08 agosto, 2011

PROMEMORIA 8 agosto 1938 – Viene aperto il campo di concentramento di Mauthausen


Viene aperto il campo di concentramento di Mauthausen
Mauthausen (dall'estate 1940, Mauthausen-Gusen) è il nome dato ad un gruppo di quarantanove campi e sottocampi di concentramento nazisti situati nei pressi della piccola cittadina di Mauthausen nell'Alta Austria, a circa 20 chilometri ad est di Linz.
« Fortezza... Contemporaneamente fortino e acropoli, muraglie gigantesche. Granito e cemento armato dominanti il Danubio: strani speroni coperti da cappelli cinesi; fili spinati e porcellana intreccianti un'insuperabile rete elettrica di protezione. Sì! La più formidabile cittadella costruita sulla Terra dal Medio Evo. Mauthausen. Mauthausen in Austria. Mauthausen dai 155.000 morti. »
(Christian Bernadac, I 186 gradini - Mauthausen, pag.18, op.cit.)

Il campo principale venne aperto l'8 agosto 1938 e fu posto sotto il comando di Franz Ziereis fino alla liberazione, avvenuta il 5 maggio 1945 da parte del 41° Squadrone di ricognizione dell'11ª Divisione corazzata statunitense.
Come altri campi di concentramento, Mauthausen venne utilizzato come campo di sterminio da attuarsi attraverso il lavoro forzato e il denutrimento per intellettuali, persone e membri delle diverse classi sociali dei paesi che la Germania nazista occupò durante la seconda guerra mondiale.
Mauthausen fu l'unico campo di concentramento[1] classificato Lagerstufe III («Lager di III livello») destinato, secondo una circolare inviata il 2 gennaio 1941 da Reinhard Heydrich ai lager dipendenti, a «detenuti contro i quali sono state mosse gravi accuse, in particolare coloro che abbiano subito condanne penali e nel contempo debbano considerarsi asociali cioè virtualmente impossibili da rieducare [...]».[2]
Fino all'inizio del 1940 la maggior parte degli internati erano rappresentati da socialisti, omosessuali e rom tedeschi; però a partire da quella data iniziarono ad essere trasferiti a Mauthausen-Gusen anche un gran numero di polacchi, essenzialmente artisti, scienziati, esponenti dello scautismo, insegnanti e professori universitari.
Tra l'estate 1940 e la fine 1941 più di 7.000 Repubblicani spagnoli vennero trasferiti dai campi destinati ai prigionieri di guerra.
Alla fine del 1941 fu invece la volta dei prigionieri di guerra sovietici: il primo gruppo venne immediatamente soppresso nelle camere a gas appena installate. Precedentemente i prigionieri venivano trasferiti al Castello di Hartheim, un centro della Aktion T4 dove le camere a gas operavano dal 1940.
Nel 1944 giunsero un gran numero di ebrei ungheresi e olandesi, molti dei quali morirono ben presto a causa del duro lavoro e delle pessime condizioni di vita, oppure ancora perché costretti a gettarsi dai dirupi delle cave di Mauthausen (soprannominati il muro dei paracadutisti - vedi I 186 gradini - Mauthausen - dalle guardie delle SS).
Durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale più di 20.000 prigionieri provenienti dagli altri campi di concentramento evacuati vennero trasferiti nel complesso di Mauthausen.
Dopo la liberazione alleata il controllo del campo passò quasi subito dalle mani statunitensi a quelle sovietiche (l'Austria sarà infatti divisa in sfere d'influenza, analogamente alla Germania, fino al 1955) che ne fecero per un breve periodo anche una caserma prima di riconsegnarlo alle autorità austriache, il 20 giugno 1947, dietro la garanzia di farne un luogo di commemorazione. Dal 1949 il campo divenne quindi "Monumento pubblico di Mauthausen", sorsero i primi monumenti commemorativi e fu reso accessibile al pubblico

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