04 aprile, 2013

PROMEMORIA 4 aprile 1945 - Ha inizio la Rivolta georgiana di Texel.

Ha inizio la Rivolta georgiana di Texel. La Rivolta georgiana di Texel (4 aprile - 20 maggio 1945) è stata un'insurrezione di un battaglione di soldati sovietici della Georgia avvenuta a Texel (pronunciato Tessel) contro l'occupazione tedesca dell'isola olandese durante la Seconda guerra mondiale. Viene spesso descritta come l'ultimo campo di battaglia d'Europa. L'isola era divenuta un perno del Vallo Atlantico e fu massicciamente fortificata. I georgiani erano soldati provenienti dalla Repubblica Sovietica di Georgia, catturati sul Fronte Orientale che venivano re-impiegati come truppe ausiliarie dai tedeschi (erano infatti ex-prigionieri di guerra che avevano preferito passare dall'altra parte piuttosto che morire di fame nei campi di prigionia) contro un'eventuale invasione alleata. I georgiani erano alloggiati in un campo apposito nell' isola. La notte fra il 4 e il 5 aprile 1945, quando uno sbarco alleato sembrava imminente, insorsero contro i tedeschi e presero il controllo dell'isola per un breve periodo (circa 400 tedeschi persero la vita quella notte), ma non riuscirono a catturare le batterie navali a nord e a sud dell'isola. Quindi non furono in grado di fermare le truppe di rinforzo tedesche. I tedeschi lanciarono una controffensiva supportata da mezzi corazzati provenienti dalla terraferma e ripresero l'isola dopo settimane di intensi combattimenti. Nel corso della Guerra russa (come è conosciuta a Texel) perirono circa 2000 tedeschi, 500 Georgiani, e 120 abitanti di Texel. La distruzione fu molto vasta, dozzine di fattorie furono bruciate. L'inutile massacro durò anche oltre la capitolazione tedesca in Olanda e Danimarca, il 5 maggio 1945, e la resa definitiva, l'8 maggio. Solo il 20 maggio 1945 le truppe Canadesi pacificarono l'ultimo campo di battaglia in Europa. I georgiani caduti riposano in un cimitero commemorativo a Hogeberg vicino a Oudeschild. I sopravvissuti non fecero una bella fine: in base agli accordi della conferenza di Jalta, furono rimpatriati forzatamente dagli alleati dai campi di prigionia tedeschi. Stalin considerava i prigionieri di guerra catturati dai tedeschi o a loro arresisi come traditori perché non avevano lottato fino alla morte; così gran parte dei due milioni di prigionieri che furono rimpatriati dagli alleati alla fine della guerra furono internati al loro ritorno. Un'esposizione permanente sull'evento è ospitata nel Museo Aeronautico, all'aeroporto dell'isola.

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