27 settembre, 2013

PROMEMORIA 27 ottobre 1991 A Bari nella notte tra il 26 e il 27 brucia il Teatro Petruzzelli

A Bari nella notte tra il 26 e il 27 brucia il Teatro Petruzzelli Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1991 il teatro fu devastato da un violentissimo incendio doloso e solo il collasso della cupola che crollando ha soffocato le fiamme ne ha impedito la distruzione. L'ultima opera rappresentata fu la Norma (per ironia della sorte, l'opera termina proprio con un rogo). Fu poi ricostruito ed inaugurato nel 2009. Il processo penale riguardante il rogo si è concluso con l'assoluzione degli imputati accusati di essere i mandanti e con la condanna degli esecutori materiali del fatto. Un altro procedimento civile che vedeva coinvolti la famiglia Messeni Nemagna ed il gestore temporaneo di allora Ferdinando Pinto accusato di non aver assicurato il Teatro, si è concluso con la condanna di quest'ultimo a pagare un risarcimento di 57 miliardi di lire in favore dei proprietari del Teatro, denari mai percepiti, perché il signor Pinto risulta totalmente incapiente. In compenso i Messeni Nemagna hanno dovuto pagare l'ingente tassa di registrazione della sentenza. Il 21 novembre 2002 presso il Ministero per i beni e le attività culturali (alla presenza dell'allora ministro Giuliano Urbani e del sottosegretario Nicola Bono) fu sottoscritto, sotto la supervisione dell' illustre Prof. Avv. Michele Costantino, un "Protocollo d'intesa", tra la famiglia proprietaria del Teatro ed il Comune, la Provincia di Bari e la Regione Puglia che recita nella premessa "soddisfa tutti gli interessi pubblici e privati" e prevedeva che il Teatro sarebbe stato consegnato dalle parti pubbliche, ricostruito, il 22 novembre 2006 alla famiglia proprietaria che lo avrebbe consegnato alla Fondazione. Quest'ultima avrebbe corrisposto, per l'uso del teatro per svolgere le sue attività e per l'uso in esclusiva del marchio, anche per quelle commercialmente rilevanti, un canone sottostimato ovvero decurtato della quota d'ammortamento della ricostruzione. I primi lavori, sgombero macerie, prove diagnostiche, consolidamento statico e ripristino delle coperture furono realizzati tra il 1993 e il 1998 direttamente dalla proprietà con l'utilizzo di un contributo statale. Finiti i soldi e in attesa della definizione dei rapporti con gli enti pubblici territoriali, il cantiere si è fermato per riprendere a opera delle parti pubbliche dopo la sottoscrizione del protocollo d'intesa del 2002. Fu realizzato (2005) il recupero del foyer e del suo apparato decorativo fortemente danneggiato dall'incendio ma sostanzialmente integro, il consolidamento delle fondamenta regolarmente collaudato, la predisposizione degli impianti e completato il rustico, poi un inspiegabile fermo. Il 3 ottobre del 2006, il Teatro è stato espropriato in base ad un articolo collegato alla legge finanziaria del 2006 divenendo proprietà del Comune di Bari. Il 30 aprile 2008 la Corte costituzionale con sentenza n. 128/2008[1] ha ridato la proprietà del Teatro alla famiglia Messeni Nemagna per mancanza dei requisiti di "straordinaria necessità e urgenza" previsti dall'esproprio. Durante il breve periodo dell'esproprio una lettera del sindaco pro tempore Michele Emiliano che lamentava presunte criticità statiche, faceva avviare le procedure della protezione civile, veniva nominato commissario speciale Angelo Balducci con il suo collaboratore De Santis. Il costo dei lavori aumentava del 156%, ma a distanza di soli due anni dal loro completamento (novembre 2010) sono già molti i cedimenti dell'intonaco e della pavimentazione, visibili infiltrazioni e deterioramento. Il Petruzzelli, ricostruito interamente con soldi pubblici nel 2008, è stato riconsegnato al Comune di Bari il 7 settembre 2009 che lo recepiva esclusivamente in qualità di custode, ma poi ne disponeva sulla base di una artificiosa triangolazione di verbali tra soprintendenza ministero e commissario Balducci. Inoltre il comune di Bari ignorando le sentenze che lo vedono parte soccombente e scavalcandone il pronunciamento definitivo invoca l'art, 5 della convenzione di concessione del suolo che prevede che: "Nel caso che l’edificio crollasse per terremoto, per incendio o per qualsiasi altra causa, il concessionario ed i suoi aventi causa avranno il diritto di rimettere il Politeama nello stato primitivo, purché i lavori siano intrapresi fra un anno e siano completati fra tre a contare dal giorno in cui il crollamento sia avvenuto; oppure avranno il dovere di sgombrare il suolo dei materiali e restituirlo libero al Comune fra un anno a contare dal sopra indicato termine". Il comune finge di ignorare che non c'è stato mai un crollo totale, tanto che lui stesso ha rilasciato concessione edilizia per "lavori di straordinaria manutenzione" e la soprintendenza dei beni culturali ha richiesto un "restauro con parziale integrazione". Il protocollo d'intesa contratto di diritto privato sottoscritto tra le parti pubbliche e private nel 2002, ha comunque definitivamente transatto ogni questione. Attualmente sono in atto contenziosi fin qui persi dalla famiglia proprietaria. La Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari è stata infine individuata come l'unico soggetto in grado di assumere la gestione, la manutenzione e l'assicurazione del Teatro Petruzzelli, sulla base di quanto scritto nell'ex art. 23 della legge 800, secondo il quale i comuni devono mettere a disposizione degli enti lirici i teatri di proprietà comunale, per dare seguito alle stagioni concertistiche. E così è stato anche se il Petruzzelli non appartiene al comune di Bari ma ai privati proprietari. Il Teatro Petruzzelli riapre ufficialmente domenica 4 ottobre 2009, quasi 18 anni dopo il rogo, sottotono con un concerto organizzato in soli cinque giorni, con l'esecuzione della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven da parte dell'Orchestra della Provincia di Bari, diretta dal maestro Fabio Mastrangelo. Infatti quasi nessun quotidiano nazionale ne dà notizia. Il 6 dicembre 2009 viene inaugurata la prima stagione lirica nel Petruzzelli ricostruito dopo il rogo con Turandot di Giacomo Puccini, regia di Roberto De Simone e direzione orchestrale del maestro Renato Palumbo, che in settembre aveva concertato Tosca, ultimo titolo in cartellone in trasferta al Teatro Piccinni. Proprio una prova di questa Tosca è stata il primo test acustico per orchestra e cantanti dopo la ricostruzione.

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