17 febbraio, 2013

PROMEMORIA 17 febbraio 1992 - A Milano il socialista Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, viene arrestato dopo aver incassato una tangente di 7 milioni da un'impresa di pulizia in cambio della concessione di un appalto. Comincia l'inchiesta Mani pulite.

A Milano il socialista Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, viene arrestato dopo aver incassato una tangente di 7 milioni da un'impresa di pulizia in cambio della concessione di un appalto. Comincia l'inchiesta Mani pulite. Mario Chiesa(Milano, 12 dicembre 1944) è un politico, ingegnere, dirigente d'azienda italiano, esponente milanese del Partito Socialista Italiano (1992-1994). Il 17 febbraio 1992, quando ricopriva la carica di presidente del Pio Albergo Trivulzio, venne colto in flagrante mentre accettava una tangente di sette milioni di lire dall'imprenditore Luca Magni, che gestiva una piccola società di pulizie[5] e che voleva assicurarsi la vittoria nell'appalto per le pulizie dell'ospizio. In seguito a richieste sempre più esose, il piccolo imprenditore Magni aveva contattato il magistrato Antonio di Pietro per denunciare il presidente Chiesa e insieme decisero di incastrarlo. Si trattò del primo arresto dell'inchiesta di Mani pulite che sfocerà in Tangentopoli. In seguito all'arresto, Chiesa venne espulso dal PSI e il segretario del partito socialista Bettino Craxi, il 3 marzo 1992, intervistato al TG3, definì Chiesa un mariuolo[9], sottolineando che il PSI milanese era composto di persone oneste. Dopo l'arresto gli inquirenti scoprirono inoltre, grazie alla testimonianza della sua ex-moglie Laura Sala, diversi conti bancari in Svizzera, con diversi miliardi di lire intestati alla sua segretaria. L'ex-moglie da tempo aveva intentato una lunga causa per protestare contro l'esiguità degli alimenti che Chiesa pretendeva di versare a lei e al figlio quattordicenne. Dopo cinque settimane di carcere, il 23 marzo 1992, Chiesa decise di parlare. L'interrogatorio durò più di una settimana e il 2 aprile 1992 gli vennero concessi gli arresti domiciliari. Lo stesso Bettino Craxi, in qualità di leader del PSI, definì Mario Chiesa un mariuolo isolato, una scheggia impazzita di un Partito Socialista che altrimenti - a suo dire - doveva essere integro. Quanto all'obolo estorto alla piccola ditta di pulizie che voleva lavorare per i martinitt della Baggina (come venivano chiamati in dialetto milanese i piccoli orfani di cui si occupava il Pio albergo Trivulzio), la definizione come concussione della condotta di reato - per cui Chiesa fu inquisito e condannato - destò l'interesse della stampa ancor più che della dottrina giuridica: fu notato che la peculiarità del crimine della Baggina (ma, si vide poi, dell'intero sistema della dazione ambientale, (o curruzione su vasta scala), era che il pubblico amministratore infedele, non solo estorceva all'imprenditore danaro, ma gli impediva di scaricarlo sull'utente finale con un incremento dei costi. Questa condotta di Mario Chiesa fu all'epoca additata come il massimo della sopraffazione nei confronti dell'imprenditoria (motore dell'economia liberale) e della collettività tutta, con conseguente grave effetto sulle prospettive di crescita del sistema economico italiano, di cui si denunciò la stasi prodotta dal malaffare generalizzato, del quale a vent'anni di distanza (2012), si soffrono ancora le conseguenze: il debito pubblico, creato da Tangentopoli, strangola le casse dello Stato mentre il pagamento degli interessi dei Titoli di Stato, emessi per coprire il debito pubblico, impedisce di iniziare qualunque sviluppo. La valigetta usata da Magni per portare i contanti è stata venduta all'asta per 5.000 euro nel 2007 al sindaco di Senigallia Luana Angeloni, durante un raduno organizzato dalla trasmissione Caterpillar. Il ricavato è andato in beneficenza all'associazione di Don Luigi Ciotti, che faceva il banditore. Scontata la pena, Chiesa si riavvicinò all'ambiente politico partecipando a convegni pubblici della Compagnia delle Opere[15], associazione imprenditoriale legata a Comunione e Liberazione. Ha inoltre affermato di essere entrato nell'ufficio di presidenza dell'organizzazione. Il 31 marzo 2009 Mario Chiesa venne arrestato di nuovo, con l'accusa di essere stato il collettore delle tangenti nella gestione del traffico illecito di rifiuti nella Regione Lombardia. È stato definito "L'uomo del 10%" in quanto avrebbe avuto la capacità di far lievitare i costi di smaltimento dei rifiuti di un decimo rispetto al valore raggiunto a fine gara (d'appalto).

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