31 luglio, 2011

Zingaretti: con costituzione parte civile continua battaglia contro mafie


Zingaretti: con costituzione parte civile continua battaglia contro mafie

"Con l'approvazione in consiglio provinciale di una mozione che impegna l'Amministrazione provinciale di Roma a costituirsi parte civile nei processi contro le attività criminose di stampo mafioso presenti sul territorio provinciale continua la nostra battaglia contro la criminalità per garantire la sicurezza dei cittadini".

Lo dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

"Le mafie - aggiunge Zingaretti – rappresentano un pericolo grandissimo per la nostra comunità e il progressivo radicamento di cosche criminali è un insopportabile ostacolo allo sviluppo e alla crescita sociale, economico e culturale dei Comuni della provincia”.

”È per questo – sostiene il presidente Zingaretti – che dalle istituzioni, unite su questo fronte, deve arrivare un segnale forte e chiaro di impegno nella lotta alla criminalità”.

“Con l'approvazione della mozione in consiglio provinciale - conclude Zingaretti - l'Amministrazione di Palazzo Valentini ha voluto quindi confermarsi in prima linea in questa battaglia, a cui abbiamo aggiunto l'ulteriore volontà di destinare ogni eventuale risarcimento a un fondo per il sostegno delle vittime del racket e dell'usura e delle realtà associative assegnatarie di immobili confiscati alla criminalità organizzata".

PROMEMORIA 31 luglio 1941 – Olocausto: Hermann Göring inizia a pianificare la Soluzione finale della questione ebraica


Olocausto: Hermann Göring inizia a pianificare la Soluzione finale della questione ebraica

« Nel corso della soluzione finale gli ebrei saranno instradati, sotto appropriata sorveglianza, verso l'Est, al fine di utilizzare il loro lavoro. Saranno separati in base al sesso. Quelli in grado di lavorare saranno condotti in grosse colonne nelle regioni di grandi lavori per costruire strade, e senza dubbio un grande numero morirà per selezione naturale. Coloro che resteranno, che certo saranno gli elementi più forti, dovranno essere trattati di conseguenza, perché rappresentano una selezione naturale, la cui liberazione dovrà essere considerata come la cellula germinale di un nuovo sviluppo ebraico »
(Dal protocollo di Wannsee del 20 gennaio 1942)
Il termine soluzione finale della questione ebraica (in lingua tedesca Endlösung der Judenfrage) fu usato dai nazionalsocialisti a partire dalla fine del 1940, dapprima per definire gli spostamenti forzati e le deportazioni ("evacuazioni") della popolazione ebraica che si trovava allora nei territori controllati dalla Wehrmacht, poi, dall'agosto del 1941, per riferirsi allo sterminio sistematico della stessa, che oggi viene comunemente chiamato Olocausto. Questo eufemismo serviva da una parte a mimetizzare il genocidio verso l'esterno, dall'altra per una giustificazione ideologica, come se davvero si risolvesse un problema di portata mondiale.

30 luglio, 2011

PROMEMORIA 30 luglio 1969 – Guerra del Vietnam: Il presidente statunitense Richard Nixon compie una visita improvvisa nel Vietnam del Sud.


Guerra del Vietnam: Il presidente statunitense Richard Nixon compie una visita improvvisa nel Vietnam del Sud, per incontrarsi con il presidente Nguyen Van Thieu e con i comandanti militari americani

Sul campo di battaglia, inizialmente il capace generale Creighton Abrams, nuovo responsabile del MACV al posto di Westmoreland (sostituito nella primavera del 1968), continuò, con risultati sconfortanti (battaglia di Hamburger Hill) le grandi operazioni offensive degli anni precedenti. Infine di fronte alle dure perdite subite (in febbraio-marzo 1969 le forze comuniste sferrarono il cosiddetto secondo Têt, conosciuto anche come il "benvenuto a Nixon", che inflisse nuove perdite agli statunitensi[168], e diede pretesto all'amministrazione Nixon per dare il via ai bombardamenti segreti sulla Cambogia (operazione Menu) e alle esigenze politico-propagandistiche di Nixon, il generale dopo gli incontri di Guam del luglio 1969, dovette adottare la nuova strategia della riduzione degli impegni operativi dei soldati statunitensi e di passaggio a posizioni difensivo.

29 luglio, 2011

Estate in Provincia: a Palazzo Valentini “19 Film una Storia”


Estate in Provincia: a Palazzo Valentini “19 Film una Storia”

Anche quest'anno, ad agosto, il cortile interno di Palazzo Valentini diventerà un'arena cinematografica.

Dal primo al 26 del mese la rassegna '19 Film una Storia' proporrà altrettante pellicole ad ingresso gratuito. Quest'anno il tema della rassegna - allestita dalla Provincia di Roma - è l'Unità d'Italia.

La storia del Belpaese verrà ripercorsa con un mix tra alcune delle pellicole di maggiore successo del cinema italiano degli ultimi anni come 'Gomorra', 'Il divo' o il 'Caimano' e film di culto come 'La grande guerra', 'Il sorpasso', 'Amarcord' o 'Le mani sulla città'.

Per celebrare il 150esimo dell'unità verranno proposti al pubblico il recente 'Noi credevamo' ed 'I vicerè' .

L'ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti, i biglietti potranno essere ritirati entro le 19 a Palazzo Valentini.

Come lo scorso anno il tagliando darà diritto, fino al 12 agosto, a cenare a prezzi ridotti all'Enoteca provinciale prima della proiezione.

A presentare l'iniziativa sono stati il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e l'assessore provinciale alla Cultura Cecilia D'Elia.

Il cinema quest'estate è quindi protagonista nella sede della Provincia, dove da oggi fino al 26 agosto rimarrà allestita anche la mostra di manifesti cinematrografici sul Risorgimento “Qui si fal’Italia”. Le locandine partono da 'La presa di Roma' del lontano 1905, per ripercorrere il rapporto tra la cinematografia e la nascita dell'Italia unita.

Cinema non solo in centro ma anche in periferia, la Provincia ha finanziato sei arene nella capitale ed una a Ciampino che proporranno soprattutto pellicole d' essai.

"Con questa iniziativa invitiamo la cittadinanza a riappropriarsi degli spazi urbani, inoltre offriamo una proposta culturale a chi rimarrà in città anche ad agosto" ha spiegato il presidente Zingaretti presentando le iniziative culturali estive della Provincia di Roma.

"È un segnale - ha aggiunto - che bisogna riappropriarsi degli spazi urbani; in totale offriamo un invito in 25 luoghi tra Roma e Provincia".

Sono 17 i Comuni che si sono aggiudicati i finanziamenti per allestire queste attività, per un totale di 300mila euro. Si tratta di fondi messi a disposizione dall' amministrazione provinciale con un bando apposito dedicato alla promozione delle attività culturali.

La proposta va dal Festival delle Ville Tuscolane a Frascati, all'Etruria Eco Festival di Cerveteri fino al Jipsy Jazz Fest di Anzio.
Il programma completo è disponibile sul portale dedicato alla promozione del turismo e degli eventi www.romaepiu.it.

"A Palazzo Valentini proporremo una rassegna di film che hanno contribuito a creare l'identità del paese" spiega Cecilia D'Elia. "Abbiamo scelto - ha aggiunto - di fare ancora una volta di questo palazzo un luogo aperto alla cultura, anche tramite la mostra delle locandine".

In allegato a questa news è possibile consultare il programma completo della ricca e multiforme manifestazione “L' Estate in Provincia” ed il depliant informativo della rassegna cinematografica “19 Film una Storia”.

PROMEMORIA 29 luglio 2004 – Dopo 143 anni di coscrizione, l'Italia abolisce la leva obbligatoria. L'ultimo giorno di naja sarà il 30 giugno 2005


Dopo 143 anni di coscrizione, l'Italia abolisce la leva obbligatoria. L'ultimo giorno di naja sarà il 30 giugno 2005
A seguito dell’istituzione del servizio militare professionale, realizzata dalla legge 14 novembre 2000 n. 331, entrata definitivamente a regime il 31 ottobre 2005, deve ritenersi abolito il servizio militare obbligatorio in tempo di pace e, di conseguenza, abrogato il delitto di rifiuto di prestare lo stesso da parte dei cittadini ad esso tenuti per chiamata di leva, ai sensi dell’art. 14, comma secondo, legge n. 230 del 1998, con il duplice corollario, ai sensi dell’art. 2, comma secondo, cod. pen., che, da un lato, non è punibile la condotta di chi in precedenza, quando detto servizio era obbligatorio, ha rifiutato di prestarlo.

28 luglio, 2011

Zingaretti: contro la crisi Kit Scuola a 19 euro e 90 centesimi


Zingaretti: contro la crisi Kit Scuola a 19 euro e 90 centesimi

Dopo i riscontri più che positivi delle passate edizioni, la Provincia di Roma propone anche per la prossima stagione scolastica il Kit Scuola a 19 euro e 90 centesimi per gli studenti delle Scuole Secondarie Superiori della Capitale e degli altri Comuni del territorio.

"L'iniziativa - spiega il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - rappresenta una risposta concreta contro il carovita e può aiutare tante famiglie che devono affrontare ogni giorno gli effetti della grave crisi economica che il nostro Paese sta vivendo. Il kit, il cui prezzo è rimasto invariato rispetto allo scorso anno scolastico, offre ai ragazzi la possibilità di avere a basso costo tutti gli strumenti necessari per poter sostenere gli studi".

L’iniziativa è d’intesa tra Confcommercio Roma (Asso Cart), Confesercenti Roma e la Giunta Provinciale di Roma e in collaborazione con il gruppo Auchan, il gruppo Carrefour e con il gruppo Panorama.

Il Kit comprende un diario, quattro quaderni formato A4 (2 a righe e 2 a quadretti), due matite, due penne a sfera, un evidenziatore, una gomma per cancellare e una valigetta polionda, con la possibilità di avere un prodotto a scelta: una pen drive, una calcolatrice tascabile e un set formato da due squadre, una riga da 60 cm. e un compasso da 5 pezzi.

"E' importante - sottolinea l'assessore provinciale alle Politiche Scolastiche, Paola Rita Stella - lanciare ai nostri giovani un messaggio di educazione ad un consumo consapevole perché sono loro i primi a dover capire l'importanza del risparmio in una fase difficile per moltissime famiglie italiane".

Grazie alla disponibilità di Confcommercio e Confesercenti, i possessori della Family Card della Provincia di Roma potranno usufruire di uno sconto ulteriore del 10% sul prezzo del Kit Scuola, nei punti vendita in convenzione.

L’elenco completo dei punti vendita presenti sui territori della provincia che aderiscono all’iniziativa è consultabile nei documenti allegati a questa notizia.

Sul nostro portale è possibile anche scaricare la locandina-manifesto dell’iniziativa, che potrà essere esposta da tutti i rivenditori presenti nell’elenco e dall’Albo Scuola di tutte le Istituzioni Scolastiche Superiori di Roma e Provincia.

PROMEMORIA 28 luglio 1987 Alluvione in Valtellina


Alle 7:23 una frana di enormi dimensioni dovuta alle insistenti piogge (alluvione della Valtellina) travolge drammaticamente i paesi di Sant'Antonio Morignone e di Aquilone in Valtellina spazzandoli via e provocando morti e dispersi.
A metà luglio 1987 dalle latitudini artiche una grande massa di aria fredda scese verso l’arco alpino, sul quale si trovava una massa di aria molto calda ed umida. La pressione si abbassò bruscamente, ma le temperature rimasero elevate (lo zero termico fu registrato a 4000 metri). Dopo un periodo di forti piogge, che interessano tanto il fondovalle come i ghiacciai più alti, il 18 luglio alle 17.30 nel paese di Tartano un'enorme massa di acqua e fango si abbatté sul condominio La Quiete tranciandolo a metà. L'evento interessò anche la strada sottostante e l'albergo Gran Baita, dove persero la vita 11 turisti. Lo stesso giorno, il fiume Adda ruppe l'argine settentrionale poco a ovest di San Pietro di Berbenno, allagandolo e coinvolgendo anche Ardenno, Fusine, Selvetta e Cedrasco. Ciò causò l'interruzione dei collegamenti stradali e ferroviari con la parte orientale della Provincia di Sondrio, molte persone vengono sfollate dalle loro case.
Vi furono critiche su come l'emergenza fu affrontata dal nuovo governo di Giovanni Goria. Le critiche si appuntarono in particolare sul nuovo ministro della Protezione civile Remo Gaspari nominato il 28 luglio, in piena crisi valtellinese, in sostituzione di Zamberletti, titolare del ministero per alcuni governi e con lunga esperienza di gestione di catastrofi nazionali; Gaspari, come del resto la maggior parte dei ministri, essendo un politico non poteva avere una competenza specifica nel campo della protezione civile e si era ritrovato a quel ministero in seguito alla distribuzione di incarichi bilanciata fra le correnti politiche del nuovo governo. Comunque, l'esecutivo sospese le tasse in Valtellina ed esonerò dal servizio militare tutti i giovani valtellinesi. I danni,inizialmente stimati in 1200 miliardi di lire, risulteranno essere 4000.
Nel capoluogo di Sondrio, il torrente Mallero sembrava dover straripare, così come il torrente Bitto a Morbegno, mentre il fiume Adda straripava allagando tutto il fondo valle nella zona industriale tra i comuni di Talamona e Morbegno.

Nello stesso periodo veniva evacuato l'abitato di Torre di Santa Maria (dove il torrente Torreggio aveva travolto parecchie abitazioni) e all'imbocco dell'alta Valtellina i paesi di Chiuro e Sondalo. Anche i collegamenti con la Svizzera venivano interrotti: la dogana di Piattamala era difatti completamente inagibile.
Il lunedì [2]20 luglio la Strada Statale 38 dello Stelvio e la linea ferroviaria risultavano ancora interrotte, perché le acque del lago creato dallo straripamento dell'Adda ad Ardenno defluivano lentamente; la Valtellina, sebbene ancora isolata, non era più soggetta al pericolo.
Il [3] 28 luglio avviene il fatto più tristemente famoso: la frana della Val Pola.
Tra il 18 e il 28 luglio l'emergenza si era spostata dalla Bassa all'Alta Valtellina. A monte della strozzatura del ponte del Diavolo, fra le Prese, a sud, e Cepina, a nord, il versante montuoso dà alcuni segnali: sull’alto versante montuoso della Val Pola, che si stende ai piedi del monte Zandila, si notano preoccupanti fenditure. La maggiore è lunga circa 100 metri e larga una ventina. Il segnale è allarmante e, dopo un sopralluogo dei geologi la zona viene dichiarata inagibile.
Alle 7.23 del 28 luglio una frana si stacca dal monte Zandila (nota anche, ma impropriamente, come frana del Pizzo Coppetto, una montagna di 3066 metri d'altezza). Quaranta milioni di metri cubi di materiale precipitano a valle a una velocità di 400km/h, travolgendo e distruggendo completamente gli abitati di Sant'Antonio Morignone[4]e Aquilone (frazioni di Valdisotto). Fortunatamente i paesi erano stati evacuati precedentemente e ciò salva la maggior parte della popolazione ma viene travolta ugualmente dalla frana una squadra di 7 operai che era giunta in paese per svolgere i lavori di ripristino della ss.38 e alcuni abitanti della frazione di Aquilone, non evacuati perché ritenuti erroneamente fuori pericolo. Nessuno aveva previsto lo spostamento d'aria dovuto ai quaranta milioni di metri cubi di terreno franato, e la forza della frana risalita per alcune centinaia di metri sulla sponda opposta della montagna che costò la vita a 35 persone.
La paura per l'Alta Valtellina non finisce in quanto i detriti dell'enorme movimento franoso creano uno sbarramento alto 50 metri e bloccano il normale flusso del fiume Adda verso Tirano a sud. Si crea così un lago naturale che incombe su tutta la valle sottostante. Si ha paura di assistere ad un nuovo Vajont. Il lago sale mediamente di 2cm all'ora e si hanno 60 giorni di tempo per trovare una soluzione che eviti la tracimazione o persino il crollo dello sbarramento naturale.
Durante il mese di agosto gli esperti mettono sotto controllo il lago drenando parte dell'acqua che si accumula nell'invaso tramite gallerie di by-pass. Tuttavia a fine agosto le piogge riprendono con forte intensità, il lago cresce di 20cm all'ora e la situazione viene nuovamente definita grave. Si rende urgente un intervento sul corpo della frana per creare un nuovo alveo per il deflusso del fiume Adda e la conseguente tracimazione controllata del bacino. Anche su questo punto vi furono aspre controversie tra chi giudicava la tracimazione controllata l'unica soluzione e chi paventava i possibili rischi di un ulteriore e peggiore disastro se il fronte della frana avesse ceduto. In questo frangente il ministro Remo Gaspari risolse la questione autorizzando, sotto la propria personale responsabilità politica, la tracimazione controllata delle acque del fiume Adda.
Alle 22 di sabato 29 agosto i geologi Maione, Presbitero e Lunardi (futuro ministro di uno dei governi Berlusconi) prendono una decisione drastica: tutti i centri abitati nei pressi del corso dell’Adda, da Grosotto a Sondrio, devono essere evacuati prima di procedere alla tracimazione preventiva. Il giorno seguente, domenica 30 agosto 1987, si prepara il nuovo alveo, si scava una breccia sul fronte della frana e si comincia di nuovo a far defluire l'acqua accumulata a valle al ritmo di 40 metri cubi al secondo. In seguito gli evacuati rientrano nelle proprie case e nei giorni successivi il lago viene totalmente svuotato mentre l'Adda si adatta al nuovo corso. Dopo quasi 2 mesi l'emergenza si conclude.
Il 2 maggio 1990 il Parlamento Italiano emanò la legge n.102/90 (più nota come Legge Valtellina) in cui si prevede di destinare una somma di 2400 miliardi di lire nel sessennio 1989-1994 per il riassetto e il monitoraggio idro-geologico, la ricostruzione e lo sviluppo dei comuni della provincia di Sondrio e della adiacenti zone delle province di Bergamo, Como e Brescia.
Tra l'eredità della vicenda, l'adozione da parte di tutti gli organi di informazione di due termini che fino ad allora non erano praticamente mai stati utilizzati nella comunicazione giornalistica: idrovore e tracimazione; quest'ultimo negli anni verrà a sua volta lentamente sostituto da esondazione.

27 luglio, 2011

Viabilità: approvato progetto per adeguare rete viaria area tiburtina e accesso a casello A1


Viabilità: approvato progetto per adeguare rete viaria area tiburtina e accesso a casello A1

Approvato dalla Giunta Zingaretti il progetto preliminare di ammodernamento infrastrutturale delle strade dell'area Tiberina di accesso al casello autostradale A1 di Castelnuovo di Porto.

Un'opera, valore complessivo 29 milioni di euro, destinata a rivoluzionare la viabilità nel quadrante compreso tra Roma nord, Capena, Morlupo e Fiano Romano, consentendo agli automobilisti di raggiungere velocemente e in sicurezza l'autostrada A1.

Sei le arterie viarie interessate dal progetto, con ampliamento della sede stradale a 9 metri così da realizzare corsie di 3,5 metri e banchine laterali di un metro per ogni senso di marcia.

In particolare, verrà allargata e ripavimentata la strada comunale Piana Perina per un tratto di 2 km, ampliata la provinciale Capena Ponte Storto dal km 1 al km 2,3, riqualificate e messe in sicurezza le strade comunali Monte Travicello, Maleranca, Mola Saracena, Prato della Corte nella zona industriale di Fiano Romano e via San Lorenzo.

Complessivamente, il progetto prevede l'ammodernamento infrastrutturale di circa 11,7 km di strada.

L'intervento, inoltre, comprende la costruzione di due nuovi ponti e di dieci rotatorie.

“Con l'approvazione del progetto preliminare – spiega l'assessore provinciale alla Viabilità e Lavori Pubblici, Marco Vincenzi - entriamo nella fase operativa di un intervento destinato a riconfigurare l'intero sistema della viabilità nell'area Tiberina, in modo da agevolare i collegamenti con la Capitale e realizzare una moderna porta di accesso sulla rete autostradale”.

“Opere di elevata complessità sia progettuale che amministrativa – aggiunge Vincenzi - visto che i lavori di ampliamento coinvolgono varie arterie provinciali e comunali che nella maggior parte dei casi sono strade secondarie o rurali. Riqualificandole e adeguandole agli standard delle moderne strade extraurbane, realizziamo una viabilità alternativa rispetto a quella attuale senza sacrificare e compromettere ulteriore territorio”.

“Si tratta – conclude Vincenzi – di interventi destinati ad incidere in profondità sui collegamenti della Tiberina e dell'area nord, rendendoli adeguati alla realtà sociale, economica e produttiva di questo quadrante del territorio provinciale”.

PROMEMORIA 27 luglio 1993 Bombe a Roma e a Milano con sei morti.


L'Italia è colpita da tre autobomba esplose quasi contemporaneamente dopo le 23.15: una a Milano, nei giardini di Via Palestro, dove muoiono sei persone (quattro vigili del fuoco, un vigile urbano e un immigrato marocchino); due a Roma, danneggiando gravemente la chiesa di San Giorgio al Velabro e la basilica di San Giovanni in Laterano.
27 luglio 1993, Milano si sta spopolando. Di macchine ne passano poche. Chi resta in città si gode un pò di fresco nei luoghi di cinema, in quelli di musica. Alle 23,15, tutti i milanesi si fermano. Si sente un rumore lontano, sordo. Un'autobomba esplode in via Palestro a Milano, davanti alla Villa Reale. Il Padiglione di Arte Contemporanea viene distrutto. Moriranno cinque persone. Tre pompieri, un vigile urbano, un immigrato marocchino che dormiva su una panchina del parco. Alessandro Ferrari, 30 anni, Carlo Locatena, 26 anni, Sergio Pasatto, 34 anni, Stefano Picerno 37 anni, Driss Musafir, 44 anni. Altre sette persone, in maggioranza vigili del fuoco e vigili urbani.

Pochi minuti dopo la stessa scena si sposta a Roma. Due ordigni esplodono, uno sul retro della Basilica di San Giovanni in Laterano dove ha sede la Curia. L'altro davanti alla chiesa di San Giorgio al Velabro.

Nelle stesse ore viene registrato un black out a palazzo Chigi, la sede del Governo. Rimarrà isolata per alcune ore. Gli attentati vengono messi subito in relazione a quelli in via Fauro a Roma (14 maggio 1993) e in via dei georgofili a Firenze (27 maggio 1993, 5 morti)

La macchina utilizzata dagli attentatori é una Fiat Uno imbottita di esplosivo. Come a Firenze alla Galleria degli Uffizi, anche a Milano si sceglie un luogo d'arte per il nuovo attentato. Pochi minuti prima dello scoppio, la Fiat Uno viene segnalata da una coppia di giovani ad una pattuglia di vigili urbani. Dalla vettura esce infatti del fumo nero. I vigili pensano subito ad un principio d'incendio. Chiamano così, con l'autoradio, i pompieri che inviano sul luogo mezzi e soccorsi. Tre vigili del fuoco si avvicinano all'auto, tentano di aprire il cofano, si rendono suibito conto della trappola. E' un autobomba, non un incendio. Intravedono al miccia a lenta combustione già accesa. E uno di loro grida: "C'é una bomba..". Ma non fa in tempo a salvarsi. Lo scoppio é devastante. L'esplosione crea in via Palestro una fossa e ampia due metri per tre. Il Padiglione d'Arte Contemporanea si sbriciola. Ci vorranno anni per ricostruirlo.

Quella di via Palestro a Milano chiude la stagione delle stragi del 1993. 10 morti, 95 feriti. 14 maggio 1993. Roma, via Fauro, Ore 21,45, 24 feriti. Probabile obiettivo, Maurizio Costanzo. 27 maggio 1993. Firenze, via dei Georgofili,. Ore 1,04. 5 morti, 37 feriti. Agli Uffizi, tre dipinti sono perduti per sempre. 173 restano danneggiati, insieme a 42 busti e 16 statue. 27 luglio 1993. Milano, via Palestro.. Ore 23,15. 5 morti, 12 feriti. Roma, Chiese di San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro. 28 luglio 1993. Ore 0,03. Danni gravissimi ai due edifici.

La stagione delle stragi comprende anche un fallito attentato allo stadio Olimpico a Roma nell'autunno del 1993. Nel mirino dovevano entrare un centinaio di carabinieri. Il fallito attentato contro il pentito Totuccio Contorno a Formello, il 14 aprile 1994.

La cupola di Cosa Nostra aveva progettato quegli attentati per dare un messaggio alla politica, alle istituzioni per la legge sul 41 bis, il carcere duro ai boss mafiosi. Il messaggio doveva contenere il terribile T4, contro persone comuni, vittime innocenti, contro il patrimonio artistico del paese.

Per le stragi del '93 c'è una verità storica. I possibili mandanti politici si intravedono nelle ombre della strategia della tensione, sono scritti oggi nei verbali dei pentiti, nei faldoni delle inchieste dei magistrati, ma non sono mai stati individuati. Anni dopo. La mafia tace. Non più bombe contro cose e persone. Non più sangue. Solo una vecchia strategia, quella di sempre. La strategia del silenzio. 'Calati junco che la piena adda passari'. "Calati albero che la piena deve ancora passare." La mafia per il momento sta a guardare. Ancora per il momento.

26 luglio, 2011

Porta Futuro: Zingaretti sigla il Patto per lo sviluppo dell'area metropolitana


Porta Futuro: Zingaretti sigla il Patto per lo sviluppo dell'area metropolitana

Mettere in campo nuovi interventi per rilanciare l'economia di Roma e del Lazio, creare le condizioni per sostenere le fasce più deboli, in primis "giovani e anziani", migliorare la qualità della vita e aumentare la competitività del territorio capitolino. Sono questi gli obiettivi principali del Patto per lo sviluppo dell'area metropolitana promosso dalla Provincia di Roma e siglato da 17 tra organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali e agricole.

Il protocollo d'intesa, firmato questa mattina nella sede di Porta futuro a Testaccio, prevede azioni e iniziative volte a sostenere il tessuto sociale e produttivo della Capitale e del territorio senza "la pretesa di riaccendere i motori dello sviluppo dopo la crisi, ma offrendo un contributo di merito e di contenuto alla ripresa", come spiega il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, illustrando punto per punto le proposte.

"C'è bisogno di reagire – aggiunge Zingaretti - dopo i dati allarmanti che riguardano soprattutto i giovani e gli anziani, e bisogna farlo non in ordine sparso, ma insieme, per condividere un'analisi e una strategia per ripartire, altrimenti i motori della crescita non si riaccendono più".

Tra i temi che verranno sviluppati attraverso "i tavoli che si apriranno a settembre per iniziare un confronto permanente", il sostegno alle piccole e medie imprese, il welfare, il lavoro, la mobilità, le politiche ambientali e la green economy, su cui la Provincia di Roma "si impegna anche con un nuovo bando dedicato al global service e che avrà un contenuto molto innovativo".

Ma non solo, perché uno dei punti del protocollo riguarda anche la pressione fiscale, che "la Provincia manterrà invariata nel 2011 e nel 2012, ma anche nel 2013".

Poi c'è la questione del Patto di stabilità interno, su cui "stiamo portando avanti una battaglia con tutti gli altri enti locali - sottolinea Zingaretti - per ritoccarlo a favore di tutti gli enti virtuosi, tra cui candidiamo anche la Provincia di Roma".
Una ridefinizione che secondo il presidente della Provincia consentirebbe di "annunciare lo sblocco dei fondi di bilancio oggi fermi a causa del patto".

Un Patto che prevede anche il sostegno ai talenti diffusi sul territorio a partire dall'esperienza delle 'Giornate della creatività' organizzate dalla Provincia. Sul versante delle infrastrutture, l'intesa punta su un "confronto concertativo con i vari livelli di governo per individuare priorità', capacità e possibilità d'intervento".

Anche in questo caso, "l'esperienza del progetto wifi - ricorda il presidente Zingaretti - dimostra che è possibile investire con costi contenuti sulle infrastrutture, necessarie per migliorare la competitività della nostra area metropolitana".

A siglare l'intesa nella sede di Porta Futuro a Roma, oltre al Presidente della Provincia, il presidente dell' Acer, Eugenio Batelli; il segretario generale della Cisl Roma, Mario Bertone; il vicedirettore della Confesercenti romana, Antonio Ciavattini; il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Claudio Di Berardino; il presidente di Coldiretti Roma, Davide Granieri; il presidente di Confartigianato, Mauro Mannocchi; il direttore di Federlazio, Luciano Mocci; il presidente di Casartigiani, Romani Natali; il direttore di Confagricoltura Roma, Annalisa Paci; il presidente di Unindustria, Aurelio Regina; Giuseppe Roscioli, vicepresidente Confcommercio Roma; Pasqualino Rossi di Confcooperative; Luigi Scardaone, segretario generale Uil Roma e Lazio; Lorenzo Tagliavanti, presidente Cna Roma; Paolo Varesi, responsabile Ugl Roma e Lazio; Stefano Venditti di Legacoop Lazio e la Cia-Confederazione italiana agricoltori di Roma.

PROMEMORIA 26 luglio 2006 Calciopoli: la Federazione gioco calcio assegnatoglie lo scudetto alla Juve e lo da all'Inter.


Il commissario straordinario della Federazione Italiana Giuoco Calcio Guido Rossi assegna lo scudetto 2005-2006 all'Inter, in seguito allo Scandalo del calcio italiano del 2006 e alla revoca del titolo inizialmente vinto dalla Juventus. Per la squadra milanese è il quattordicesimo scudetto, il primo vinto a tavolino

Con il termine Calciopoli si suole indicare lo scandalo che ha investito il calcio italiano nel 2006, coinvolgendo diverse società professionistiche fra le più importanti e numerosi dirigenti sportivi sia delle stesse società sia dei principali organi calcistici italiani (Federazione Italiana Giuoco Calcio, Lega Nazionale Professionisti, Associazione Italiana Arbitri). In ordine di tempo si è trattato del terzo grande scandalo nella storia del calcio italiano (dopo il Calcioscommesse del 1980 ed il Calcioscommesse 2 del 1986), anche se come portata ed effetti è stato certamente maggiore dei primi due. Le prime avvisaglie dello scandalo emersero da indiscrezioni di stampa circa un'indagine sul calcio condotta dalla Procura di Torino (denominata Offside e condotta dal Procuratore Raffaele Guariniello, già noto per altre indagini legate al calcio), la quale si era chiusa sì con l'archiviazione (per l'inesistenza di situazioni penalmente rilevanti), ma anche col contestuale invio di scottante materiale alla FIGC perché ritenuto rilevante sul piano disciplinare. Le indiscrezioni di stampa si moltiplicarono alla fine di aprile 2006 e infine lo scandalo venne alla luce con la pubblicazione delle prime intercettazioni telefoniche a partire dal 2 maggio 2006. Lo scandalo, venuto alla luce dunque alla fine della stagione calcistica 2005-2006 ma riguardante situazioni relative esclusivamente alla stagione 2004-2005, fu battezzato dagli organi di informazione con varie denominazioni, ma alla fine è storicamente prevalso il termine Calciopoli per assonanza con Tangentopoli (laddove in quel caso a reggere l'espressione era il termine tangente).
Le indagini da parte della Procura Federale della FIGC, relativamente al filone più importante (perché coinvolgente le società che nella classifica del Campionato Italiano di Serie A 2005-2006 erano in posizione utile per la qualificazione alle coppe europee 2006-2007), si conclusero alla fine di giugno 2006 ed i processi sportivi di primo grado (presso la Commissione d'Appello Federale) e di secondo grado (presso la Corte Federale) si svolsero a tempo di record chiudendosi rispettivamente il 14 ed il 25 luglio 2006. In questo modo fu stilata una classifica definitiva del Campionato 2005-2006, al netto delle penalizzazioni inflitte a Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio, utilizzata per determinare i club italiani qualificati alla UEFA Champions League 2006-2007 ed alla Coppa UEFA 2006-2007. Sempre sulla base di tale classifica e dopo aver sentito il parere di una commissione di tre saggi appositamente incaricata, il 26 luglio 2006 la FIGC assegnava all'Inter il titolo di Campione d'Italia 2005-2006 (sul campo i nerazzurri erano finiti terzi alle spalle di Juventus e Milan). In un secondo filone di indagini furono coinvolte anche due società minori, vale a dire Reggina ed Arezzo (quest'ultimo militante in Serie B all'epoca). Anche i processi sportivi relativi a questo ulteriore filone furono comunque piuttosto veloci, con le sentenze di secondo grado emesse nel mese di agosto 2006.
Successivamente ed in tempi diversi (tra agosto 2006 e giugno 2007), quasi tutti i tesserati e le società presentarono ricorso alla Camera di Conciliazione ed Arbitrato del CONI. Fallite le conciliazioni con la FIGC, le procedure di arbitrato consentirono a molti tesserati diversi "sconti" sui periodi di squalifica comminati dalla Corte Federale, così come molte società riuscirono ad ottenere delle riduzioni sulle penalizzazioni in classifica. Una sola società, l'Arezzo, tentò successivamente anche il ricorso, per altro senza esito, al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, violando quindi la clausola compromissoria che vieta il ricorso alla giustizia ordinaria. Il ricorso al TAR del Lazio era stato in un primo momento avanzato anche dalla Juventus, addirittura prima ancora del ricorso all'arbitrato CONI, ma era stato poi ritirato.
Riguardo alle sentenze sportive definitive, la società maggiormente colpita fu la Juventus, cui fu revocato il titolo di Campione d'Italia 2004-2005 (per illecito sportivo) e non fu assegnato quello 2005-2006 (per effetto della sanzione del declassamento all'ultimo posto in classifica). La società retrocedette in Serie B per la prima volta nella sua storia e dovette scontare anche un'ulteriore penalizzazione di 9 punti nella classifica del Campionato Italiano di Serie B 2006-2007. Penalizzazioni di varie entità furono inflitte anche a Fiorentina, Milan, Lazio, Reggina ed Arezzo, da scontarsi in parte nel Campionato 2005-2006, in parte in quello successivo. Fra i dirigenti, le sanzioni più pesanti colpirono gli ex dirigenti bianconeri Luciano Moggi ed Antonio Giraudo (all'epoca dei fatti rispettivamente direttore generale ed amministratore delegato del club) e l'ex vicepresidente FIGC Innocenzo Mazzini: per tutti e tre cinque anni di inibizione più la proposta di radiazione. Tale proposta fu accolta dagli organi competenti solamente nel giugno 2011, trasformando di fatto la sanzione in una squalifica a vita (al momento non ancora definitiva).
Dal 2008 è in corso, presso il tribunale di Napoli, il processo penale su Calciopoli. Durante tale processo sono emerse nuove intercettazioni telefoniche che non erano state considerate rilevanti nei processi sportivi del 2006. Sulla base delle nuove intercettazioni, la Juventus ha presentato nel maggio 2010 un esposto al CONI, alla FIGC e alla Procura Federale chiedendo la revoca all'Inter del titolo di Campione d'Italia 2005-2006. Le nuove indagini sportive della Procura Federale, chiuse nel mese di giugno 2011, hanno contestato violazioni delle norme di lealtà, correttezza e probità a diverse società e tesserati che non erano stati coinvolti nel processo sportivo del 2006. In particolare all'Inter, nella persona di Giacinto Facchetti (presidente nerazzurro all'epoca dei fatti e scomparso nel 2006) è stato contestato l'illecito sportivo. Tuttavia la procura federale ha rilevato contestualmente l'impossibilità a procedere per sopraggiunta prescrizione. Il 18 luglio 2011 il Consiglio Federale FIGC ha approvato a maggioranza una delibera del presidente Giancarlo Abete con cui si respinge l'esposto della Juventus per mancanza dei presupposti giuridici.

25 luglio, 2011

PROMEMORIA 25 luglio 2000 – Un Concorde dell'Air France si schianta poco dopo il decollo da Parigi, uccidendo le 109 persone a bordo e 5 a terra.


Un Concorde dell'Air France si schianta poco dopo il decollo da Parigi, uccidendo le 109 persone a bordo e 5 che si trovavano a terra, vi è una sola sopravvissuta
Il 25 luglio 2000 il volo Air France 4590, che veniva effettuato dal concorde F-BTSC, ebbe un incidente a Gonesse, in Francia, dove rimasero uccisi tutti i 100 passeggeri, i nove membri dell'equipaggio e quattro persone a terra, e rimase ferita una donna sempre a terra. Fu l'unico incidente fatale di un Concorde.
In base alle indagini ufficiali condotte dall'accident investigation bureau (BEA) francese, l'incidente fu provocato da una striscia metallica in titanio, appartenente ad un inversore di spinta. Questo pezzo di metallo cadde da un DC-10 della Continental Airlines che era decollato circa quattro minuti prima, e forò una gomma nella parte sinistra del carrello principale. La gomma esplose e un suo frammento colpì il serbatoio del carburante, rompendo un cavo elettrico. L'impatto provocò un'onda d'urto che fece saltare il tappo del serbatoio dell'ala sinistra. Di conseguenza si verificò una perdita di carburante, che si incendiò quando entrò in contatto con i cavi elettrici tagliati. Fonti ufficiali affermano che fossero stati eseguiti dei test per simulare le conseguenze della foratura di un carrello, ma considerando l'eventualità che dal carrello stesso danneggiato si fossero staccati frammenti di gomma non più pesanti di un chilogrammo circa, mentre si è constatato che il pezzo di gomma staccatosi dal carrello pesava circa 4,5 chilogrammi, un peso ritenuto eccezionale (fonte documentario Sky). I piloti spensero il propulsore numero 2 a seguito di un allarme incendio ma non riuscirono a ritrarre il carrello d'atterraggio, compromettendo il decollo; decollo resosi ormai inevitabile, dato che l'incedio fu notato, dalla torre di controllo, quando mancavano circa 2000 metri alla fine della pista, mentre per fermare il Concorde, sono indispensabili non meno di 3000 metri. Con il propulsore numero 1 sovraccarico e in grado di fornire poca potenza, l'aereo non riuscì a salire di quota e raggiungere una velocità sufficiente. Il Concorde iniziò una violenta discesa, virando a sinistra. Infine si schiantò contro l'edificio dell'Hotel "Hotelissimo".
Il resoconto ufficiale è stato contestato da alcuni, secondo i quali il Concorde dell'Air France era sovraccaricato, con una distribuzione non bilanciata del carburante nei serbatoi. Inoltre sarebbe stato assente un distanziatore nel carrello d'atterraggio che avrebbe causato una deviazione della traiettoria sulla pista di decollo. Quest'ultima avrebbe ridotto la velocità di decollo sotto il minimo necessario.
Prima dell'incidente il Concorde era l'aereo di linea più sicuro nel mondo, poiché vantava un numero di eventi fatali per distanza percorsa pari a zero. Dopo l'incidente il rapporto è cambiato in 12,5 eventi per milione di voli, divenendo uno dei peggiori tra gli aeromobili più diffusi. Tuttavia, la sicurezza di un velivolo non può essere misurata accuratamente da un singolo incidente. Questo incidente segnò l'inizio della fine per l'aereo supersonico.
Venne avviato un programma di modifiche, tra cui controlli elettronici più sicuri, linee di alimentazione dei serbatoi in kevlar e gomme appositamente concepite per essere più resistenti. A luglio 2008 un procuratore francese ha richiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo per la Continental Airlines e cinque persone. La linea aerea americana ha commentato il rinvio a giudizio come "oltraggioso". Il processo è iniziato a Parigi il 2 febbraio 2010.
In data 6 dicembre 2010 la giustizia francese ha condannato la compagnia aerea americana a pagare un milione di euro come risarcimento danni ad Air France per il disastro del 25 luglio del 2000. Nello stesso giudizio John Taylor, dipendente della Continental, sarebbe stato condannato a 15 mesi di reclusione (sospesi con la condizionale) per aver fabbricato ed installato male la lamina che, distaccatasi, avrebbe causato l'incidente.

24 luglio, 2011

PROMEMORIA 24 luglio 1943 Si prepara la destituzione di Mussolini


Si prepara la destituzione di Mussolini
IL 24 LUGLIO (ore 17) - Si riunisce il Gran Consiglio (28 partecipanti); si discute sull'Ordine del giorno presentato da DINO GRANDI. Si invita Mussolini a lasciare l'esecutivo e a rimettere tutti i suoi poteri nelle mani del Re (secondo l'art. 5 dello Statuto del Regno, che attribuisce al Re la suprema iniziativa di decisione). Mussolini calmo, ascolta, poi prospetta il drammatico scenario in cui verrebbe a trovarsi il Paese. E' convinto, quasi sicuro (ma qui sbaglia) di una sommossa dei suoi fedeli, ma teme anche, che la sua estromissione sarebbe traumatica nell'alleato Hitler (e qui non sbaglia) che potrebbe rivolgere le armi immediatamente contro quelli che lui riterrebbe a torto o ragione dei traditori. Mussolini sa benissimo che l'Alto Adige é già circondato dalle armate tedesche, pronte a invadere le due vallate bolzanine e quindi scendere verso Verona. " e a voi che rimanete cosa credete che vi succeda, che sarete risparmiati, no, "cari signori", non sarete risparmiati. L'Italia cadrà nel caos piu' terribile".pr

23 luglio, 2011

PROMEMORIA 23 luglio 1930 – Un terremoto di magnitudo 6,7 colpisce la zona del Volture nella provincia di Salerno facendo 1.425 vittime


Un terremoto di magnitudo 6,7 colpisce la zona del Volture nella provincia di Salerno facendo 1.425 vittime

La scossa colpì una vasta area dell’Italia meridionale compresa tra l’Alta Irpinia e la zona del Vulture, coinvolgendo le province di Napoli, Avellino, Benevento, Foggia, Potenza e Salerno. La zona che subì i danni più gravi fu l’Alta Irpinia ed in particolare i centri abitati di Lacedonia, Aquilonia e Villanova, in provincia di Avellino. In provincia di Potenza furono fortemente colpiti i paesi di Rapolla, Barile, Rionero, Atella, Melfi, posti ai piedi del Monte Vulture.

Il territorio interessato dall’evento era caratterizzato, come spesso si osserva nell’Italia centrale e meridionale, da piccoli paesi disseminati sui rilievi, a quote medie superiori ai 600 metri sul livello del mare, mal collegati da rare strade che seguivano tortuosi tracciati lungo le valli per risalire verso i centri abitati.
Nonostante questa regione dell’Appennino meridionale, poverissima, fosse stata ripetutamente interessata nel corso dei secoli dagli effetti di alcuni tra i più catastrofici terremoti della storia sismica italiana, nulla era stato fatto per prevenire il rischio legato ai futuri terremoti. Infatti, la causa principale dei gravi danni e delle distruzioni provocate dalla scossa del 23 luglio è da ricercarsi in parte nelle scadenti caratteristiche dei terreni sui quali erano stati edificati i centri abitati - generalmente terreni argillosi e sabbiosi con intercalate lenti di ghiaie - ma soprattutto nella fragilità e nel degrado del patrimonio abitativo, rappresentato da case tirate su sovrapponendo pietre di fiume, legate fra loro da pessima malta o addirittura da fango essiccato. Il terremoto ripropose dunque, in modo drammatico, il problema della prevenzione dalle calamità naturali.

22 luglio, 2011

Raccolta differenziata: firmato a Palazzo Valentini l’accordo tra Provincia di Roma e Comieco


Raccolta differenziata: firmato a Palazzo Valentini l’accordo tra Provincia di Roma e Comieco

Aspettando di sapere se la Capitale riuscirà ad ospitare le Olimpiadi, la Provincia di Roma ha presentato oggi le Cartoniadi.

Il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore provinciale alle Politiche del Territorio e alla Tutela dell’Ambiente, Michele Civita, hanno firmato un accordo con Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), rappresentato in conferenza stampa dal Direttore generale Carlo Montalbetti.

L’accordo, che ha una durata triennale, ha come obiettivo principale quello di implementare, ottimizzare e razionalizzare i sistemi di raccolta differenziata degli imballaggi in carta e cartone. L’obiettivo è supportare le Amministrazioni comunali nell’aumentare la quantità e la qualità dei rifiuti da imballaggio a base cellulosica mediante iniziative mirate e capillari attività di comunicazione nei confronti di cittadini, operatori, consumatori.

Tra le iniziative previste nell’accordo ci sono appunto le “Cartoniadi” (Olimpiadi della raccolta di carta e cartone). Si tratta di una gara della durata di un mese, probabilmente al via il prossimo ottobre, che metterà in competizione tra loro oltre 10 Comuni della Provincia di Roma serviti dalla raccolta differenziata porta a porta. Per ottenere il premio occorre differenziare correttamente la carta e il cartone dagli altri materiali, cercando di incrementarne la quantità e la qualità raccolte. I premi in denaro, che saranno concessi ai tre Comuni vincitori, dovranno obbligatoriamente essere utilizzati a favore della collettività, mediante la realizzazione di opere di pubblica utilità.

"Produrre azioni di buona qualità come questa - ha detto Zingaretti - è sempre importante per un'amministrazione. Il documento si inserisce nella nostra ‘rivoluzione ambientale’, che è in atto e non futuribile. Siamo partiti da 29mila cittadini serviti dal sistema di raccolta porta a porta e dopo quasi tre anni siamo arrivati a 416mila e abbiamo l'obiettivo, entro il 2012, di raggiungere un milione di cittadini. Abbiamo dimostrato che riciclare conviene, porta utili. Il protocollo firmato oggi si concentra nello specifico sulla carta, stiamo provando a fare il nostro dovere: garantire questa rivoluzione ecologica".

"Tra le iniziative del protocollo - ha affermato il Direttore generale Comieco, Carlo Montalbetti - ci sono anche le 'Cartoniadi', ovvero le Olimpiadi della raccolta differenziata. Una gara della durata di un mese, che metterà in competizione tra loro oltre 10 comuni della provincia di Roma serviti dal porta a porta. Il premio, un fondo di 40mila euro, dovrà essere utilizzato per opere ad uso pubblico. Lo scorso anno, ad esempio, in Sardegna vinse Sassari e l'amministrazione spese la somma per riqualificare un'area verde".

Sarà inoltre sottoscritto a breve un protocollo di intesa, già approvato dalla Giunta provinciale, tra Provincia di Roma, Roma Capitale e Regione Lazio. L'accordo prevede l'utilizzo di 3 milioni di euro, inizialmente concessi come contributo a Roma Capitale, per realizzare un piano di monitoraggio delle tre matrici ambientali (acqua, aria e suolo) su tutta la Valle Galeria ed eventuali interventi di riqualificazione ambientale.

"Questo piano - ha spiegato l'assessore Civita - verrà realizzato oltre che dall’Amministrazioni provinciale, comunale e regionale, anche dall'Arpa Lazio, dall'Ispra, dal Cnr e dall'Enea. Esorto quindi il Comune di Roma e la Regione Lazio ad approvare al più presto la delibera, in modo da poter sbloccare il fondo da 3 milioni di euro".

In allegato a questa news tutti i dati sulla raccolta porta a porta in Provincia di Roma e sugli interventi messi in campo per la prevenzione della produzione di rifiuti.

PROMEMORIA 22 luglio 1927 – Roma: dall'unione di Fortitudo, Alba e Roman, nasce l'Associazione Sportiva Roma o AS Roma


Roma: dall'unione di Fortitudo, Alba e Roman, nasce l'Associazione Sportiva Roma o AS Roma
L'Associazione Sportiva Roma, abbreviata in A.S. Roma o più semplicemente Roma , è una squadra società calcistica di Roma. Fu fondata il 22 luglio 1927 e milita attualmente nella Serie A del campionato italiano di calcio. È una delle tre società di calcio italiane (con Lazio e Juventus) ad essere quotate in borsa.[2]
Il simbolo della squadra è la Lupa capitolina, emblema della città di Roma; la divisa, che prende i colori dal gonfalone cittadino, è rosso scura tendente al porpora (rosso pompeiano) bordata di giallo-arancio (giallo oro o ocra).[3]
In 84 anni di storia ha sempre partecipato, tranne che in una sola occasione (nel 1951-52), ai campionati di Serie A, vincendo 3 scudetti, 9 Coppe Italia (primato di vittorie nella competizione, condiviso con la Juventus) e 2 Supercoppe italiane. Ha terminato il campionato per undici volte al secondo posto e cinque volte al terzo; in 78 campionati di Serie A disputati dei 79 totali, la Roma è arrivata sul podio nel 24,7% delle occasioni. Dopo l'Inter, che è stata presente in tutte le edizioni, è, insieme alla Juventus, la squadra che ha partecipato a più campionati di serie A: 78 volte su 79. In ambito europeo il migliore risultato ottenuto è stata la vittoria della Coppa delle Fiere nella stagione 1960-61.
La Roma è anche uno dei membri dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.

21 luglio, 2011

Sicurezza: a Palazzo Valentini la presentazione del progetto "Ciclope"


Sicurezza: a Palazzo Valentini la presentazione del progetto "Ciclope"

Giovedì 21 luglio 2011, alle ore 12.00, presso la Operativa Integrata di Palazzo Valentini, avrà luogo la presentazione del progetto “Ciclope”.

Si tratta di un sistema integrato per la videosorveglianza e il monitoraggio degli incendi che verrà utilizzato in due aree boschive considerate a rischio di incendio: quella compresa nel circondario di Monte Tolfa e la zona a est del lago Albano.
Un servizio innovativo messo a punto secondo i più avanzati parametri di sicurezza e di tecnologia.

All’appuntamento interverranno il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, l’assessore alle Poltiche della Sicurezza e Protezione Civile Ezio Paluzzi ed il Direttore dell’Ufficio Extradipartimentale – Polizia Provinciale e Protezione Civile Luca Odevaine.

PROMEMORIA 21 luglio 2001 Violenza alla Scuola Diaz da parte della Polizia provocando il ferimento di 63 persone.


Genova: Durante lo svolgimento del G8 viene assaltata la scuola Diaz da 275 agenti di polizia in tenuta antisommossa, provocando il ferimento di 63 delle 93 persone che dormivano all'interno della scuola
I fatti della scuola Diaz sono avvenuti durante lo svolgimento del G8 di Genova nel 2001; ci sono stati diversi scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, in particolar modo episodi violenti da parte delle forze dell'ordine vennero segnalati nella scuola Diaz a danno di manifestanti che si erano accampati all'interno per passare la notte. All'operazione di polizia hanno preso parte un numero tutt'oggi imprecisato di agenti: la Corte di Appello di Genova, pur richiamando questo fatto nelle motivazioni della sentenza di secondo grado, basandosi sulle informazioni fornite durante il processo da Vincenzo Canterini, li stima in circa "346 Poliziotti, oltre a 149 Carabinieri incaricati della cinturazione degli edifici"

20 luglio, 2011

PROMEMORIA 20 luglio 1944 – Adolf Hitler sopravvive al Complotto del 20 luglio, un tentativo di assassinio guidato da Claus von Stauffenberg


Adolf Hitler sopravvive al Complotto del 20 luglio, un tentativo di assassinio guidato da Claus von Stauffenberg
L'attentato del 20 luglio 1944 fu il tentativo, organizzato da alcuni politici e militari tedeschi della Wehrmacht e materialmente realizzato dal colonnello Claus Schenk von Stauffenberg, di assassinare Adolf Hitler, ed ebbe luogo all'interno della Wolfsschanze, il quartier generale del Führer sito a Rastenburg, nella Prussia Orientale.
Lo scopo fu quello di abbattere il regime nazista, instaurando in Germania una nuova forma di governo, e di porre termine alla seconda guerra mondiale. L'attentato fu pianificato sfruttando la possibilità che offriva il piano Walküre (valchiria), ossia la mobilitazione della milizia territoriale, opportunamente modificato dal colonnello von Stauffenberg. L'esplosione dell'ordigno uccise quattro ufficiali, ma Hitler subì solo lievi ferite; la sua sopravvivenza ed il conseguente fallimento del colpo di Stato portarono all'arresto di circa 5.000 persone, molte delle quali furono successivamente giustiziate

19 luglio, 2011

PROMEMORIA 19 luglio 1992 – Palermo: a pochi mesi dalla strage di Capaci, viene ucciso dalla mafia il procuratore della Repubblica Paolo Borsellino


Palermo: a pochi mesi dalla strage di Capaci, viene ucciso dalla mafia il procuratore della Repubblica Paolo Borsellino
Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre.
Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell'abitazione della madre con circa 100 kg di tritolo a bordo, esplose al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, ferito mentre parcheggiava uno dei veicoli della scorta.
Pochi giorni prima di essere ucciso, durante un incontro organizzato dalla rivista MicroMega, così come in una intervista televisiva a Lamberto Sposini, Borsellino aveva parlato della sua condizione di "condannato a morte". Sapeva di essere nel mirino di Cosa Nostra e sapeva che difficilmente la mafia si lascia scappare le sue vittime designate.
Antonino Caponnetto, che subito dopo la strage aveva detto, sconfortato, "Non c'è più speranza...", intervistato anni dopo da Gianni Minà ricordò che "Paolo aveva chiesto alla questura – già venti giorni prima dell'attentato – di disporre la rimozione dei veicoli nella zona antistante l'abitazione della madre. Ma la domanda era rimasta inevasa. Ancora oggi aspetto di sapere chi fosse il funzionario responsabile della sicurezza di Paolo, se si sia proceduto disciplinarmente nei suoi confronti e con quali conseguenze"

18 luglio, 2011

PROMEMORIA 18 luglio 1968 – I Beatles registrano Helter Skelter nello studio di Abbey Road.


I Beatles registrano Helter Skelter nello studio di Abbey Road.
Abbey Road si può definire l'ultimo album in studio inciso dai Beatles; il successivo Let It Be (pubblicato nel maggio del 1970) contiene infatti brani registrati in precedenza (fra il dicembre 1968 e il gennaio 1969) ed è in gran parte una registrazione live (seppure di brani inediti e con ampie rielaborazioni in studio).
Abbey Road ha una struttura unica nella discografia beatlesiana. Il lato B, infatti, è costituito quasi interamente da un lunghissimo medley in cui ballate e brani rock and roll si susseguono senza soluzione di continuità, con temi ripresi e variazioni, fino a un imponente crescendo finale. Questa formula anticipa le suite che caratterizzeranno gran parte della produzione rock degli anni settanta. Fra i temi che si susseguono ce ne sono molti divenuti celebri, da She Came In Through the Bathroom Window a Golden Slumbers, fino al celebre finale, in cui il potente crescendo introdotto da Carry That Weight si risolve all'improvviso nella delicata melodia di The End, una canzone di una sola strofa: "and in the end the love you take is equal to the love you make".
Fra gli altri brani celebri, sul lato A spicca Come Together di Lennon (destinata a diventare uno dei suoi cavalli di battaglia nei concerti come solista) e Something, che assieme a Here Comes the Sun è la più celebre canzone di George Harrison. Octopus's Garden fu la seconda e ultima composizione di Ringo Starr nei Beatles.
È decisamente un album importante e il suo altissimo livello ha quasi del miracoloso[2]: i quattro musicisti erano allora impegnati, a parte forse McCartney, nelle loro personali avventure e disavventure soliste (pensiamo solo all'eroina per John Lennon), e partecipavano solo raramente alle registrazioni, e quasi mai tutti insieme. Poteva uscirne un album stanco, raffazzonato, slegato al suo interno (come capiterà al successivo Let It Be), e invece siamo di fronte ad una vera pietra miliare, non solo per i Beatles ma per l'intera musica pop.
I motivi di questa eccellenza sono vari: la raggiunta maturità compositiva di Harrison, l'idea assolutamente rivoluzionaria per i tempi (e forse tuttora) del medley nel secondo lato, l'incipit fulminante della lennoniana Come Together e la soave The End di McCartney nel finale, la celebre copertina, l'uso accorto del Moog che non scade mai in abuso, lo sberleffo della ghost track Her Majesty, l'evoluzione tecnica di Ringo Starr, l'eccellente ricamo compiuto dagli archi. Tutto contribuisce a dare una sensazione di armonia e compattezza che spiegano come questo resti ancora oggi uno degli album più venduti del quartetto, un autentico longseller. Per Rolling Stone è il 14° album più importante di tutti i tempi.

16 luglio, 2011

PROMEMORIA 16 luglio 1965 – Inaugurato il traforo del Monte Bianco, alla presenza di Giuseppe Saragat e Charles de Gaulle.


Inaugurato il traforo del Monte Bianco, alla presenza di Giuseppe Saragat e Charles de Gaulle, Presidenti di Italia e Francia
Il traforo del Monte Bianco (in francese, Tunnel du Mont-Blanc) è un tunnel autostradale che collega Courmayeur, in Valle d'Aosta (Italia), a Chamonix, nel dipartimento francese dell'Alta Savoia, congiungendo la regione Rodano-Alpi alla Valle d'Aosta. Queste due comunità hanno in comune importanti legami socio-linguistici e il fatto di fondare il loro sviluppo economico su di un turismo legato ad un territorio montano unico al mondo.
È stato costruito congiuntamente tra Italia e Francia; i lavori di costruzione ebbero inizio nel 1957 e terminarono nel 1965, l'anno dell'apertura. Il traforo è costituito da una galleria unica a doppio senso di circolazione e rappresenta una delle maggiori vie di trasporto transalpino.
La parte italiana, nella rete autostradale, è classificata come traforo T1.

15 luglio, 2011

PROMEMORIA 15 luglio 1989 – Si tiene a Venezia il discusso concerto dei Pink Floyd che suonano davanti a 300.000 persone


Si tiene a Venezia il discusso concerto dei Pink Floyd che suonano davanti a 300.000 persone
Nelle esibizioni dal vivo i Pink Floyd hanno proposto, fin dagli inizi, un'esperienza sia visiva che musicale innovativa, diventata un punto di riferimento per le epoche successive. In Inghilterra essi sono i primi a realizzare, con l'ausilio di Mike Leonard, quello che viene definito light show: in questo tipo di spettacolo i musicisti sono una figura secondaria nella coreografia dell'esibizione,[16] che vede come protagonisti luci, laser, fumi, fuochi d'artificio ed effetti speciali di vario genere.
Sono inoltre tra le prime band a portare in tour, oltre agli innovativi sistemi di diffusione sonora quadrifonici, un impianto luci proprio, che negli anni si è espanso sempre più, raggiungendo dimensioni impressionanti.
Caratteristica peculiare delle esibizioni floydiane sono grandi palloni gonfiabili rappresentanti diversi oggetti: nei concerti americani del 1975 del tour di Dark Side of the Moon vi è un dirigibile a forma di piramide; nel tour di Animals il protagonista è invece il Pink Floyd pig, mentre nel tour seguente l'uscita di The Wall a prendere vita sono i personaggi dell'album, sotto forma di giganteschi pupazzi a forma di stringa, con tanto di occhi sporgenti.
Sempre nei concerti di The Wall, a metà dello spettacolo, viene edificato in breve tempo un muro di cartapesta alto 12 metri che separa i musicisti dal pubblico, e che permane per tutta la seconda parte del concerto, per poi crollare nel finale.[64][81]
L'apice della maestosità dell'allestimento, tuttavia, viene raggiunta nel The Division Bell tour del 1994, immortalato dal filmato P*U*L*S*E, nel quale si osserva il palco circondato da alte impalcature cariche di luci, fumi e laser: Marc Brickman, il designer della band, utilizzò centinaia di lampade intelligenti, comandate da computer, che seguivano i brani in scaletta accompagnandoli, battuta per battuta, con giochi di luci sempre diversi.[83] Dietro il palco vi era inoltre uno schermo circolare, sul quale venivano continuamente proiettate immagini, film e animazioni sincronizzate con i brani eseguiti.
La parte più elaborata e spettacolare di queste esibizioni sono però gli effetti speciali: alla fine della canzone On The Run, un aereo in scala 1:1, sostenuto da cavi, attraversa la platea e si schianta a lato del palco in una gigantesca esplosione di luci. Durante l'assolo di Comfortably Numb, invece, una sfera ricoperta di specchi, calata al centro dell'arena, viene illuminata da potenti fari da 12 kilowatt l'uno, cosicché il riflesso illumina tutta la platea, mentre essa si apre fino a formare un fiore. Tale sfera ha un diametro di 4,9 metri, ed una volta aperta ne misura 21,3, con i petali che raggiungono un diametro di 7,3 metri.

14 luglio, 2011

PROMEMORIA 14 luglio 1948 – Roma: Antonio Pallante, studente universitario, spara 4 colpi di pistola a Palmiro Togliatti


Roma: Antonio Pallante, studente universitario, spara 4 colpi di pistola a Palmiro Togliatti, di cui 3 lo colpiscono. L'attentato a Togliatti causa gravi disordini, che secondo i giornali dell'epoca sfiorano la guerra civile.
Togliatti, nell'immediato dopoguerra, fu eletto all'Assemblea Costituente e successivamente a deputato fin dalla prima legislatura. Alle 11.30 del 14 luglio 1948 fu colpito da tre colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata mentre usciva da Montecitorio in compagnia di Nilde Iotti (giovane membro del Pci eletta alla Costituente, con la quale aveva intrecciato una relazione nel 1946, quando la Iotti aveva 26 anni).
L'autore dell'attentato era Antonio Pallante, un giovane iscritto al blocco liberale qualunquista, spaventato dagli effetti che la politica filo-sovietica del "Migliore" (come ormai Togliatti iniziava ad esser soprannominato ironicamente dai suoi avversari) avrebbe potuto avere sul Paese. I proiettili, sparati da una pistola calibro 38, colpirono il leader del PCI alla nuca e alla schiena, mentre una terza pallottola sfiorò la testa del politico. Ricoverato d'urgenza, Togliatti fu operato con successo dal chirurgo Pietro Valdoni.
Poche ore dopo il ferimento si verificarono incidenti in diverse località fra le quali Roma, La Spezia, Abbadia San Salvatore; nel corso di violentissime manifestazioni di protesta si registrarono alcuni morti a Napoli, Genova, Livorno e Taranto. Genova reagì con forse maggiore tempestività ed impegno, sia per la forte presenza comunista fra la sua popolazione, sia perché a molti non era sfuggito il ricordo sentimentale di un Togliatti genovese (anche se emigrato subito dopo la nascita in Sardegna e poi vissuto a Torino ed in gran parte in Russia) Gli operai della FIAT di Torino sequestrarono nel suo ufficio l'amministratore delegato Vittorio Valletta. Buona parte dei telefoni pubblici smisero di funzionare e si bloccò la circolazione ferroviaria. Il democristiano Mario Scelba, ministro dell'interno, impartì disposizioni ai prefetti per vietare ogni forma di manifestazione, e l'intero paese sembrò sull'orlo della guerra civile. Gli accordi di Yalta e la presenza di truppe americane sul territorio italiano sconsigliavano un'insurrezione armata.
Nelle ore in cui si attendeva l'esito dell'intervento chirurgico, si diffusero le più diverse voci sullo stato di salute di Togliatti: circolò anche la notizia della morte del segretario comunista. Il clima politico del paese era caldissimo: soltanto due mesi prima, il 18 aprile 1948, le prime elezioni della storia della repubblica avevano sancito la vittoria della Democrazia Cristiana sul fronte delle sinistre (Partito Comunista e Partito Socialista).
Il bilancio, nella sola giornata del 14 luglio, fu di 14 morti e centinaia di feriti. Negli scontri perirono dieci manifestanti e quattro agenti di Pubblica Sicurezza. Nei due giorni successivi all'attentato, si conteranno altri 16 morti e circa 600 feriti Il Paese tornerà lentamente alla normalità.. L'operazione, infatti, riuscì a salvare Togliatti. Fu proprio il dirigente del Partito Comunista Italiano ad imporre ai membri più importanti della direzione del PCI, Secchia e Longo, di sedare gli animi e fermare la rivolta. La possibile insurrezione di massa dei militanti comunisti si arrestò davanti all'ordine di Togliatti.
A detta di alcuni giornali si ritenne che avesse contribuito a moderare gli animi anche l'inaspettata vittoria di Gino Bartali al Tour de France.

13 luglio, 2011

Caldo: Paluzzi, “Polizia Provinciale e Volontari in massima allerta”


Caldo: Paluzzi, “Polizia Provinciale e Volontari in massima allerta”

In vista dell’allarme ‘rosso’ con temperature che raggiungeranno in città i 36 gradi (percepiti 38 gradi) i volontari della Protezione civile e la Polizia provinciale di Roma sono in stato di massima allerta.

Nelle prossime 48 ore le temperature roventi che attendono la Capitale e la sua provincia hanno fatto alzare al massimo il grado di vigilanza.

La Sala Operativa integrata di Polizia provinciale e Protezione civile della Provincia di Roma (centralino – 06/67662211 – 06/67665311) coordinerà gli interventi sul territorio per gestire le maggiori criticità.

Anche sull’attività quotidiana delle pattuglie è stato evidenziato lo stato di allerta con un incremento dell’operatività nel weekend.

''Gli agenti della Polizia provinciale - spiega l'assessore alla Sicurezza e Protezione civile della Provincia di Roma, Ezio Paluzzi – garantiranno il pattugliamento delle strade in entrata ed in uscita dalla Capitale. Sono state inoltre acquistate oltre 10mila bottigliette d’acqua da poter utilizzare in caso di emergenza per alleviare il più possibile i disagi dovuti alla straordinaria ondata di caldo che ci aspetta nelle prossime 48 ore”.

PROMEMORIA 13 luglio 1977 – Il Blackout di New York del 1977 dura per 25 ore e produrrà saccheggi ed altri disordini


Il Blackout di New York del 1977 dura per 25 ore e produrrà saccheggi ed altri disordini
Il "New York city black out", il "black out di New York" è un evento che fa parte dell'immaginario collettivo della "Grande mela", della sua storia e delle sue leggende metropolitane. Anche perché, negli ultimi quarant'anni è la terza volta che la città e le zone circostanti restano al buio. Ci sono stati anche altri episodi minori e l'ultimo blac kout di una certa entità risale al 1996 quando, sulla costa occidentale, rimasero senza luce per una decina di ore, l'Oregon, la California e una parte del Texas.

La prima fu il 9 novembre del 1965 quando, verso le 5 del pomeriggio, rimasero al buio per diverse ore New York, sette stati della costa occidentale (New York, New Jersey, Massachussets, Vermont, Maine, Connecticut e New Hampshire) e una parte del Canada con le città di Toronto, Ottawa, e Montreal. Qualcosa di assolutamente paragonabile a quanto accaduto oggi. Allora, ci fu, tutto sommato, compostezza e solidarietà e qualcuno diede la colpa di tutto agli Ufo assicurando che nelle ore di buio, nel cielo della East Coast erano apparse misteriose "palle di fuoco" .

La seconda volta che le luci si spensero a New York e dintorni (e rimasero spente per molte ore) era il 13 luglio 1977. Era notte, faceva un caldo bestiale, più o meno come adesso e la società newyorkese era già molto cambiata. Ci furono splendidi episodi di abnegazione e molti si fecero in quattro per salvare persone rimaste intrappolate in ascensori o per aiutare concittadini anziani o in difficoltà.

Ma in quella notte decisamente più buia del solito, New York mostrò anche la sua parte peggiore. A Brooklyn, Harlem e nel South Bronx, bande di giovinastri si buttarono nelle strade approfittando dell'oscurità a saccheggiare negozi, rubare automobili, rapinare persone. La polizia effettuò 3.776 arresti, i pompieri dovettero intervenire per spegnere 1.037 incendi, ma ci furono anche 1.700 false chiamate per depistare le forze dell'ordine.

12 luglio, 2011

PROMEMORIA 12 luglio 1994 Marco Pantani vince all'Alpe d'Huez la sua prima tappa al Tour de France.


Marco Pantani vince all'Alpe d'Huez la sua prima tappa al Tour de France.
Dopo essersi cimentato da giovanissimo nel mondo del calcio, ricevette in regalo una bicicletta dal nonno Sotero. Decise di tesserarsi nel G.C. Fausto Coppi di Cesenatico e mostrò subito indubbie doti di grande scalatore, vincendo molte gare. Nel 1990 fu terzo al Giro d'Italia dilettanti, nel 1991 secondo e nel 1992 vinse davanti a Vincenzo Galati e Andrea Noè. Nel 1993 partecipò al primo Giro d'Italia per professionisti, ritirandosi dopo poche tappe per una tendinite.
Nel 1994 passò alla Carrera del ds Davide Boifava. La sua esplosione come ciclista professionista avvenne al Giro d'Italia di quell'anno, con le vittorie di tappa a Merano, all'Aprica e con il secondo posto nella classifica generale finale, alle spalle di Evgenij Berzin. Nella frazione dell'Aprica scattò sul Mortirolo, lasciando dietro il russo Evgenij Berzin e lo spagnolo Miguel Indurain: dopo aver preso fiato ed essersi fatto riprendere da Indurain, sul valico di Santa Cristina riattaccò andando a vincere la tappa. Al suo debutto al Tour de France chiuse terzo in classifica generale, dietro a Miguel Indurain e al lettone Pëtr Ugrumov, aggiudicandosi pure la maglia bianca di miglior giovane. Nella tappa di Val Thorens, malgrado una brutta caduta, riuscì a staccare tutti i più forti e a giungere terzo al traguardo.

11 luglio, 2011

PROMEMORIA 11 luglio 1977 - Martin Luther King viene premiato postumamente con la Medaglia della libertà


Martin Luther King viene premiato postumamente con la Medaglia della libertà
Il Nobel per la Pace
Il 14 ottobre il parlamento norvegese (Storting) dichiarò Martin Luther King vincitore del Premio Nobel per la pace. Il reverendo affermò che non si trattava di una premiazione alla singola persona, ma che ad ottenere il premio «Nobel» erano state tutte le «nobili» persone che avevano lottato nel movimento per i diritti civili
Il 10 dicembre 1964 a Oslo ottenne il premio, King, all'epoca trentacinquenne, era il più giovane ad ottenere questo riconoscimento nella storia del Premio Nobel, non essendovi a quel tempo la consuetudine di dare la motivazione per l'assegnazione del premio, si fa riferimento all'incarico che aveva:
« Capo della Southern Christian Leadership Conference, attivista per i diritti civili. »
Alla ricezione del premio, Martin Luhter King nel suo discorso comunica la sua speranza di vedere tutte le genti ottenere oltre ai pasti per il corpo, «istruzione e cultura per la loro mente e dignità uguaglianza e libertà per il loro spirito»[235]
I 54.000 dollari del premio venne diviso nei vari movimenti, CORE, SCLC, NAACP, SNCC (Student Nonviolent Coordinating Committee), National Council of Negro Women (consiglio nazionale delle donne nere) e l' American Foundation on Nonviolence (fondazione americana sulla nonviolenza)

10 luglio, 2011

PROMEMORIA 10 luglio 1976 Omicidio del magistrato Vittorio Occorsio, a Roma, per mano del terrorista di Ordine Nuovo Pierluigi Concutelli


Omicidio del magistrato Vittorio Occorsio, a Roma, per mano del terrorista di Ordine Nuovo Pierluigi Concutelli
Vittorio Occorsio (Roma, 9 aprile 1929 – Roma, 10 luglio 1976) è stato un magistrato italiano, vittima del terrorismo di estrema destra negli anni di piombo.
L'attentato
Fu ucciso da Pierluigi Concutelli a Roma la mattina del 10 luglio 1976, colpito da raffiche di mitra mentre si recava in ufficio con la sua auto, una Fiat 125 special.
Movente
Nella sua auto fu rinvenuta la rivendicazione dell'attentato firmata dal Movimento Politico Ordine Nuovo. Nel testo, Occorsio veniva accusato di "avere, per opportunismo carrieristico, servito la dittatura democratica perseguitando i militanti di Ordine Nuovo e le idee di cui essi sono portatori".
[modifica] Risultanze processuali
Furono condannati per l’omicidio i neofascisti Pierluigi Concutelli e Gianfranco Ferro, come esecutori materiali. Assolti invece altri imputati quali mandanti dell'omicidio; mandanti che non saranno mai individuati
Onorificenze
Alla memoria del magistrato è stato dedicato il parco di Villa Mercede a Roma dopo il restauro ed è intitolata un'aula del Palazzo di Giustizia di Roma. Anche un'aula del liceo Giulio Cesare, dove egli aveva studiato, porta il suo nome.
Medaglia d'oro al valor civile
«Si distingueva per l'eccezionale coraggio nella sua attività di Pubblico Ministero, rappresentando l'espressione vivente del fondamentale principio secondo il quale il giudice è soggetto soltanto alla Legge, principio che Egli, come magistrato, applicava con assoluta imparzialità a garanzia delle istituzioni democratiche. Cadeva vittima di un vile attentato con cui, nell'Uomo, si è voluto deliberatamente colpire la stessa funzione giurisdizionale che non conosce altro indirizzo politico che quello fissato dalla Costituzione. Roma, 10 luglio 1976.»
— Roma, 31 marzo 1977.

09 luglio, 2011

Libera Roma dalle Mafie. Contro criminalità organizzata e violenza, Legalità, Sicurezza, Sviluppo


Libera Roma dalle Mafie. Contro criminalità organizzata e violenza, Legalità, Sicurezza, Sviluppo

Fiaccolata | 19 luglio | Pantheon, ore 21 |

Per aderire all’iniziativa scrivi a: fiaccolata19luglio@provincia.roma.it oppure collegati all’evento Facebook


Una grande fiaccolata al Pantheon, il 19 luglio, per dire ‘No’ alla criminalità organizzata dopo i recenti fatti che hanno riguardato Roma e provincia. E’ la proposta di Nicola, a 19 anni di distanza dalla strage mafiosa di via D’ Amelio, a Palermo.


“Propongo e sarebbe bello che il 19 luglio, giorno dell’anniversario della strage di via D’ Amelio, quindi una data simbolo, purtroppo, per quanto riguarda la lotta ai poteri criminali della mafia, che si faccia una grande fiaccolata al Pantheon, una fiaccolata di tutti, in primo luogo delle istituzioni”, ha detto Nicola.

“Quindi faccio appello al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, di costruire questo appuntamento insieme. Ma faccio anche un appello ai giovani, ai cittadini, forze politiche e sindacali, commercianti, artigiani, associazioni e imprenditori affinché a Roma e provincia, tutti uniti, si dica no alla mafia e alla violenza, si alla legalità, si alla sicurezza. Credo che un messaggio corale che si rivolga a tutti, un appuntamento aperto, possa essere un bel segnale per dire che Roma e provincia reagiscono e non abbasseranno mai la testa nei confronti di queste infiltrazioni e di questa presenza della criminalità nella nostra città”.

“Credo che il quadro che sta emergendo per quanto riguarda la criminalità organizzata e i poteri criminali della città sia davvero allarmante ed è stato segnalato più volte dalle forze dell’ordine e da tanti procuratori. Ancora oggi l’allarme lanciato dal procuratore Grasso non può cadere nel vuoto. C’è un ruolo investigativo, ovviamente importantissimo, delle forze dell’ordine che credo si stia dispiegando con grande efficacia e non deve essere lasciato solo”.

“Chiedere un sostegno e un aiuto al governo è doveroso anche perché questo governo non ha a cuore i destini delle comunità locali e, se sono vere le notizie che riguardano gli straordinari e la benzina delle forze dell’ordine, non ha a cuore neanche i temi della sicurezza. Quindi ogni appello ed azione in questo senso è doveroso”.

Nicola Zingaretti

Per aderire all’iniziativa scrivi a: fiaccolata19luglio@provincia.roma.it oppure collegati all’evento Facebook

PROMEMORIA 9 luglio 2002 – Fondata Unione Africana a Durban


Fondata Unione Africana a Durban
L'Unione Africana (abbreviato UA) è un'organizzazione di tipo sovranazionale e intergovernativo comprendente la quasi totalità delle nazioni africane; l'unico stato non aderente è il Marocco. Ha sede ad Addis Abeba, in Etiopia.

Nascita dell'Unione

Si tratta di un'organizzazione internazionale molto giovane, nata ufficialmente con il primo vertice dei capi di Stato e di Governo del 9 luglio 2002 a Durban, in Sudafrica, durante il quale ne assunse la presidenza Thabo Mbeki, presidente sudafricano. Nel corso del vertice, al quale presenziava tra gli altri il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, furono sottoscritti i primi atti riguardanti gli organi dell'Unione, ovvero il Protocollo relativo allo stabilimento del Consiglio di Pace e Sicurezza e lo Statuto della Commissione, e furono stabilite regole e procedure per l'Assemblea, il Consiglio Esecutivo e il Comitato dei Rappresentanti Permanenti. Le fasi del processo di sviluppo precedenti al vertice di Durban avvennero all'interno dell'Organizzazione dell'Unità Africana. Nella sessione straordinaria del 1999 a Sirte, in Libia, l'Organizzazione decise la nascita della nuova Unione. Il Sahara Occidentale è ammesso come Repubblica Araba Saharawi Democratica, pur non essendo a tutti gli effetti indipendente trattandosi di un territorio occupato dal Marocco.
Nel 2000 fu adottato l'Atto Costitutivo, che entrò in vigore il 26 maggio 2001, un mese esatto dopo la sottoscrizione della Nigeria, il trentaseiesimo stato ad averlo ratificato. Come previsto dall'atto per un anno vi fu coesistenza tra le due organizzazioni.

Obiettivi
L'Unione Africana ha molto in comune con l'organizzazione che l'ha preceduta; si pone tuttavia come il suo superamento, sia per quanto riguarda gli obiettivi sia per le capacità. Quella che è percepita come la maggiore differenza è la capacità dell'Unione di intervenire in conflitti interni agli stati in situazioni quali genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, secondo quanto stabilito dall'articolo 4H dell'Atto Costitutivo. In questo articolo sono citati tutti i principi a cui si ispira l'Unione Africana, ed è degna di nota la presenza del riferimento al rispetto per i principi democratici, i diritti umani, le regole della legge e del governo, in quanto l'Organizzazione dell'Unità Africana taceva su questi temi. Per quanto riguarda gli obiettivi contenuti nell'articolo 3, vi sono accenni alla promozione di pace, sicurezza e stabilità nel continente, alla partecipazione popolare e al buon governo, ma anche allo sviluppo sostenibile e alle condizioni necessarie per permettere all'Africa di ottenere il ruolo che le spetta nell'economia globale e nelle negoziazioni internazionali. Nell'articolo 23.1 è fatto riferimento alle sanzioni stabilite dall'Assemblea da comminarsi a quegli stati che non versino i contributi dovuti all'Unione. Nell'articolo 23.2 vi è invece il riferimento agli stati che manchino di uniformarsi alle decisioni e alle politiche stabilite dall'Unione. Le sanzioni, anche in questo caso stabilite dall'Assemblea, possono essere di natura economica e politica. Infine nell'articolo 30 si parla di sospensione dall'Unione per un Governo che ottenga il potere con mezzi incostituzionali, senza tuttavia approfondire l'argomento.

08 luglio, 2011

PROMEMORIA 8 luglio 1978 – Sandro Pertini è eletto settimo Presidente della Repubblica Italiana al sedicesimo scrutinio con 832 voti su 995


Sandro Pertini è eletto settimo Presidente della Repubblica Italiana al sedicesimo scrutinio con 832 voti su 995
L'elezione del settimo presidente della Repubblica iniziò il 29 giugno 1978 a seguito delle dimissioni di Giovanni Leone. Nei primi tre scrutini la DC optò per Guido Gonella e il PCI votò in modo pressoché unanime il proprio candidato, Giorgio Amendola, mentre l'ala parlamentare socialista concentrò i propri voti su Pietro Nenni. Fino al 13º scrutinio il PCI mantenne la candidatura di Amendola e il PSI propose Francesco De Martino, senza trovare consensi, ma al 16º scrutinio, l'8 luglio 1978, la convergenza dei tre maggiori partiti politici si trovò sul nome di Pertini, che fu eletto presidente della Repubblica italiana con 832 voti su 995, a tutt'oggi la più ampia maggioranza nella votazione presidenziale nella storia italiana.
La sua elezione apparve subito un importante segno di cambiamento per il Paese, grazie al carisma e alla fiducia che esprimeva la sua figura di eroico combattente antifascista e padre fondatore della repubblica, in un Paese ancora scosso dalla vicenda del sequestro Moro.

07 luglio, 2011

Al Festival di Spoleto "Il Castello" di Giorgio Barberio Corsetti


Al Festival di Spoleto "Il Castello" di Giorgio Barberio Corsetti

Il progetto "Il Castello" trae ispirazione dall’omonimo romanzo di Franz Kafka ed è un adattamento teatrale dell’opera, in forma di spettacolo itinerante, curato e diretto da Giorgio Barberio Corsetti.

L'iniziativa artistica è promosso dalla Provincia di Roma nell'ambito del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura.

Attraverso questa collaborazione, il regista teatrale e di lirica Giorgio Barberio Corsetti e la sua compagnia “Fattore K.” da poco meno di un anno ha potuto avviare, nel nuovo spazio di Palazzo Incontro di via dei Prefetti a Roma, una serie di laboratori teatrali sul tema della “Commedia“. Rivolti a venti giovani artisti della provincia di Roma, i laboratori nel corso di questi mesi sono divenuti dei momenti di formazione intermedi che portano anche allo spettacolo finale che va in scena l’8 e 9 luglio al Festival dei Due Mondi di Spoleto. L'intero Progetto di Barberio Corsetti a Palazzo Incontro, di carattere "cross mediale", ruota intorno a "Il Corpo, la Rete, il Racconto" di grande coinvolgimento tecnico e, insieme, artistico ed emotivo.

Barberio Corsetti, dopo aver già messo in scena il Castello in Francia al Theatre National de Bretagne, su palcoscenico, ha ideato un nuovo adattamento per uno spettacolo itinerante. Le diverse tappe, o stazioni, raccontano le peripezie di K: l'arrivo al villaggio, la conquista e la perdita di una instabile posizione, gli incontri con gli abitanti del villaggio e gli ambigui emissari del Castello.

Il romanzo è frammentario come i sogni che si ricordano dopo una notte turbata, ed altrettanto oscuro, ma emana una comicità terribile, uno sguardo sull'umanità paradossale e immediatamente comprensibile, come in certe pagine di Dostojevskji.

La via di K verso il Castello si svolge su un percorso in luoghi diversi, che possono cambiare ogni volta di città in città, riadattandosi, riprendendo vita, come un organismo autonomo, una macchina biodinamica, che si riproduce in qualsiasi ambiente denso di memoria, echeggiante di voci del passato.

CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI

8 e 9 luglio 2011 – Spoleto 54 Festival dei Due Mondi
San Simone, Rocca Albornoziana, ore 20.30
IL CASTELLO. Primo frammento: Frieda.

22 luglio 2011 – Monterortondo (RM)
Centro storico, ore 21.30
IL CASTELLO. Primo frammento: Frieda.

28 e 29 luglio 2011 - Operaestate Festival Veneto Bassano del Grappa
IL CASTELLO. Secondo Frammento: il segreto di Amalia.

31 luglio 2011 – Zagarolo (RM)
Centro storico, ore 21.30
IL CASTELLO. Secondo Frammento: il segreto di Amalia.

10 settembre 2011 – Teatro Pubblico Pugliese
IL CASTELLO. Trittico: Frieda. Il segreto di Amalia. Progetti di Olga.

Dal 20 al 30 settembre 2011 – Teatro di Roma
IL CASTELLO. Trittico: Frieda. Il segreto di Amalia. Progetti di Olga.

1 e 2 novembre 2011 – Teatro Stabile di Torino
IL CASTELLO. Trittico: Frieda. Il segreto di Amalia. Progetti di Olga.

PROMEMORIA 7 luglio 1456 - Giovanna d'Arco viene assolta (nel 1431 era già stata giustiziata)


Giovanna d'Arco viene assolta (nel 1431 era già stata giustiziata)
La riabilitazione e la canonizzazione

Nel 1449 Rouen capitolò dinanzi all'esercito francese, agli ordini del Bastardo d'Orléans, dopo decenni di dominazione inglese (in cui la popolazione era passata da 15.000 a 6.000 abitanti). Scorgendo le avanguardie dell'armata reale, gli abitanti della città tentarono di aprir loro la porta di Sant'Ilario, ma furono giustiziati dalla guarnigione inglese. Tuttavia, la ribellione nella "seconda capitale del regno" era evidentemente ormai prossima. Il governatore, Somerset, ottenne un salvacondotto per sé ed i suoi, ed un'amnistia generale per coloro che avevano collaborato con gli inglesi nel periodo di occupazione; in cambio, lasciò sia Rouen sia altre città minori come Honfleur e, sano e salvo, si ritirò a Caen. Quando Carlo VII entrò nella città fu accolto da trionfatore, e di lì a breve ordinò al suo consigliere Guillame Bouillé un'inchiesta sul processo subito da Giovanna diciotto anni prima[5].
Nel frattempo, molte cose erano cambiate o stavano cambiando: con la vittoria francese di Castillon del 1453 la guerra dei cent'anni ebbe fine, pur in assenza di un trattato di pace; gli inglesi mantenevano solo il porto di Calais; lo scisma che travagliava la Chiesa era cessato con l'abdicazione dell'ultimo antipapa, Felice V, il Duca Amedeo VIII di Savoia; tra i negoziatori che giunsero a persuarderlo a sottomettersi all'autorità della Chiesa, lo stesso Bastardo d'Orléans, ormai braccio destro del re sul campo di battaglia, suo consigliere e suo rappresentante in tutte le questioni diplomatiche rilevanti; quell'anno, di ritorno da Londra, era riuscito a strappare, a Rennes, l'appoggio del Duca di Bretagna.
Nel 1452, il legato pontificio Guillame d'Estouteville e l'Inquisitore di Francia, Jean Bréhal, aprirono anch'essi un procedimento ecclesiastico che portò ad un rescritto a firma del Pontefice Callisto III con cui si autorizzava una revisione del processo del 1431, che durò dal 7 novembre 1455 al 7 luglio 1456. Dopo aver ascoltato centoquindici testimoni, il precedente processo fu dichiarato nullo e Giovanna fu, a posteriori, riabilitata e riconosciuta innocente.
Il suo antico compagno d'armi, il Bastardo d'Orléans, ormai divenuto Conte di Dunois, fece erigere in ricordo di Giovanna una croce nel bosco di Saint-Germain, la "Croix-Pucelle", ancora oggi visibile.

Quattro secoli dopo, nel 1869, il vescovo d'Orléans presentò una petizione per la canonizzazione della fanciulla. Papa Leone XIII diede inizio al suo processo di beatificazione.
Giovanna venne beatificata il 18 aprile 1909 da papa Pio X e proclamata santa da papa Benedetto XV il 16 maggio 1920, dopo che le era stato riconosciuto il potere intercessorio per i miracoli prescritti (guarigione di due suore da ulcere incurabili e di una suora da una osteo-periostite cronica tubercolare, per quanto concerne la beatificazione, e la guarigione "istantanea e perfetta" di altre due donne, l'una affetta da una malattia perforante la pianta del piede, l'altra da "tubercolosi peritoneale e polmonare e da lesione organica dell'orifizio mitralico", per quanto concerne la canonizzazione). Il governo francese, lo stesso anno, dichiarò festa nazionale l'8 maggio, giorno della battaglia di Orléans.
Giovanna fu dichiarata patrona di Francia, della telegrafia e della radiofonia.
È venerata anche come protettrice dei martiri e dei perseguitati religiosi, delle forze armate e di polizia. La sua memoria liturgica è celebrata il 30 maggio.
Giovanna d'Arco viene richiamata esplicitamente nel Catechismo della Chiesa cattolica quale una delle più belle dimostrazioni d'un animo aperto alla Grazia salvatrice.
L'incredibile e breve vita, la passione e la drammatica morte di Giovanna d'Arco sono state raccontate innumerevoli volte in saggi, romanzi, biografie, drammi per il teatro; anche il cinema e l'opera lirica si sono occupati di questa figura.
Oggi è la Santa francese più venerata.

06 luglio, 2011

Approvato assestamento di bilancio da 14 milioni di euro. Particolare attenzione per welfare e infrastrutture


Approvato assestamento di bilancio da 14 milioni di euro. Particolare attenzione per welfare e infrastrutture

Approvato dal Consiglio provinciale di Roma l'assestamento di Bilancio, una manovra finanziaria di 14 milioni di euro destinati prevalentemente a welfare e infrastrutture. A favore hanno votato 25 consiglieri di maggioranza contro i sei contrari dell'opposizione.


Tra i nuovi interventi finanziati dall'Amministrazione Zingaretti, circa 3,1 milioni di euro per il welfare, con il mantenimento dei servizi ai disabili per l'assistenza nelle scuole e il trasporto.

Altri 6,7 milioni di euro verranno utilizzati per scuole, strade e parcheggi.

Finanziato con 500mila euro il centro per l'impiego di Bracciano, altri 800mila euro sono stati destinati all'istituto tecnico polifunzionale di Ladispoli e un milione di euro per i laboratori dell'istituto alberghiero di Anzio.


La manovra, inoltre, comprende 3,5 milioni di euro per opere infrastrutturali di consolidamento idrogeologico e ripristino della rete viaria provinciale nell'area dei Monti Prenestini fortemente colpita a metà marzo dal maltempo.


In merito all’approvazione dell’assestamento di Bilancio, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha affermato: "Con queste nuove risorse, circa 14 milioni di euro, potremo proseguire eampliare i programmi di sostegno ai ceti più deboli, quelli che più hanno sofferto in questi anni di crisi economica e dare ulteriore impulso agli investimenti nell'edilizia scolastica, nella rete viaria e nella mobilità".

"Raccogliamo i frutti del buon governo dell'Amministrazione provinciale – ha aggiunto Zingaretti – improntato a rigore nei conti, solidarietà, equità e sviluppo. Circa 3,1 milioni di euro per proseguire gli impegni di assistenza ai diversamente abili, altri 6,7 milioni per opere pubbliche, in particolare scuole e strade. Si tratta di progetti di intervento per ampliare la coesione sociale, promossi e realizzati senza introdurre nuove tasse o aumentare l’Rc auto".

"La Provincia di Roma – dichiara l'assessore provinciale alle Politiche Finanziarie e di Bilancio, Antonio Rosati – conferma un trend virtuoso nella gestione delle risorse finanziarie, che a fronte del mantenimento di tutti gli impegni di spesa e del piano di investimenti, ha consentito in questi primi sei mesi tra risparmi e nuove entrate, un saldo positivo di circa 14 milioni di euro. Un risultato straordinario, in particolare in questo momento di tagli indiscriminati dei trasferimenti statali, che ci consente di guardare con ottimismo e fiducia al futuro".

"Riusciamo a mantenere i conti in ordine della Provincia, come continuano a confermare tutte le agenzie di rating internazionali, senza ridurre le prestazioni a favore dei ceti più deboli, comprimere gli investimenti per le infrastrutture e soprattutto – conclude Rosati –, aumentare le tasse ai cittadini, come dimostra la decisione dell'Amministrazione Zingaretti di evitare sia quest'anno che il prossimo l'aumento dell'Rc auto”.