30 maggio, 2013

DALLA REGIONE 150 MILIONI DI EURO PER IL SOSTEGNO AL FINANZIAMENTO DELLE IMPRESE

DALLA REGIONE 150 MILIONI DI EURO PER IL SOSTEGNO AL FINANZIAMENTO DELLE IMPRESE La Regione Lazio ha avviato le procedure per rendere pienamente operativo l'utilizzo dei Fondi di Ingegneria Finanziaria attivati nell'ambito degli interventi previsti dal POR FESR 2007-13, per una somma complessiva di circa 150 milioni di euro da mettere a disposizione delle Piccole e Medie Imprese del Lazio. Cosa sono? Si tratta di fondi relativi alla attuale programmazione europea che stiamo riattivando perché fino a questa rimodulazione non riuscivano ad intercettare le esigenze delle imprese, in parte perché non correttamente destinati, in parte perché bloccati su bandi non rispondenti alle esigenze del mercato. Utilizzeremo queste risorse per attivare strumenti finanziari in grado di innalzare la capacità di innovazione del sistema produttivo, di attrarre risorse addizionali del sistema creditizio, di massimizzare l'effetto leva delle risorse comunitarie disponibili al fine di aumentarne l'impatto sul territorio regionale. L'impiego di questi 150 milioni di euro potrà attivare fino a 700 milioni di euro di finanziamenti per le piccole e medie imprese. Per rendere pienamente efficaci questi 150 milioni di euro intendiamo puntare su cinque linee di intervento: 30 milioni per la patrimonializzazione. Fondo Patrimonializzazione PMI, dotazione complessiva di 30 milioni di euro. Finanziamento agevolato al fine di rafforzare il patrimonio delle imprese per migliorarne la capacità di raccolta di finanziamento bancario (pubblicazione bando giugno 2013). 35 milioni per la liquidità. Strumento di provvista agevolata per capitale circolante e investimenti, dotazione complessiva di 35 milioni di euro, per contrastare la scarsa liquidità delle imprese del territorio ma anche per avviare processi di investimento produttivo (pubblicazione bando settembre 2013). 50 milioni per la green economy. Fondo di promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energia rinnovabile, dotazione complessiva di 50 milioni di euro. Finanziamento agevolato al 75% finalizzato ad interventi di green economy delle PMI (pubblicazione bando giugno 2013). 30 milioni per l'accesso al credito. Fondo Centrale di Garanzia, dotazione complessiva di circa 20 milioni di euro attraverso la creazione di un "plafond Lazio"; previsione di accesso diretto al Fondo per gli istituti di credito al fine di ampliare i potenziali beneficiari (operatività della misura settembre 2013); Strumento regionale di riassicurazione, dotazione complessiva di 10 milioni di euro. Uno strumento di riassicurazione ai Confidi per interventi su imprese escluse dall'accesso al Fondo Centrale di Garanzia, attivando in tal modo un connubio virtuoso tra risorse pubbliche e private (operatività della misura novembre 2013). 10 milioni per le start-up. Fondo seed capital, dotazione complessiva di 5 milioni di euro (incrementabile fino a 10 milioni), per il sostegno alle nuove attività imprenditoriali e le spese di avvio delle start-up (pubblicazione bando ottobre 2013). "Abbiamo ripreso ad investire, ad introdurre liquidità e soldi veri nell'economia del Lazio. Ci auguriamo che questo aiuti a voltare pagina rispetto a una situazione troppo commentata ma senza nessun intervento", ha detto il presidente, Nicola Zingaretti. "C'era una regione ferita per la crisi internazionale e per la mancanza di strategie di sviluppo regionale - ha spiegato l'assessore allo Sviluppo Economico, Guido Fabiani - Non abbiamo potuto agganciarci in un percorso di sviluppo o confronto con i soggetti produttivi, ma lo abbiamo creato ex novo".

PROMEMORIA 30 maggio 1989 - Dimostrazioni di Piazza Tiananmen del 1989: La statua della "dea della democrazia" (8 metri) viene svelata dagli studenti dimostranti

Dimostrazioni di Piazza Tiananmen del 1989: La statua della "dea della democrazia" (8 metri) viene svelata dagli studenti dimostranti La protesta di piazza Tienanmen (nota in Cina come incidente di piazza Tienanmen, in lingua cinese: 天安门事故, pinyin: Tiānānmén shìgù) fu una serie di dimostrazioni guidate da studenti, intellettuali e operai nella Repubblica Popolare Cinese tra il 15 aprile e il 4 giugno 1989. Simbolo della rivolta è considerato il Rivoltoso Sconosciuto, uno studente che, da solo e completamente disarmato, si parò davanti a una colonna di carri armati per fermarli: le fotografie che lo ritraggono sono popolari nel mondo intero e sono per molti un simbolo di lotta contro la tirannia. In Occidente il tragico avvenimento è conosciuto anche col nome di Primavera democratica cinese. La protesta si è verificata proprio nell'anno in cui si sono rovesciati i regimi comunisti in Europa, avvenimento conosciuto anche come Autunno delle Nazioni. Sebbene la protesta non ebbe un esito felice e le vittime furono innumerevoli, i dimostranti e gli oppositori al regime cinese fecero conoscere la verità ai paesi esteri, mostrando quali siano veramente l'informazione e il governo che operano in Cina. Inoltre le dimostrazioni di Tienanmen infervorarono ancor di più gli animi dei protestanti europei (in particolare quelli dei cosiddetti "stati-satelliti", forzatamente inglobati nell'URSS), dando nuovo slancio alle rivolte contro i regimi socialisti e comunisti; in seguito le manifestazioni (in alcuni casi vere e proprie rivoluzioni) europee portarono alla distruzione del muro di Berlino (quindi anche del Blocco orientale) e alla dissoluzione dell'Unione Sovietica, evento che segna ufficialmente la fine della guerra fredda, avvenuta nel 1991. L'evoluzione della protesta si può ripartire attraverso cinque episodi: il lutto, la sfida, la tregua, il confronto, il massacro (Cronologia degli eventi di piazza Tienanmen della BBC News in inglese). Ad oggi, sebbene su Internet, giornali e documentari si possano trovare varie testimonianze, video e immagini riguardanti la protesta, molti documenti di questi e altri generi sono stati occultati dai mass media cinesi tramite l'utilizzo di censura e disinformazione. In Occidente la protesta di piazza Tienanmen viene considerata un evento fondamentale e importantissimo del XX secolo, ma in Cina e in generale nell'Oriente le tracce di questo episodio sembrano essere state cancellate e il solo parlarne, specialmente in Cina, è un vero e proprio tabù. Questa forma di dittatura esercitata dal Partito Comunista Cinese, che si estende anche alla propaganda e al controllo pressoché totale dei mass media, diventa piuttosto evidente durante i vari 4 giugno (il giorno del massacro), che vengono commemorati dai manifestanti scampati al massacro e da chi li avrebbe voluti supportare; dal 1989 la festa viene celebrata dalla popolazione con marce o fiaccolate. Durante questa giornata, i mezzi di comunicazione e le autorità militari cinesi tengono d'occhio sia internet (motori di ricerca, chat e social network compresi), sia i dissidenti relegati agli arresti domiciliari, sia le persone che decidono di scendere nelle strade per commemorare pubblicamente il giorno della protesta di piazza Tienanmen

29 maggio, 2013

PROMEMORIA 29 maggio 2012 – Forti scosse di terremoto colpiscono l'Emilia-Romagna, e vengono avvertite in tutto il Nord Italia, soprattutto in Veneto e Lombardia. La più forte, di magnitudo 5.8, ha il suo epicentro nei pressi di Medolla, in provincia di Modena.

Forti scosse di terremoto colpiscono l'Emilia-Romagna, e vengono avvertite in tutto il Nord Italia, soprattutto in Veneto e Lombardia. La più forte, di magnitudo 5.8, ha il suo epicentro nei pressi di Medolla, in provincia di Modena. Il terremoto dell'Emilia, Lombardia e Veneto del 2012 è un evento sismico costituito da una serie di scosse localizzate nel distretto sismico della pianura padana emiliana, prevalentemente nelle province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo, ma avvertiti anche in un'area molto vasta comprendente tutta l'Italia Centro-Settentrionale e parte della Svizzera, della Slovenia, della Croazia, dell'Austria, della Francia sud-orientale e della Germania meridionale.Già tra il 25 e il 27 gennaio si ebbero in zona fenomeni significativi, ma le 2 scosse più forti (alla fine riunite in una sola), rispettivamente di magnitudo MI5,9 e Mw5,86 sono state registrate nello stesso istante il 20 maggio 2012 alle ore 04:03:52 ora italiana (02:03:52 UTC), con epicentro nel territorio comunale di Finale Emilia (MO), con ipocentro a una profondità di 6,3 km. Il 29 maggio alle 09:00 una nuova scossa molto forte di magnitudo MI5,8 e Mw5,66 è avvertita in tutta l'Italia Settentrionale, creando panico e disagi in molte città come Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo, Brescia, Piacenza, Parma, Verona, Padova, Vicenza, Venezia e Milano; l'epicentro è situato nella zona compresa fra Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro. A quella delle 9:00 si sono susseguite altre tre scosse rilevanti sempre in data 29 maggio: una alle 12:55 di magnitudo 5,4, una alle 13:00 di magnitudo 4,9 e un'ulteriore scossa alla stessa ora di magnitudo 5,2. Il 31 maggio alle 16:58 una scossa di magnitudo 4,0 con epicentro a Rolo e Novi di Modena, ha colpito la zona della bassa reggiana e dell'oltrepò mantovano, già molto provate dalle scosse dei giorni precedenti che avevano avuto come epicentro la vicina area della bassa modenese. Sempre la sera del 31 maggio alle ore 21:04 si è verificata una scossa di magnitudo 4,2 con epicentro a San Possidonio. Queste scosse sono state seguite da uno sciame sismico con scosse di magnitudo variabile di minore entità scala Richter. Un'altra scossa di magnitudo 5,1 è stata avvertita in tutto il Nord Italia il 3 giugno 2012 alle ore 21:20:43 ora italiana (19:20:43 UTC), con epicentro in Novi di Modena. Le accelerazioni di picco registrate dall'accelerometro di Mirandola durante le scosse più forti del 20 maggio e del 29 maggio sono state rispettivamente di 0,31 g e di 0,29 g, valori che in base alla carte vigenti di pericolosità sismica renderebbero stimabile in circa 2500 anni il tempo di ritorno di ciascun evento nella medesima area. I due eventi sismici principali hanno causato un totale di 27 vittime (22 nei crolli, tre per infarto o malore e due per le ferite riportate), in maggioranza dipendenti di aziende distrutte. Il 4 giugno 2012 è stato proclamato giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto. L'intensità massima dei terremoti, stimata come cumolo degli effetti della sequenza, è stata pari a 8, secondo la Scala Macrosismica Europea (EMS-98).

25 maggio, 2013

24 maggio, 2013

ACCORDO REGIONE-INAIL: IL CTO PUO' DIVENTARE POLO AVANGUARDIA PER TRAUMATOLOGIA

ACCORDO REGIONE-INAIL: IL CTO PUO' DIVENTARE POLO AVANGUARDIA PER TRAUMATOLOGIA L'Ospedale CTO, centro traumatologico ortopedico, si trasforma in 'Polo integrato sanitario' all'avanguardia negli interventi di traumatologia, per le protesi e la riabilitazione. Si porta così a compimento il processo di riconversione dello storico ospedale della Garbatella a Roma. E' l'obiettivo dell'accordo tra la Regione e l'Inail, sottoscritto dal presidente Nicola Zingaretti e dal presidente dell'Istituto Massimo De Felice. Una struttura destinata a diventare un centro di eccellenza nella cura delle persone colpite da eventi traumatici, in grado in rispondere alla necessità terapeutiche di cittadini anche non residenti nel Lazio. La convenzione avrà una durata di 20 anni. Permetterà di incrementare e valorizzare i servizi offerti per renderli più efficienti e vicini alle persone. Per esempio, la filiale romana del centro protesi Inail di Vigorso di Budrio potrà trasferirsi presso il CTO, dove sarà possibile realizzare una struttura per l'assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera che funzionerà anche in regime residenziale. Saranno avviati progetti di ricerca e di formazione sulla riabilitazione e il reinserimento sociale e lavorativo, così come per la promozione della pratica sportiva per persone con disabilità. "Questo accordo - ha detto Zingaretti - darà il via a un processo di sviluppo e rilancio del Cto come uno dei luoghi di eccellenza del sistema sanitario laziale dopo una fase critica e di profonda incertezza. E' un primo atto importante con cui dimostriamo che l'idea di riconversione è possibile". "Abbiamo scelto di seguire la logica dell'integrazione e della cooperazione aumentando i livelli del servizio ed eliminando gli sprechi", ha sottolineato Zingaretti. "Stiamo firmando diversi accordi con le regioni d'Italia - ha aggiunto Massimo De Felice - ma questo con il Lazio ha un significato e una portata particolare in quanto in questa regione ha sede la filiale del centro protesi Inail di Budrio. A seguito di questa firma si potranno aprire prospettive non solo per gli infortunati a lavoro".

PROMEMORIA 24 maggio 1915 – L'Italia entra in guerra a fianco di Francia e Gran Bretagna. Dal Forte Verena, sull'Altopiano di Asiago, parte un primo colpo di cannone verso le fortezze austriache situate sulla Piana di Vezzena: l'Italia inizia ufficialmente le operazioni militari nella prima guerra mondiale. All'evento è dedicata la prima strofa della Canzone del Piave.

L'Italia entra in guerra a fianco di Francia e Gran Bretagna. Dal Forte Verena, sull'Altopiano di Asiago, parte un primo colpo di cannone verso le fortezze austriache situate sulla Piana di Vezzena: l'Italia inizia ufficialmente le operazioni militari nella prima guerra mondiale. All'evento è dedicata la prima strofa della Canzone del Piave. Il forte Verena è stata una fortezza italiana costruita tra il 1910 ed il 1914 a difesa del confine italiano con l'Impero Austro-Ungarico (lungo la linea di confine che attualmente si può collocare tra la provincia di Vicenza e il Trentino) a 2.019 metri di altitudine sulla sommità dell'omonimo monte. Il forte si trova nel territorio comunale di Roana, e si affaccia con pareti a picco sulla sottostante val d'Assa. Alle ore 4 del 24 maggio 1915 dal Forte Verena partì il primo colpo di cannone da parte italiana della Grande Guerra che sancì l'entrata del Regno d'Italia nel primo conflitto mondiale.

22 maggio, 2013

PROMEMORIA 22 maggio 1978 – Italia: è approvata la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza (legge n. 194/78) sull'aborto.

Italia: è approvata la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza (legge n. 194/78) sull'aborto. La legge italiana sulla IVG è la Legge 22 maggio 1978, n.194 (generalmente citata come "la 194") con la quale sono venuti a cadere i reati previsti dal titolo X del libro II del codice penale con l'abrogazione degli articoli dal 545 al 555, oltre alle norme di cui alle lettere b) ed f) dell'articolo 103 del T.U. delle leggi sanitarie. La 194 consente alla donna, nei casi previsti dalla legge (vedi sotto), di poter ricorrere alla IVG in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza), nei primi 90 giorni di gestazione; tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere alla IVG solo per motivi di natura terapeutica. Il prologo della legge (art. 1), recita: Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. L'art. 2 tratta dei consultori e della loro funzione in relazione alla materia della legge, indicando il dovere che hanno nei confronti della donna in stato di gravidanza: informarla sui diritti garantitegli dalla legge e sui servizi di cui può usufruire; informarla sui diritti delle gestanti in materia laborale; suggerire agli enti locali soluzioni a maternità che creino problemi; contribuire a far superare le cause che possono portare all'interruzione della gravidanza. Nei primi novanta giorni di gravidanza il ricorso alla IVG è permesso alla donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito (art. 4). Come risulta dalle amplissime formule usate dalla legge, le possibilità di accedere alla IVG nei primi novanta giorni sono praticamente illimitate. La IVG è permessa dalla legge anche dopo i primi novanta giorni di gravidanza (art. 6): quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna; quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna. Le minori e le donne interdette devono ricevere l'autorizzazione del tutore o del giudice tutelare per poter effettuare la IVG. Ma, al fine di tutelare situazioni particolarmente delicate, la legge 194 prevede che (art.12) ...nei primi novanta giorni, quando vi siano seri motivi che impediscano o sconsiglino la consultazione delle persone esercenti la potestà o la tutela, oppure queste, interpellate, rifiutino il loro assenso o esprimano pareri tra loro difformi, il consultorio o la struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, espleta i compiti e le procedure di cui all'articolo 5 e rimette entro sette giorni dalla richiesta una relazione, corredata del proprio parere, al giudice tutelare del luogo in cui esso opera. Il giudice tutelare, entro cinque giorni, sentita la donna e tenuto conto della sua volontà, delle ragioni che adduce e della relazione trasmessagli, può autorizzare la donna, con atto non soggetto a reclamo, a decidere la interruzione della gravidanza. La legge stabilisce che le generalità della donna rimangano anonime. La legge prevede inoltre che "il medico che esegue l'interruzione della gravidanza è tenuto a fornire alla donna le informazioni e le indicazioni sulla regolazione delle nascite" (art. 14). Il ginecologo può esercitare l'obiezione di coscienza. Tuttavia il personale sanitario non può sollevare obiezione di coscienza allorquando l'intervento sia "indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo" (art. 9, comma 5). La donna ha anche il diritto a lasciare il bambino in affido all'ospedale per una successiva adozione, e a restare anonima. Questa legge è stata confermata dagli elettori con una consultazione referendaria il 17 maggio 1981.

21 maggio, 2013

ZINGARETTI: ENTRO LUGLIO PRIMA TRANCHE DA 1 MILIARDO E 700 MILIONI PER LE IMPRESE

ZINGARETTI: ENTRO LUGLIO PRIMA TRANCHE DA 1 MILIARDO E 700 MILIONI PER LE IMPRESE Entro il mese di luglio la Regione Lazio metterà a disposizione dei propri creditori una prima tranche di risorse che ammonta complessivamente a un miliardo e 700 milioni, da destinare alla Sanità (786,7 milioni) e a enti locali territoriali e fornitori diretti (924,5 milioni). "Si tratta - ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - delle risorse messe a disposizione dal Governo con il decreto per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. È il primo risultato concreto di una battaglia di innovazione che darà ossigeno anche ai Comuni e che contribuirà a rimettere in moto l'economia dei nostri territori, consentendo alle realtà produttive, così duramente penalizzate dall'insolvenza dello Stato oltre che dagli effetti diretti della crisi, di guardare al futuro con più serenità, iniziando anche a pianificare nuovi investimenti che fino ad oggi erano impensabili". "Per quanto riguarda i debiti sanitari - ha aggiunto Zingaretti - l'anticipazione di 786,7 milioni di euro (su un totale di 5 miliardi disponibili) è stata riconosciuta dal Ministero dell'Economia il 16 aprile, e la richiesta di accesso alle somme sarà perfezionata dalla Regione entro la fine di maggio. Il riparto della seconda tranche, che si prevede più sostanziosa e dividerà tra le Regioni una torta di 9 miliardi, sarà effettuato dal ministero entro il 15 dicembre". "Sul fronte dei debiti non sanitari - ha spiegato ancora Zingaretti - il Mef ha riconosciuto al Lazio, nel riparto che è stato effettuato il 13 maggio, un'anticipazione di liquidità pari a 2 miliardi e 542 milioni di euro. Di questi una prima tranche, che ammonta a 924,5 milioni, sarà assegnata dalla Regione agli enti locali e ai creditori diretti entro luglio. Nel frattempo il ministero avrà verificato in sede tecnica il piano dei pagamenti predisposto dalla Regione, che deve dare priorità ai debiti più anziani e riguardare per i due terzi residui passivi, anche perenti, nei confronti degli enti locali territoriali".

PROMEMORIA 21 maggio 1991 – L'ex Primo Ministro indiano Rajiv Gandhi viene assassinato da un terrorista kamikaze imbottito di esplosivo nei pressi di Madras.

L'ex Primo Ministro indiano Rajiv Gandhi viene assassinato da un terrorista kamikaze imbottito di esplosivo nei pressi di Madras. Il 21 maggio 1991, a Sriperumbudur, pochi giorni prima delle nuove elezioni generali dove avrebbe potuto ottenere un riscatto politico, Rajiv fu assassinato da un appartenente alle setta dei Sikh o, secondo altre ipotesi, da un commando delle Tigri Tamil, l'organizzazione militare clandestina che lotta per l'indipendenza dei tamil di Sri Lanka.

20 maggio, 2013

PROMEMORIA 20 maggio 1970 – Viene emanato in Italia lo Statuto dei lavoratori

Viene emanato in Italia lo Statuto dei lavoratori Con Statuto dei Lavoratori ci si riferisce alla legge n. 300 del 20 maggio 1970 ("Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento"), che oggigiorno è una delle norme principali del diritto del lavoro in Italia. La sua introduzione provocò importanti e notevoli modifiche sia sul piano delle condizioni di lavoro che su quello dei rapporti fra i datori di lavoro, i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali; ad oggi di fatto costituisce, a seguito di minori integrazioni e modifiche, l'ossatura e la base di molte previsioni ordinamentali in materia di diritto del lavoro in Italia. Il testo dello Statuto dei lavoratori contiene norme relative a numerose previsioni specifiche, su alcune delle quali si sofferma in modo dettagliato. Si divide in un titolo dedicato al rispetto della dignità del lavoratore, in due titoli dedicati alla libertà ed all'attività sindacali, in un titolo sul collocamento ed in uno sulle disposizioni transitorie. Lo Statuto sancisce, in primo luogo, la libertà di opinione del lavoratore (art.1), che non può quindi essere oggetto di trattamento differenziato in dipendenza da sue opinioni politiche o religiose e che, per un successivo verso, non può essere indagato per queste nemmeno in fase di selezione per l'assunzione. Questi passi trovano una loro spiegazione di migliore evidenza segnalando che, nel dopoguerra, si verificarono numerosi casi di licenziamento di operai che conducevano attività politica o che, anche indirettamente, si rivelavano militanti di forze politiche o sindacali non gradite alle aziende. L'attività lavorativa, l'apporto operativo del lavoratore, è poi svincolata da alcune forme di controllo che la norma giudica improprie e che portano lo Statuto a formulare specifici divieti quali, ad esempio: divieto, per il datore di lavoro, di assegnare le Guardie Giurate al controllo dell'attività lavorativa dei lavoratori (secondo l'art.2 tale figura può esercitare esclusivamente la vigilanza sul patrimonio aziendale) divieto d'uso di impianti audiovisivi (art.4) e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori. Diverse sentenze dei pretori del lavoro hanno orientato la giurisprudenza ad un'estensione e classificazione più dettagliati degli impianti aziendali utilizzabili per un controllo a distanza del lavoratore. Fra questi rientrano i navigatori satellitari posti nelle auto aziendali o in dotazione ai cellulari di lavoratori che hanno l'obbligo della reperibilità. Anche l'installazione nei database di file di log pubblici consente uno strumento di controllo della produttività del lavoratore. Tali sistemi mostrano in un file di testo, oppure in una tabella di più facile interpretazione, ora e data di tutte le operazioni in visualizzazione e aggiornamento compiute da un utente, mostrando il relativo nome. Talora, sono visibili solamente agli informatici che hanno privilegi di amministratore di sistema e comunque possono essere inviati a quanti richiedono un controllo "personalizzato". Possono essere interni ad un database oppure del sistema operativo intero, e registrare quindi qualunque operazione un utente faccia nel proprio terminale. Anche le visite personali di controllo sul lavoratore (si badi bene che ci si riferisce all'art. 6 dello statuto e non all'art.5 che riguarda invece gli accertamenti sanitari), ovvero le perquisizioni all'uscita del turno (principalmente effettuate per verificare che il lavoratore non si sia appropriato di beni prodotti o di altro materiale di proprietà dell'azienda), sono sottoposte a limitazioni di dettagliata rigorosità. Al fine di limitare inoltre impropri eccessi del datore di lavoro, eventualmente risultanti in indebite pressioni, sono vietati accertamenti diretti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente, delegando agli enti pubblici competenti tali accertamenti (art.5 visita fiscale). Di particolare interesse, oltre a tutti gli articoli del primo titolo (artt.1-13, riguardanti anche il regime sanzionatorio, gli studenti lavoratori, ecc.) è il regime applicativo dello statuto. Leggendo l'art.35 dello statuto ci rendiamo conto come gli articoli dal 19 al 27 e, l'ormai famoso, art. 18 (oggetto di tante dispute e lotte), si applichino ad aziende con "...sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo che occupa più di quindici dipendenti..." (ridotti a cinque per le imprese agricole). Questa buona porzione dello statuto del lavoratori riguarda innanzitutto l'attività sindacale e, per l'art.18, l'annoso problema del reintegro nel posto di lavoro.

19 maggio, 2013

PROMEMORIA 19 maggio 2012 – Italia: Tre bombe al GPL esplodono davanti all'Istituto Professionale "Francesca Laura Morvillo Falcone" di Brindisi provocando la morte di una studentessa sedicenne e diversi feriti

Italia: Tre bombe al GPL esplodono davanti all'Istituto Professionale "Francesca Laura Morvillo Falcone" di Brindisi provocando la morte di una studentessa sedicenne e diversi feriti La mattina del 19 maggio 2012, davanti all’istituto Morvillo-Falcone di Brindisi, sono state fatte esplodere tre bombe che hanno ucciso una ragazza di sedici anni e ferito altri sette studenti di cui uno, un’altra ragazza di sedici anni, versa in gravi condizioni. A quanto sembra, la bomba è stata fatta esplodere con un telecomando, pertanto, si crede che si sia voluto uccidere.

18 maggio, 2013

PROMEMORIA 18 maggio 1993 – Dopo undici anni di latitanza, all'alba viene arrestato il boss mafioso Nitto Santapaola. Si nascondeva in Sicilia, nelle campagne di Mazzarrone (Catania)

Dopo undici anni di latitanza, all'alba viene arrestato il boss mafioso Nitto Santapaola. Si nascondeva in Sicilia, nelle campagne di Mazzarrone (Catania) Il 18 maggio 1993 viene arrestato nelle campagne di Mazzarrone nell'ambito dell'operazione Luna Piena dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. A tradirlo sono state le intercettazioni delle conversazioni tra i suoi figli. I reggenti del clan Santapaola diventano Mario Tornabene e Natale D'Emanuele, a loro volta arrestati il 24 aprile e il 1º luglio 1995

17 maggio, 2013

URBANISTICA: ENTRO L’ANNO IL NUOVO TESTO UNICO. VIA 72 LEGGI VECCHIE DI 40 ANNI

URBANISTICA: ENTRO L’ANNO IL NUOVO TESTO UNICO. VIA 72 LEGGI VECCHIE DI 40 ANNI Entro l'anno via 72 leggi sull'urbanistica vecchie di 40 anni. La Regione Lazio abrogherà norme spesso ridondanti e concorrenti per sostituirle con un Testo Unico per riorganizzare, semplificare e innovare il settore, anche per rendere più snelle e trasparenti le procedure per la formazione e l'attuazione dei Piani urbanistici dei Comuni. Una legge che si affiancherà al Piano Territoriale Paesistico Regionale. "Questo testo è un fatto rivoluzionario - ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - perché non è l'ennesimo atto legislativo che si somma agli altri, ma vuole modernizzare la Regione. Il nostro obiettivo è quello di indirizzare lo sviluppo verso una nuova urbanistica, che non si fondi più solo sul consumo del territorio extraurbano ma sulla riqualificazione urbana di cui Roma e non solo hanno bisogno". "Provate a immaginare un ufficio legale di qualsiasi azienda che invece di fare i conti con 72 leggi regionali li fa con un testo unico. Probabilmente è dentro questa Babele di leggi, regolamenti attuativi e piani che si insidiano i rischi della corruzione o della burocrazia", ha aggiunto Zingaretti. Oltre alla semplificazione, la riforma prevede nuovi strumenti e competenze di Regione, Roma Capitale ed enti locali. In particolare, la salvaguardia dei beni comuni e delle aree sensibili, livelli di equità del piano urbanistico, la partecipazione e trasparenza delle decisioni, la rigenerazione urbana e la disciplina del patrimonio edilizio esistente. Sulle competenze urbanistiche il futuro testo unico sull'urbanistica della Regione Lazio potrebbe anticipare la riforma di Roma Capitale. "Vogliamo devolvere le competenze a Roma Capitale e in prospettiva alla futura Città Metropolitana - ha detto l'assessore al Territorio Michele Civita - mantenendo alla Regione la funzione legislativa, la pianificazione paesistica e il ruolo di controllo".

PROMEMORIA 17 maggio 1972 – Milano, il commissario capo della questura Luigi Calabresi viene assassinato in un agguato mentre esce di casa

Milano, il commissario capo della questura Luigi Calabresi viene assassinato in un agguato mentre esce di casa Il 17 maggio 1972 alle ore 09:15 il commissario di polizia Luigi Calabresi fu assassinato, davanti alla sua abitazione, mentre si avviava alla sua auto per andare in ufficio, da un commando composto da almeno due sicari che gli spararono alle spalle. Lasciò la moglie Gemma Capra, incinta, e due figli: Mario, che diventerà noto giornalista e scrittore, attuale direttore de La Stampa, e che ha raccontato la storia della sua famiglia nel libro Spingendo la notte più in là e Paolo. Il terzo figlio (Luigi) nascerà pochi mesi dopo la sua morte. Calabresi, in quel periodo, partendo da sue indagini sulla morte di Giangiacomo Feltrinelli, dilaniato da una bomba che l'editore (secondo alcune ricostruzioni) stava collocando su di un traliccio, stava investigando su di un traffico internazionale di esplosivi e di armi che sarebbe avvenuto attraverso il confine triestino e quello svizzero; in relazione a questo traffico illegale vennero collegati i nomi di alcuni estremisti di destra tra cui Gianni Nardi [4]. Il 17 maggio 1973, ad un anno dall'assassinio, durante l'inaugurazione di un busto commemorativo in memoria del commissario nel cortile della questura di via Fatebenefratelli a Milano, cerimonia cui partecipò l'allora Ministro dell'Interno Mariano Rumor, Gianfranco Bertoli, dichiaratosi anarchico (si scoprirà diversi anni dopo essere stato, tra il 1966 ed il 1971, informatore del Sifar prima e agente infiltrato agli ordini del Sid poi, con il nome in codice "Negro"[18]), lanciò una bomba a mano tra i partecipanti alla commemorazione. L'esplosione uccise 4 persone e ne ferì 45, non colpì il ministro indicato come probabile obiettivo, già allontanatosi dal cortile. Bertoli, che era da poco tornato in Italia dopo un periodo trascorso in un kibbutz israeliano, rivendicò l'azione come vendetta per la morte di Pinelli[18]. L'inchiesta conclusiva della magistratura sulla morte di Pinelli, condotta dal magistrato Gerardo D'Ambrosio, terminata il 27 ottobre 1975 con una sentenza assolutoria per Calabresi, scagionò la polizia, giungendo alla conclusione che la caduta avvenne «a causa di un malore attivo e dall'improvvisa alterazione del centro di equilibrio»" e quindi classificando la morte come "accidentale", quindi né suicidio, né omicidio, accertando peraltro che il commissario Calabresi non si trovava neppure nella stanza al momento del fatto.[19] Nel 1988 Leonardo Marino, uno dei sicari di Calabresi, pentitosi, confessò di aver partecipato insieme ad Ovidio Bompressi all'assassinio del commissario, mandanti Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri, tutti in precedenza militanti ed ai vertici del movimento politico di Lotta Continua. Leonardo Marino è stato condannato ad 11 anni di reclusione, Ovidio Bompressi, Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri a 22 anni di reclusione.

16 maggio, 2013

PROMEMORIA 16 maggio 2004 - Dopoguerra iracheno: durante gli assalti dei ribelli, spronati dal jihad dichiarata il 14 maggio da Muqtada Al Sadr, viene ferito da una scheggia di granata un lagunare, Matteo Vanzan, 23 anni. Morirà il giorno dopo

Dopoguerra iracheno: durante gli assalti dei ribelli, spronati dal jihad dichiarata il 14 maggio da Muqtada Al Sadr, viene ferito da una scheggia di granata un lagunare, Matteo Vanzan, 23 anni. Morirà il giorno dopo Matteo Vanzan (Camponogara, 1981 – Nasiriyya, 17 maggio 2004) è stato un militare italiano, primo caporal maggiore dei Lagunari, morto in combattimento in Iraq. Matteo Vanzan viveva a Camponogara in provincia di Venezia. In servizio come fuciliere presso il 1• Reggimento lagunari "Serenissima", alla sua seconda missione in Iraq, era assegnato al reparto Lagunari incaricato di assistere nella protezione della sede del CPA di Nasiriyya (presso la Base Libeccio), durante gli scontri del maggio 2004 contro le milizie sciite di Muqtada al-Sadr. Ferito gravemente da una scheggia di mortaio durante un attacco contro la Base, morì poche ore dopo presso l'ospedale militare italiano di Tallil.

15 maggio, 2013

PROMEMORIA 15 maggio 2004 – Israele/Striscia di Gaza: le forze armate israeliane danno inizio all'Operazione Arcobaleno.

Israele/Striscia di Gaza: le forze armate israeliane danno inizio all'Operazione Arcobaleno. L'Operazione Arcobaleno fu iniziata dalle forze armate israeliane il 15 maggio 2004 per individuare e distruggere i tunnel sotterranei al confine con l'Egitto, utilizzati dai militanti palestinesi per far passare armi destinate alla guerriglia. Secondo molti analisti, a Rafah si scatenò una vera e propria punizione collettiva contro la popolazione palestinese per la morte dei 13 soldati israeliani avvenuta nella settimana precedente. Cronologia 15 maggio - Inizio dell'operazione a Rafah: elicotteri israeliani sparano missili contro gli uffici e la casa del capo della Jihad Islamica a Gaza, Mohammed al-Hindi, che però si trovava altrove 17 maggio - dopo soli 3 giorni vi sono 34 vittime e centinaia di feriti, tra cui donne e bambini. La comunità internazionale esprime unanime condanna, ma nessun provvedimento viene preso 18 maggio - i militari israeliani con carri armati ed elicotteri Apache intervengono contro i circa 1000 palestinesi che manifestavano contro l'operazione vicino alla moschea di al-Awda, al centro di Rafah. Mentre il corteo si dirigeva verso la zona di Tel-Sultan, al centro delle operazioni da due giorni, è stato colpito da 4 missili. Il primo missile ha colpito la testa del corteo seminando il panico. Durante le operazioni di soccorso sono stati lanciati in rapida successione altri 3 missili. Il totale ammonta a 10 morti e 50 feriti, nei giorni seguenti alcuni di questi moriranno per la gravità delle ferite. L'esercito israeliano nega di aver causato volontariamente la strage, affermando in un comunicato che il primo missile è stato lanciato in uno spazio aperto per disperdere il corteo, in cui si sarebbero nascosti militanti armati. Nel comunicato si legge: "Dato che ciò non è servito a disperdere la folla si è sparato contro un muro di una struttura abbandonata lungo la strada. È possibile che le vittime siano state provocate da una cannonata di un carro armato contro tale struttura." 20 maggio - All'alba viene ucciso Khalid Abu Hamza, ritenuto il capo locale di Hamas. Nella notte, l'ONU approva la risoluzione 1544, che dice tra l'altro: "Si richiama Israele al rispetto degli obblighi delle leggi internazionali per i diritti umanitari, insistendo, in particolare, sull'obbligo di non demolire abitazioni contravvenendo a tali leggi; Si esprime grande preoccupazione sulla situazione dei diritti umanitari dei Palestinesi rimasti senza casa nella zona di Rafah e si richiede che venga fornita loro assistenza;[...]" La risoluzione proposta dall'Algeria, unico paese arabo nel Consiglio di Sicurezza, è passata con quattordici voti favorevoli, nessun voto contrario e l'astensione degli USA 23 maggio - L'esercito si ritira da Rafah.

14 maggio, 2013

PROMEMORIA 14 maggio 1997 – Le compagnie aeree Air Canada, Lufthansa, SAS, Thai Airways International e United Airlines formano la Star Alliance

Le compagnie aeree Air Canada, Lufthansa, SAS, Thai Airways International e United Airlines formano la Star Alliance La Star Alliance è la più grande e importante rete di compagnie aeree del mondo. L'alleanza fondata il 14 maggio 1997 da United Air Lines, Lufthansa, Air Canada, SAS e Thai Airways, comprende attualmente 25 compagnie aeree rinomate che viaggiano in 189 paesi su 1.290 destinazioni di tutto il mondo. Al vertice siede dal 2001 in qualità di amministratore delgato Jaan Albrecht, cittadino messicano di origini tedesche con un passato di pilota ed ex top manager di Aeromexico. La sede dell'alleanza è a Francoforte sul Meno. La Star Alliance dispone di 4.070 aerei con oltre 21.100 voli giornalieri e circa 377.321 dipendenti. Nel 2010, fu votata come migliore alleanza tra compagnie aeree dallo Skytrax World Airlines Award.

13 maggio, 2013

PROMEMORIA 13 maggio 1981 - Mehmet Ali Agca tenta di assassinare Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro a Roma

Mehmet Ali Agca tenta di assassinare Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro a Roma Il 13 maggio 1981, pochi minuti dopo l'ingresso di Wojtyla in Piazza San Pietro per l'udienza generale, Ali Ağca sparò tre colpi di pistola al papa. Pur riuscendo a raggiungere il colonnato di piazza San Pietro con l'intento di fuggire dal luogo dell'attentato, venne costretto a fermarsi da alcuni astanti. Facendo cadere inavvertitamente la pistola a terra urtando con il braccio una suora lì presente e rimanendo quindi disarmato poté essere arrestato facilmente dalle forze dell'ordine. Riprese la corsa ma ormai disarmato venne bloccato e arrestato nel colonnato. Wojtyła fu presto soccorso e sopravvisse e dopo l'attentato fu sottoposto a un intervento di 5 ore e 30 minuti.

12 maggio, 2013

PROMEMORIA 12 maggio 1977 Roma, durante la manifestazione organizzata dai radicali per l'anniversario del referendum sul divorzio, scoppiano tafferugli con le forze dell'ordine. Durante una carica, viene colpita mortalmente Giorgiana Masi, 19 anni: il Ministro degli Interni Francesco Cossiga negherà che gli agenti abbiano usato armi, ma foto sulla stampa mostrano agenti in borghese che sparano ad altezza d'uomo.

Roma, durante la manifestazione organizzata dai radicali per l'anniversario del referendum sul divorzio, scoppiano tafferugli con le forze dell'ordine. Durante una carica, viene colpita mortalmente Giorgiana Masi, 19 anni: il Ministro degli Interni Francesco Cossiga negherà che gli agenti abbiano usato armi, ma foto sulla stampa mostrano agenti in borghese che sparano ad altezza d'uomo. Giorgina Masi, più conosciuta con il soprannome di Giorgiana (Roma, 6 agosto 1958 – Roma, 12 maggio 1977), è stata una studentessa italiana uccisa a diciotto anni durante una manifestazione di piazza. Nata il 6 agosto 1958 da una famiglia di media condizione sociale, Giorgiana Masi abitava con il padre (un parrucchiere), la madre casalinga e la sorella maggiore in un appartamento di via Trionfale a Roma, nei pressi dell'ospedale San Filippo Neri. All’epoca dei fatti, la Masi frequentava il quinto anno del Liceo Scientifico Statale "Louis Pasteur". Nel tardo pomeriggio di giovedì 12 maggio 1977 si trovava, in compagnia del fidanzato ventunenne Gianfranco Papini, nel centro storico della capitale, dove erano scoppiati violenti scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. Alle ore 19,55 i due erano in piazza Giuseppe Gioacchino Belli, quando un proiettile calibro 22 colpì Giorgiana all'addome.[4] Subito soccorsa, venne trasportata in ospedale, dove i medici non poterono fare altro che constatarne il decesso

11 maggio, 2013

DAL GOVERNO 5 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE DEL LAZIO. ZINGARETTI: "SUCCESSO STORICO"

DAL GOVERNO 5 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE DEL LAZIO. ZINGARETTI: "SUCCESSO STORICO" Il Governo ha riconosciuto alla Regione Lazio 2 miliardi e 542 milioni di euro per onorare i debiti non sanitari, più del 40% delle risorse ripartite ieri nella seduta della Conferenza delle Regioni. "Un successo storico per il Lazio, di cui sono particolarmente soddisfatto perché ci permette di offrire alle famiglie e alle imprese una boccata di ossigeno", ha commentato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Utilizzeremo questa somma - ha aggiunto Zingaretti - come previsto dal decreto 35/2013, per onorare i debiti certi, liquidi ed esigibili non sanitari della Regione verso enti locali e fornitori. Queste risorse, unite ai 786 milioni di euro che ci sono già stati riconosciuti per la sanità - continua Zingaretti - e soprattutto alla ben più consistente quota che dovremmo ottenere nelle prossime settimane per il 2014, sempre riferita ai debiti della Sanità, ci porterà a vederci riconoscere dal Governo un totale di oltre 5 miliardi di euro". Un risultato reso possibile dal grande impegno istituzionale e tecnico degli uffici della Regione, che in poco tempo sono riusciti a predisporre tutti gli adempimenti del caso. Le risorse accordate in queste ore ci verranno liquidate entro il mese di giugno. Un'iniezione di liquidità che servirà a dare respiro alle aziende in difficoltà, mettendole nelle condizioni di programmare con più serenità il proprio futuro e di pensare a prospettive di sviluppo che aiutino a portare il Lazio fuori dalla crisi.

08 maggio, 2013

PROMEMORIA 8 maggio 1982 - Gilles Villeneuve muore in seguito ad un tragico incidente avvenuto durante le qualifiche per il gran premio del Belgio di formula 1

Gilles Villeneuve muore in seguito ad un tragico incidente avvenuto durante le qualifiche per il gran premio del Belgio di formula 1 Joseph Gilles Henri Villeneuve, meglio conosciuto come Gilles ([ʒil vil'nœv]; Saint-Jean-sur-Richelieu, 18 gennaio 1950 – Lovanio, 8 maggio 1982), è stato un pilota automobilistico canadese. Iniziò la propria carriera sportiva partecipando a gare tra motoslitte nella nativa provincia del Québec. Successivamente passò alla guida delle monoposto, e nel 1976, vinse sia il Campionato di Formula Atlantic canadese che quello statunitense. Un anno più tardi la McLaren fece esordire Villeneuve in Formula 1 al Gran Premio di Gran Bretagna 1977; nel corso della medesima annata la Scuderia Ferrari lo ingaggiò per le ultime due gare stagionali in sostituzione di Niki Lauda. Legatosi alla scuderia di Maranello per il resto della carriera fece registrare sei vittorie nei Gran Premi ed una vittoria nella Race of Champions del 1979 a Brands Hatch (gara non valida per il titolo), oltre ad un secondo posto nella classifica del Mondiale 1979 alle spalle del compagno di squadra Jody Scheckter come miglior risultato. Morì in uno schianto a 225 km/h causato da un contatto con la March di Jochen Mass durante le qualifiche per il Gran Premio del Belgio 1982 a bordo della Ferrari 126 C2. Villeneuve al momento del decesso era molto popolare tra gli appassionati per il suo stile di guida altamente combattivo e spettacolare, e da allora è diventato un simbolo della storia di questo sport, nonché uno dei più grandi piloti di tutti i tempi pur non avendo mai vinto un titolo mondiale. Le sue vittorie e svariate altre prestazioni vengono considerate capolavori assoluti nella storia della Formula 1, anche perché spesso sono state ottenute al volante di monoposto non all'altezza di quelle della concorrenza. Suo figlio Jacques sarebbe diventato nel 1997 il primo – e, a tutt'oggi, unico – canadese campione del mondo dei piloti di Formula 1.

07 maggio, 2013

PROMEMORIA 7 maggio 1960 – Guerra Fredda: Crisi degli U-2 – il premier sovietico Nikita Khruščёv annuncia che la sua nazione tiene prigioniero Gary Powers, il pilota statunitense abbattuto sui cieli sovietici con il suo U-2

Guerra Fredda: Crisi degli U-2 – il premier sovietico Nikita Khruščёv annuncia che la sua nazione tiene prigioniero Gary Powers, il pilota statunitense abbattuto sui cieli sovietici con il suo U-2 La Crisi degli U-2 del 1960 occorse quando il 1° maggio di quell'anno un aereo-spia U-2 appartenente alla CIA venne abbattuto nei cieli dell'Unione Sovietica. Il pilota Francis Gary Powers sopravvisse all'abbattimento e fu catturato dai sovietici che lo sottoposero a un processo. Fu condannato a tre anni di prigione e sette di lavori forzati. Il 10 febbraio 1962 fu liberato in cambio della spia sovietica Vilyam Fisher. Inizialmente gli Stati Uniti negarono che il velivolo stesse conducendo una missione di spionaggio. Tuttavia, quando fu rivelato che il pilota era vivo, furono costretti ad ammetterlo. L'incidente peggiorò i rapporti Est-Ovest durante la Guerra Fredda e fu motivo di imbarazzo per gli Stati Uniti.

06 maggio, 2013

PROMEMORIA 6 maggio 1994 – Elisabetta II del Regno Unito e il Presidente francese François Mitterrand inaugurano l'apertura dell'Eurotunnel – un tunnel sotto la Manica che collega l'Inghilterra alla Francia, per la prima volta dalla glaciazione devensiana.

Elisabetta II del Regno Unito e il Presidente francese François Mitterrand inaugurano l'apertura dell'Eurotunnel – un tunnel sotto la Manica che collega l'Inghilterra alla Francia, per la prima volta dalla glaciazione devensiana. Il tunnel della Manica (in inglese Channel Tunnel, in francese Tunnel sous la Manche[2]), è un tunnel ferroviario lungo oltre 50 km che unisce il comune britannico di Cheriton nel Kent a quello francese di Coquelles, vicino a Calais passando sotto il fondo del Canale della Manica. In italiano è correntemente chiamato Eurotunnel, ma in realtà questo è il nome della società concessionaria della gestione del tunnel fino al 2086. La sua realizzazione, dopo numerose false partenze, fu completata nel 1994. È il tunnel con la parte sottomarina più lunga al mondo e, nella sua lunghezza complessiva, è secondo solo al tunnel Seikan in Giappone. Anche tale tunnel è sottomarino ma, anche se più lungo, corre in buona parte sotto montagne. Il tunnel della Manica corre per circa 39 chilometri sotto il mare, contro 23 del Seikan.

05 maggio, 2013

PROMEMORIA 5 maggio 1972 Palermo, il volo AZ 112, un DC-8 Alitalia partito da Roma si schianta sulla Montagna Longa alle 22:23, causando 115 morti

Palermo, il volo AZ 112, un DC-8 Alitalia partito da Roma si schianta sulla Montagna Longa alle 22:23, causando 115 morti 5 maggio 1972 condizioni meteorologiche ottime, a Roma Fiumicino decollò un aereoplano, volo Alitalia AZ 112, in direzione dell’aeroporto Punta Raisi di Palermo con 115 persone a bordo, molti di loro ritornavano in Sicilia per votare, le elezioni si svolsero due giorni dopo, Il volo risultò regolare ma in avvicinamento all’aeroporto, il DC-8 invece di seguire la normale procedura prevista dalle normative, proseguì oltre schiantandosi alle 22.23 contro il crinale di Montagna Longa, alto 935 metri. Da Carini e da altri versanti, fu visto da parecchia gente un grande bagliore seguito da un forte boato, i soccorsi partirono subito e le prime scene viste dai soccorritori furono raccapriccianti, corpi dilaniati e mutilati, oltre a resti dell’aeromobile sparsi sino alla base della montagna. Salirono anche gli “sciacalli” che sottrassero ai cadaveri gli oggetti preziosi. Il processo si concluse dando la responsabilità ai piloti per non aver aderito alle procedure di avvicinamento, previste per l’aeroporto di Palermo.Ma c’è chi non ha creduto alla versione uffciale, perchè durante il processo vennerò fuori delle incongruenze, colei è Maria Eleonora Fais, che continua a battersi affichè la verità affiori.

03 maggio, 2013

Promemoria 3 maggio 2005 - Dopo 35 anni, la Corte di Cassazione assolve tutti gli imputati della Strage di Piazza Fontana e condanna al pagamento delle spese processuali i parenti delle vittime e le parti civili

Dopo 35 anni, la Corte di Cassazione assolve tutti gli imputati della Strage di Piazza Fontana e condanna al pagamento delle spese processuali i parenti delle vittime e le parti civili Le indagini e i processi (sette) si susseguiranno nel corso degli anni, con imputazioni a carico di vari esponenti anarchici e di destra; tuttavia alla fine tutti gli accusati saranno sempre assolti in sede giudiziaria (peraltro alcuni verranno condannati per altre stragi, e altri si gioveranno della prescrizione). Alcuni esponenti dei servizi segreti verranno condannati per depistaggi; l'inchiesta del giudice Salvini affacciò anche un'ipotesi di connessione col fallito golpe Borghese[13]. In 43 anni, non è mai stata emessa una condanna definitiva per la strage, anche se Carlo Digilio, neofascista di Ordine Nuovo, ha confessato il proprio ruolo nella preparazione dell’attentato e ottenuto nel 2000 la prescrizione del reato per il prevalere delle attenuanti riconosciutegli, appunto, per il suo contributo. Il 3 maggio 2005 la Corte di Cassazione ha assolto definitivamente gli ultimi indagati[14] (Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, militanti di Ordine Nuovo condannati in primo grado all'ergastolo) scrivendo però nella sentenza che con le nuove prove - emerse nelle inchieste successive al processo milanese nel 1972 e alla definitiva assoluzione nel 1987 - gli ordinovisti veneti Franco Freda e Giovanni Ventura sarebbero stati entrambi condannati[1]. Attualmente non vi è alcun procedimento giudiziario aperto in quanto la condanna arriva tardiva, oltre al terzo grado di giudizio. Dopo decine di anni, la morte di Pinelli è ancora oggetto di discussione, sebbene la Magistratura si sia pronunciata in modo univoco, nel senso della morte accidentale dell'anarchico. A metà degli anni novanta Carlo Digilio sostenne di aver ricevuto una confidenza in cui Delfo Zorzi gli raccontava[15] di aver piazzato personalmente la bomba nella banca. Zorzi, trasferitosi in Giappone nel 1974, divenne un imprenditore di successo. Ottenne la cittadinanza giapponese che gli garantì poi l'immunità all'estradizione.

02 maggio, 2013

PROMEMORIA 2 maggio 2011 – Durante un assalto di Navy SEAL statunitensi presso la città di Abbottabad, in Pakistan, viene ucciso il terrorista saudita Osama Bin Laden, leader di al-Qāʿida e mandante degli Attentati dell'11 settembre 2001, con un colpo di pistola alla tempia.

Durante un assalto di Navy SEAL statunitensi presso la città di Abbottabad, in Pakistan, viene ucciso il terrorista saudita Osama Bin Laden, leader di al-Qāʿida e mandante degli Attentati dell'11 settembre 2001, con un colpo di pistola alla tempia. Alle 00:05 del 2 maggio 2011,[207] nei primi minuti dopo mezzanotte, data ed ora del fuso orario del Pakistan, un'unità dei Navy SEAL (le forze speciali della marina statunitense) ha condotto un'azione ad Abbottabad, vicino ad Islamabad, presso il rifugio del leader di al-Qāʿida, individuato grazie ad un'operazione di intelligence condotta fin dall'agosto dell'anno precedente e lo ha ucciso in un conflitto a fuoco. Nella stessa notte del 1º maggio 2011 (fuso orario di Washington, dove non era ancora passata la mezzanotte), il Presidente degli Stati Uniti d'America, che aveva seguito l'intera operazione attraverso microcamere poste sugli elmetti dei militari, ne ha annunciato la morte. Nell'azione sarebbero morti altri membri del gruppo di comando di bin Laden, o della sua famiglia. La scelta di utilizzare l'azione mirata portata in loco dal commando, in luogo del lancio di una bomba convenzionale aviolanciata e guidata, ad altissimo potenziale, sarebbe stata presa per limitare morti e distruzioni (nel fabbricato dove era alloggiato bin Laden risiedevano almeno 20 persone, fra cui alcune donne e bambini), e - non secondariamente - anche per avere l'assoluta certezza del decesso di bin Laden. Le modalità di conduzione dell'operazione hanno tuttavia suscitato alcune critiche. Tra gli altri: l'ex-cancelliere tedesco Helmut Schmidt, che ha evidenziato «una chiara violazione delle leggi internazionali»;[212] il Ministro svizzero Ueli Maurer, che ha accusato Obama di «elevare il terrorista al suo stesso livello».

01 maggio, 2013

PROMEMORIA 1 maggio 1960 – Guerra Fredda: Crisi degli U-2 – Francis Gary Powers, a bordo di un aereo-spia U-2, viene abbattuto nel cielo dell'Unione Sovietica: inizia la crisi

Guerra Fredda: Crisi degli U-2 – Francis Gary Powers, a bordo di un aereo-spia U-2, viene abbattuto nel cielo dell'Unione Sovietica: inizia la crisi La Crisi degli U-2 del 1960 occorse quando il 1° maggio di quell'anno un aereo-spia U-2 appartenente alla CIA venne abbattuto nei cieli dell'Unione Sovietica. Il pilota Francis Gary Powers sopravvisse all'abbattimento e fu catturato dai sovietici che lo sottoposero a un processo. Fu condannato a tre anni di prigione e sette di lavori forzati. Il 10 febbraio 1962 fu liberato in cambio della spia sovietica Vilyam Fisher. Inizialmente gli Stati Uniti negarono che il velivolo stesse conducendo una missione di spionaggio. Tuttavia, quando fu rivelato che il pilota era vivo, furono costretti ad ammetterlo. L'incidente peggiorò i rapporti Est-Ovest durante la Guerra Fredda e fu motivo di imbarazzo per gli Stati Uniti.