26 ottobre, 2012

PROMEMORIA 26 ottobre 2002 – Fine della crisi del Teatro Dubrovka di Mosca: circa 50 ribelli ceceni e 150 ostaggi, muoiono quando i commando russi irrompono nel teatro della Casa della Cultura di Mosca, che era stato occupato dai ribelli tre giorni prima

Fine della crisi del Teatro Dubrovka di Mosca: circa 50 ribelli ceceni e 150 ostaggi, muoiono quando i commando russi irrompono nel teatro della Casa della Cultura di Mosca, che era stato occupato dai ribelli tre giorni prima Con il termine crisi del teatro Dubrovka ci si riferisce al sequestro avvenuto fra il 23 e il 26 ottobre 2002 al teatro Dubrovka di Mosca, nel quale vennero sequestrati e tenuti in ostaggio circa 850 civili da parte di un gruppo di 40 militanti armati ceceni che rivendicavano fedeltà al movimento separatista ceceno chiedendo il ritiro immediato delle forze invasori russe dalla Cecenia e la fine della seconda guerra cecena. Dopo un assedio durato oltre due giorni, le forze speciali russe Specnaz pomparono un misterioso agente chimico all'interno del sistema di ventilazione dell'edificio provocando la morte di 129 ostaggi e di 39 combattenti ceceni facendo poi irruzione. Altre stime portarono invece la morte dei civili ad un numero superiore alle 200 unità proprio dovute all'irroramento del gas nervino nella sala del teatro Dubrovka. Ufficiosamente la stampa di quasi tutto il mondo nego' qualsiasi responsabilità dello stesso Presidente Vladimir Putin, altri invece gli imputarono fin dai momenti successivi alla tragedia la responsabilità della decisione di usare il gas nervino. 26 ottobre: Intervengono le forze speciali [modifica] Durante la notte, Achmed Zakaev fece appello ai sequestratori chiedendo loro di evitare mosse sconsiderate. Due membri delle forze speciali OMON furono feriti da una granata lanciata dall'edificio. La mattina del 26 ottobre 2002, le forze speciali russe Osnaz dei servizi segreti russi (FSB), con l'assistenza delle unità Sobr del Ministero dell'Interno, avanzarono prendendo d'assalto l'edificio. Membri delle forze mediche presenti sul luogo riportarono che le operazioni di assalto si scatenarono quando i sequestratori iniziarono a sparare sugli ostaggi. In assenza di una qualsiasi inchiesta successiva, lo svolgersi degli eventi rimane poco chiaro e si basa sulle informazioni ricevute da testimoni oculari. Verso le 5 del mattino, il riflettore che illuminava l'entrata principale del teatro fu spento. L'ostaggio Anna Andrianova, una corrispondente per Moskovskaja Pravda, chiamò gli studi radio dell'emittente Eco di Mosca e riferì in diretta che le forze avevano iniziato l'operazione di assalto pompando gas all'interno della sala: « Ci stanno asfissiando! Tutte le persone si stanno sedendo nella sala... Supplichiamo di non essere avvelenati! Lo vediamo, lo sentiamo, stiamo respirando attraverso i vestiti... Per favore, dateci una possibilità. Se potete fare qualcosa, fatelo! Il nostro governo ha deciso che nessuno deve lasciare questo posto vivo. » Inizialmente si ipotizzò che il gas pompato all'interno dell'edificio fosse un anestetico - più tardi venne riportato essere Fentanyl[2], utilizzato come arma attraverso il sistema di condizionamento dell'edificio. Dopo circa 20 minuti da quando i militari hanno iniziato a immettere la miscela gassosa nell'edificio uscì una donna dall'entrata principale, a causa dell'accaduto i soldati prolungarono per altri 40 minuti il pompaggio del gas in modo che fossero sicuri che tutti i sequestratori fossero addormentati. Alle 6 del mattino (ora locale) scattò l'assalto al teatro. Le forze speciali entrarono attraverso numerosi accessi, compreso il tetto e le fogne. Il raid fu preceduto dal suono di sporadici colpi di arma da fuoco e da alcune esplosioni provenienti dal teatro. All'interno, divenne chiaro sia ai sequestratori che agli ostaggi che una sostanza gassosa era stata immessa nell'edificio. Alcuni sequestrati riportarono che diverse persone presenti nella sala caddero in un sonno profondo mentre alcuni sequestratori furono costretti ad indossare maschere antigas. Dopo circa un'ora e mezza di sporadici combattimenti, i soldati delle forze speciali aprirono le porte principali del teatro ed entrarono nell'auditorium freddando i sequestratori ancora presenti ed uccidendo quelli colpiti precedentemente dall'effetto del gas (principalmente donne con detonatori) . Il combattimento continuò in altre aree dell'edificio per circa 30 minuti. Versioni iniziali sostenevano che tre terroristi erano stati catturati vivi, ma due di essi riuscirono a scappare. Al maggio 2007, il destino di dieci dei terroristi rimane sconosciuto.

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