattina circa sessanta studenti delle classi quarte del Liceo scientifico "Righi" hanno riverniciato alcune pareti della loro scuola. Pennelli alla mano, protetti con dei camici, gli studenti hanno riverniciato le mura del cortile interno della succursale dell' Istituto, situata in via Boncompagni.

Assistiti da personale del nucleo decoro urbano dell' Ama, i ragazzi hanno steso una mano di tinta color sabbia per coprire tag dei writers, scritte, pedate e tutto ciò che aveva danneggiato la pulizia delle mura.

L' iniziativa costituisce la fase finale del progetto “Scuola di manutenzione civica”, organizzato da Labsus-Laboratorio per la Sussidiarietà, finanziato dalla Fondazione Roma.

Il progetto vede la collaborazione dell'Assessorato alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma ed il patrocinio del Touring Club.

Questa mattina erano presenti in via Boncompagni l' assessore provinciale alle Politiche della Scuola Paola Rita Stella ed il presidente della Fondazione Roma Emanuele Emmanuele.

"Questo – ha affermato l’assessore Stella – è un progetto importante, all’insegna del senso civico e dalla responsabilità individuale. Quest' anno è stato realizzato dagli studenti del Liceo Righi e del Farnesina. Speriamo di poter replicare questa iniziativa nei prossimi anni anche in altri istituti".

PROMEMORIA 31 maggio 1972 - A Peteano una pattuglia di carabinieri, accorsa in seguito ad una telefonata, incappa in una bomba: tre le vittime


A Peteano una pattuglia di carabinieri, accorsa in seguito ad una telefonata, incappa in una bomba: tre le vittime. L'attentato è impropriamente noto come strage di Peteano
La Strage di Peteano è un atto terroristico avvenuto il 31 maggio 1972, nei pressi di Peteano, frazione di Sagrado in provincia di Gorizia, compiuto dal reo confesso Vincenzo Vinciguerra e da Carlo Cicuttini, neofascisti [1] aderenti ad Ordine Nuovo.
La strage di Peteano, definita anche trappola di Peteano per le modalità con cui si svolse[senza fonte], provocò la morte di tre uomini dell'Arma dei Carabinieri: il brigadiere Antonio Ferraro di 31 anni e i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni di 33 e 23 anni. Rimasero gravemente feriti il tenente Tagliari e il brigadiere Giuseppe Zazzaro.

Contesto


Il periodo in cui si svolse questo fatto di sangue si collocava in un preciso e delicato contesto storico-politico: il 7 maggio 1972 si erano svolte le elezioni politiche anticipate, che avevano assegnato la guida del paese ad un nuovo esecutivo presieduto da Giulio Andreotti; mentre il 17 maggio si verificò l'omicidio Calabresi. Il dibattito politico era ancora turbolento, ed era accompagnato da temuti tentativi di colpo di stato.
Diversi, prima di quella di Peteano, furono gli attentati terroristici di matrice sia rossa che nera che molto avevano fatto discutere e che avevano contribuito a creare un clima di guito definita strategia della tensione.
netta tensione e apprensione nel paese, un primo passo verso quella che è stata in se

L'attentato

La notte del 31 maggio una telefonata anonima giunse al centralino del pronto intervento della Stazione dei Carabinieri di Gorizia: a riceverla fu il centralinista di turno Domenico La Malfa. Il testo della comunicazione in lingua dialettale è il seguente:
« Senta, vorrei dirle che xè una machina che la gà due busi sul parabreza. La xè una cinquecento bianca, visin la ferovia, sula strada per Savogna. »
Sul posto segnalato giunsero tre gazzelle dei carabinieri, che rinvennero la Fiat Cinquecento bianca con i due buchi sul parabrezza, così come aveva comunicato in dialetto l'anonimo informatore.
Tre carabinieri tentarono di aprire il cofano del mezzo, provocando l'esplosione dell'auto e provocandone la morte, mentre altri due rimasero gravemente feriti.

30 maggio, 2011

Prima selezione per aspiranti “studenti” della Scuola d’Arte “Gian Maria Volontè”


Prima selezione per aspiranti “studenti” della Scuola d’Arte “Gian Maria Volontè”

Più uomini che donne, con un' età media di 24 anni, sognano di diventare attori o registi.

Questo è l' identikit che esce dalla prima fase di selezione ai corsi della scuola d' arte cinematografica Gian Maria Volonté della Provincia di Roma.

Sono oltre 1200 gli aspiranti registi, scenografi, attori, operatori del settore cinematografico ed esperti del mondo del cinema che dal 18 aprile al 18 maggio hanno presentato la loro candidatura alla scuola Volonté.

Si chiude così la prima fase di selezione più generale, a cui seguirà una seconda, che, attraverso colloqui e prove attitudinali, porterà a scegliere i 66 allievi che andranno a formare le tre classi della scuola, ognuna con 22
studenti.

Le richieste più alte si sono registrate per i corsi di regia e recitazione, con circa 250 candidature per ciascuna materia, mentre per la classe di costume e trucco si sono presentate 39 donne e un solo uomo.


"Abbiamo voluto una forma di selezione - spiega l' assessore provinciale al lavoro Massimiliano Smeriglio - che avesse a che fare con il talento e la passione delle persone, e non solo su ciò che è già stato fatto a livello curriculare. La prime lezioni
partiranno il prossimo novembre e i corsi, suddivisi in 10 specializzazioni, avranno una durata biennale per un totale di 1.200 ore, con un primo anno durante il quale verranno fornite competenze di base e un secondo più specifico sull' area tecnico - artistica scelta”.

Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti afferma:"L' entusiasmo e il successo registrato dalle iscrizioni sono per noi un motivo di grande soddisfazione e dimostrano che quando si fa qualcosa di concreto nel settore della cultura, si riesce poi a generare una risposta positiva e propulsiva che genera ricchezza per tutto il territorio. La scuola del cinema è per noi un gesto d' amore e un segnale forte per riaffermare che la cultura non è mai un costo ma è sempre un investimento e una risorsa.
Puntare sui giovani e sul loro talento vuol dire dare futuro e voler bene all' Italia".

"Spesso si dimentica - spiega Valerio Mastandrea, attore e presidente del comitato di indirizzo artistico e scientifico della scuola cinematografica - che il cinema è lavoro e che per farlo bisogna formarsi. Il nostro intento è far conoscere questo mondo gratuitamente ai ragazzi, offrendogli l' opportunità di confrontarsi con dei professionisti".

MARIO FERRANTE “WORK IN PROGRESS: TRITTICO” in mostra a Palazzo Valentini


MARIO FERRANTE “WORK IN PROGRESS: TRITTICO” in mostra a Palazzo Valentini

Dal 31 maggio al 15 giugno 2011, presso la Sala Egon von Fürstenberg di Palazzo Valentini, si terrà la mostra dell'artista Mario Ferrante “Work in progress: Trittico”: una selezione di dipinti estratti dagli ultimi cicli pittorici esposti lo scorso anno, prima a Berlino presso l'Ambasciata del Brasile in Germania, in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura, e poi a Benevento, presso il Museo Arte Contemporanea del Sannio (ARCOS).

A quattro anni dalla mostra Ubique vacuum, ospitata presso il Refettorio quattrocentesco di Palazzo di Venezia, Mario Ferrante torna ad esporre a Roma nelle suggestive sale ipogee dell'antico palazzo sede della Provincia di Roma, ente che patrocina la manifestazione insieme alla Provincia di Benevento.

L’inaugurazione si terrà martedì 31 maggio 2011 alle ore 17:00; la mostra si potrà visitare dal 31 maggio al 15 giugno 2011 presso la Sala Egon von Fürstenberg - Palazzo Valentini (Roma, Via IV Novembre, 119/A), nel seguente orario: da lunedì a venerdì dalle 10,00 alle 19,00 e sabato dalle 10,00 alle 13,00 (chiuso domenica e festivi) – ingresso libero.

Il percorso espositivo si compone di trenta opere e quattro manufatti in bronzo ed in terracotta, raccolti in un accurato catalogo con contributi del Presidente della Provincia di Roma, On. Nicola Zingaretti, del Presidente della Provincia di Benevento, On. Aniello Cimitile, del Curatore archeologo delle Collezioni Capitoline - Roma Capitale, Dott.ssa Marina Mattei e dei curatori dell'evento Massimo Rossi Ruben e Francesco Ciaffi.

Nel contributo di presentazione, Massimo Rossi Ruben, curatore della mostra insieme a Francesco Ciaffi, sottolinea che “la lettura dell’evento espositivo di Palazzo Valentini richiede una riflessione sulla complessità del percorso che lo ha determinato. Per ciò è già risultato efficace fare perno sulle mostre Sinfonia di Berlino – Negro no coração e Work in progress – A bênção da mãe de santo, entrambe curate nel 2010 da chi scrive. In quel momento si rendeva evidente che il ciclo ideato per Berlino, poi in parte riproposto presso il Museo ARCOS di Benevento, appariva radicalmente rivolto a diffondere la consapevolezza di certe “ferite” dei meridioni del mondo - il Brasile in primis, con le sue mille contraddizioni sociali e culturali - attraverso un’interessante analisi paradigmatica dei lessici e delle inevitabili contaminazioni del pensiero. Spleen e saudade a confronto, dunque, negli infiniti rimandi alle due culture".

La mostra curata nell’organizzazione dalla Edarcom Europa Galleria d’Arte Contemporanea nasce in collaborazione con il Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico e Artistico della Guardia di Finanza che, nel 2005, ha recuperato dall'indotto clandestino un corpus di dipinti dell'artista, trafugati dall'atelier di produzione.


Scheda tecnica:

Artista: Mario Ferrante
Mostra: Work in progress: Trittico
A cura di: Massimo Rossi Ruben e Francesco Ciaffi
Coordinamento: Gianfranco Ciaffi
Inaugurazione: martedì 31 maggio 2011 ore 17,00
Periodo: 31 maggio - 15 giugno 2011
Spazio: Sala Egon von Fürstenberg - Palazzo Valentini
Indirizzo: Roma, Via IV Novembre, 119
Orario: da lunedì a venerdì dalle 10,00 alle 19,00 e sabato dalle 10,00 alle 13,00 (chiuso domenica e festivi) – ingresso libero
Catalogo: in sede
Patrocinio: Provincia di Roma, Provincia di Benevento
Organizzazione e ufficio stampa: Edarcom Europa Galleria d’Arte Contemporanea
Informazioni: tel. 06.7802620 - www.marioferrante.it - www.edarcom.it - www.provincia.roma.it

PROMEMORIA 30 maggio 1994 - Muore suicida a San Marco di Castellabate l'ex calciatore Agostino Di Bartolomei.


Muore suicida a San Marco di Castellabate l'ex calciatore Agostino Di Bartolomei.
Morì suicida il 30 maggio 1994 a San Marco (frazione di Castellabate), un paesino della costa cilentana dove viveva. Dopo aver pulito con cura la sua pistola Smith & Wesson calibro 38, si sparò dritto al cuore alle 8:50 del mattino, sul balcone della sua villa. Erano trascorsi dieci anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni persa dalla Roma contro il Liverpool.
I motivi del suicidio inizialmente ignoti - si parlò di alcuni investimenti andati male - divennero chiari quando venne trovato un biglietto strappato in cui il calciatore spiegava i motivi del gesto: non la presunta crisi economica - si disse che gli era appena stato rifiutato un prestito - bensì le porte chiuse che il calcio serrava di fronte a lui: "mi sento chiuso in un buco", scrisse.
La vicenda umana e calcistica di Agostino Di Bartolomei è raccontata nel libro "L'ultima partita" di Giovanni Bianconi e Andrea Salerno.
Nel 2007 il cantautore romano Antonello Venditti, tifoso romanista, ma soprattutto amico di Agostino, gli dedica la canzone Tradimento e perdono (contenuta nell'album Dalla pelle al cuore). In un'intervista Venditti disse: L’ho scritta il 30 maggio, anniversario della morte di Di Bartolomei, e del giorno in cui la Roma perse nell’84 la Coppa dei Campioni. Può avere valore anche per me, è una canzone preventiva; io penso che uno che ha successo, abbia diritto a più amore che non una persona normale: a volte, quando finisce la tua importanza, una parola può bastare
Nel 2010 il figlio Luca scrive una lettera al padre nella prefazione del libro "L'ultima partita - Vittoria e sconfitta di Agostino Di Bartolomei" di Giovanni Bianconi e Andrea Salerno (Ed. Fandangolibri)

29 maggio, 2011

PROMEMORIA 29 maggio 1919 - L'osservazione della posizione spostata delle stelle durante un eclissi solare conferma la teoria della relatività-


L'osservazione della posizione spostata delle stelle durante un eclissi solare conferma la teoria della relatività di Albert Einstein
Dopo la guerra, Eddington partì alla volta di São Tomé e Príncipe dove il 29 maggio 1919 sarebbe stata visibile un'eclissi totale di sole. Secondo la teoria della relatività generale, una stella visibile in prossimità del Sole avrebbe dovuto apparire in una posizione leggermente più lontana verso l'esterno, poiché la luce avrebbe dovuto essere leggermente deviata a causa dell'attrazione gravitazionale esercitata dalla massa solare. Durante l'eclissi, Eddington fece numerose fotografie delle regioni situate sul bordo del sole. Le condizioni meteorologiche erano cattive e le immagini fotografiche furono di pessima qualità e di difficile interpretazione.
Nel suo quaderno di appunti Eddington comunque annotò:
« ... ho misurato una macchia che forniva dei risultati in accordo con Einstein. »
Questo risultato, la cui precisione fu controversa e messa in dubbio, fu comunque la prima conferma della teoria della relatività.
Eddington studiò anche la struttura del nucleo delle stelle, calcolandone la temperatura in funzione dell'energia necessaria a bilanciare la pressione esercitata dagli strati più vicini alla superficie. In questo modo riuscì ad elaborare la relazione fra massa e luminosità delle stelle, che è oggi chiamato limite di Eddington.

28 maggio, 2011

La Commissione delle Elette presenta lo spettacolo teatrale "Donne sotto l’orologio di Bascarsija"


La Commissione delle Elette presenta lo spettacolo teatrale "Donne sotto l’orologio di Bascarsija"

Il 30 e 31 maggio 2011, alle ore 21,00, presso il Teatro dell’Orologio – Sala Orfeo, via dei Filippini, l’Associazione Culturale Tramartis porterà in scena lo spettacolo teatrale “Donne sotto l’orologio di Bascarsija”, voluto dalla Commissione delle Elette.

Lo spettacolo ha lo scopo di favorire il dialogo interculturale e rendere testimonianza del ruolo attivo della donna nella società in un periodo caratterizzato da forti tensioni, sullo sfondo di una Sarajevo devastata dalla guerra civile.

“Donne sotto l’orologio di Bascarsija” racconta la storia di due donne provenienti da realtà diverse che si incontrano a Sarajevo e si attivano per costruire una pacifica convivenza tra culture differenti: una suora di clausura che abbandona il convento per dedicarsi agli altri ed una psicoterapeuta bosniaca musulmana che si occupa delle donne stuprate durante la guerra.

La rappresentazione del 31 maggio sarà preceduta, alle ore 19,30, da un incontro dibattito per confrontarsi su temi di grande attualità, con l’obiettivo di promuovere la cultura della pace, della cooperazione e della solidarietà.

PROMEMORIA 28 maggio 1980 - Milano, giovani terroristi delle BR assassinano Walter Tobagi, giornalista di punta del Corriere della Sera


Milano, giovani terroristi delle BR assassinano Walter Tobagi, giornalista di punta del Corriere della Sera
Walter Tobagi (Spoleto, 18 marzo 1947 – Milano, 28 maggio 1980) è stato un giornalista e scrittore italiano, che venne assassinato in un attentato terroristico perpetrato dalla Brigata XXVIII marzo, gruppo terrorista di estrema sinistra.
Tobagi venne ucciso alle 11 di mattina con cinque colpi di pistola da un "commando" di terroristi (Marco Barbone, Paolo Morandini, Mario Marano, Francesco Giordano, Daniele Laus e Manfredi De Stefano), buona parte dei quali figli di famiglie della borghesia milanese. Due membri del commando in particolare appartengono all'ambiente giornalistico: sono Marco Barbone, figlio di Donato Barbone, dirigente editoriale della casa editrice Sansoni (di proprietà del gruppo RCS), e Paolo Morandini, figlio del critico cinematografico del quotidiano Il Giorno Morando Morandini.
A sparare furono Mario Marano e Marco Barbone. È quest'ultimo a dargli quello che nelle sue intenzioni sarebbe il colpo di grazia: quando Tobagi era ormai accasciato a terra, il terrorista gli si avvicinò e gli esplose un colpo dietro l'orecchio sinistro. In realtà, da come risulta dall'autopsia, il colpo mortale fu il secondo esploso dai due assassini, che colpendo il cuore causò la morte del giornalista

27 maggio, 2011

Coltivendo': i prodotti agricoli dal coltivatore alla tavola


Coltivendo': i prodotti agricoli dal coltivatore alla tavola

Dalla terra alla tavola, senza intermediazioni. Ề questo 'Coltivendo': qualità a buon mercato dal produttore al consumatore, il primo mercato agricolo di vendita diretta della Provincia di Roma. Un posto cioè dove i cittadini possono comprare prodotti di qualità, locali e di stagione, direttamente dai coltivatori, risparmiando.

Per riscoprire i sapori genuini della nostra terra, a partire dal 15 maggio scorso, a Zagarolo dalle 8:00 alle 13:30, si tiene un mercato agroalimentare a vendita diretta composto di soli produttori (Farmers Market o Coltivendo o Mercato Contadino) nella piazza del mercato in via Valle del Formale.

Questo progetto, promosso dalla Provincia di Roma e dal comune di Zagarolo con l’associazione Sviluppo Territorio, assicura risparmio sulla spesa, un rapporto diretto con il produttore, la qualità e il gusto delle specialità stagionali e da agricoltura biologica certificate, un sostegno all’economia e alla crescita delle aziende agricole locali.

ColtiVendo è un mercato agroalimentare (Farmers Market) in cui le aziende agricole vendono al consumatore un vasto assortimento di prodotti senza alcuna intermediazione.

Il mercato nasce proprio con l'intento di aiutare i produttori locali che devono affrontare la forte concorrenza, spesso molto sleale, della grande distribuzione e allo stesso tempo di offrire alla cittadinanza dei prodotti che si distinguono per la loro freschezza, genuinità, sapore, tipicità ed anche provenienza biologica, nonché per il loro prezzo contenuto.

Avviamenti al lavoro categorie protette: online le graduatorie provvisorie


Avviamenti al lavoro categorie protette: online le graduatorie provvisorie

Ề on line la graduatoria provvisoria per gli avviamenti al lavoro riservata alle “categorie protette” (orfani e coniugi di guerra o di servizio, art 18– L. 68/99 s.m.i.).

I soggetti interessati potranno avanzare ricorso entro il 03.06.2011.

I ricorsi dovranno essere presentati in carta semplice presso i Centri per l'Impiego di iscrizione e dovranno essere indirizzati a:
Provincia di Roma Dipartimento III – Servizio 1 “Politiche del Lavoro e Servizi per l’Impiego”
c.a. Dirigente Servizio 1 Dott. Francesco Costanzo

La graduatoria definitiva sarà pubblicata sul sito www.provincia.roma.it e sul portale www.provincialavoro.roma.it il prossimo 6 giugno.

Nella stessa data saranno resi noti anche l'elenco dei datori di lavoro pubblici e privati richiedenti l'avviamento a selezione, il numero dei posti disponibili relativo a ciascun datore di lavoro e il calendario degli avviamenti.

Per altre informazioni e per le graduatorie leggi qui:

http://www.provincia.roma.it/attiedocumenti/avvisi/bando-di-adesione-riservato-alle-categorie-protette-art-18-l-6899-smi-pubblica

PROMEMORIA 27 maggio 1993 - Attentato dinamitardo di origine mafiosa in via dei Georgofili a Firenze


Attentato dinamitardo di origine mafiosa in via dei Georgofili a Firenze
Via dei Georgofili a Firenze è un breve vicolo situato dietro al Piazzale degli Uffizi, tristemente famosa perché vi ebbe luogo un attentato con un'autobomba il 27 maggio 1993.
La via prende il nome dall'Accademia dei Georgofili, fondata dall'Abate Ubaldo Montelatici nel 1753, che si trasferì nel retro del Palazzo degli Uffizi nel corso dell'Ottocento. Quest'accademia fu la prima in Europa nata per promuovere gli studi sull'agricoltura (georgofilo significa proprio cultore degli studi agrari), e fu sostenuta dal Granduca Pietro Leopoldo che promosse un'ampia riforma agraria. I documenti di questa importante riforma delle attività agricole sono proprio conservati nell'Accademia.
Il 27 maggio 1993 quasi duecento chili di tritolo esplosero da un mezzo parcheggiato in Via dei Georgofili quasi all'angolo con Via Lambertesca. Cinque persone vi furono uccise, tra cui una neonata e una bambina di nove anni, e 48 rimasero ferite. Il bersaglio dell'attentato era la Galleria degli Uffizi e il Corridoio Vasariano che proprio qui si dirama verso il Lungarno, ma questi edifici ebbero danni non gravissimi, con la distruzione di alcune tele, anche se i capolavori più importanti erano protetti da vetri che attutirono l'urto. L'Accademia, che ha sede nella Torre Pulci, già abitata dallo scrittore Luigi Pulci, fu seriamente danneggiata. I libri dell'accademia invece furono miracolosamente recuperati.
La strage venne inquadrata nell'ambito della feroce risposta del clan mafioso dei Corleonesi di Totò Riina all'applicazione dell'articolo 41 bis che prevedeva il carcere duro e l'isolamento per i mafiosi. Analoghi attentati vennero compiuti nella notte tra il 27 e 28 luglio 1993 a Roma (alle chiese di San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro) e a Milano in via Palestro; in quest'ultimo attacco persero la vita altre 5 persone (quattro vigili urbani, intervenuti sul posto, e un immigrato marocchino che dormiva su una panchina).
Oggi le tracce dell'attentato in via dei Georgofili sono visibili nei palazzi ricostruiti, dove sono stati lasciati dei segni che identificano della parte riedificata. A ricordo della strage è stato posto un "Olivo della pace", con scritte di pace in molte lingue diverse.

26 maggio, 2011

Inaugurato nuovo Centro per l’Impiego “Tiburtino”


Inaugurato nuovo Centro per l’Impiego “Tiburtino”

Il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e l’assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione, Massimiliano Smeriglio, hanno partecipato all’inaugurazione del nuovo Centro per l'Impiego dell’amministrazione provinciale “Tiburtino”.

Il nuovo Centro per l’Impiego si trova a Roma, in Via Scorticabove, 77 , in zona San Basilio.
Questa nuova struttura - con spazi ben organizzati e adeguate strumentazioni tecniche - risponderà alle esigenze di un considerevole numero di cittadini residenti in un quadrante territoriale molto popolato.
Domanda e offerta di lavoro, infatti, si incontrano nei Centri per l’Impiego (CPI) della Provincia di Roma che sostituiscono, innovandoli profondamente, i vecchi uffici di collocamento.
Il decreto legislativo 469/97, che ha attuato il principio del decentramento amministrativo, ha previsto il conferimento dal Ministero del Lavoro alle Province delle funzioni in materia di collocamento.

Per rispondere alle continue evoluzioni del mondo del lavoro, i Centri per l’Impiego oggi si presentano come strutture snelle che soltanto marginalmente si occupano di pratiche amministrative per offrire servizi personalizzati e specializzati calibrati sulle esigenze dei singoli, siano essi cittadini in cerca di lavoro o aziende che offrono opportunità di lavoro.
I Centri per l’Impiego sono diffusi capillarmente su tutto il territorio provinciale di Roma con sedi nelle quali si offrono servizi di sostegno alla ricerca di lavoro, cercando di migliorare l’occupabilità dei lavoratori mediante l’analisi dei fabbisogni e i bilanci di competenze nonché con la gestione di nuovi ammortizzatori sociali.
Per maggiori informazioni www.provincialavoro.roma.it

Inaugurata la nuova sede del Centro per la Tutela delle Relazioni Familiari


Inaugurata la nuova sede del Centro per la Tutela delle Relazioni Familiari

Stamattina, a Roma, in Via dei Sardi, 60 (zona San Lorenzo), il presidente dell’Amministrazione provinciale Nicola Zingaretti, l’assessore alle Politiche Sociali Claudio Cecchini e il Rettore dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Luigi Frati, hanno inaugurato la nuova sede del Centro per la tutela delle relazioni familiari della Provincia di Roma.

Il Centro si rivolge a famiglie in difficoltà nel rapporto fra genitori e figli o in situazioni di conflitto, di separazione o divorzio. Offre servizi tra loro integrati, gestiti da un’équipe multidisciplinare. La struttura, infatti, garantisce una squadra di diciassette persone, tra assistenti sociali, avvocati, mediatori culturali e familiari e psicologi psicoterapeuti. A disposizione ci sono servizi di accoglienza, consulenza giuridico-sociale, psicologica, psicoterapia individuale, di coppia e familiare, mediazione familiare e linguistico-culturale. Le prestazioni sono gratuite.

L’accesso ai servizi del Centro avviene per richiesta diretta della persona, su appuntamento.

“In un momento di disagio sociale come questo – ha affermato il presidente Zingaretti – per la Provincia di Roma è fondamentale investire sulla famiglia e mettere in campo un servizio che assicura aiuto, sostegno, consulenza e assistenza a chi e’ in difficoltà o in crisi.” “Il servizio – ha aggiunto - si basa su una collaborazione con l’Università e il III Municipio: in un momento di difficoltà economica con questo è importante sperimentare tutte le collaborazioni possibili per fare e fare meglio”.

“Non è giusto – ha detto ancora Zingaretti – che la crisi la paghi chi ha più bisogno, e malgrado la crisi non dobbiamo cedere di un millimetro dall’esigenza di garantire servizi efficienti e di qualità alle persone”.

La Provincia di Roma ha istituito il Centro di Mediazione Familiare nel 2001, ma fino al 2004 i servizi venivano erogati nei locali degli uffici amministrativi di Villa Pamphili 100 con la gestione del Centro Studi Epikeia.

Dal 2005 il servizio - denominato Centro per la Tutela delle Relazioni Familiari - è ubicato in Via Monte delle Capre 23 e affidato, a seguito Bando pubblico di gara, al Centro Studi Epikeia, un’Associazione nata dalla volontà di un gruppo di avvocati abilitati anche all’esercizio della professione di mediatore familiare.

PROMEMORIA 26 maggio 1986 - La Comunità Europea adotta la Bandiera Europea


La Comunità Europea adotta la Bandiera Europea
La bandiera dell'Europa raffigura dodici stelle dorate disposte in cerchio su campo blu.
Anche se la bandiera viene comunemente associata all'Unione europea venne inizialmente adottata dal Consiglio d'Europa ed è pensata per rappresentare l'intera Europa geografica e non una particolare organizzazione come la stessa Unione europea o il Consiglio d'Europa.
La bandiera venne formalmente adottata dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, approvando la formale proposta dell'araldo capo irlandese Gerard Slevin, il 25 ottobre 1955 e dal Comitato dei Ministri a Parigi l'8 dicembre dello stesso anno.
La bandiera venne anche adottata nel 1985 dai capi di Stato e di governo della Comunità europea quale emblema ufficiale della CE.
L'Unione europea[5], che venne istituita con il Trattato di Maastricht nel 1992 dai medesimi membri della Comunità europea adottò contestualmente anch'essa la bandiera europea con le dodici stelle dorate su campo blu.
Da allora la bandiera rappresenta congiuntamente le tre organizzazioni.

25 maggio, 2011

Libri: dal 26 al 31 maggio torna la tribù dei lettori


Libri: dal 26 al 31 maggio torna la tribù dei lettori

La lettura è un gioco da ragazzi, un'avventura da vivere e condividere. E così, pagina per pagina, i piccoli lettori crescono sotto le tende indiane piene di libri che conquisteranno la città e la provincia di Roma da giovedì 26 al 31 maggio.

Torna la 'Tu', la "Tribù dei lettori - Festa della lettura con i ragazzi", che in questa seconda edizione nei 13 tepee (le tradizionali tende a base circolare) accoglierà 40 editori italiani e stranieri e più di 800 titoli da leggere e sfogliare durante tutto il periodo della manifestazione. L' iniziativa è stata presentata questa a Roma, nella sede della Provincia alla presenza dell'assessore alla Cultura, Cecilia D'Elia.

Incontri con gli autori, spettacoli, laboratori, mostre e appuntamenti speciali pensati per bambini ma anche per genitori, insegnanti e bibliotecari: oltre 150 eventi gratuiti di socializzazione creati per educare e accrescere nei più piccoli l'amore per i libri.

Da Palazzo Valentini alla Casina di Raffaello, da Palazzo Incontro all'Auditorium in 13 piazze del territorio altrettanti 'tepee' (le classiche tende degli indiani d'America) ospiteranno editori italiani e stranieri e più di 800 titoli da leggere durante il periodo della manifestazione.

Sono già 50 gli istituti di Roma e provincia coinvolti nelle attività della manifestazione, che proporrà un focus dedicato al 'diario segreto' con la proiezione dell' anteprima del film 'Diario di una schiappa' tratto dal fenomeno letterario di Jeff Kinney capace di vendere in tutto il mondo 27 milioni di copie.

A presentare la nuova edizione della Tribù dei lettori stamattina a Palazzo Valentini è stata l'assessore provinciale alla Cultura Cecilia D'Elia. ''Crediamo molto - ha commentato - nella diffusione della lettura, uno strumento di crescita personale, di condivisione e scambio e in un periodo di individualismo come questo ne abbiamo davvero bisogno. La Provincia ha contribuito con 100 mila euro alla manifestazione, perché la letteratura per ragazzi è una cosa seria, una forma d'arte’'.

"GATTINONI : La televisione è di moda". La mostra dedicata al connubio tra la storica 'maison' e tv


"GATTINONI : La televisione è di moda". La mostra dedicata al connubio tra la storica 'maison' e tv

La mostra . curata da Stefano DOMINELLA e Giovanni CIACCI - illustra il connubio e l’interazione tra la maison Gattinoni, una delle più longeve case di moda del panorama internazionale, e il fantasmagorico mondo del piccolo grande schermo.

Sarà aperta al pubblico da giovedì 26 maggio al 31 agosto 2011 presso la Sala Stampa, Palazzo Valentini (via IV Novembre 119/A - Roma) con ingresso gratuito nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00; il sabato dalle 10.00 alle 13.00; domenica e festivi chiuso.

Attraverso l’esposizione di quindici abiti dell’archivio storico della Maison, foto e filmati delle più importanti trasmissioni televisive tratte dalle Teche Rai, si raccontano le pagine della storia italiana, risvegliandone la memoria storica e sottolineando l’importanza dello stretto legame tra televisione e moda, che negli anni ha creato un nuovo linguaggio di comunicazione, riflettendo le profonde trasformazioni che hanno attraversato il Belpaese.

“Gattinoni: la Televisione è di Moda” è un grande romanzo che narra le variazioni del gusto, del costume e della moda, attraverso le pagine più importanti della televisione italiana. Accade che fermandosi a guardare un abito, una fotografia, un frammento del video, lo spettatore potrà rivedere una scena della propria vita evocata proprio da quell’attrice, da quella cantante, da quella trasmissione, da quell’abito.

GATTINONI : La televisione è di moda

dal 26 maggio al 31 agosto 2011
dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00
il sabato dalle 10.00 alle 13.00 /domenica e festivi chiuso
Sala Stampa, Palazzo Valentini via IV Novembre 119/A 00187 Roma

PROMEMORIA 25 maggio 1961 - Programma Apollo: Il Presidente Kennedy annuncia un progetto per mandare "un uomo sulla Luna".


Programma Apollo: Il Presidente Kennedy annuncia davanti a una sessione speciale unificata del Congresso il suo obiettivo di iniziare un progetto per mandare "un uomo sulla Luna" prima della fine del decennio.
Il programma Apollo fu un programma spaziale americano che portò allo sbarco dei primi uomini sulla Luna. Concepito durante la presidenza di Dwight Eisenhower e condotto dalla NASA, Apollo iniziò veramente dopo che il presidente John Kennedy dichiarò, durante una sessione congiunta al Congresso avvenuta il 25 maggio 1961, obiettivo nazionale il far "atterrare un uomo sulla Luna" entro la fine del decennio[1].
Questo obiettivo fu raggiunto durante la missione Apollo 11 quando, il 20 luglio 1969, gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin sbarcarono sulla Luna, mentre Michael Collins rimase in orbita lunare. Apollo 11 fu seguita da ulteriori sei missioni, l'ultima nel dicembre 1972, che portarono un totale di dodici uomini a camminare sul nostro "satellite naturale". Al 2011 questi sono stati gli unici uomini a mettere piede su un altro corpo celeste[2].
Il programma Apollo si svolse tra il 1961 e il 1975 e fu il terzo programma spaziale di voli umani (dopo Mercury e Gemini) sviluppato dall'agenzia spaziale civile degli Stati Uniti. Il programma utilizzò la navicella spaziale Apollo e il razzo vettore Saturn, successivamente utilizzati anche per il programma Skylab e per la missione congiunta americana-sovietica Apollo-Soyuz Test Project. Questi programmi successivi sono spesso considerati facenti parte delle missioni Apollo.
Il corso del programma subì due lunghe sospensioni: la prima dopo che un incendio sulla rampa di lancio di Apollo 1, durante una simulazione, causò la morte degli astronauti Gus Grissom, Edward White e Roger Chaffee; la seconda dopo che, durante il viaggio verso la Luna di Apollo 13, si verificò un'esplosione sul modulo di servizio che impedì agli astronauti la discesa sul nostro satellite e li costrinse ad un rischioso rientro sulla Terra, avvenuto grazie alle loro competenze e agli sforzi di controllori di volo, tecnici e membri degli equipaggi di riserva.
L'Apollo segnò alcune pietre miliari nella storia del volo spaziale umano che fino ad allora si era limitato a missioni in orbita terrestre bassa. Il programma stimolò progressi in molti settori delle scienze e delle tecnologie, tra cui avionica, informatica e telecomunicazioni.
Molti oggetti e manufatti del programma sono esposti in luoghi e musei di tutto il mondo ed in particolare presso il National Air and Space Museum di Washington.

24 maggio, 2011

Da mercoledì 1 giugno il via al “Portale dei Pagamenti” della Provincia di Roma


Da mercoledì 1 giugno il via al “Portale dei Pagamenti” della Provincia di Roma

Come annunciato al Forum della Pubblica Amministrazione presso la Nuova Fiera di Roma, a partire da mercoledì 1 giugno sarà attivo il nuovo “Portale dei pagamenti” della Provincia di Roma.

Questo innovativo servizio on line è stato realizzato su iniziativa dell’Assessorato al Bilancio della Provincia di Roma, guidato da Antonio Rosati, con la collaborazione di Wizard Consulting Group.

Lo scopo del Portale è tanto semplice quanto utile: semplificare concretamente il rapporto dei cittadini con l'Amministrazione provinciale ed evitare in particolare agli utenti di perdere inutilmente tempo allo sportello per il pagamento dei bollettini.

Si tratta del primo esperimento di tal genere in una provincia italiana.

“Sono veramente tanti gli utenti – spiega il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti – che grazie al Portale dei Pagamenti potranno usufruire, in termini di qualità della vita e ottimizzazione dei tempi, di tutti i vantaggi apportati dall’adozione di un sistema in grado di garantire servizi concreti al cittadino senza che questi sia costretto a recarsi fisicamente allo sportello designato”.

“Il servizio – ha avuto modo di affermare l’assessore al Bilancio della Provincia di Roma Antonio Rosati – sarà accessibile all'interno del portale istituzionale della Provincia di Roma e, attraverso un semplice inserimento dei dati relativi all'utente, determinerà contestualmente la registrazione di Poste Italiane, che verifica e realizza la transazione finanziaria”.

“In questo modo – secondo quanto illustrato dall’assessore Rosati – il cittadino potrà effettuare il versamento dei tributi o delle tasse di competenza provinciale, tramite il pagamento on line dei bollettini postali mediante addebito su conto corrente Banco Posta, PostePay o Carta di Credito. La fase iniziale del progetto riguarderà le tasse e i tributi relativi ai servizi di caccia, pesca e funghi, delle agenzie di viaggio e dell'autotrasporto”.

A tal proposito il Direttore del Dipartimento “Risorse Finanziarie” dell’Amministrazione provinciale, Marco Iacobucci ha evidenziato: “Soltanto il settore della caccia conta trentamila iscritti; il mondo della pesca vede trentaduemila aderenti, mentre la raccolta dei funghi vede iscritti circa diecimila cittadini. Tutte queste persone avranno modo di pagare i diritti e rinnovare le loro licenze senza più perdite di tempo e lungaggini burocratiche”.

Nella fase iniziale del progetto sono stati coinvolti i seguenti Dipartimenti della Provincia di Roma:

-Dipartimento V per quanto concerne le tasse/tributi riguardanti la caccia, la pesca e i funghi
-Dipartimento XIII per quanto concerne le tasse/tributi riguardanti le agenzie di viaggio
-Dipartimento XIV per quanto concerne le tasse/tributi riguardanti l’autotrasporto per conto proprio.


“Siamo orgogliosi di questo portale – ha detto ancora Rosati – che segna un altro passo sulla strada dell'efficienza e della trasparenza della Pubblica Amministrazione. Siamo i primi in Italia a sperimentare questo servizio che nasce dall'esigenza di avvicinare sempre di più i cittadini alle amministrazioni pubbliche troppo spesso accusate di eccessive e inutili lentezze burocratiche”.

“Noi crediamo – ha sottolineato l’assessore Rosati – che garantire agli utenti un servizio migliore e semplice che consente di sfruttare i vantaggi delle nuove tecnologie sia un dovere per un'Istituzione come la nostra che ha fatto della lotta al Digital Divide un pilastro del proprio programma di governo”.

Ma non è tutto. Il Portale dei Pagamenti non rappresenterà esclusivamente uno “sportello virtuale” per il pagamento dei bollettini, ma anche un contenitore dinamico di notizie e comunicazioni, nonché uno strumento per ottenere in tempo reale ogni tipologia di certificazione.

Sarà sufficiente effettuare una registrazione ad hoc inserendo poche, semplici informazioni anagrafiche. Tali dati saranno gestiti automaticamente da Poste Italiane. Una volta eseguita la registrazione, il cittadino o l’associazione riceverà comunicazione dell’avvenuta attivazione del servizio, e da quel momento avrà a disposizione un’area riservata in cui avrà la possibilità di verificare i pagamenti già eseguiti, quelli da effettuare e le successive scadenze. Oltre a tutto questo, il sistema archivierà tutti i pagamenti e le scadenze, consentendo il download in formato pdf e la stampa delle ricevute.

Insomma, un servizio davvero innovativo realizzato in una concreta ottica di citizen satisfaction , con l’obiettivo di andare realmente incontro alle esigenze della collettività.

In uscita il numero di "Leggendaria" dedicato alle 'Donne che hanno fatto l'Italia - Le educatrici'


In uscita il numero di "Leggendaria" dedicato alle 'Donne che hanno fatto l'Italia - Le educatrici'

Il numero 87 della rivista “Leggendaria” in uscita nelle librerie è interamente dedicato, in occasione del 150 anniversario dell’Unità d’Italia, al ruolo delle donne e in particolare delle educatrici nel processo risorgimentale e porta il titolo "Donne che hanno fatto l'Italia Le educatrici".

La presentazione di questo numero della rivista è realizzata in collaborazione con l’assessorato alle Politiche culturali della Provincia di Roma e si terrà martedì 24 maggio, alle ore 17:00, presso lo spazio Fandango Incontro in via dei Prefetti, 22.

Interverranno: Cecilia D'Elia vicepresidente e assessore alle Politiche culturali della Provincia di Roma, Rosanna De Longis vicedirettrice della Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Marilena Lucente insegnante e scrittrice, Barbara Mapelli docente Pedagogia delle differenze di genere Milano Bicocca, Simonetta Ulivieri, preside della Facoltà di Scienza della Formazione Università degli Studi di Firenze.

L’incontro sarà coordinato da Anna Maria Crispino, direttora di Leggendaria, saranno presenti le curatrici Carmela Covato e Luciana Di Mauro.

“Il numero di Leggendaria illumina il ruolo delle donne nel processo di costruzione dello Stato unitario - dichiara l’assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma Cecilia D’Elia – Un ruolo troppo spesso oscurato. In particolare le donne insegnanti sono le protagoniste della lotta all’analfabetismo e quindi della promozione alla cittadinanza del popolo italiano.

Questo numero della rivista rende merito a questa impresa appassionante e di immenso valore democratico, sociale e civile. Attraverso l’insegnamento le donne italiane hanno scritto una pagina della loro libertà, ben prima che venissero riconosciute cittadine con diritto di voto. Questo numero della rivista è un contributo importante al dibattito culturale in un Paese come l’Italia, dove continua l’antico vizio di oscurare la forza e l’intelligenza femminili.”

Alla realizzazione di questo numero hanno contribuito Bia Sarasini, Giovanna Pezzuoli, Marinella Fiume, Claudia Galimberti, Adriana Dadà, Paola Pittalis, Francesca Borruso, Martina Piperno, Mario Alighiero Manacorda, Maria Cristina Leuzzi, Marilena Lucente, Lorenzo Cantatore, Maristella Lippolis, Maria Rosaria La Morgia, Loredana Magazzeni. E con la collaborazione di Marina D’Amelia e Laura Guidi.

All’alba dell’Italia unita, nel 1861, erano analfabete 81 italiane su cento e 75 italiani su cento. La scuola, definita anche “levatrice d’Italia”, fu subito individuata quale strumento principe per “fare gli italiani”. Un’impresa cui si dedicarono con tenacia e coraggio figlie del popolo e della piccola borghesia che risposero più degli uomini all’esigenza di coprire il numero sempre crescente delle classi che si andavano formando con la proclamazione dell’obbligo scolastico. Nell’anno scolastico 1875-76 il sorpasso delle maestre sui maestri è già un fatto compiuto.. Non solo madri, ma patriote che hanno rivestito contemporaneamente ruoli diversi: finanziatrici e propagandiste, impegnate a smistare messaggi, nascondere gli esuli, soccorrere i feriti, organizzare gli approvvigionamenti, e in seguito dar vita a giornali, fondare scuole.

Leggendaria. Libri Letture Linguaggi è una testata autonoma e indipendente nata nel gennaio 1997 e distribuita in libreria e per abbonamento. Una prima serie, “legendaria” è uscita prima come supplemento al mensile Noidonne e poi “cangurata” dalla stessa testata dal 1986 fino al dicembre del 1996. Ideata e diretta da Anna Maria Crispino, è prodotta da un piccolo nucleo redazionale (Lucina Di Mauro, Monica Luongo, Mariella Gramaglia, Silvia Neonato, Bia Sarasini, Nadia Tarantini, Maria Vittoria Vittori) che si avvale di un ampio giro di collaborazioni qualificate, di studiose e appassionate, giornaliste e scrittrici, senza escludere le firme maschili. Nel 2001 Leggendaria ha ricevuto il “Premio Elio Vittorini” (VI edizione), sezione per gli inserti e le riviste culturali. Leggendaria non riceve alcun contributo statale o di altri enti pubblici o privati per lo svolgimento della sua attività.

"Donne che hanno fatto l'Italia Le educatrici"
Fandango Incontro – caffè letterario
Via dei Prefetti, 22 - Roma
24 maggio ore 17,00

PROMEMORIA 24 maggio 1943 - Olocausto: Josef Mengele diventa capo ufficiale medico del campo di concentramento di Auschwitz


Olocausto: Josef Mengele diventa capo ufficiale medico del campo di concentramento di Auschwitz

Josef Mengele (pronuncia tedesca: [ˈjoːzɛf ˈmɛŋl̩ə][1]) (Günzburg, 16 marzo 1911 – Bertioga, 7 febbraio 1979) è stato un medico nazista ed ufficiale delle SS tedesco.
Laureato in antropologia all'Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera e in medicina alla Johann Wolfgang Goethe-Universität di Francoforte, è tristemente noto per i crudeli esperimenti medici e di eugenetica che svolse, usando come cavie umane, i deportati, anche bambini, del campo di concentramento di Auschwitz. Per la sua attività svolta nel campo era stato soprannominato "Angelo della morte": il nome ha una duplice connotazione; infatti era sia negativo per la mancanza di pietà umana e ogni sorta di rimorso, sia positivo, perché alcuni prigionieri, presi sotto l'ala di Mengele, di fatto scamparono a morte certa. La sua figura assunse triste notorietà, soprattutto nel dopoguerra, quale esempio di negazione dei principi stessi della medicina.
Nel 1940, si arruolò come volontario nel servizio militare, dopo il quale servì la 5. SS-Panzer-Division "Wiking" nel fronte orientale. Nel 1942 fu ferito sul fronte russo e giudicato sanitariamente inadatto al combattimento; venne promosso al rango di "Capitano delle SS" per il salvataggio di due soldati tedeschi. Per questo ricevette anche delle croci di ferro. Il 30 maggio del 1943, all'età di 32 anni, iniziò a prestare servizio ad Auschwitz-Birkenau.
Sopravvisse alla caduta del regime nazista e, sfuggito al processo di Norimberga, dopo un periodo di vita in incognito in Germania, si rifugiò in Sud America, spostandosi successivamente in diversi paesi tra cui Paraguay e Brasile. Il falso documento di identità che gli permise di emigrare gli fu rilasciato dal Comune di Termeno (Tramin in Alto Adige), comune noto per avere rilasciato diversi falsi documenti di identità a vari criminali nazisti (tra i quali Adolf Eichmann). Nonostante fosse ricercato come criminale di guerra nazista, sfuggì alla cattura per il resto della sua vita. Riguardo alla sua morte, molte persone nel corso degli anni hanno dichiarato di averlo ucciso, ma in realtà è deceduto per cause naturali.

23 maggio, 2011

PROMEMORIA 23 maggio 1960 - Il Primo Ministro di Israele David Ben-Gurion annuncia la cattura del criminale di guerra nazista Adolf Eichmann


Il Primo Ministro di Israele David Ben-Gurion annuncia la cattura del criminale di guerra nazista Adolf Eichmann
Karl Adolf Eichmann (Solingen, 19 marzo 1906 – Ramla, 31 maggio 1962) è stato un militare tedesco.
Col grado di SS-Obersturmbannführer era responsabile di una sezione del RSHA; esperto di questioni ebraiche, nel corso della cosiddetta "soluzione finale" organizzò il traffico ferroviario che trasportava gli ebrei ai vari campi di concentramento. Criminale di guerra, sfuggito al processo di Norimberga, si rifugiò in Argentina, prima di essere processato e condannato a morte in Israele.
Il processo Eichmann, celebrato nel 1960, a quattordici anni da quello di Norimberga fu il primo processo a un criminale nazista tenutosi in Israele.
L'arrivo di Eichmann in Israele fu accolto da una fortissima ondata di esultanza mista a odio verso quello che si era impresso nell'immaginario dei sopravvissuti ai lager come uno dei maggiori responsabili della sorte degli Ebrei. Tuttavia Eichmann offrì di se stesso un'immagine poco appariscente, quasi sottomessa, ben diversa da quella di inflessibile esecutore degli ordini del Führer; negò di odiare gli ebrei e riconobbe soltanto "la responsabilità di aver eseguito ordini come qualunque soldato avrebbe dovuto fare durante una guerra". Hannah Arendt lo descrisse, con una frase poi passata alla storia, come l'incarnazione dell'assoluta banalità del male.
La linea difensiva fu impostata nel dipingere l'imputato Eichmann come un impotente burocrate, mero esecutore di ordini inappellabili, negando quindi ogni diretta responsabilità; egli stesso d'altro canto non mostrò nessun segno di sincero rimorso e di critica verso l'ideologia razzista del terzo Reich e le sue concrete e criminali applicazioni. La sua colpevolezza, provata in maniera esaustiva dalle testimonianze di numerosi sopravvissuti chiamati a deporre contro di lui, condusse il giudice militare a pronunciare la definitiva sentenza di morte.
Prima che il condannato fosse giustiziato furono presentate diverse richieste di grazia (in prima persona da Eichmann, dalla moglie e da alcuni parenti di Linz), tutte respinte dall'allora presidente d'Israele, Yitzhak Ben-Zvi. Adolf Eichmann fu condannato a morte e impiccato nel carcere di Ramla il 31 maggio 1962.

22 maggio, 2011

“Prevenzione Mille”: le iniziative sul territorio


“Prevenzione Mille”: le iniziative sul territorio

Contrastare il degrado, la solitudine ed il disagio sociale: sono questi gli obiettivi del bando ‘Prevenzione Mille’, attraverso cui la Provincia di Roma ha investito sulle associazione e sui loro progetti nel territorio per rafforzare le reti di socialità e collaborazione, combattendo alla radice le cause dell’insicurezza.

Ieri il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha visitato prima il centro di aggregazione sociale ‘Il giardino Ideale’ a Tor Marancia per poi recarsi nell’associazione dilettantistica oratorio-Anspi a Casaletto.

Entrambe le strutture hanno vinto il bando ‘Prevezione Mille’ per i Municipi. A Tor Marancia il presidente Zingaretti si è intrattenuto con i giovani disabili ed i volontari delle associazioni che operano nel centro, nato come polo di aggregazione giovanile rivolto non solo ai diversamente abili ma anche a tutti i ragazzi del quartiere. Il Giardino ideale, nello specifico, è rientrato nel bando per i Municipi ed è stato finanziato con 68mila euro.

A Casaletto, invece, l’associazione Anspi si è aggiudicata un finanziamento di 20mila euro grazie al bando “Prevenzione Mille”. Grazie a questa somma è stato risistemato e messo in sicurezza il campo sportivo da calcio della parrocchia dove opera l’associazione nazionale San Paolo Italia.

“I nostri sforzi per creare centri di aggregazione nei quartieri – ha detto Zingaretti – stanno dando dei risultati importanti”.
Zingaretti, poi, ha ringraziato le associazioni che “ci aiutano a realizzare una bella forma di intervento pubblico. Come Provincia ci siamo dotati di due strumenti importanti: il bando prevenzione Mille e quello per i Municipi con i quali riusciamo ad incentivare ed aiutare i Municipi nel realizzare centri importanti per i quartieri”.

“Prevenzione Mille” ha finanziato 101 progetti presentati da 83 associazioni, 18 tra parrocchie ed enti religiosi. Molte le iniziative finanziate: interventi di riqualificazione urbana e per la sistemazione di parchi, ristrutturazione di locali per associazioni, realizzazione di una fattoria didattica, di una ludoteca, di una biblioteca, corsi contro la violenza sulle donne, per l’alfabetizzazione informatica per minori o per l’imprenditoria giovanile.

Il presidente Zingaretti ha poi visitato anche la parrocchia di Santa Maria del Carmine in via del Casaletto nel XVI Municipio. Si tratta della famosa ‘parrocchietta’ di uno dei celebri film di Alberto Sordi. Qui la Provincia di Roma ha finanziato la messa in sicurezza di un campo di calcio.

“Visitando questi luoghi – ha affermato Zingaretti – si comprende ancora di più il valore ineguagliabile delle parrocchie, che sono per la nostra comunità, centri promotori di aggregazione sociale e di formazione per i giovani”.

PROMEMORIA 22 maggio 1937 - Comincia la costruzione a Roma dell'Eur 42, per celebrare nel 1942 il ventennale della marcia su Roma.


Comincia la costruzione a Roma dell'Eur 42, per celebrare nel 1942 il ventennale della marcia su Roma.

L'EUR (anche noto come Eur o E.U.R., in origine acronimo di Esposizione Universale di Roma) è un complesso urbanistico e architettonico di Roma, identificato per antonomasia con il trentaduesimo quartiere di Roma, oggi denominato quartiere Europa. Il termine è oggi utilizzato anche per identificare la più estesa zona urbanistica 12a del Municipio XII, e più in generale per designare l'intero municipio.
Progettato negli anni trenta del Novecento in previsione di una Esposizione Universale mai svoltasi, il complesso ospita alcuni esempi di architettura razionalista, che convivono con edifici moderni edificati nei decenni successivi. Gran parte del quartiere è di proprietà di EUR S.p.A. (già Ente EUR), partecipata dal Ministero dell'Economia per il 90% e dal Comune di Roma per il 10%.
Il complesso, voluto da Benito Mussolini, fu pianificato per celebrare i vent'anni della marcia su Roma e della presa del potere da parte del fascismo, in occasione di una fastosa fiera internazionale. La manifestazione, ideata a partire dal 1935 su proposta di Giuseppe Bottai sul modello delle precedenti esposizioni universali, si sarebbe dovuta tenere negli anni 1941-1942. L'ente autonomo preposto alla realizzazione dell'evento e delle opere architettoniche fu costituito il 26 dicembre 1936. L'area interessata fu identificata in quella allora nota come Tre Fontane. In termini urbanistici, il nuovo quartiere fu progettato per diventare il polo dell'espansione a sud-ovest della città, verso il mare. Avrebbe dovuto essere sede delle "Olimpiadi della Civiltà", e andare a costituire il nuovo centro di Roma.
Nel 1936, il Commissario generale dell'Ente E42 (Esposizione 1942), Vittorio Cini, presentò a Mussolini una rosa dei maggiori nomi dell'architettura del tempo comprendente Libera, Del Debbio, Terragni, Michelucci, Montuori e Muzio. Tra i numerosi nomi proposti, vennero scelti gli architetti Piacentini (il quale ebbe anche la direzione del progetto), Pagano, Piccinato, Vietti e Rossi. Il primo progetto, dalle velleità monumentali, fu presentato nel 1938 e si estendeva su 400 ettari.
Originariamente noto come E42, il suo nome fu variato in E.U.R. (acronimo di Esposizione Universale di Roma). L'esposizione, tuttavia, non ebbe mai luogo a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, e il progetto originario non fu mai portato a termine: il progetto definitivo fu infatti presentato nel 1939, a guerra iniziata, e i lavori (drasticamente rallentati dalla situazione bellica) si interruppero solo tre anni dopo, proprio nell'anno 1942 nel quale, secondo le intenzioni, il complesso avrebbe dovuto essere inaugurato.
Il progetto fu ridefinito e completato negli anni successivi con edifici moderni, palazzi congressuali e architetture sportive.

21 maggio, 2011

Inaugurata la Mostra sui “Giusti” all’Istituto Da Vinci


Inaugurata la Mostra sui “Giusti” all’Istituto Da Vinci

"Un giusto è, per definizione, una persona che non ammette ingiustizia, che sa riconoscere le sofferenze degli altri e le prende sulle spalle, per questo è molto bello che voi studenti abbiate messo in piedi una mostra permanente ricordando personaggi importanti per la storia di questo territorio". Lo ha affermato l’assessore alle Politiche scolastiche della Provincia di Roma, Paola Rita Stella inaugurando questa mattina presso l’istituto Leonardo Da Vinci, la mostra permanente organizzata dai ragazzi e dai docenti dal titolo “Chiunque salva una vita è come se avesse salvato il mondo intero”.


I pannelli allestiti all’interno della scuola ricordano uomini e donne che hanno lasciato un esempio indelebile nel periodo travagliato della 2^ Guerra Mondiale, come Salvo D’Acquisto o Giorgio Perlasca, ma anche personaggi forse meno conosciuti che comunque non hanno esitato a sacrificare la propria vita per salvarne un’altra.

Grazie all’interessamento della Provincia, insieme alla mostra è stato anche allestito all’esterno della scuola un “Parco dei Giusti” sull’esempio di quello allestito a Gerusalemme dove ogni Giusto viene ricordato con un albero.

"Metteremo a disposizione del territorio questo nostro lavoro – ha dichiarato la preside Antonella Maucioni – affinché il lavoro svolto da docenti e ragazzi possa essere conosciuto da tutti".

Durante l’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Sara Ghilad, dell’Ambasciata dello Stato d’Israele in Italia, Serena Terracina, consigliere della Comunità ebraica di Roma, Giovanna Onorati, assessore alla scuola del Comune di Fiumicino ed Enrico Modigliani, consigliere della Fondazione Cdec – Progetto Memoria.

L’iniziativa è stata inoltre curata da Liliana Di Ruscio, presidente della Sezione Lazio della Federazione nazionale insegnanti, con la collaborazione dei docenti Rita Paucera, Lea Giancarli e Alfredo Benedetti.

PROMEMORIA 21 maggio 1972 -La Pietà di Michelangelo viene danneggiata da un ingegnere ungherese con problemi di disordine mentale, di nome Laszlo Toth


La Pietà di Michelangelo viene danneggiata da un ingegnere ungherese con problemi di disordine mentale, di nome Laszlo Toth
La Pietà vaticana è una scultura marmorea (altezza 174 cm, larghezza 195 cm, profondità 69) di Michelangelo Buonarroti, databile al 1497-1499 e conservata nella basilica di San Pietro in Vaticano a Roma. Si tratta del primo, clamoroso, capolavoro dell'allora poco più che ventenne Michelangelo, considerata uno dei maggiori capolavori che l'arte occidentale abbia mai prodotto. È anche l'unica opera da lui firmata, sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine: MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT.

L'assalto vandalico

Il 21 maggio 1972, giorno di Pentecoste, un geologo australiano di origini ungheresi di 34 anni, Laszlo Toth – eludendo la sorveglianza – riuscì a colpire con un martello l'opera di Michelangelo per quindici volte in un tempo di pochi secondi, al grido di I Am Jesus Christ, risen from the dead! ("Io sono Gesù Cristo, risorto dalla morte!"), prima che fosse afferrato e reso inoffensivo.
La Pietà subì dei danni molto seri, soprattutto sulla Vergine: i colpi di martello avevano staccato una cinquantina di frammenti, spaccando il braccio sinistro e frantumando il gomito, mentre sul volto il naso era stato quasi distrutto, come anche le palpebre. Il restauro venne avviato quasi subito, dopo una fase di studio, e fu effettuato riutilizzando per quanto possibile i frammenti originali, oltre che un impasto a base di colla e polvere di marmo. Fu effettuato nei vicini laboratori dei Musei Vaticani, sotto la responsabilità del direttore Deoclecio Redig de Campos e, grazie all'esistenza di numerosi calchi, fu possibile reintegrare l'opera fedelmente, senza rifacimenti arbitrari delle lacune.
L'autore dello sfregio, riconosciuto infermo di mente, fu tenuto in un manicomio italiano per un anno e poi rimpatriato in Australia. Da allora la Pietà è protetta da una speciale parete di cristallo antiproiettile.

20 maggio, 2011

Workshop “Recupero e riuso delle acque in aree naturali in ambito urbano”


Workshop “Recupero e riuso delle acque in aree naturali in ambito urbano”

Martedì 24 maggio 2011, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, si terrà il Workshop “Recupero e riuso delle acque in aree naturali in ambito urbano”. L’appuntamento è presso la sede del Centro Habitat Mediterraneo-lipu via dell’Idroscalo (parcheggio Porto Turistico di Roma) – Ostia.

L’incontro costituirà l’occasione per presentare la ricerca dell’ AIRBA - Associazione Italiana Ricerca Biologia Ambientale proprio sul tema del recupero e riuso delle acque in aree naturali in ambito urbano.


In questa occasione sarà presentato il progetto per la riqualificazione delle aree di Albuceto di sopra e Tor San Michele.


In tale contesto si segnala che da tempo la Provincia di Roma - al fine di non peggiorare lo stato di salute dei corpi idrici e, anzi, di diminuirne l’inquinamento - ha iniziato un’attività di sensibilizzazione di enti e cittadini rispetto all’utilizzo di sistemi di depurazione delle acque reflue che presentino spiccate caratteristiche di naturalità, flessibilità e sostenibilità ambientale.

All’incontro prenderanno parte dirigenti e funzionari dell’Amministrazione provinciale di Roma impegnati nel campo della tutela ambientale e della difesa degli equilibri naturali, oltre a numerosi altri rappresentanti istituzionali, attivi in questo settore.

Al workshop sono invitati tutti i cittadini, le associazioni, e i comitati. In particolare si invitano gli abitanti di Ostia, al fine di approfondire obiettivi e metodologie per lo sviluppo di una gestione sostenibile del ciclo delle acque.

PROMEMORIA 20 maggio 1999 - Omicidio D'Antona: a Roma le BR uccidono Massimo D'Antona, docente di diritto del lavoro all'Università "La Sapienza".


Omicidio D'Antona: a Roma le BR uccidono Massimo D'Antona, docente di diritto del lavoro all'Università "La Sapienza" di Roma

Consulente del Ministero del Lavoro, docente di diritto del lavoro all'Università degli studi di Roma "La Sapienza"e alla Seconda Università degli studi di Napoli, amministratore delegato dell'ENAV fino al 1998, fu ucciso dai terroristi Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce membri delle Nuove Brigate Rosse, mentre usciva di casa per recarsi al lavoro.
Allievo di Renato Scognamiglio, è stato professore di diritto del lavoro, dopo avere vinto la cattedra nel 1980, nella Università di Catania, poi nella Seconda Università degli Studi di Napoli ed infine all'Università degli studi di Roma "La Sapienza". È autore di monografie e saggi[1], con particolare attenzione alle garanzie del diritto al lavoro e alla privatizzazione del pubblico impiego. È stato tra i fondatori della rivista Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni. A lui è intitolata l'aula magna della Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università degli Studi di Napoli, dove insegnò Diritto del lavoro.
Scrisse in merito all'incoercibilità delle azioni di reintegrazione nel posto di lavoro, notando come le reiterate pronunce giurisprudenziali conformi ignorino le concrete possibilità di esecuzione e se esistano responsabilità penali per i datori che non eseguano il relativo provvedimento giudiziario. La reintegrazione non sarebbe legittima per cause in pendenza di giudizio, ammettendo l'art. 612 del codice di procedura di civile l'esecuzione forzata degli obblighi di fare solamente riferendosi a una sentenza di condanna per obblighi di fare o di non fare (o a un provvedimento di cui all'art. 669 duodecies c.p.c.). In secondo luogo, l'esecuzione forzata è ammessa solo per obblighi di fare fungibili (art. 2131 c.c.), laddove la reintegrazione nel posto di lavoro richiederebbe inevitabilmente la partecipazione attiva del datore;
La prima critica riguarda il principio del diritto romano del nemo ad factum precise cogi potest, presente all' art. 2931 sull'esecuzione forzata degli obblighi di fare per il quale l'avente diritto può richiedere l'esecuzione forzata avvenga a spese dell'obbligato. Tale norma vale solo per gli obblighi di fare fungibili, eseguibili da persona diversa dal debitore il cui unico onere consisterà nel pagamento delle spese dell'esecuzione forzata, mentre sarebbe incontestabile l'incoercibilità diretta degli obblighi infungibili di fare, per infungibilità sia di diritto che di fatto, maggiormente con l'intervento surrogatorio di un terzo.
Non si ritiene ammissibile nè la scomposizione dell'obbligo di reintegrazione nel posto di lavoro in una serie di modalità attuative che siano obbligazioni fungibili, non richiedenti atti del datore di lavoro poiché sarebbero lesivi del suo potere direttivo, organizzativo e disciplinare nell'azienda; nè la nomina giudiziale di un commissario ad acta, di cui all'art. 612 c.p.c. Secondo questa interpretazione, il dominio di intervento della polizia giudiziaria, dopo le sentenze definitive di condanna, e l'oggetto possibile di esecuzione forzata di fare solamente o principalmente i provvedimenti pignoratizi a tutela dei diritti di credito, che sicuramente sono obbligazioni fungibili di fare, le quali non richiedono la collaborazione fattiva del debitore, mentre resterebbero senza tutela giurisdizionale una vasta categoria di diritti soggettivi più importanti di quelli di credito, e garantiti dalla Costituzione.
Se il codice civile, limita l'esecuzione forzata agli obblighi di fare fungibili, non esclude affatto sanzioni di carattere penale a carico delle parti inadempienti davanti a una sentenza di condanna definitiva. Diversamente, se in presenza di una sentenza definitiva di condanna, l'inadempiente non può subire nè un'esecuzione forzata della stessa perché obbligo di fare infungibile richiedente la sua partecipazione attiva, nè sanzioni di carattere penale e pecuniario ulteriori rispetto alle obbligazioni economiche alternative alla condanna perché l'inadempimento reca vilipendio alla Corte e danno di immagine ed esistenziale al creditore, vengono meno la basi dello stato diritto, vale a dire la natura imperativa e coattiva del diritto e l'effettività della tutela giurisdizionale, nonché la credibilità dell'istituzione magistratura. Si incoraggia una risoluzione bonaria, transattiva ed extragiudiziale delle controversie, che distoglie dal giudice naturale precostituito per legge, essendo l'accordo economico ocmunque l'epilogo ultimo davanti al comportamento inadempiente della parte che soccombe in giudizio
Limitando l'esecuzione forzata ai soli obblighi di fare fungibili con la contestuale inapplicabilità di sanzioni penali per i comportamenti inadempienti ovvero ostativi verso l'esecuzione dell'ordine giudiziale, la norma cadrebbe in contraddizione con il principio per il quale i diritti soggettivi non possono essere oggetto di rinunce o transazioni, obbligando il codice civile il lavoratore licenziato ingiustamente -specialmente nei casi di licenziamento discriminatorio o di rappresaglia- ad accontentarsi di un risarcimento in denaro. in presenza di un datore inadempiente a un ordine di reintegrazione.

19 maggio, 2011

Inaugurata Aula Polifunzionale all'ITC "Lombardo Radice" di Roma


Inaugurata Aula Polifunzionale all'ITC "Lombardo Radice" di Roma

“La Scuola è sempre un punto di riferimento per il territorio, oggi inauguriamo un’aula polifunzionale che sarà sicuramente un luogo di incontro e di scambio culturale per tutto il X Municipio”. Lo ha affermato l’assessore alle Politiche scolastiche della Provincia di Roma, Paola Rita Stella inaugurando i nuovi spazi dell’Istituto Lombardo Radice.

Grazie ad un investimento dell’assessorato alle Politiche scolastiche della Provincia di Roma di circa 100 mila euro, è stato possibile effettuare lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza della struttura che diventerà adesso un’opera di pubblica utilità aperta a progetti culturali, musicali, teatrali e letterari. Grazie alla riapertura del teatro e degli spazi antistanti, la scuola si trasformerà in un luogo permanente di elaborazione culturale, contribuendo a rendere un servizio ai cittadini.

“Siamo particolarmente felici - ha concluso Stella - di aver riconsegnato alla scuola uno spazio indispensabile per gli adolescenti che vivono in questo territorio, con la speranza che possano sfruttarlo pienamente. Questa amministrazione cercherà sempre e in ogni modo di non togliere mai risorse ed energie ad una istituzione centrale per il futuro di questo Paese”.

“La scuola - ha dichiarato il preside dell’Istituto Nicola Comberiati presentando i lavori svolti dai ragazzi dell’Istituto in occasione del 150° anniversario dell’Unità - è il laboratorio dove si è costruita l’Unità d’Italia e questa aula sarà sempre a disposizione del territorio perché parlare di Unità significa fondamentalmente parlare di cultura”

L’assessore Stella ha quindi visitato anche la mostra fotografica curata e allestita dagli studenti dal titolo “Negli occhi di chi guarda”.

Porta Futuro: accordo con la Camera di Commercio


Porta Futuro: accordo con la Camera di Commercio

Un innovativo centro di 1.800 metri quadri interamente dedicati al mondo del lavoro e della formazione, dalla compilazione del curriculum all’accesso ai colloqui, situato nel cuore di Roma, a Testaccio, accanto al nuovo mercato del quartiere e rivolto soprattutto ai giovani, ai disoccupati, ai disabili e ai migranti: si tratta di ‘Porta Futuro’, il progetto work-in-progress della Provincia di Roma che aprirà i battenti prossimamente, e che Nicola ha visitato.

L’edificio in costruzione – che dopo l’inaugurazione sarà aperto dalle 9 alle 22 – è ispirato al modello di Porta 22 di Barcellona, e una volta completato offrirà una biblioteca multimediale, venticinque postazioni in autoconsultazione e un innovativo software che permetterà di unificare i diversi database della Provincia, per incrociare più efficacemente domanda e offerta nel mercato del lavoro.

‘Porta Futuro’, ha detto il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, “è un luogo che prima non esisteva, è l’evoluzione di un’ idea che noi vorremmo proporre per aumentare la qualità dei servizi alle persone e per aiutare lo sviluppo. All’interno della struttura ci saranno aule didattiche per promuovere corsi di micro-formazione, da come si scrive un curriculum, a come si accede ad un colloquio, a come si può preparare un pre-esame. Ci saranno sportelli dei centri per l’impiego, e ci saranno le aziende che cercheranno risorse umane attraverso le loro iniziative”.

Nei prossimi mesi, ha continuato, “andremo a presentare questo progetto a tutte le associazioni di rappresentanza, dalla Uir, alla Federlazio, all’Acer e alle centrali cooperative perché si conosca questa opportunità. È un servizio per loro che l’amministrazione pubblica mette a disposizione dell’economia e delle imprese romane”.

La Provincia e la Camera di Commercio hanno poi siglato un’intesa della durata di un anno per suggellare una stretta collaborazione sui temi dello sviluppo economico, delle attività produttive, della formazione e del lavoro: "L'intesa con la Camera di Commercio, che sarà partner di questa avventura - ha spiegato Zingaretti – renderà il nostro territorio più moderno e competitivo perché si riaccende l’economia e si migliora la qualità dei servizi materiali, e questo è un ottimo, nuovo servizio”.

A visitare l'edificio, ieri pomeriggio, sono stati, oltre a Zingaretti, l'assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione Massimiliano Smeriglio e il Presidente della Camera di Commercio Giancarlo Cremonesi

La memoria che si fa impegno. Uniti contro le mafie


La memoria che si fa impegno. Uniti contro le mafie

"Continueremo a finanziare questo progetto: la mafia, la camorra e la n'drangheta vanno combattute, perchè si possono fermare''. Lo ha affermato il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, intervenuto alla Casa del Jazz, in occasione dell'iniziativa 'Gli uomini passano, le idee restano. Come la memoria si fa impegno', un progetto promosso dall'associazione Libera in collaborazione con l’Amministrazione provinciale e tre Municipi capitolini.

Durante l'anno scolastico 2010/11, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, ha infatti promosso nelle scuole di Roma e provincia il percorso formativo "Gli uomini passano, le idee restano. Come la memoria si fa impegno".

Il progetto ha visto la partecipazione di circa 600 ragazzi in rappresentanza di 30 classi da 20 istituti tra Roma e provincia che hanno lavorato sul ricordo delle vittime innocenti delle mafie, per un percorso di impegno civile.

In particolare sono state approfondite le figure di Emanuela Loi (agente di scorta vittima dell'attentato di via D'Amelio), Giancarlo Siani (giornalista del Mattino ucciso dalla camorra) e Pio La Torre (ucciso da Cosa Nostra per il forte impegno nella creazione di una legge contro le associazioni a delinquere di stampo mafioso e i loro patrimoni).

Il progetto è stato sostenuto dalla Provincia di Roma e dai Municipi Roma Centro Storico, Roma VII e Roma XV Arvalia-Portuense.

Gli elaborati finali prodotti dai ragazzi sono stati presentati oggi presso il parco della Casa del Jazz, in Via di Porta Ardeatina.

"Tramite il riciclaggio di denaro sporco - ha spiegato Zingaretti rivolgendosi agli studenti - le mafie sono arrivate anche da noi, in Lazio, comprando ristoranti, negozi e terreni. Voi giovani dovete essere una generazione che non ci sta ad essere sottomessa. La libertà e' un diritto di tutti. Le mafie puntano a colpire chi non si ribella, chi ha pura e chi e' solo. Con un'azione collettiva le mafie possono essere sconfitte".

All’evento sono intervenuti, tra gli altri, don Luigi Ciotti, presidente di Libera; Orlando Corsetti, Presidente del Municipio Roma Centro Storico; Roberto Mastrantonio Presidente del Municipio Roma VII; Giovanni Paris Presidente del Municipio Roma XV Arvalia-Portuense; Francesca Rispoli, responsabile Libera Formazione; Claudia Loi, sorella di Emanuela; Paolo Siani, fratello di Giancarlo; Franco La Torre, figlio di Pio e l'attore Libero De Rienzo.

Nell'area parco sono stati allestiti stand con materiali ed elaborati prodotti nel corso del progetto.

Nel corso dell'evento sono stati inoltre premiati i vincitori della seconda edizione del Premio Pio La Torre, promosso a livello nazionale con l'obiettivo di tenere viva la memoria e i valori affermati dal sindacalista e politico siciliano ucciso nel 1982.
Per ulteriori informazioni: www.libera.it

PROMEMORIA 19 maggio 1974 - A Brescia muore dilaniato da una bomba che trasportava in moto per un attentato il 19enne Silvio Ferrari, neofascista


A Brescia muore dilaniato da una bomba che trasportava in moto per un attentato il 19enne Silvio Ferrari, neofascista

Silvio Ferrari (Zara, 22 settembre 1942) è uno scrittore e traduttore italiano.
Alla fine della II GM, bambino, lascia la Dalmazia con la madre, zaratina, e dopo un breve soggiorno nel campo profughi di Trieste, va a Camogli, città natale del padre.
Terminati gli studi, diviene insegnante dapprima all'Istituto Nautico, quindi al Liceo Artistico Statale e ai Licei Classici Giuseppe Mazzini e Cristoforo Colombo di Genova. Infine, come “docente a contratto” alla Facoltà di Lingue per l'insegnamento delle Letterature Croata, Bosniaca e Serba. Per alcuni anni è attivo in politica: tra il 1975 e il 1995 è stato assessore alla P.I. della Provincia e poi del Comune di Genova, infine assessore alla Cultura del capoluogo ligure.
Negli anni Settanta inizia a dedicarsi professionalmente di traduzione dalle tre lingue di ceppo slavo-meridionale che si parlano nell'allora Jugoslavia: croatom, serbo, bosniaco. Pubblica i propri lavori con varie case editrici, quali: Studio Tesi, Hefti, Costa & Nolan, Garzanti, Einaudi, Feltrinelli, Diabasis, Zandonai, Anabasi. Non si limita a traduzioni di uno, massimo due campi letterari, come di solito avviene; affronta, invece, tutti icampi letterari: narrativa e teatro, poesia e saggistica.
Tra gli autori tradotti, citiamo - unitamente ai titoli -i più importanti a cominciare dal croato Miroslav Krleža (Il dio Marte croato, Il ritorno di Filip Latinovicz, Sull'orlo della ragione, I signori Glembav; Bellezza, arte a tendenza politica, Michelangelo Buonarroti, Le Ballate di Petrica Kerempuh); Antun Šoljan (La breve gita), Ivo Brešan (La rappresentazione di Amleto a Mrduša Donja), Predrag Matvejević (Breviario Mediterraneo, Mondo ex, Il Pane); i bosniaci Abdulah Sidran (La bara di Sarajevo, Poesie per Sarajevo) e Izet Sarajlić (Ultimo tango a Sarajevo); il serbo Aleksandar Gatalica (Secolo), il serbo-croato Mirko Kovač (La vita di Malvina Tripković); l'albanese del Kosovo David Albahari (La morte di Ruben Rubenović). Tenuto conto che sino ai primi anni Ottanta gli unici autori del Novecento della ex Jugoslavia, tradotti in italiano erano Ivo Andrić (croato-serbo di Bosnia), Meša Selimović (bosgnacco) e Mojmir Bulatović (montenegrino), non è azzardato affermare che è appena grazie all'opera di Silvio Ferrari che le lettere italiane scoprono la narrativa, la poesia e il teatro croati, bosniaci e serbi. Ferrari è anche autore di racconti: nel 1998 è uscito “La morte del Preside”, nel 2000 “Sette croati dell'Isola Lunga” e nel 2003 “Fra Genova e Zara”. Silvio Ferrari vive a Camogli.

18 maggio, 2011

Per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino'. Mercoledì 25 maggio premiazione delle scuole vincitrici del premio


Per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino'. Mercoledì 25 maggio premiazione delle scuole vincitrici del premio

Il prossimo 25 maggio, l’Aula Consiliare Giorgio Fregosi di Palazzo Valentini ospita la III edizione del premio “Per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” rivolto alle scuole di secondo grado di Roma e provincia.

Scopo del concorso è quello di coinvolgere gli studenti sul tema della mafia e, attraverso la conoscenza e l’approfondimento, utilizzare le forme espressive ritenute più consone per esprimere pensieri, idee, considerazioni, riflessioni sul contrasto al fenomeno e alla cultura mafiosa.

L'iniziativa, promossa dalla Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma, in collaborazione con l'assessorato alla Politiche della Scuola, quest’anno sposta il suo centro d'attenzione al sociale, agli infortuni sul lavoro e lo fa portando in scena lo spettacolo teatrale ‘I Giorni Rubati’ che sarà proposto ai ragazzi prima della premiazione.

“Il miglior modo - dichiara Giuseppina Maturani, Presidente del Consiglio provinciale di Roma - di fare memoria di chi non c’è più è proprio quello di impegnarsi, di fare la nostra parte, di sentirci parte attiva del cambiamento”
“A 19 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio – aggiunge la Maturani – la Provincia di Roma scende in campo con le scuole per rendere omaggio a due grandi eroi dei nostri tempi, che hanno messo la loro vita al servizio della legalità e della lotta alla mafia. Per questa terza edizione del premio abbiamo deciso di proporre il teatro come strumento per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro e per far comprendere ai ragazzi come la mafia si sia infiltrata nel tessuto sociale ed economico del Paese, penetrando nell’edilizia pubblica e privata, esponendo i lavoratori ad una elevata insicurezza ed irregolarità della prestazione lavorativa”.

“Giammarco Mereu, vittima di un infortunio sul lavoro e protagonista dello spettacolo – conclude la presidente del Consiglio provinciale – mette a disposizione del pubblico la drammaticità della sua esperienza per diffondere un importante messaggio di denuncia e speranza. Una battaglia per l’affermazione del diritto alla sicurezza dei lavoratori e lotta alle mafie che vede la Provincia di Roma impegnata da tempo”.

Sostegno a distanza: Cecchini, "nuova intesa con Gabbianella"


Sostegno a distanza: Cecchini, "nuova intesa con Gabbianella"

“In un momento in cui i governi sembrano presi da altri problemi e tagliano gli stanziamenti destinati alla solidarietà, è importante dare un segnale in controtendenza. Per questo la Provincia di Roma ha deciso di rafforzare e rilanciare il rapporto di collaborazione che la lega da più di 10 anni al coordinamento La Gabbianella. Il sostegno a distanza è infatti un gesto di solidarietà verso bambini, adulti, famiglie e comunità che si trovano spesso a grande distanza da noi ma che dobbiamo tenere in considerazione e aiutare se davvero vogliamo costruire una cultura di pace”.

Lo ha affermato questo pomeriggio Claudio Cecchini, assessore alle Politiche Sociali e per la Famiglia della Provincia di Roma, firmando il protocollo d’intesa con il coordinamento La Gabbianella, che riunisce 41 associazioni impegnate in progetti e iniziative di sostegno a distanza.

“Insieme abbiamo stampato una pubblicazione che presenta le associazioni che aderiscono alla Gabbianella e un volantino di informazioni - ha continuato Cecchini - Ci impegniamo a spedirne una copia ai sindaci e agli assessori ai servizi sociali dei Comuni del nostro territorio, e, con l’inizio del nuovo anno scolastico, a tutti gli istituti superiori della Provincia, perché anche i ragazzi, e il più gran numero possibile di cittadini, possano sapere che esistete e che possono rivolgersi a voi se vogliono impegnarsi in questo campo”.

“Infine - ha concluso Cecchini - la Provincia di Roma si impegna annualmente, fino a fine mandato, a sostenere le vostre iniziative con un contributo economico, aiutandovi ad aumentare il fondo di solidarietà che le vostre associazioni destineranno al sostegno degli studenti universitari e delle scuole superiori, per permettere alle comunità locali di essere sempre più autonome”.

Le donne della Provincia ‘di corsa contro il tumore’ per Race for the Cure Anche quest’anno la Provincia di Roma partecipa alla Race for the Cure –


Le donne della Provincia ‘di corsa contro il tumore’ per Race for the Cure

Anche quest’anno la Provincia di Roma partecipa alla Race for the Cure – di corsa contro il tumore - l’evento simbolo nella lotta ai tumori al seno, organizzato dalla Susan G. Komen Italia onlus.

Grazie alla collaborazione pluriennale con gli organizzatori dell’evento e certe dell’importanza di proposte simili, volte a coinvolgere le donne sulla prevenzione, l’assessore provinciale allo Sport e turismo, Patrizia Prestipino, e la presidente del Comitato Pari Opportunità, Flavia Leuci, hanno ottenuto dalla Susan G. Komen la possibilità di riservare uno screening gratuito (mammografia + visita senologica + ecografia) a dieci dipendenti della Provincia di Roma. Tale opportunità è stata poi estesa a 18 dipendenti in considerazione della significativa risposta all’iniziativa da parte delle stesse lavoratrici che si sono iscritte alla Race for the Cure.

Lo screening senologico riservato alle dipendenti della Provincia si effettuerà sabato 21 maggio dalle ore 14:30 alle 16:30 presso il “Villaggio della salute” allestito allo Stadio delle Terme di Caracalla.

La manifestazione Race for the Cure - ricca di iniziative dedicate alla salute, al benessere e al divertimento - prenderà il via venerdì 20 maggio alle Terme di Caracalla e si concluderà domenica 22 maggio con la tradizionale minimaratona, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, per raccogliere fondi ed esprimere solidarietà alle ‘Donne in Rosa’, donne che hanno affrontato in prima persona il tumore del seno e che testimoniano, indossando una maglia e un cappellino rosa, che da questa malattia si può guarire

Consapevoli di essere cittadini. La Costituzione negli Istituti scolastici


Consapevoli di essere cittadini. La Costituzione negli Istituti scolastici

“Tutela primaria: la consapevolezza di essere cittadino”: questo il titolo del convegno, promosso dall’Assessorato provinciale alla Tutela dei Consumatori e Lotta all’Usura, che si è tenuto presso la Sala del Consiglio di Palazzo Valentini.

A portare il saluto dell’Amministrazione è stato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Ad introdurre i lavori l’Assessore alla Tutela dei Consumatori e Lotta all’Usura Serena Visintin.

Nell’intervenire al convegno il presidente Zingaretti ha affermato: “Abbiamo una carta costituzionale meravigliosa che indica diritti e doveri ed è importante che i ragazzi ne siano coscienti. È costata sangue, dolore, e anche per questo stiamo lavorando affinché a partire dal prossimo anno scolastico in tutte le scuole della provincia la Costituzione della Repubblica sia visibile in pannelli da attaccare nei corridoi”.

“L’anno scorso – ha aggiunto Zingaretti, riferendosi al caso dell’istituto di Adro – la stagione scolastica iniziò con le bandiere di un partito dentro una scuola. Vorremmo che il prossimo inizi all’insegna della Costituzione per dare un segnale di quanto sia importante ripartire da quel testo”.

“Essere coscienti dei diritti e dei doveri – ha concluso Zingaretti – è quello che ci rende liberi cittadini. Per questo con molte iniziative, come quella di oggi, vogliamo ritornare sul valore di sentirsi parte di una comunità”.

L’ Assessorato alla Tutela dei Consumatori della Provincia di Roma, guidato da Serena Visintin, ha infatti voluto proporre un percorso costituzionale originale proprio in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia, attraverso il quale il cittadino-consumatore possa liberarsi da tutti i vincoli consumistici, ritrovando, a partire dalla Costituzione Italiana, la propria dignità, i propri diritti e i propri doveri.

In un momento in cui anche le istituzioni rischiano di diventare oggetto di mero “consumo”, gli articoli della carta costituzionale offrono ancora una volta un'ancora di salvataggio, una guida sicura per liberarsi dai tentacoli del consumismo e del consumerismo e per tornare ai valori fondanti che fanno del cittadino l'architrave dello Stato.

All'evento hanno partecipato gli studenti delle scuole medie e superiori di Roma e provincia che hanno frequentato i corsi di educazione al consumo consapevole organizzati dalla Provincia.

Nel corso della mattinata è stato presentato il fumetto dal titolo “I due Giuseppe” commissionato dalla Provincia di Roma e realizzato dalla Scuola Internazionale di Comics.

All’incontro hanno preso parte:
Stefano Ceccanti, Senatore della Repubblica e Costituzionalista
Paola Rita Stella, Assessore alle Politiche della Scuola
Anita Garibaldi, Presidente della Fondazione Giuseppe Garibaldi
Dino Caterini, Direttore della Scuola Internazionale di Comics

PROMEMORIA 18 maggio 1944 Seconda guerra mondiale: Battaglia di Monte Cassino - I tedeschi evacuano Monte Cassino e le forze alleate la occupano.


Seconda guerra mondiale: Battaglia di Monte Cassino - I tedeschi evacuano Monte Cassino e le forze alleate catturano la roccaforte dopo una resistenza di quattro lunghi mesi.
La cosiddetta Quarta battaglia di Montecassino, nota anche come "Operazione Diadem", venne combattuta dal II Corpo d'Armata polacco del Generale Władysław Anders (11-19 maggio). Il primo assalto (11-12 maggio) portò gravi perdite ma il 16 maggio permise all'ottava armata inglese del Generale Sir Oliver Leese di irrompere tra le linee tedesche nella valle del fiume Liri e per la prima volta di insediare presidi sotto il Monastero.
Il secondo assalto (17-19 maggio), compiuto a scapito di un prezzo immenso da parte delle truppe polacche, non sortì l' effetto voluto, e nonostante i tedeschi barcollassero e avendo ormai la metà degli operativi dall' inizio degli assalti riuscirono ancora una volta a respingere l' attacco polacco. Però sapendo che le divisioni marocchine avevano sfondato le linee poco più a sud evitarono di essere accerchiati e dovettero ritirarsi. Nelle prime ore del mattino del 18 maggio una pattuglia di ricognizione di Polacchi del 12º reggimento lancieri si arrampicò sulle rovine dove innalzò la bandiera polacca.
La cattura di Cassino permise alle divisioni britanniche e statunitensi di cominciare l'avanzata verso Roma, che cadde il 4 giugno 1944 pochi giorni prima dello Sbarco in Normandia. L'operazione "Diadem" costò 18.000 perdite agli americani, 14.000 agli inglesi e 11.000 ai tedeschi.