29 febbraio, 2012

PROMEMORIA 29 febbraio 1940 - La Finlandia inizia i negoziati di pace della Guerra d'inverno

La Finlandia inizia i negoziati di pace della Guerra d'inverno.
La guerra d'inverno, nota anche come guerra russo-finnica, è un conflitto che si svolse tra il 30 novembre 1939 ed il 13 marzo 1940, nel più ampio contesto della Seconda guerra mondiale.
Come conseguenza, l'Unione Sovietica fu espulsa dalla Società delle Nazioni. L'aspettativa di Stalin di una semplice e rapida conquista fu frustrata dall'inaspettata resistenza finlandese che sfruttò a suo vantaggio il rigido inverno e la conoscenza delle foreste. Così nel marzo 1940 fu firmato un accordo di pace che prevedeva la cessione all'Unione Sovietica soltanto di circa il 10% del territorio della Finlandia e del 20% delle sue risorse industriali.
Le scadenti prestazioni dell'esercito sovietico nel corso di questa guerra possono aver influito sulla decisione di Hitler di attaccare l'Unione Sovietica nel 1941 (Operazione Barbarossa), inducendo la dirigenza politico-militare tedesca a sottovalutare le capacità di resistenza dell'Armata Rossa.

L'armistizio

Verso la fine dell'inverno i russi capirono che avevano commesso l'errore di dividere le loro forze in tante unità invece di concentrarle per sfruttare al massimo la superiorità numerica. Questo errore nell'impiego del proprio potenziale era stato commesso sia nell'impiego della fanteria sia in quello delle forze corazzate che erano state divise in tanti piccoli raggruppamenti a supporto della fanteria. Semën Timošenko, dopo il disastro di Suomossalmi, non commise gli stessi errori e concentrò le forze: alla fine di febbraio l'Armata Rossa decuplicò gli sforzi e riuscì a fare breccia nella linea Mannerheim nei pressi di Summa. I finlandesi si ritirarono ma sia una prima linea di difesa nella zona dei laghi sia una seconda vennero spezzate dall'avanzata sovietica. Nel corso di una riunione del comando supremo, lo stesso Mannerheim dovette ammettere che la situazione era insostenibile: alla fine di febbraio i finlandesi avevano esaurito le scorte di munizioni. Se da un lato la Finlandia era stremata dalla sforzo bellico l'Unione Sovietica, nonostante le operazioni militari stessero finalmente dando i risultati sperati, era disponibile a trattare per porre fine alle gravi perdite di uomini e di mezzi e ad una guerra condotta in modo imbarazzante dai vertici militari.
A quel punto i rappresentanti diplomatici tedeschi consigliarono alla Finlandia di negoziare con l'Unione Sovietica. Nonostante l'avanzata in territorio finlandese, rimanevano ancora grosse sacche di resistenza e con la primavera in arrivo i russi rischiavano di restare intrappolati nel fango dei boschi. Una bozza di accordo di pace fu presentata alla Finlandia il 2 febbraio 1940; anche gli Svedesi erano ansiosi di vedere finire questo conflitto, temevano che un collasso della Finlandia potesse portare i russi ad avanzare verso di loro.
Nei primi due mesi di offensiva i sovietici avevano avuto 27.500 morti, 80.000 feriti e 1.600 prigionieri contro i 1.500 morti e 1.200 feriti finlandesi. Nella seconda fase della guerra i sovietici avevano avuto 21.245 morti e 78.863 feriti contro i 23.734 morti e i 42.337 feriti finlandesi. Nel totale questa guerra costò 24.934 morti e 43.557 feriti ai finlandesi e 48.745 morti e 158.863 feriti ai sovietici, ma per la pace i finlandesi dovevano pagare un caro prezzo.
Quando il governo finlandese si mostrò esitante di fronte alle pesanti condizioni poste dai sovietici, il re svedese Gustavo V fece una pubblica dichiarazione nella quale confermava il rifiuto di fornire alla Finlandia truppe regolari.
Il 29 febbraio il governo finlandese accettò così di negoziare e il 6 marzo 1940 fu firmato un armistizio. L'8 marzo, una delegazione capeggiata dal filocomunista Paasikivi si recò a Mosca e firmò la pace quattro giorni dopo.

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