18 aprile, 2012

PROMEMORIA 18 aprile 1974 – Italia: il magistrato Mario Sossi viene rapito dalle Brigate Rosse


Italia: il magistrato Mario Sossi viene rapito dalle Brigate Rosse
Mario Sossi (Imperia, 1932) è un ex magistrato italiano, Pubblico Ministero nel processo al Gruppo XXII Ottobre, fu sequestrato dalle Brigate Rosse a Genova il 18 aprile 1974 e rilasciato a Milano il 23 maggio 1974.
Storia del sequestro

Mario Sossi era un magistrato del tribunale di Genova. Mario Sossi nasce ad Imperia nel 1932. Sossi viene chiamato alle armi e tra il 1953 e il 1954 presta servizio nel corpo militare degli alpini a cui resterà sempre legatissimo. Durante l'università milita nella FUAN, un'associazione studentesca missina. Sossi entra in magistratura nel 1957 e si associa all'UMI, l'associazione dei magistrati politicamente più a destra, da cui comunque si dissocerà in seguito per il mancato sostegno dell'associazione durante il suo sequestro. Nel merito politico divenne famoso per l'inchiesta sugli scioperi negli ospedali psichiatrici di Quarto e Cogoleto, per l'arresto di alcuni edicolanti che avevano esposto al pubblico riviste pornografiche e infine per l'arresto dell'avvocato Giambattista Lazagna sospettato di aver rubato armi ed esplosivi che verrà prosciolto in istruttoria.
Al momento del rapimento ad opera delle Brigate Rosse sosteneva l'accusa contro gruppi terroristici. Un gruppo di 20 terroristi, con sette auto e un furgoncino lo sequestrò. Sossi fu caricato su un'auto A112 guidata da Alberto Franceschini, seguito da Mara Cagol su una 128. Superato un posto di blocco, per un equivoco, Franceschini sparò una raffica di mitra contro l'auto guidata da Mara Cagol, che rimase illesa. Nell'intervista rilasciata a Giovanni Minoli per il programma "La storia siamo noi", Sossi ha dichiarato che a seguito della sparatoria, l'auto su cui si trovava, incatenato dentro ad un sacco, andò a sbattere contro un albero. Fu in quell'occasione che si procurò l'ecchimosi che è evidente nelle prime foto diffuse dalle BR. Sossi fu sottoposto ad interrogatorio da Alberto Franceschini, coadiuvato da Pietro Bertolazzi. La direzione strategica delle Brigate Rosse si riunì ed vi furono divergenze.
A quel punto il rapimento fu gestito da Alberto Franceschini, Mara Cagol e Piero Bertolazzi, Sossi fu sottoposto ad un processo, al termine del quale i brigatisti decisero di ucciderlo ("Sossi, fascista, sei il primo della lista!"). Le Brigate Rosse chiesero per la sua liberazione come contropartita la liberazione dei terroristi del Gruppo XXII Ottobre e il loro trasporto in un paese amico, ma i paesi considerati potenziali benevoli ospitanti declinarono tutti l'asilo politico, prima Cuba, poi Algeria e Corea del Nord. Sossi venne liberato a Milano il 23 maggio 1974, subito dopo la sua liberazione non cercò di avvisare nessuno, tornò solitario a Genova in treno e infine si presentò alla Guardia di Finanza della sua città.
Il rapimento di Mario Sossi costituì uno dei primi salti di qualità nell'azione di lotta delle Brigate Rosse, mostrando all'opinione pubblica italiana che ormai erano in grado di compiere azioni ben più complesse, rispetto a quelle mordi e fuggi in cui erano ormai note, come quella di rapire un magistrato e tenerlo impunemente in loro prigionia per più di un mese e negoziarne la sua liberazione con lo stato italiano.
A liberazione avvenuta il procuratore della Repubblica Francesco Coco verrà ucciso l'8 giugno 1976, insieme a due uomini della scorta, dalle BR come rappresaglia perché si era rifiutato di acconsentire alla scarcerazione di alcuni terroristi in cambio di Sossi. Il sequestro fu denominato dai Brigatisti Operazione Girasole, parteciparono all'operazione tra gli altri Alberto Franceschini, Mara Cagol e Pietro Bertolazzi (secondo altre fonti Piero Bertolazzi).
All'epoca, durante il periodo del sequestro, nell'ambito brigatista, si fecero delle strofe sull'impresa, musicandole sul tema di una vecchia canzone della resistenza: 'Era il 18 aprile, le otto suonate / Passarono all'azione le Rosse Brigate / A catturare Sossi il giudice fascista / Che per i comunisti era il primo della lista. / Aveva condannato compagni proletari / della 22 ottobre, rivoluzionari. / Ora cari borghesi se rivolete Sossi / Tirate fuori subito il compagno Rossi. / Della 22 ottobre vogliamo i comunisti / che sono stati i primi, i primi brigatisti. / Forza Brigate Rosse, in alto il fucile / che ogni giorno sia un 18 aprile.

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