25 giugno, 2012

PROMEMORIA 25 giugno 1991 – Jugoslavia: La Slovenia e la Croazia dichiarano la propria indipendenza dalla Jugoslavia

Jugoslavia: La Slovenia e la Croazia dichiarano la propria indipendenza dalla Jugoslavia Il 25 giugno 1991 dichiararono l'indipendenza la Slovenia, guidata dal leader del Partito Comunista Sloveno Milan Kučan, e la Croazia, guidata dal segretario dell'HDZ Franjo Tudjman, seguite dopo pochi mesi (l'8 settembre 1991) dalla Macedonia. Il 5 aprile 1992 il Presidente bosniaco Izetbegović, appoggiato da parte della comunità internazionale, proclamò l'indipendenza della Bosnia ed Erzegovina a seguito di un referendum incostituzionale boicottato dalla popolazione serba e dopo aver ignorato a gennaio l'obbligo di cedere la presidenza al leader serbo (nella Repubblica Socialista Federata di Bosnia ed Erzegovina era istituita la presidenza a turno). A quel punto le due Repubbliche Socialiste rimaste, la Serbia e il Montenegro, diedero vita il 27 aprile alla Repubblica Federale di Jugoslavia, mettendo fine all'esperienza socialista. La Slovenia e la Croazia si sono riconosciute reciprocamente il 26 giugno 1991. Nonostante l'invito dei capi di stato della CEE a non procedere ad un riconoscimento separato, la Lituania (30 luglio 1991), l'Ucraina (11 dicembre 1991) e la Lettonia (14 dicembre 1991) riconoscono la Croazia. L'Islanda (per voce del suo ministro degli esteri Jón Baldvin Hannibalsson), l'Estonia (31 dicembre 1991) e quindi la Città del Vaticano, l'Austria e la Germania procedono ad un riconoscimento unilaterale dei due nuovi stati. Nel 1992 arriveranno i riconoscimenti della gran parte degli altri paesi del mondo. La dissoluzione della Jugoslavia sfocerà nelle guerre jugoslave che porteranno alla morte di 250.000 persone e alla pulizia etnica nel paese con centinaia di migliaia di persone cacciate dalle proprie terre.

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